■ Paradiso: «Il centro
del mondo è la Svezia; è la dimora primordiale dei popoli, è “Atlaltis”, la
terra del paradiso perduto, la terra del futuro cielo in terra» (Olaf Rudbeck,
rettore dell’università d’Uppsala, 1700). Simili asserzioni si trovano anche in
altre parti del mondo. (© Punto°A°Croce). {Motti
di spirito, p. 102}
■ Parusia
condizionata:
Vittorio Depulpitis, brillante pastore di carriera, nota che nella sua comunità
la gente s’è, per così dire, «adagiata sugli allori». Una domenica predica sul
«servo fedele e prudente» e non manca di rimarcare l’imprevedibilità del ritorno
di Gesù e la necessità di essere pronti a incontrarlo. Prende anche l’occasione
per rimproverare la comunità riguardo al calo di zelo e soprattutto (!) riguardo
alla diminuzione delle offerte, che designa come indice del primo. Poi continua:
«Il Signore potrebbe tornare oggi stesso...». Qualcuno sbotta in diretta: «Certo
mai prima di una sostanziosa raccolta di offerte!» {adattato da un testo inviato
da Gianni Siena}.
■ Paura:
«“La paura fa novanta”, recita un proverbio, e forse anche un po’ di più.
Qualcuno afferma che “il timor del Signore non è paura”, però si potrebbe
aggiungere: “...ma quasi”. Da ciò consegue che un po’ di paura fa bene alla
fede» (redatto da Nicola Martella, partendo da un’idea di minop).
■ Peccati altrui,
specchio per i tuoi:
Una comitiva di cristiani evangelici sta cenando in casa del pastore. È presente
un cattolico carismatico, loro amico. Essi cominciano a raccontare fatterelli
commessi da religiosi: preti, monache, frati, vescovi, rabbini, bonzi, imam,
conduttori e diaconi di altre chiese, telepredicatori, teologi... senza
escludere quasi niente e nessuno! Dopo qualche ora di tale «barzellettame», il
cattolico chiede al loro divertito pastore: «In mezzo a voi queste cose non
succedono per nulla?». Il conduttore imbarazzato risponde: «Vedi, questi peccati
sono commessi anchedai nostri e stiamo parlando anchedi loro...».
Al che il carismatico chiede: «E perché allora avete menzionato tutti tranne voi
stessi?». Risponde il pastore: «Beh, visto la tua presenza, stiamo mettendo in
pratica il detto cattolico: “Si nomina il peccato e non il peccatore”!».
{adattato da un testo inviato da Gianni Siena}.
■ Pensiero positivo: «A che ti serve pensare positivo, se la sedia, su
cui ti trovi, è quella elettrica?» (Nicola Martella).
■
Perdite: «Durante una cena ufficiale, un gesuita e un rabbino si trovano a
essere seduti l’uno accanto all’altro. Mentre entrano in conversazione, arriva
in tavola una splendida arista di maiale. Il gesuita dice al rabbino: «La
assaggi, è veramente squisita!». Il rabbino: «Non posso mangiare carne di
maiale: la mia religione non me lo consente». E il gesuita, sornione, scuotendo
la mano: «Eh, non sa cosa si perde…!». La cena continua e, al termine, il
rabbino s’alza e salutando il gesuita dice: «Arrivederci, reverendo. E tanti
saluti alla sua signora!». Il gesuita: «Ma io non sono sposato: la mia religione
non me lo consente». E il rabbino, sornione, scuotendo ambedue le mani: «Eh,
non sa cosa si perde...!» {adattato da Nicola Martella da un testo inviato
da Gianni Siena}.
■ Pesca al femminile: «Le donne in modo vario / pescano al contrario: /
gettano la loro esca, / adescando chi le pesca!» (Nicola Martella).
■ Pettegoli pii: Il colmo per chi segue una spiritualità entusiastica?
Avere il dono delle malelingue (Nicola Martella).
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■ Pianeta donna: «Per una donna “sì” o “no” non sono categorie
assolutamente sicure. Solo quando dice “forse”, lo pensa veramente» (Nicola
Martella).
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Piloti fondamentalisti: Il ministro dei trasporti sta facendo del suo meglio
per risolvere la vertenza con i piloti ma inciampa, come è evidente, nella
irriducibile opposizione degli aviatori che non sono d’accordo con le proposte
fatte. La sera cerca conforto da un prete, suo amico, che gli fa da confidente e
dice: «Non capisco, sembra andare tutto a posto ma costoro rispondono sempre
“niet”... non saranno mica comunisti?». Il prete gli suggerisce: «È facile che
siano “fondamentalisti”!». Replica il ministro: «Perché “fondamentalisti”?». Il
prete risponde: «Non hai capito che sono “protestanti”. Infatti, “protestano”
fin da quando la vertenza è cominciata». Il ministro allora sbotta: «Ma allora
ce l’hanno anche questi col Vaticano!?» {adattato da un testo inviato da Gianni
Siena}.
■ Piromani carismaticisti: Certi annunci pubblicitari di predicatori
carismaticisti celano, senza volerlo, aspetti tragicomici agli occhi di chi li
guarda con distacco o si mette nei panni di chi non conosce tale coreografia.
Ogni tanto mi è arrivata dalla Francia posta elettronica da un certo «pasteur
Christian Fondacci» col suo «Ministère Apostolique Prophétique». Su una di
queste pubblicità si vede questo predicatore circondato da un incendio e dalle
cui mani escono fiamme di fuoco. Quest’ultime sembrano andare dietro a una
colomba in volo, e si ha l’impressione che voglia sfuggire al pericolo. Ho
dovuto subito pensare: «Povero piccione, se non si sbriga, finirà arrosto!». In
alto si legge poi a grandi caratteri: «Sicilia in fuoco». Mi è venuto spontaneo
pensare: «Ecco un altro dei piromani che distruggono la nostra bella isola». Come se ciò non bastasse, su un’altra sua pubblicità
più recente si vede la sagoma della Sicilia con dentro fuoco e fiamme. Mi sono
detto: «Oltre che presentarsi come una specie di piromane, vuol rendere la
Sicilia un inferno!?». Sulla sinistra si vede una maestosa ma povera aquila,
perché non sa dove atterrare, visto l’immane incendio; sulla destra, fuori
campo, c’è tale predicatore che lambisce con una mano il bordo della Sicilia,
quasi per vedere se la temperatura è giusta. Sopra si legge «Riunioni di Fuoco».
Mi è venuto da dire: «Vuole evangelizzare la Sicilia o vuole farne subito un
arrosto misto?!» (Nicola Martella).
■
Placidità mitica: «Nella nostra comunità viene, ogni tanto, un “vero”
pentecostale (rumoroso ed espressivo). Egli prega, parla in lingue e testimonia
con molta enfasi e voce sonora, come fosse un predicatore all’aperto. Una
domenica, durante la preghiera che precede le testimonianze, il simpatico
fratello elevò un’invocazione per varie grazie... una fu espressa in modo
realmente comico. Ad un tratto disse: “Rendici miticome le pecore, come
loro dacci un carattere... mitico!”» (Adattato da un testo di Gianni
Siena). P.S.: Ci sarebbe ancora da chiedersi: chi è il «mitomane», lui o le
pecore?
■
Politica- Stato interessante: Il presidente del consiglio, appena
eletto, farà davvero gli interessi del paese... i suoi li ha già fatti nella
scorsa legislatura! {Adattato da un testo inviato da Gaetano Nunnari}
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Popolo eletto: Ci troviamo in un’ipotetica situazione di migliaia d’anni fa.
Dio è alla ricerca del popolo eletto e si presenta a varie nazioni. Si presenta
agli Egizi dicendo: «Cerco il popolo eletto». «E in cosa consiste?». «Consiste
nel seguire i miei 10 comandamenti». «E cioè? Dacci un esempio». E Dio: «Ad
esempio: “Io sono il Signore, Dio tuo, non avrai altro Dio al di fuori di me”».
E il popolo egizio: «Eh no! Noi siamo abituati a tanti Dèi, il Dio Sole, Anubi,
e così via e un Dio solo non è proprio possibile». Allora Dio va dai Fenici: «Cerco il popolo eletto». «E
in cosa consiste?». «Consiste nel seguire i miei 10 comandamenti». «E cioè?
Dacci un esempio». «Ad esempio: “Non rubare”». E il popolo fenicio: «Eh no! Non
è possibile! Noi siamo un popolo abituato a fare commerci in tutti i mari, e
commerciare significa anche un po’ rubare...». Allora Dio va dai Greci: «Cerco il popolo eletto». «E
in cosa consiste?». «Consiste nel seguire i miei 10 comandamenti». «E cioè?
Dacci un esempio». «Ad esempio: “Non desiderare la donna d’altri”». «Eh no! Non
è possibile! Noi siamo un popolo dedito all’eros sotto tutti gli aspetti». Allora Dio va dal popolo ebraico: «Cerco il popolo
eletto». «E in cosa consiste?». «Consiste nel seguire i miei 10 comandamenti».
«E quanto ci costano?». «Ma nulla, sono completamente gratis!». «Beh, allora, li
prendiamo tutti in blocco!» {adattato da un testo inviato da Gianni Siena}.
■
Pranzi biblici: Tempo fa, ho visto in rete la foto d’un amico credente, che
stava parlando in piedi, mentre gli altri mangiavano. M’è venuto spontaneo
scrivergli quanto segue: «Sulla foto mi sembri che fai come Paolo in Atti 20:
Lui parlava e parlava e gli altri mangiavano. Dovette aspettare una pausa
forzata (un giovane cadde dalla finestra) per andare su a prendersi un boccone.
Spero che non hai punito anche tu gli astanti, proseguendo a parlare fino
all’alba!» (Nicola Martella).
■ Predicatore prolisso: «Una volta venne a trovarci un simpatico pastore,
conosciuto in un campeggio estivo. Costui salì sul pulpito e arringò
bonariamente l’assemblea per oltre mezz’ora. Quando pensavamo che si trovasse
ormai alla fine del sermone, l’ospite annunciò: “Ed ora passiamo al ministero
della Parola!”. Come rimanemmo delusi! Fu uno dei culti più lunghi ai quali fui
“costretto” ad assistere» (adattato da un testo inviato da Gianni Siena).
■ Predicatori tecnologizzati: Alcuni predicatori usano il computer per
preparare i sermoni. Uno di loro prepara una predicazione su un testo noto:
«Tutti hanno peccato...». Egli è vivamente interessato anche alle nuove
tecnologie come l’intelligenza artificiale e la comunicazione fra umani e
macchine e ha al riguardo alcuni programmi all’avanguardia... I credenti della
«sua» chiesa sanno che il «pane», con cui vengono nutriti, proviene non tanto
dal Cielo quanto dal capiente disco fisso del suo computer. In un passaggio
della predicazione egli scopre un grave omissis... Furente, per la pessima
figura, torna a casa, accende il computer e gli dice: «Per colpa tua ho fatto
una pessima figura...». Replica il computer super-tecnologico: «A mali estremi,
estremi rimedi! Così t’impari a darmi ragione, quando ti dico che è ora che mi
aggiorni certi programmi!» {adattato da un testo inviato da Gianni Siena}.
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■ Predizione scaduta: In alcune chiese i credenti hanno la mania di fare
«profezie personali» agli altri, ritenendo che ciò che intuiscono o passa loro
per la mente provenga da Dio. In una chiesa avvenne un fatto comico. Un credente
forestiere s’avvicinò a una giovane e le disse: «Sorella, il Signore, in
risposta alle mie preghiere, m’ha mostrato riguardo a te come futura moglie,
quanto segue:…». La ragazza lo squadrò perplessa e gli rispose: «Beh, se le cose
stanno veramente così, ripassa fra un paio d’anni!». Lui chiese:
«Perché?». Lei continuò dicendo: «Se ciò che tu dici fosse mai vero, dovrei
prima separarmi e divorziare da mio marito. E non penso che io e lui saremo mai
d’accordo. Vuoi parlarci tu con lui?». {adattato da un testo inviato da Gianni
Siena}.
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■ Pregare vietato: Nel giorno del capodanno ebraico la ricca sinagoga è
gremita di gente. Davanti al portale d’ingresso c’è una guardia giurata che
controlla chiunque entra. Ad un tratto arriva un ebreo ansimante che vuole
entrare. La guardia giurata gli chiede: «Lei ha pagato per il posto in
sinagoga?». «Ma no», risponde l’ebreo. «Allora non può entrare», dice secco la
guardia. «Ma io devo entrare solo cinque minuti per vedere una persona!». «Non
si può!», replica bruscamente la guardia giurata. «La prego, è davvero urgente»,
insiste l’ebreo. Magnanimo, la guardia acconsente: «Va bene, va bene, solo
cinque minuti; ma se la becco a pregare, la butto fuori a calci!» {adattato da
un testo inviato da Gianni Siena}.
■ Premio di produttività: Un predicatore e un tassista credente un po’
spericolato muoiono quasi contemporaneamente e si presentano quindi insieme
all’accettazione nell’aldilà. L’angelo preposto chiede al primo, il tassista:
«Chi sei?». Il tassista si presenta e il responsabile guarda nel suo librone e
gli dice: «Bene, entra pure nel Paradiso, t’è stata riservata una camera
nell’attico, con vista su tutti i beati e le bellezze dell’universo». Il
tassista ringrazia ed entra. È il turno del predicatore che si presenta
all’angelo preposto. Questi controlla il suo registrone e quindi gli dice:
«Bene, entra nel Paradiso. T’è stato riservato un letto nella camerata multipla;
sarete in dieci, ma non c’è altro posto». Il predicatore però ha qualcosa da
ridire: «Ma come, al tassista gli date una camera singola nell’attico e a me il
posto in una camerata! Ma non c’è più religione! Come è possibile?». E il
responsabile gli fa presente: «Guarda che qui da noi contano solo i risultati.
Mentre tu hai predicato, la gente ha dormito; invece mentre il tassista ha
guidato, la gente ha pregato!» {adattato da un testo inviato da Gianni Siena}.
■ Pressioni esterne: «Se il Creatore ha impiegato sette giorni per creare
il mondo, pur essendo Dio, perché noi dovremmo farci mettere tanta fretta dagli
altri per le loro urgenze, visto che siamo solo uomini?» (Nicola Martella).
■ Previdenza: «In una chiesa domestica il predicatore chiese agli astati
che cosa pensassero delle parole di Gesù: “Non vi fate tesori sulla terra, dove…
i ladri sconficcano e rubano” (Mt 6,19). Un credente sbottò, strizzando l’occhio
ad alcuni: “Ma io mi sono fatto una polizza di assicurazione contro i furti...”»
(redatto da Nicola Martella, partendo da un’idea di minop).
■ Problemi ecclesiali: soluzione: «Due giovani cristiani adulti si
rincontrano dopo alcuni anni. “Se ben ricordo”, ribadì il primo, “nelle tua
chiesa c’erano parecchie incomprensioni fra giovani e anziani!?”. “Sì, ma è
ormai acqua passata”, spiegò il secondo, “i problemi si sono risolti tutti in
modo... naturale, ossia nel momento in cui gli anziani se ne sono andati
tutti col Signore”» (adattamento da un testo di minop).
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■ Processi: Stavo svolgendo un’occupazione domestica, quando mia moglie
cominciò a parlarmi. Premetto che lei lavora in un laboratorio di anatomia
patologica ed è nota per la precisione tecnica, con cui svolge il suo compito.
Tra i procedimenti tecnici, che usa, ve ne è uno chiamato “processazione”
dei reperti. Mi presentò la sua valutazione di un nostro comune conoscente. Dopo
averla ascoltata, le risposi: «Se io fossi un inquisito, politico o uomo comune,
e tu fossi un magistrato, non vorrei proprio essere “processato” da te!»
(adattato da Nicola Martella da un testo di Gianni Siena).
■ Professioni primordiali: «Un medico, un architetto e un avvocato stanno
discutendo per stabilire quale delle loro tre professioni sia la più antica.
Decidono di prendere come riferimento la Bibbia. Il medico afferma: “Quando Dio
estrasse la costola a Adamo per creare Eva, fece un vero e proprio intervento
chirurgico, quindi è sicuramente la medicina la professione più antica”. “Al
tempo”, controbatte l’architetto, “in realtà prima di questo Dio aveva creato il
cielo, la terra e le acque. La professione più antica è sicuramente
architettura, visto che non c’era altro che caos”. “Già”, puntualizzò
l’avvocato, “ma secondo voi chi aveva creato il caos?”» (adattato da un testo
inviato da Gianni Siena).
■ Profeti: inflazione: «Possibile che tanti vogliono essere oggigiorno
"profeti"? Beh allora anche io sono un profeta. Posso dirti che ieri era
venerdì, domani sarà domenica, ma per dopodomani... non posso sbilanciarmi!»
(adattamento da un testo di Gaetano Nunnari).
■ Prole canonica: Don Franco Proliferi si fa prendere la mano durante la
sua omelia: «Non so voi, ma io voglio credere in un mondo migliore.
Voglio darmi da fare perché, se non lo godrò io, lo possano almeno
vedere i miei figli…». Un parrocchiano all’altro: «Te lo dicevo io che la
perpetua, prima o poi, cedeva!» (Nicola Martella).
■ Proletari chierici: In un consesso clericale don Peppe Chepappa
concluse la sua omelia come segue: «E se oggi viviamo in un mondo ingiusto e
corrotto, come preti non vogliamo perdere le speranze che i nostri figli
possano vivere in un mondo migliore!» (Nicola Martella).
■ Proporzioni eterne: Uomo: “Signore, è vero che un milione di anni è per
te solo come un momento?”. Dio: “Sì, è vero!”. Uomo: “Allora un milione di euro
è per te solo come un centesimo?”. Dio: “Sì, anche questo è vero!”. Uomo: “
Allora, Signore, ti prego, dammi un tuo centesimo”. Dio: “Va bene, aspetta solo
un momento” {tradotto e adattato da Nicola Martella da un testo di Immanuel
Martella}.
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Prosperità fugace: Un noto leader carismaticista, seguace della «teologia
della prosperità», arriva in chiesa cupo in viso come l’asfalto. La sua
segretaria se ne accorge e chiede: «Fratello, che succede?». Lui risponde col
nodo alla gola: «Il financial promoter Calogero Lestofanti s’è suicidato
a causa di un investimento sbagliato, creando un crack da ben 5 milioni di
dollari!». La segretaria azzarda una timida replica: «Con tutti i funerali
che hai tenuto negli ultimi empi, mi meraviglio che ti commuovi proprio per lui.
Inoltre, la vita è la sua, non credi?». «Sì, ma i 5 milioni di dollari
erano i miei!!!», replica il pastore, arrivato oramai al singhiozzo.
{adattato da Nicola Martella da un testo di Gianni
Siena}
■ Punti di vista: «Se sei arrivato al punto di vederci meglio senza che
con gli occhiali, è probabilmente ora che li pulisci» (Nicola Martella).
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Quesiti: Processo inverso: In una scuola biblica, uno studente dice a un
altro: «Ho trovato una risposta eccellente. Ora, mi manca solo la domanda
giusta» (© Punto°A°Croce). {Motti
di spirito, p. 113}
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Qui pro quo: In qualche chiesa pentecostale non
manca mai il personaggio «folkloristico». Tempo fa, assistevo al culto in una
chiesa, quando all’ora delle testimonianze s’alzò un anziano credente che, con
forte enfasi e tono meridionali, lesse così: «Il nostro Dio viene e “nonno”
se ne starà in silenzio» (Salmo 50,3). Pensai: «Povera famiglia! Dovrà aspettare
fino al “gran Giorno” per vedere che viene finalmente messo a tacere il
logorroico vecchietto!». {adattato da Nicola Martella da un testo di
Gianni Siena}
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/+Umor/Umor_PQ_R34.htm
13-02-2008; Aggiornamento: 17-10-2012 |