Eravamo partiti riprendendo il discorso trattato nell’articolo «Le
traduzioni della Bibbia sono fiori e spine». Abbiamo
poi discusso di ciò nel tema «Traduzioni
della Bibbia? Parliamone (1)». Essendo arrivati altri
contributi, continuiamo la discussione qui di seguito.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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sottostante
1.
{Danilo Benevolo}
▲
[…] È superfluo dirti che apprezzo molto le tue
lettere, che sono ben felice di continuare a riceverle.
Non parlo il tedesco,
per cui non riesco a leggere la pur famosa Elberfelder, e quando ho bisogno di
«scavare» un po’ rispetto alla Vecchia Riveduta (la Luzzi) m’appoggio un po’ qui
e un po’ là (Diodati originale, King James, N.T. interlineare e Pentateuco
interlineare della Paoline), e ad alcune versioni francesi.
Poiché nel tuo
articolo non fai menzione di versioni francesi (giustamente, visto che parli
dell’Italia e che anche tu desidereresti una fedele versione letterale
italiana), ti scrivo per avere una tua opinione, sia personale che
professionale, su due versioni della Bibbia che, a mia conoscenza, esistono solo
in francese:
■ La Darby, che
proviene dal mondo evangelico,
■ La Chouraqui, che
proviene dal mondo cattolico.
Se troverai il tempo per rispondermi, te ne
sarò grato; m’interessa la tua opinione, se possibile netta, senza diplomazie né
timori. E se volessi suggerirmi altri testi da studio poco conosciuti, sii
libero di farlo (non la Thompson, perché ce l’ho già). {26-05-07}
La mia conoscenza dell'ebraico si limita a poco più dell'alfabeto, ma in
certi casi il Pentateuco interlineare delle Paoline mi è stato molto
chiarificatore. Nei cinque volumi viene dichiarato che il testo ebraico
utilizzato è quello «masoretico» originale (contiene ovviamente con spazi e
punteggiatura). Trattandosi della Torà, dovrebbe essere vero. Li
conosci, me lo confermi?
{28-05-07}
2.
{Nicola Martella}
▲
Per
prima cosa fai bene a usare
differenti traduzioni.
Confrontandole ci si può avvicinare moltissimo al senso dell’autore originario.
Certamente la cosa da evitare è di svuotare i concetti originari e di riempirli
con significati contemporanei. Per poter applicare correttamente un brano nel
proprio tempo, bisogna per prima cosa capire che cosa intendeva dire l’autore
originario. A ciò può aiutare il confronto fra diverse traduzioni.
Quanto alla traduzione di
Darby
e di Chouraqui,
ammetto di non essere in grado di dare un giudizio sulle versioni francesi. So
che quella di Darby è molto ben accetta in certi ambienti. Però, bisogna
ammettere che egli si basava sul Textus Receptus, quindi su limitati e tardivi
manoscritti. Le traduzioni cattoliche s’appoggiano spesso perlopiù sulla Vulgata
e sulla Settanta.
È una cosa curiosa che ci s’aspetti che le
nuove scoperte
(una stele, uno scritto, ecc.) in tutti i campi dell’antico sapere
contribuiscano alla conoscenza, solo per i testi biblici alcuni si vorrebbero
accontentare del lavoro fatto da Erasmo su pochi e tardivi documenti nelle
lingue bibliche. Al riguardo, invece di giudicare il lavoro redazionale di
successivi studiosi
(p.es. quello di
Nestlè-Aland),
pensano di «sfatare» il tutto basandosi su storie
biografiche (p.es. di Westcott e Hort), che sono però ancora tutte da
dimostrare. Nel mondo tedesco e anglosassone ci sono stati molti studiosi che
hanno praticata una seria e sana critica testuale nel rispetto dei testi
biblici (p.es. Griesbach e
Lachmann in campo tedesco).
Di là da ciò, come non tener presenti i manoscritti
scoperti nelle grotte di Qumran?
Sono spiacente di non
poterti suggerire testi specifici.
Ma vale la pena avere molte traduzioni (anche cattoliche). Io consulto la
Elberferder (come detto), ma poi soprattutto i testi in lingua originale. È
comunque importante conoscere anche il mondo in cui i testi sono stati scritti.
È importante capire come le parole avessero una collocazione particolare
all’interno della cultura di un certo tempo (cfr. il concetto di go’el o
«riscattatore [di famiglia]). Per l’AT penso che ti tornerebbe utile il mio «Manuale
Teologico dell’Antico Testamento»
per entrare nella logica culturale, linguistica e teologica dell’AT. Per
approfondire i primi capitoli della Genesi c’è il mio commentario «Le
Origini
1-2» (esegesi di Gn 1,1-5,1a). Sul
Levitico
ho approntato una
traduzione letterale con annesso libretto di studio. Vedi tu ciò che può
servirti.
Puoi richiedere questi
testi alla
Casa della Bibbia,
alla
CLC,
ad altre librerie cristiane (p.es.
Casa Biblica di Vicenza)
o direttamente a me.
Le Bibbie interlineari sono in genere molto buone; bisogna certo distinguere fra
quelle che traducono letteralmente il testo ebraico e quelle che mettono sotto
il testo ebraico una traduzione già esistente (CEI, Nuova Riveduta o altro). Il
«testo masoretico» è quello nato dal lavoro redazionale dei rabbini nel
Medioevo. I Masoreti cercarono di conservare il testo biblico ebraico,
standardizzandolo, aggiungendo le vocali e altri segni; non è escluso che nella
vocalizzazione abbia giocato qui una certa interpretazione del tempo.
Chiaramente i testi di Qumran sono più antichi (non contengono la
vocalizzazione, il testo è solo consonantico); si veda qui anche il Pentateuco
Samaritano. Anche la Settanta si basa su testi che sono probabilmente più
antichi del testo masoretico.
3.
{Giancarlo Farina}
▲
Carissimo Nicola, il problema non è quello che scrivi, ma come lo scrivi e lo
presenti. Il tuo articolo è disarmante non per l’argomento ma il modo con cui
presenti le tue tesi e le conseguenze che ne traggono persone semplici che non
riescono a comprendere fino in fondo quello che scrivi e che ora sono
disorientati.
Più grave ho trovato il testo «Mani sataniche sul Nuovo
Testamento» (di Salvatore Gargiullo). Il quel testo vi sono molte argomenti
interessanti, rispettabili, ma poi viene fatto del «terrorismo» evangelico e
molti credenti temono veramente di leggere nella Nuova Riveduta un testo
corrotto.
Tra l’altro avrai notato che il testo 2006 della Nuova
Riveduta contiene tutte le varianti testuali con il T. Maggioritario e il T.
Receptus.
Inoltre, io non «demonizzerei» neppure la Nuova
Diodati. Sebbene non sono d’accordo con la scelta di usare come base il T.
Receptus, questa Bibbia è una buona traduzione.
Purtroppo, da sempre, ci sono critiche su «ogni nuova»
edizione. Ma un conto è una critica scientifica, altra cosa è la critica
spicciola e approssimativa o radicale che troviamo in articoli come il tuo e
crea inutili polemiche. Questa critica porta solo disorientamento.
Ritornando al tuo modo di scrivere, ti inviterei ad
essere più documentato prima di entrare in meandri così complessi come le
traduzioni, le lingue antiche, la filologia e la semantica in generale. Più
documentato e meno polemico. Certo che un articolo più equilibrato farebbe meno
rumore ma renderebbe più giustizia alla verità. In quello che scrivi ci sono
ottimi spunti di riflessione e utili sen no fossero esasperati dalla tua vena
oltremodo polemica.
D’altra parte chi ti conosce sa che sei fatto così e ti
vuole bene lo stesso. Un caro abbraccio in Cristo con affetto e stima. {Società
Biblica di Ginevra; 10-06-07}
4.
{Nicola Martella}
▲
Ringrazio Giancarlo Farina per la sua lettera. Le esortazioni, le ammonizioni e
le correzioni — se precise, giuste e congrue — sono sempre proficue e salutari.
Anch’io voglio esercitarmi a essere sensibile ai consigli fraterni.
Leggendo la lettera mi è venuto qualche dubbio e
qualche perplessità, che espongo qui di seguito, analizzandola. Perciò non uso
lo stile della lettera.
■ 1. A quale articolo si riferisce Giancarlo?
Nell’invito alla lettura indicata come «Traduzioni, varianti e mentalità
ebraica» e a cui egli ha risposto, invitavo a leggere due articoli: uno di
Argentino Quintavalle [►
Traduzioni, lingue bibliche e mentalità ebraica] e uno di Tonino Mele
[►
Fra traduzioni imperfette e varianti nei manoscritti]. Essi avevano
reagito a un mio precedente articolo [►
Le traduzioni della Bibbia sono fiori e spine] e a una discussione in
corso da un po’ di tempo.
■ 2. Giancarlo ha letto l’intero mio articolo?
Visto che non prende posizione su punti specifici per evidenziarli o
controbatterli, si potrebbe nutrire qualche piccolo dubbio. Ha letto i due
articoli proposti nell’invito alla lettura? Anche qui mi viene qualche dubbio,
visto che non ne fa riferimento.
■ 3. Che cosa c’entra introdurre «Mani sataniche sul
Nuovo Testamento», visto che il curatore (Salvatore Gargiullo) sacralizza solo
il «textus receptus», ritenendo che tutti gli altri testi ebraici e greci non
siano ispirati o cose simili? Se Giancarlo avesse letto anche le
discussioni parallele [►
Traduzioni, parafrasi, vestimenti e tradimenti;
►
Parlando delle traduzioni della Bibbia (1)], si sarebbe reso conto
delle obiezioni che ho fatto a questo testo. Perché quindi confondere le mie
tesi con quelle che Gargiullo amplifica di Rudolf Ebertshäuser?
■ 4. Perché Giancarlo parla di «critica spicciola e
approssimativa o radicale che troviamo in articoli come il tuo e crea inutili
polemiche», senza poi indicare in che cosa ciò è il caso nel mio articolo (oltre
al fatto che ne ho scritti diversi sul tema) e in quelli degli altri. Non
indicando nulla di specifico, non si può rimandare al mittente la sua stessa
valutazione?
■ 5. Giancarlo invita me (e gli altri autori) a «essere
più documentato prima di entrare in meandri così complessi come le traduzioni,
le lingue antiche, la filologia e la semantica in generale». Quindi, secondo
lui, io e gli altri che abbiamo scritto su queste cose, saremmo dei faciloni e
degli incompetenti; purtroppo non cita neppure un solo caso, in cui ciò è
avvenuto, ma si rifugia dietro a un giudizio generalistico e approssimativo.
Avrei preferito che mi (e ci) istruisse in quale punto ho (abbiamo) sbagliato
secondo la sua conoscenza più documentata.
■ 6. Peccato che Giancarlo non abbia tenuto conto nel
mio articolo degli aspetti conclusivi, in cui si evince quanto segue: ▪ 1)
Qualunque Bibbia si usa, non c’è alcun gran problema per la stragrande
maggioranza delle dottrine e per gli aspetti maggiori della conoscenza. I
problemi di traduzione si hanno solo quando si va nei dettagli. ▪ 2) Non bisogna
sapere le lingue originali per comprendere la Bibbia, ma facendo uso di diverse
traduzioni, si può arrivare a un’aderenza totale rispetto al testo originale di
almeno il 90-95%. ▪ 3) Non esiste una traduzione da preferire a un’altra, avendo
ognuno i suoi punti di forza e di debolezza. ▪ 4) Esprimo alcune mie preferenze,
a causa di constatazioni fatte sul campo, ossia facendo esegesi da solo e in
classe (non sono quindi proprio incompetente e sprovveduto). È
immancabile che chi può consultare i testi nelle lingue originarie, rimanga
scontento per questo o per quell’aspetto in una traduzione. In ogni modo
consiglio sempre di avere una certa varietà di traduzioni, comprese la
Nuova Riveduta e la Nuova Diodati. Apprezzo, ad esempio, che la Nuova Riveduta
abbia tradotto in 1 Gv il presente continuo di peccare con «persistere nel
peccato», che è un vantaggio rispetto alla Riveduta e pone freno ad alcune false
interpretazioni del passato.
■ 7. In un incontro del SISE (editori - librai) di
alcuni anni fa, chiesi a tutti gli editori di Bibbie presenti (quindi anche a
Giancarlo) di indicare nelle Bibbie prodotte chi fossero i traduttori e quali
fossero le loro competenze. Avendo seguito fin dall’inizio e negli anni
l’evolversi del progetto «Nuova Riveduta», avendo conosciuto la maggior parte
delle persone che vi hanno messo mano a diverso titolo e anche i diversi
obiettivi, modificati nel tempo (ammodernamento del linguaggio, revisione
testuale, ecc.), avendo io stesso mandato all’allora curatore delle note di
traduzione e delle obiezioni alla traduzione fatta in questo in quel punto, cose
che egli ha tenute presenti nella prossima revisione (posso ancora dire quali e
dove) — avrei certamente tanto da dire su questo progetto, ma mi fermo qui per
«non mettere altra carne a cuocere». È indubbio che la Nuova Riveduta è
migliorata negli ultimi anni e che abbia una sua funzione positiva nelle chiese.
Ma non tutti i nodi sono sciolti.
5.
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6.
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7.
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8.
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9.
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10.
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11.
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12.
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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-TraduzioniBB2_Lv.htm
29-05-2007; Aggiornamento: 12-09-2008
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