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domanda del lettore.
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La questione del lettore
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Caro fratello Nicola, ti scrivo sulla questione delle
traduzioni, dibattuta all’interno del tuo sito... una buona occupazione per i
credenti che spendono del tempo su internet.
Il mio «impiego»,
quale operaio del Signore come te, è quello d’assistere le persone bisognose
donandogli l’amore di Gesù a 360°. C’è tanto bisogno di credenti che lavorino in
questo vasto «campo»; ma c’è tanto bisogno anche di chi rende sereno il campo
della dottrina, la sana dottrina!... intesa sia come «assistere le vedove e gli
orfani ecc.», che come la base degli insegnamenti teologici sul «Dio d’Israele e
dei Gentili».
Io dovrò ancora occuparmi
d’assistenza e cura d’anime, se Dio me ne farà grazia, e per questo non posso
occuparmi di dottorato, nella fattispecie nello studio approfondito delle
traduzioni... per una vera questione di tempo! Mi piacerebbe farlo ma credimi
non ne ho il tempo. È un lavoro tuo e da cui molti credenti dipendono!
Hai una grande responsabilità quanto la mia forse, ma ti chiedo una cosa:
Quale traduzione metteresti nelle mani di tuo figlio?
Nella comunità locale ci
sono persone che probabilmente non riusciranno mai a studiare approfonditamente
e il più di loro dipende da quello che noi studiamo per il loro bene...
Il pastore ha bisogno del
dottore quanto quest’ultimo dell’evangelista ecc... insomma abbiamo bisogno gli
uni degli altri per fare e dimostrare unità in Cristo Gesù!
È necessario fare chiarezza
e, serenamente, consigliare la migliore traduzione per il bene di questi
credenti.
Da quando ho letto «Mani
sataniche sul Nuovo Testamento», e le vicende del gesuita Riviera, sono un
po’ sulle difensive... certo la fede in Gesù mi sostiene ed è sufficiente a
demolire le paure... ma quanti «infiltrati» ci sono che minano la sincerità di
credenti che affidano le loro vite alla Scrittura di Dio! Quanti credenti
faziosi e vogliosi d’imporre la propria visione indeboliscono la Verace Parola!
Io consiglio la Diodati...
faccio bene? Una vale l’altra?... non voglio appoggiarmi sul mio discernimento
ma su un ministero dato dallo Spirito Santo a tale scopo per l’utile comune
quale è il dottorato! Credo che tu lo abbia, mentre io non ne so tanto di
traduzioni, pur studiando (quando posso) su varie traduzioni... ma poiché
è necessario che una comunità locale sia unita anche in questo e sia messa al
sicuro dalla confusione e dalla manipolazione di chi vuole solo ostentare
conoscenza e vana intellettualità, occorre avere una risposta!
Credo che sei una brava
persona e che cerchi con sincerità il bene dell’Opera di Dio, per questo mi
rivolgo a te e ti chiedo ancora: Quale Bibbia daresti a tuo figlio?
So che tutte le traduzioni
parlano di Dio e del piano di salvezza per mezzo di Gesù... ma quante hanno
veramente l’ispirazione d’amore e la potenza che da essa si sprigiona?
Forse sono banale... ma una
risposta ai credenti ci deve essere. Per di più oggi si pubblicizza la vendita a
1,50 euro d’una versione conosciuta ma preferisco un costo più elevato per una
traduzione attendibile che pochi euro e diffondere un Evangelo debole della
potenza ispiratrice.
Pace del Signore Gesù a te e
alla tua casa. {Francesco Vigilante; 10-09-2008}
La risposta ▲
Penso che Francesco abbia centrato bene il fatto che nell’opera di Dio ci sia
bisogno del concorso di vari ministeri, come anche Paolo c’insegna: «Ed
è lui che ha dato gli uni, come missionari fondatori [= apostoli]; gli altri,
come proclamatori [= profeti]; gli altri, come araldi [= evangelisti]; gli
altri, come curatori d’anime [= pastori] e insegnanti [= dottori]…» (Ef
4,11ss). Il danno per l’opera risulta non solo dall’assenza di una di queste
funzioni ministeriali, ma anche dal fatto che chi ha specifici carismi si
cimenti d’altro, ad esempio un evangelista che si mette a fare la «sua»
traduzione.
Di per sé sul tema delle traduzioni ho risposto alle domande poste da
Francesco abbondantemente nell’articolo «Le
traduzioni della Bibbia sono fiori e spine». Per cui rimando
specialmente a esso. In tale articolo affronto anche la questione del «textus
receptus» (o «testo ricevuto»), che sta alla base del libretto «Mani sataniche
sul Nuovo Testamento», che è infelice nel titolo (l’originale tedesco non recita
così) e sbagliato in molti suoi asserti (pretende di spazzare via la «critica
testuale» per motivi ideologici). A detta di Giancarlo Farina,
Salvatore Gargiullo fa così del «“terrorismo”
evangelico» (sebbene specialmente il titolo è suo, mentre il testo è di Rudolf
Ebertshäuser).
Che cosa diremmo se
oggigiorno un medico direbbe che sia giusto solo attenersi alle ricerche mediche
e scientifiche precedenti a Leonardo da Vinci (1452-1519) o a Isaac Newton
(1642-1727)? Così si pretende che la scienza biblica si attenga al «textus
receptus», a un testo ricostruito da Erasmo da Rotterdam (alias Geert Geertsz;
1466-1536) e da altri studiosi del suo tempo (Robertus Stefanus nel 1550) sulla
base dei manoscritti che erano allora a loro disposizione, senza tener
presente i nuovi manoscritti ritrovati (p.es. in Qumran), lo sviluppo della
«critica testuale» e l’introduzione di nuovi strumenti di analisi e di
comparazione degli antichi manoscritti (p.es. computer). Questo è illogico e
poco serio. Gli storiografi farebbero a meno di nuovi documenti di un certo
periodo storico? Gli archeologi prescinderebbero da nuovi reperti? Perché allora
proprio studiosi di «critica testuale» dovrebbero fare a meno di studiare
documenti biblici di antichissima fattura, qualora vengano alla luce? Le tesi
dei sostenitori del «textus receptus» sono insostenibili. Cercare un complotto
satanico dietro alla «critica testuale», è ingenuo e infantile e non aiuta nella
ricerca della verità. Chi ha una tale mentalità, probabilmente non capisce molto
di «critica testuale», dello studio dei manoscritti, del loro confronto,
dell’accertamento del testo migliore, della costruzione di un apparato critico
che ne mostri le varianti e così via.
Ai cristiani dovrebbe interessare la verità, specialmente se riguarda il testo
biblico. Il «textus receptus» non è mai esistito così in un manoscritto dei
primi secoli d.C., ma è anch’esso un testo ricostruito mediante una sorta di
«critica testuale», comparando centinaia e centinaia di antichi manoscritti.
Quindi perché usare tale schizofrenia di logica? Penso che si dovrebbe guardare
la questione con meno ideologia e più competenza. Poi, in fondo, le questioni
sono abbastanza marginali nel loro complesso. Per l’approfondimento dei
manoscritti e delle traduzioni si vedano pure gli articoli «Fra
traduzioni imperfette e varianti nei manoscritti» e «La
Bibbia e i suoi manoscritti» e il tema di discussione «Traduzioni,
parafrasi, vestimenti e tradimenti».
Sui punti di forza e di debolezza di alcune traduzioni, rimando alla
discussione ei seguenti temi: «Traduzioni
della Bibbia? Parliamone
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2». Qui io consiglio pure
di usare differenti traduzioni per lo studio: così si arriva abbastanza vicino
all’originale.
Io
personalmente uso normalmente la vecchia Riveduta (la trovo come il male
minore), consulto spesso la Elberferder (traduzione
tedesca dei Fratelli) sia nella vecchia che nella nuova revisione (la trovo in
genere una delle più letterali) e per ulteriori approfondimenti vado
direttamente al testo ebraico (AT) e a quello greco (NT).
Quanto alla «Nuova
Diodati», di cui mi si chiede un giudizio, la si può consultare insieme ad
altre traduzioni; tuttavia io la considero a sé stante come una
traduzione della «King James», quindi come una buona parafrasi; non la userei
personalmente per lo studio né la consiglierei come preciso strumento didattico,
ma solo per gli usi devozionali.
Quale traduzione raccomanderesti a tuo figlio? Chiaramente la
Elberferder, visto che egli parla tedesco. In
italiano gli darei la Riveduta per lo studio, ma gli suggerirei di averne sempre
almeno 3-4 diverse traduzioni sottomano per la consultazione. Programmi
elettronici come «La Parola» aiutano una facile consultazione sincronizzando
diverse traduzioni insieme; lo ritengo un ottimo strumento per lo studio
interattivo e comparativo. A mio figlio raccomanderei chiaramente uno di tali
programmi elettronici.
Quanto alla
Bibbia a un euro e cinquanta, bisogna essere grati al Signore per tale
iniziativa. Infatti tale edizione così a buon mercato non è indirizzata a
studiosi, ma alla diffusione della Parola di Dio fra i non credenti. Portare la
sacra Scrittura fra il popolo, in qualunque traduzione tra quelle menzionate, è
la migliore evangelizzazione che si possa fare!
Si veda inoltre:
►
La Bibbia tra traduzioni e trasposizioni
{Argentino Quintavalle - Nicola Martella} (A)
►
Traduzioni, lingue bibliche e mentalità
ebraica {Argentino Quintavalle} (A)
►
Traduzioni, lingue bibliche e mentalità
ebraica? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Traduzione_raccomanda_figlio_Mds.htm
13-09-2008; Aggiornamento: 23-09-2008
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