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Offensiva intorno a Gesù 1

 

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«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DEITÀ, PLURALITÀ E UNITÀ? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

L'articolo «Deità, pluralità e unità: Risposta a un Testimone di Geova» ha suscitato varie reazioni da parte dei lettori. In esso siamo partiti dalla seguente affermazione di un seguace della Torre di guardia: «Gesù Cristo non è mai chiamato l’Onnipotente. Ecco perché per noi non è Dio». Abbiamo visto invece che sia l'Onnipotente che l'Agnello vengono definiti (o si definiscono) «il primo e l’ultimo» o «il principio e la fine»; ciò significa che appartengono alla stessa categoria, ossia sono «Dio», sebbene non siano la medesima persona.

    Ho dovuto constatare però che non tutti i cristiani hanno le idee chiare in merito. Per non pochi di loro c'è una grande confusione fra persone e sostanza e la dottrina della Trinità è una grande nebulosa per alcuni. Rispondendo ad alcune questioni, cerchiamo di mettere un po' di ordine.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Daniele Mancuso

2. Nicola Martella

3. Eliseo Paterniti

4. Santina Rallo

5. Cosimo Merenda

6. Clara Cristalli

7. John Mazzei

8. Nicola Martella

9. Giovanni Mele

10. Gianni Siena

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Daniele Mancuso}

 

Ciao Nicola, ho letto l’ultima inserzione riguardo alla divinità di Cristo. Vorrei dirti la mia in proposito: sono sincero, riquadro alla Trinità sono stato sempre un po’ scettico. Perlomeno, è qualcosa che non riesco a capire (ma forse un po’ tutti), ma non tanto per motivi logici, perché la nostra logica non può comprendere Dio, quanto è proprio nella figura di Cristo che io non riesco a comprendere la Trinità.

     Tradizionalmente, si dice che Dio e Gesù sono la stessa cosa, o, ancora meglio, la stessa persona. Ora, però io ho sempre trovato che tale affermazione cozza con certe affermazioni di Cristo stesso: mi pare che Gesù, quando parlasse di Dio, lo chiamasse sempre Padre, quindi si rivolgesse a un’entità esterna a lui; inoltre Cristo dichiara che il Padre è più grande di lui, oppure «torno dal Dio mio e dal Dio vostro», e nella lettera degli Efesini c’è scritto che Cristo è capo della Chiesa, e il capo di Cristo è Dio. O in un altro passo del Vangelo, quando Cristo prega il Padre che le cose avvengano secondo la Sua volontà e non quella propria (facendo quindi una distinzione tra le due volontà).

     Insomma, io ho sempre nutrito dei dubbi riguardo all’identificazione ontologica di Cristo con Dio. Ma, ripeto, è un argomento difficile, un mistero, quindi la mia è un’opinione che vale quel che vale. {06-10-2008}

 

 

2. {Nicola Martella}

 

Questo contributo ha certamente molti spunti di riflessione. Il problema è il pressapochismo dottrinale che vige oggigiorno nelle chiese. Vorrei esprimerlo con un mio motto: «Quasi giusto può essere tutto sbagliato», al pari del fatto che «chi è quasi salvato, è perduto».

     Infatti per la dottrina cristiana, Gesù e Dio Padre non sono la stessa cosa, né la stessa persona. Chi afferma diversamente, ossia che si tratta della stessa persona, esprime l’idea dell’antitrinitarismo modalista, ma non ciò che afferma la dottrina della trinità (o tri-unità): un Dio in tre persone. [► La concezione modalista di Dio] Le obiezioni del lettore riguardano proprio tale concezione modalista (sebbene egli non ne sia cosciente): due persone che stanno nello stesso tempo nello stesso luogo o in luoghi differenti, non possono essere la stessa persona.

     ■ Giovanni presentò il Logos (Gesù Cristo prima dell’incarnazione) come Dio e «Dio presso Dio» (Gv 1,1ss.14.18).

     ■ Con l’incarnazione, diventando il Logos creatura umana (pur essendo Egli il Creatore d’ogni cosa e il datore della vita; Gv 1,4s), si sottomise a Dio Padre quale servo (Fil 2,6ss), per attuare l’opera di redenzione e perché Dio Padre lo innalzasse nella storia (vv. 9ss). Perciò, sul piano dell’attuale economia della Deità (non della sostanza), Dio Padre è capo di Cristo (2 Cor 11,3) e Cristo è capo della chiesa (Ef 5,23). Dagli ultimi brani si evince che, pur essendo il marito il capo della moglie sul piano dell’economia familiare, nessuno oserà dire che l’uomo sia più della donna sul piano della sostanza; così è la relazione fra Dio Padre e Gesù Cristo, a causa dell’incarnazione del Logos.

     ■ Gesù parlava del Padre come una persona distinta da lui (cfr. Mt 5,45; 6,6; 7,21; 16,27; Gv 5,17.19s.36; 14,10; 15,11).

     ■ Sottomettendosi Gesù alla volontà del Padre, rinunciò alla propria (Mt 26,42; Lc 22,42), per così portare a compimento il piano eterno di Dio.

     ■ Gesù parlava del Padre come più grande di lui, a causa della propria incarnazione. «Io vado al Padre, perché il Padre è maggiore di me» (Gv 14,28). Gesù parlava del Padre anche come il «più grande di tutti» e ciò era una garanzia che «nessuno può rapirle [le pecore] di mano al Padre» (Gv 10,29).

     ■ Gesù affermava esplicitamente di essere uguale a Dio nella sostanza: «I Giudei più che mai cercavano d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio» (Gv 5,18). Il legame che lo univa al Padre non era solo formale, ma intrinseco e simbiotico: «Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue» (Gv 14,10s). Quando Gesù affermava «Io ed il Padre siamo uno», non intendeva una persona sola, avendo parlato di loro come di due persone distinte, ma intendeva la comune sostanza e l’unità d’intendi (Gv 10,30); infatti i Giudei, credendo ciò una bestemmia, «presero di nuovo delle pietre per lapidarlo» (v. 31), accusandolo: «Tu, che sei uomo, ti fai Dio» (v. 33).

     ■ Gesù era cosciente che «il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava» (Gv 13,3). «Sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo, e torno al Padre» (Gv 16,28).

 

Bisogna quindi capire che esiste una differenza fra essere persona ed essere Dio: Gesù Cristo e il Padre celeste sono due persone distinte; ognuna delle persone della Deità è Dio.

     Nell’AT la religione biblica era essenzialmente un «monoteismo monopersonale», ossia Dio si era rivelato come Jahwè e Israele si rivolgeva a Lui come fosse una persona; questo aveva lo scopo di combattere il politeismo, per preparare poi all’avvento del Logos incarnato, al «mistero di Cristo». Nel NT, con la manifestazione del Logos (Dio presso Dio) mediante l’incarnazione, Dio si è manifestato in tre distinte persone; questo è il «monoteismo tripersonale» (o Trinità): un solo Dio, manifestatosi in tre persone distinte e contemporaneamente esistenti. A ciò fanno riferimento i tanti brani trinitari, ossia in cui Padre, Figlio e Spirito Santo compaiono insieme. Ecco qui di seguito alcuni esempi.

     ■ «Essendo anche Gesù stato battezzato, mentre stava pregando, s’aprì il cielo, e lo Spirito Santo scese su lui in forma corporea come una colomba; e venne una voce dal cielo: “Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto”» (Lc 3,21s). C’erano quindi Gesù, la voce dal cielo (ossia Dio Padre), che lo chiamò «Figlio», e lo Spirito Santo che era visibile sopra Gesù.

     ■ «Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19). Il «nome» esprime autorità e i discepoli dovevano agire nell’autorità di tutte e tre le persone della Deità.

 

Un’ultima nota sullo Spirito Santo. Mentre lo Spirito di Dio nell’AT era considerato una teofania di Jahwè, una sua manifestazione invisibile (quella visibile era come «inviato di Jahwè»), nel NT viene presentato come persona. Come persona ne può rappresentare un’altra e farne le veci (Gv 14,16; 15,26) e può dimorare presso qualcuno (Gv 14,17). Ad esempio, lo Spirito Santo genera (Mt 1,20), convince (Gv 16,7), rinnova (Tt 3,5), suggella (Ef 4,30), giustifica (1 Cor 6,11), santifica (Rm 15,16; 1 Cor 6,11), conduce (Lc 4,1; Rm 8,14), conferma (Rm 8,16), insegna (Lc 12,12; Gv 14,26; 1 Cor 2,13), rammenta le parole di Gesù (Gv 14,26), parla (At 21,11; Ap 22,17), permette o meno (At 16,7), spinge le persone (At 21,4), ordina (At 13,2); può essere impedito (1 Ts 5,19), contristato (Ef 4,30; Is 63,10) o oltraggiato (Eb 10,29), e a Lui si può mentire (At 5,3). Sono tutte attività che compie una persona cosciente e autonoma e non una forza insensibile e impersonale.

 

Ecco quindi un sunto schematico della dottrina biblica della Deità:

 

DIO

 

è ◄

Il Padre

► non è

 

Il Figlio

Lo Spirito

 

è ◄

Il Figlio

► non è

 

Il Padre

Lo Spirito

 

è ◄

Lo Spirito

► non è

 

Il Padre

Il Figlio

 

Essendo un Dio rivelatosi in tre persone, si parla della Trinità (ossia tri-unità). I termini tecnici sono introdotti per spiegare una realtà esistente. Potremmo parlare di «tricotomia» (un insieme suddiviso  in tre sottoinsiemi che costituiscono una partizione del tutto) o potremmo introdurre un concetto simile, atto a spiegare questa realtà. Infatti, non è una questione terminologica, ma di sostanza.

 

 

3. {Eliseo Paterniti}

 

Mi dispiace per la scarsa conoscenza delle Scritture che hanno i nostri amici Testimoni di Geova di cui preferisco chiamarli solamente seguaci della Torre di guardia. Noi cristiani credenti nella Deità di Cristo Gesù possiamo provare con le Scritture che Gesù Cristo è DIO ossia la seconda persona della Trinità.

     Se i seguaci della Torre di guardia si documentassero sinceramente e in particolare il nostro amico «Testimone di Geova» aprisse gli occhi sull’inganno dottrinale della setta della Torre di guardia constaterebbe pure lui che anche l’Antico Testamento testimonia che Gesù è Dio.

     Esaminiamo assieme Isaia 44,6: «Così dice l’Eterno, il re d’Israele e suo Redentore, l’Eterno degli eserciti: “Io sono il primo e sono l’ultimo, e all’infuori di me non c’è DIO”».

 

     ■ «Così dice l’Eterno, il re d’Israele». Chi è il Re d’Israele del Nuovo Testamento? ● Matteo 2,2: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorarlo». È chiaro che questo versetto parla di Gesù, inoltre se Gesù non era Dio, perché quegli uomini provenienti dall’oriente vennero per adorarlo? Non ha forse detto Dio che il suo nome e la sua gloria non l’avrebbe data a nessuno? (Isaia 42,8). Inoltre nel secondo comandamento Dio vieta a Israele di prostrarsi davanti alcun altro dio perché egli è un Dio geloso. Ci sono altri versetti del Nuovo Testamento che affermano quando sopra descritto e sono (cfr. Matteo 21,5). ● Giovanni 1,49 «Natanaele, rispondendogli, disse: “Maestro, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele». ● Giovanni 18,37: «Gesù rispose: “Tu dici giustamente che io sono il Re; per questo sono nato per questo sono venuto al mondo”».

 

     ■ «…e suo redentore». Chi è il redentore o riscattatore del Nuovo Testamento? ● 1 Pietro 1,18-20: «Sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come d’Agnello senza difetto e senza macchia, preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi». ● Romani 3,24-25: «Sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù». ● Apocalisse 5,9: «E cantavano un nuovo canto dicendo: “Tu sei degno d’aprire questo libro e d’aprire i sigilli, perché sei stato ucciso, e con il tuo sangue ci hai comprati a Dio, da ogni tribù, lingua, popolo e nazioni». ● Vogliamo citare altri versetti per confermare che Gesù è il redentore di Isaia 42,8: Romani 3,24-25; 1 Corinzi 1,30; Efesini 1,6-7.

 

     ■ «Io sono il primo e sono l’ultimo». Di chi parla Il Nuovo Testamento riguardo al primo e all’ultimo? ● Apocalisse 1,7-8: «Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sì, amen. “Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio, e la fine”, dice il Signore che è, che era e che ha da venire, l’Onnipotente». ● Apocalisse 22,12-13: «Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il principio e la fine». Questo versetto specifico che abbiamo appena letto, ci spiega con chiarezza, che il primo e l’ultimo è Gesù, poiché colui che ha da venire è lui. ● Atti 1,11: «Uomini Galilei perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato portato in cielo di mezzo a voi, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo». ● Apocalisse 2,8: «E all’angelo della chiesa di Smirne scrivi: “Queste cose dice il primo e l’ultimo, che morì e ritornò in vita”». Chi morì e ritornò in vita? GESÙ.

     Alla domanda iniziale fatta dai seguaci della Torre di guardia, possiamo rispondere con fermezza e certezza che Gesù è sempre esistito anche nell’Antico Testamento, ed è DIO. (Per approfondire il tema, rimando all’articolo «La deità di Gesù», presente sul mio sito, dove potrete trovare altri temi correlati relativi alla dottrina della Torre di guardia.) {06-10-2008}

 

Nota editoriale: Ricordiamo che il cosiddetto «mistero di Cristo» è stato svelato nel Nuovo Testamento. ► Gesù fra continuità divina e discontinuità storica {Nicola Martella} (T/A)

 

 

4. {Santina Rallo}

 

Shalom Nicola, dopo aver letto il contributo di Eliseo Paterniti, aggiungo anch’io alcuni versi biblici, confermando la Deità di Gesù. Sin dall’Antico Testamento, leggiamo l’annuncio di Gesù; uso qui la Bibbia nella vecchia traduzione del Diodati —la Torre di guardia nei primi tempi aveva tale traduzione, prima che stampassero la cosiddetta «Traduzione del nuovo mondo» — cosicché questo lettore potrà leggere lui stesso i seguenti brani!

     ■ Isaia 9,5: «Perciocché il fanciullo ci è nato, il figliolo ci è stato dato; e l’Imperio è stato posto sopra le sue spalle; e il suo nome sarà chiamato; l’Ammirabile, il Consigliere, l’Iddio forte, il Padre dell’eternità, il Principe della pace».

     ■ Tito 2,13: «Aspettando la beata speranza, è apparizione della Gloria del grande Iddio e Salvatore nostro Gesù Cristo».

     ■ Giuda1,4: «Perciocché sono sottentrati certi uomini, i quali già ab antico, sono stati scritti a questa condannazione; empi, i quali rivolgono la grazia dell’Iddio nostro a lasciva, e negano il solo Dio padrone, il Signore nostro Gesù Cristo» (la Torre di guardia lo nega)

 

E per completare il quadro, quando evangelizzo mi rallegro dei seguenti versi, perché dimostrano la Deità di Gesù.

     ■ Timoteo 3,16: «È senza veruna contraddizione, grande è il mistero della pietà; Iddio è stato Manifestato in carne, è stato giustificato in carne, è stato giustificato in spirito, è apparito agli angeli, è stato apparito ai gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria».

     ■ Poi ancora, non è vero che nella Bibbia non sia scritto l’Onnipotente, riferito a Gesù. C’è, eccome!!! Apocalisse 1,8 (Diodati): «Io son l’alfa e l’omega; il principio e la fine, dice il Signore Iddio, che è, e che era, e che a da venire, l’Onnipotente»!!!! AMEN! Alleluia. {07-10-2008}

 

 

5. {Cosimo Merenda}

 

Caro Nicola, oltre ai brani da te citato, c’è anche Isaia 9,5 che spiega tutta la Deità di DIO e l’Onnipotenza di Gesù. Sai che nel nome di Gesù ogni ginocchio si piegherà e ogni lingua confesserà che Gesù è il Signore: non un potente ma l’Onnipotente. Se ogni potenza gli è sottoposta «tu» come lo definisci?

     Non associarti ai lori pensieri perché sono diabolici, non accettano la Santa Trinità, rifiutano Gesù e lo Spirito Santo. Essi dicono di credere in Dio, ma non è vero perche se credessero, ascolterebbero la voce di Dio per quello che dice in Luca 3,22-23 e simili passi; ci sono infiniti versi che non sto qui a elencare, perche pure l’internet non ha lo spazio sufficiente per elencare tutta la potenza, la grandezza e la maestà della «Santissima Trinità»; quando scrivo questa frase il mio spirito freme ed è gioioso. Alleluia. Dio ti benedica. {07-10-2008}

 

 

6. {Clara Cristalli}

 

Al Testimone di Geova che nega l’onnipotenza di Gesù Cristo farei una semplice domanda: Se solo Dio può perdonarci i nostri peccati («Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?»; Marco 2,7), allora perché Gesù Cristo ha dimostrato sulla terra la facoltà di rimettere i peccati? Infatti è scritto «Ma, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, io ti dico (al paralitico) alzati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua» (Marco 2,10).

     Se Gesù Cristo condivide questo potere con il Padre, non dimostra quindi l’esistenza della Trinità, confermando al contempo la sua onnipotenza? Sia benedetto Colui che è, che era e che viene! {07-10-2008}

 

 

7. {John Mazzei}

 

Nota editoriale: Questo lettore è un seguace della Torre di guardia e risiede in  Canada.

 

Ciao Nicola Martella, vedo che giochi anche con il fuoco e la logica dice che giocando con il fuoco, ci possiamo bruciare. Nicola tu, ti sei bruciato un bel po’ con la risposta che hai dato al mio fratello spirituale, Testimone di Geova. Ti sei dato l’ascia ai tuoi stessi piedi e proprio come i banchieri americani hanno dato troppo denaro a chi non poteva pagarlo indietro... tutti i tuoi esempi e Scritture ti serviranno sia da ascia che da fuoco.

     Tu scrivi: «Nella logica e nella matematica s’afferma che se A = X e B = X, allora A = B!» Hai fatto bene a metterci il punto esclamativo... anzi perché non tre! 1+1+1= ?... Ti prego Nicola usa la stessa logica; non ti chiedo di più.

     Isaia 42,8: «Io sono il Signore: questo è il mio nome; non cederò la mia gloria ad altri, né il mio onore agli idoli». Ti prego Nicola usa la stessa logica; dalla matematica alla grammatica... pensi che sia corretto in Italiano dire che il mio nome è Signore in questa traduzione della CEI? Nicola io mi sto esprimendo a te chiamandoti Nicola e so anche che il tuo nome di famiglia è Martella. Nella traduzione della Cei o qualsiasi altra traduzione perché non viene dovutamente detto di chi stiamo parlando, di quale signore? Il Signore Cristo Gesù... o il Signore Sovrano Yhwh = Geova? «cima, apice, sommità». Nicola con tutto il rispetto del mondo, prova a usare ora la stessa logica della grammatica per distinguere chi è più alto e merita d’essere rispettato! Un Padre o un Figlio? Nicola il Padre disse: «Questo è mio Figlio... ascoltatelo» non adoratelo. Seguite i suoi passi... nelle stesse orme che Lui vi lascerà davanti a voi... voi mettete i vostri stessi piedi in quelle orme e non vi potete sbagliare chi dovete imitare e adorare. Cordiali Saluti, Shalom. {06-10-2008}

 

 

8. {Nicola Martella}

 

Qui rispondo a John Mazzei. Quale logica bisogna usare, quella del fondatore di ciò che è diventato poi la Torre di guardia? Charles Taze Russel interpretava la Bibbia con la piramidologia, un metodo esoterico di divinazione. Fu seppellito in un cimitero della massoneria (posso fornire le foto) e il suo monumento in memoria, che è posto in tale camposanto massone e che la Società della Torre di guardia gli ha fatto, è a forma di piramide! (si veda la piramide sulla cartamoneta americana, segno della massoneria!). È quindi questa la logica da usare? [Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra legittimità e abuso, Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), gli articoli: «Dall’avventismo al geovismo», pp. 108-113; «Testimoni di Geova quali compagni di via?», pp. 118-122; «Panorama dell’attività predizionale dei Testimoni di Geova», pp. 123s.]

     Sembrerà strano, ma ad esempio nel matrimonio 1 + 1 = 1. L’uomo che si unisce a sua moglie diventa «uno» con lei; sono due, ma diventano uno (Gn 2,24). Gesù menzionando tale verso, lo interpretò così: «Di modo che essi non sono più due, ma una [sola] carne» (Mt 19,5s). Due individui, che tali rimangono, diventano una specie di «personalità collettiva», essendo accomunati da intimità, obiettivi e destino comuni.

     Così è anche nella Deità, il Padre celeste, il Figlio di Dio e lo Spirito Santo sono tre persone, ma un unico Dio, poiché hanno una sola sostanza. Gesù poteva dire: «Io e il Padre siamo uno» (Gv 10,30); certo non intendeva una sola persona, parlando del Padre come persona diversa da sé, ma la sostanza. I Giudei capirono benissimo, affermando: «Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» (v. 33). Quindi vediamo che 1 Persona (Padre) + 1 Persona (Figlio) = 1 sola sostanza (Dio). Lo stesso vale aggiungendoci lo Spirito Santo, che nel NT è una persona; rimando su al mio contributo precedente.

     Esistono vari tipi di matematica (p.es. quella quantistica) e in ognuna d’esse bisogna ragionare in altro modo, poiché la logica dell’una non vale in quella dell’altra. Effettivamente nella «matematica divina» 1 + 1+ 1 = 1, ossia le tre Persone della Deità (distinte quanto a personalità, individualità e autonomia) hanno in comune una sola sostanza divina, esse sono una categoria unica. Come famiglia, tribù, popolo e altre simili, pur essendo singolari, rappresentano una «unità composita»; ad esempio esiste un solo «popolo italiano», sebbene composto da milioni d’individui. Allo stesso modo, esiste un «solo Dio», sebbene composto in modo esclusivo da solo tre Persone che hanno in comune la stessa sostanza divina.

     Quanto a Isaia 42,8, non entro in merito al nome Jahwè o Signore, avendo trattata la questione altrove; si tenga presente che la Settanta tradusse in greco semplicemente con Kyrios «Signore»; in tutto il NT greco non ricorre mai Jahwè per Dio! È quindi una questione fittizia per il nuovo patto. Questi fatti non si possono semplicemente ignorare! Si veda Nicola Martella, «Jahwè», Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), pp. 200ss. [► Questioni intorno Elohim e Jahwè]

     A prescindere dal fatto che qui Jahwè parlava contro l’idolatria e non d’altro, se prendiamo per vera la sua asserzione, bisogna concludere con due alternative: ▪ 1) Dio mentiva, poiché poi ha dato la sua gloria a Cristo; ▪ 2) Dio diceva il vero, poiché dando gloria a Cristo, rispettava tale principio, poiché Gesù è il Logos, «Dio presso Dio» (Gv 1,1ss.14.18). Noi riteniamo che Dio dicesse il vero e che ciò non contraddiceva i seguenti brani.

     ■ «Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu m’hai data a fare. Ed ora, o Padre, glorificami tu presso te stesso della gloria che avevo presso di te avanti che il mondo fosse» (Gv 17,4s; cfr. 8,54 «chi mi glorifica è il Padre mio»).

     ■ «La qual potente efficacia della sua forza Egli [= Dio Padre] ha spiegata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato e autorità e potestà e signoria, e d’ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello a venire. Ogni cosa Egli [= Dio Padre] gli ha posta sotto ai piedi, e l’ha dato per capo supremo alla Chiesa, che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti» (Ef 1,20-23).

     ■ «Ed è perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d’ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre» (Fil 2,9ss).

     ■ «…in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e l’imperio nei secoli dei secoli. Amen» (1 Pt 4,11).

 

Il lettore geovista cita a suo modo: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo» (Mt 17,5). Qui Il Padre presentava suo Figlio come sua autorità sulla terra. Il lettore afferma che Gesù non fu proposto dal Padre per essere adorato. Le cose stanno così? Sbagliarono allora i magi ad adorarlo fin da neonato? (Mt 2,2.11). Sbagliarono le discepole di Gesù, dopo la risurrezione, ad adorarlo? (Mt 28,9). Furono sacrileghi anche gli undici discepoli ad adorare Gesù? (Mt 28,17). Se fosse stato sbagliato, perché il Risorto non lo impedì?

     Se bisogna adorare solo Dio (cfr. Lc 4,8), ci sono al riguardo solo due possibilità: ▪ 1) Gesù agiva da impostore, non spettandogli l’adorazione; ▪ 2) Gesù agiva correttamente, poiché egli è Dio insieme al Padre. La soluzione corretta è la seconda, poiché vediamo nell’Apocalisse che tutti gli esseri viventi adorano Dio Padre (chiamato «Colui che siede sul trono») e Gesù Cristo (chiamato «l’Agnello»): «E tutte le creature che sono nel cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare e tutte le cose che sono in essi, le udii che dicevano: “A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e l’imperio, nei secoli dei secoli”. E le quattro creature viventi dicevano: “Amen!”. E gli anziani si prostrarono e adorarono» (Ap 5,13s; cfr. 6,16). Inoltre, per vedere l’intima unità fra Dio e l’Agnello e la loro comunanza di cose, si vedano i seguenti brani dell’Apocalisse: «La salvezza appartiene al Dio nostro, il quale siede sul trono, e all’Agnello» (Ap 7,10); i 144.000 ebrei maschi e non sposati saranno «primizie a Dio e all’Agnello» (14,4); nella città futura «il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio» (21,22s); qui ci sarà un solo trono, il «trono di Dio e dell’Agnello» (22,1.3). Questa è la matematica divina!

 

 

9. {Giovanni Mele}

 

Nota editoriale: Anche questo lettore risiede in  Canada ed è probabile che si riferisca qui, come io penso, proprio al suo amico John Mazzei, sebbene egli non lo menzioni per nome. Quindi, stando così le cose, il suo contributo chiuderebbe il cerchio con quello mio precedente.

 

Con un mio paesano, residente in Canada e Testimone di Geova, al quale gli voglio bene, abbiamo avuto vastissime discussioni riguardo alla Santa Trinità e ad altri temi ,ma è tutto inutile ed è tempo perduto a discutere con questi seguaci della Torre di Guardia e non della Bibbia.

     Non gli do tutti i torti in quanto il loro condizionamento mentale  è così profondo che non considerano le cose assolutamente più con la loro mente e con la loro intelligenza propria. Se qualcuno si ingegna, un po’ fuori della media, a comprendere qualcosa, gli altri hanno paura d’essere spiati, perfino da quelli di casa loro. Io ne ho l’esperienza con questo paesano. Poi, come fanno a comprendere la dottrina della Trinità se, la loro traduzione del «Nuovo Mondo» è tutta strutturata sul falso e non riesci portarne a galla nessun ragionamento?

     Dove la Scrittura dimostra la Deità di Gesù, loro la presentano in un altro modo! Il povero seguace non può accettare questa dottrina.

     Ho invitato questo mio paesano sul mio sito (Luce Biblica), abbiamo avuto di che ragionare sul sito del filosofo Gianni Vattimo con discussioni lunghe e a volte un po’ alterate; non c'eravamo solo io e lui a discutere, ma anche altre persone, sebbene solo io ero credente evangelico, ma non v’è stato nulla da fare.

     Con questo tipo di persone bisogna sperare che lo Spirito Santo li convinca di peccato e il Signore Gesù Cristo li salvi; non ci rimane che pregare. Comprendere la dottrina della Trinità ci vuole preghiera, contemplazione e amore nelle Scritture, altrimenti anche taluni credenti hanno difficoltà. Ciao e Dio ti benedica. {07-10-008}

 

 

10. {Gianni Siena}

 

Nota editoriale: Qui questo lettore si riferisce all'articolo «E Dio era il Logos», per il quale non è previsto un tema di discussione. Premettiamo quindi la lettura di tale articolo.

 

Anticamente un re, se voleva comunicare con un suo collega o un vassallo gli diceva: «Poi per quella questione ti manderò una “parola”». Solitamente la «parola» era «una persona di fiducia» del sovrano, un amico, un figlio, un nobile, eccetera.

     Dio ha scelto di parlare con gli uomini tramite il Principe ereditario del suo regno: un Principe di sangue reale e di seme divino (nato da Dio). Siamo nell’umano ma tale Uomo è perfetto e in Lui abita tutto Dio corporalmente (Col 2,9). Non avrebbe potuto essere diversamente per la nostra redenzione e rinnovata sottomissione al Creatore.

     I testimoni di Geova sono famosi per la loro petulanza e l’ignoranza dei loro capi, insegnata ai loro fastidiosi venditori di riviste e libretti. Non dimentichiamoci che la Bibbia nella traduzione del «Nuovo Mondo» fu fatta (in inglese) da gente che non aveva la minima preparazione biblica relativa. Occorre ricordare che essi hanno sempre citato a sproposito studiosi rinomati del Nuovo Testamento, facendo dire loro l’esatto contrario con citazioni molto parziali e fuorvianti dei loro scritti. Ciò arrivò al punto che uno studioso cristiano li denunciò e ottenne un’ingiunzione del tribunale per impedire questo inaccettabile scempio dottrinale. Non occorre riscrivere le stesse pagine di validi apologeti credenti, è sufficiente raccomandare ai «pivelli» d’andarsi a rileggere i documentati libri (sia di protestanti che di cattolici) scritti negli scorsi decenni in materia. Si veda ad esempio «Il Geova della Torre di Guardia», di Walter Rile Martin, ancora molto attuale. Shalom… {5 dicembre 2009}

 

 

11. {}

 

 

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Immagini della Trinità {Nicola Martella} (T)

Il Cristo della Bibbia e quello dell’esoterismo {Emilio Spedicato - Nicola Martella} (T/A)

I Geovisti e il loro direttorio mondiale {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Deita_unita_parla_OiG.htm

07-10-2008; Aggiornamento: 05-07-2010

 

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