Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

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PROFETI NEL NUOVO TESTAMENTO

 

 di Nicola Martella

 

Qui di seguito parliamo dei profeti nel Nuovo Testamento o nel «nuovo patto».

 

Per prima cosa, il concetto «profeta /i di Dio» non esiste in tutto il NT e neppure «profeta /i del Signore», ma semplicemente «profeta /i». Il termine greco prophētēs significa soltanto «proclamatore», ossia «parlatore in pubblico» (sebbene ispirato dalla lettura della sacra Scrittura mediante lo Spirito Santo) e non, come falsamente si afferma e si ripete, chi predice il futuro. Quindi nessuno è autorizzato a fregiarsi in modo particolare con questo titolo!

     ■ Che cosa sono quindi i «profeti» nel NT? Un «profeta» nel NT è un cristiano che parla pubblicamente, sotto ispirazione dello Spirito mediante lettura della Scrittura, in modo estemporaneo «agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione» (1 Cor 14,3). Un parlare in pubblico in modo sistematico e autorevole è invece quello dell’insegnante.

     «Profetare» nel NT significa parlare pubblicamente, ispirato dalla Scrittura mediante lo Spirito, in una situazione specifica per convincere con la Parola, ad esempio, il non-credente e il principiante che viene al raduno, applicando la sacra Scrittura alla sua situazione particolare; qui non ci vuole un dono di chiaroveggenza o divinazione, come falsamente suggeriscono i carismaticisti con la loro «evangelizzazione profetica», ma un dono di sensibilità umana e di conoscenza della Parola. Paolo, ponendo la profezia in contrasto con la glossolalia, affermò: «Se tutti profetano [= parlano in modo intellegibile], ed entra qualche non credente o principiante, egli è persuaso da tutti, è da tutti giudicato, l’intimo del suo cuore viene messo a nudo» (1 Cor 14,24s). Qui risulta che tutti profetano (= parlano pubblicamente sotto ispirazione dello Spirito sulla base della lettura della Scrittura), non solo persone particolari («unti»), sebbene ciò accade secondo un ordine. Le loro spiegazioni della Parola agiscono sull’animo di chi ascolta, mettendo a nudo il suo stato e il suo peccato. In una chiesa, dove c’è la «predicazione partecipata» (così da noi), questa è un’esperienza che si può sperimentare: l’intervento dell’altro edifica, esorta e consola me (come da 1 Cor 14,3), e viceversa. Questo è «profetare» nel senso del NT!

     ■ Ciò che afferma un «profeta» è allora coercitivo per la chiesa? Assolutamente no. Ai fini dell’ordine e del decoro, Paolo ingiunse quanto segue: «Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino» (1 Cor 14,29); poi aggiunse: «E gli spiriti dei profeti son sottoposti ai profeti, perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace» (vv. 32s). Ossia, mentre l’insegnamento del dottore della Parola dev’essere autorevole e questo lo obbliga assolutamente a tagliare rettamente la Parola di verità (2 Tm 2,15), la parola dei «profeti» nella chiesa locale dev’essere giudicata dagli altri «profeti»!

     ■ Sorge allora la domanda: I profeti nel NT erano una categoria particolare? Assolutamente no, poiché l’apostolo insegnò: «Tutti, uno ad uno, potete profetare», aggiungendo subito lo scopo di tale «parlare ispirato in pubblico»: «Affinché tutti imparino e tutti siano consolati» (1 Cor 14,31). Per evitare il parlare a vanvera senza contenuti, aggiunse anche: «E se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il precedente si taccia» (v. 30). Si tratta quindi di un linguaggio «ispirato», ossia che abbia le caratteristiche di 1 Cor 14,3 (edificare, esortare e consolare) sotto ispirazione dello Spirito sulla base della lettura della Scrittura; alcune persone invece parlano per «profilarsi», perché amano ascoltarsi.

     Quindi nel NT non esiste una particolare casta chiamata «profeti di Dio (o del Signore)».

 

Profeti del nuovo patto

Profeti falsi ed escatologia

 

▬ Letteratura

Nicola Martella, Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), articoli: «Profeta (ambito ministeriale)», pp. 279ss; «Falsi profeti», pp. 281s; «Falsi legittimi», p. 283; «Profetismo: fenomeno», pp. 283s; «Profezia: proclamazione», pp. 284s.

Nicola Martella (a cura di), «Che cos'è la "profezia"?», Escatologia biblica essenziale. Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 21-24.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Profeti_NT_Car.htm

24-10-2007; Aggiornamento: 09-11-2007

 

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