Quando nel NT ricorre il termine
prophētēs associato a un nome specifico,
si intende i profeti teocratici d’Israele che hanno operato come tali durante il
tempo descritto dall’AT. L’unica eccezione la fa Agabo, che è un caso abnorme
che non può essere preso come esempio di normalità fra le chiese. [►
Agabo] Ecco qui di seguito alcuni casi maggiori in cui i profeti
teocratici furono chiamati per nome o in modo anonimo, perché conosciuti.
■ Isaia (Mt 3,3; 4,14ss; 8,17; 12,17-21; Mc 1,2s; Lc 3,4ss; 4,17ss; Gv
1,23; At 8,30-34); in modo anonimo, perché conosciuto (Mt 1,22s).
■ Michea in modo anonimo (Mt 2,5s).
■ Osea in modo anonimo (Mt 2,15).
■ Geremia (Mt 2,17s; 27,9s).
■ Asaf in modo anonimo (Mt 13,35; cfr. «veggente Asaf» 2 Cr 29,30;
«veggente» era chiamato spesso il profeta personale del re; cfr. 1 Cr 25,5; 2 Cr
29,25; 35,15 «veggente del re»).
■ Gioele (At 2,16-21).
Secondo Pietro «tutti i profeti, da Samuele in poi… hanno parlato» (At
3,24). Secondo Gesù «tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a
Giovanni» (Mt 11,13; v. 4 «l’Elia che doveva venire»). Gli stessi
scribi e farisei ammettevano che «tutti tengono Giovanni per profeta» (Mt
21,26), ossia: «tutti stimavano che Giovanni fosse
veramente profeta» (Mc 11,32); addirittura «il popolo… è
persuaso che Giovanni era un profeta» (Lc 20,6). Perciò al tempo del
NT l’estensione dei profeti teocratici d’Israele erano visti andare da Samuele a
Giovanni battista, con cui cessavano definitivamente. La gente, abituata da
ormai 400 anni a non conoscere un profeta istituzionale, pensava perciò che Gesù
fosse non un nuovo profeta, ma «uno dei profeti antichi risuscitato» (Lc
9,19). Gesù segnò il passaggio dal tempo della legge e dei profeti a quello
dell’Evangelo con le seguenti parole: «La legge e i profeti hanno durato
fino a Giovanni; da quel tempo è
annunziata la buona novella del regno di
Dio» (Lc 16,16).
I profeti teocratici erano finiti per sempre. Era questo il motivo che nel NT
nessuno dei personaggi conosciuti (dodici apostoli, Paolo, Giacomo, ecc.) furono
chiamati singolarmente «profeta con nome», ad esempio «profeta Giovanni».
Nel NT il termine «profeta» non descrive un ufficio (o un ministero monocratico)
particolare (come nell’AT), ma un’attività tra altre che l’insegnante (At 13,1;
negativo 2 Pt 2,1) o l’apostolo (Lc 11,49; Ef 2,20; 3,5; Ap 18,20) può svolgere,
se ne possiede il carisma, e a cui ogni credente nella chiesa locale può
aspirare (1 Cor 14,31.39).
E questo era il motivo perché nel NT nessuno si permise di parlare
pubblicamente, cominciando il suo discorso con le parole: «Così parla
l’Eterno (Dio, il Signore, l’Onnipotente, l’Altissimo, ecc.)» (nell’AT si
trova in circa 338 versi). E in bocca a un personaggio del NT non si trova mai
neppure l’espressione: «l’Eterno
(Dio, il Signore, l’Onnipotente, l’Altissimo, ecc.) ha detto» (nell’AT si
trova in circa 83 versi), ma solo nelle citazioni dell’AT (Mt 15,4; 22,44; Mc
13,36; Lc 20,42s; At 2,34; Eb 7,21; 10,30). Unica eccezione fa Lc 11,49 in cui
Gesù parla genericamente della «sapienza di Dio», introducendo un suo proprio
decreto; in Mt 23,34 tale parola è rivolta da Gesù direttamente agli scribi e
farisei.
Abbiamo affermato altrove che al tempo del NT «profezia» era in senso
tecnico specialmente il messaggio dei profeti teocratici dell’AT. Inoltre per
estensione per «profezia» s’intendeva il parlare in modo ispirato sulla base
della lettura comune dell’AT, interpretandole specialmente in senso
messianologico.
In seno all’assemblea cristiana l’interpretazione ispirata delle sacre Scritture
ebraiche specialmente in senso messianologico (o cristologico) era anch’essa
chiamata «profezia» o «profetare»; si trattava di una «proclamazione ispirata»
sulla base dell’AT di ciò che riguardava il «mistero di Gesù» quale Messia,
secondo l’assunto già menzionato in Ap 19,10: «La testimonianza di Gesù; è lo
spirito della profezia» (Ap 19,10).
►
Profeti del nuovo patto
►
Profeti nel Nuovo Testamento
►
Profeti falsi ed escatologia
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Profezia e profetare nel NT
▬ Letteratura
■ Nicola Martella,
Manuale Teologico dell’Antico
Testamento(Punto°A°Croce, Roma 2002), articoli: «Profeta (ambito ministeriale)», pp.
279ss; «Falsi profeti», pp. 281s; «Falsi legittimi», p. 283; «Profetismo:
fenomeno», pp. 283s; «Profezia: proclamazione», pp. 284s.
■
Nicola Martella (a cura di), «Che cos'è
la "profezia"?», Escatologia biblica essenziale.
Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 21-24.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Profeta_nome_NT_R56.htm
08-11-2007; Aggiornamento:
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