Questo excursus era destinato in
origine agli studenti dell’Ibei (Istituto Biblico Evangelici Italiano, Roma), i
quali dovevano e devono produrre degli elaborati, che presentino le
caratteristiche di una ricerca all’altezza dei requisiti tecnici richiesti dagli
Istituti Biblici europei. Mi è parso bene allegarlo, credendo di far bene nello
stimolare a imparare a scrivere in modo corretto.
A
volte mi arrivano degli scritti, più o meno lunghi, che faccio fatica a leggere
e a comprendere, sebbene abbia una mente allenata a farlo quotidianamente. Certi
scritti sono così astrusi che non hanno né capo né coda; mancano di un filo
rosso, di una struttura e di un obiettivo.
Tempo
fa, un tale scrittore provetto mi ha mandato dei suoi scritti, gli diedi dei
consigli su come scrivere meglio. Ma nonostante i vari altri suggerimenti, nulla
cambio. All'ennesimo scritto che mi arrivò, gli scrissi all'incirca quanto
segue: «Mi arrendo. Hai una mente troppo complessa per le mie povere sinapsi e
non riesco a penetrare la ragnatela dei tuoi pensieri. Mi è sfuggito quale fosse
l'obiettivo del tuo scritto e il pensiero portante. Puoi aiutarmi? Forse
dovresti strutturare meglio il tuo articolo, mettendo dei titoli e dei numeri.
Tu avrai certamente chiaro nella tua mente che cosa vuoi dire e dove vuoi
arrivare, ma io tra i comuni mortali non riesco a trovare il filo conduttore e a
seguirlo. Devi scrivere non per te, ma per chi ti legge. Scrivi breve, chiaro e
comprensibile, perché sto invecchiando a rileggere il tuo scritto per
comprendere. Mi arrendo, ammetto i miei limiti».
1. LE PARTI DEL COMPONIMENTO:
I temi di piccola entità conterranno da una a tre pagine dattiloscritte (o
l’equipollente manoscritto); i temi di entità maggiore conterranno da tre pagine
in poi. L’elaborato in sé — come mostra lo schema [à
sotto] — deve essere costituito da un’introduzione, da un
corpo o trattazione e da una conclusione; esso deve essere altresì
corredato di note a piè di pagina, che conterranno i riferimenti
bibliografici alle citazioni e le spiegazioni suppletive. A ciò si aggiunge un
foglio di
frontespizio (con il titolo e le generalità dell’autore eccetera), un
indice della materia e una bibliografia.
1.1. ORDINE DI SUCCESSIONE
DELLE SINGOLE PARTI
(1) Pagina del titolo |
[à
vedi sotto] |
[(2) Prefazione] |
opzionale |
(3) Indice |
lista dei singoli punti del
tema |
(4) Componimento |
l’elaborato in sé |
(a) Introduzione |
introduce al tema |
(b) Trattazione |
svolgimento del tema |
(c) Conclusione |
mostra il risultato della
ricerca |
(5) Bibliografia |
lista dei libri usati |
[(6) Appendice] |
opzionale: carte, disegni,
tabelle |
1.2. FRONTESPIZIO E
COMPOSIZIONE DELLA PAGINA
n Lasciare intorno al foglio un
margine di 2-3 cm
n A ogni citazione apporre un numero
in alto, a cui corrisponderà in una nota a piè di pagina il riferimento
bibliografico
n Separare il testo dalle note con
una linea
n Far rientrare i numeri delle note
di un paio di battute
n A ogni nuovo pensiero vai a capo
1.3. LE CONNESSIONI FINALI: Constatiamo purtroppo che chi iscrive non sempre fa uso di queste
indicazioni durante le sue ricerche; per questo sbaglia sovente. Poiché
l’introduzione e la conclusione sono considerate a volte insignificanti, si
scrive al riguardo delle banalità o dei luoghi comuni.
■
L’introduzione è l’ultimo atto e, ricalcando lo schema, guarda in
avanti e deve introdurre alla questione, mostrando le intenzioni e i limiti
che si vogliono apporre alla ricerca. L'introduzione si dovrebbe fare così: 1.
Vedremo che; 2. Procederemo in questo modo; 3. Il nostro intento, scopo o
obiettivo è questo; 4. Questioni che lasceremo aperte per motivo di spazio. Così
il lettore sa subito che cosa l'aspetta.
■
La conclusione
guarda indietro ed è caratterizzata da questi tre elementi: 1. Sunto
telegrafico (Abbiamo visto che...); 2. Ciò significa questo (e si applica così);
3. Questioni che rimangono ancora aperte (si potrebbero ancora approfondire, ma
attualmente andrebbe oltre l'intento); 4. Considerazioni finali. Il terzo
aspetto può mancare nei componimenti brevi o può contenere domande per
l'ulteriore riflessione o analisi.
2. TIPI DI CITAZIONE
2.1. DA LIBRO GENERICO
(di un solo autore), esempi:
▪ 1.
A. Deissler, L’annuncio dell’AT (Brescia 1980), p. 187.
▪ 2.
John H. Alexander, Leggere e capire la Bibbia (Casa della Bibbia, Ginevra
1971).
Il nome dell’opera viene messa in
corsivo nello stampato e sottolineata nel manoscritto.
2.2. DA OPERA PLURIMA: rivista, libro con più articoli e di più autori, dizionario
teologico, ecc., esempi:
▪ 1.
Klaus Haacker, «Il concetto biblico di verità», Studi di Teologia III
(IBE, Roma 1979), p. 455.
▪ 2.
Gert Otto (a cura di), «La formazione dell’AT», in AA.VV.,
Informatutto biblico-storico (Claudiana, Torino 1983).
▪ 3.
Dennis J. Mc Carthy, «Il patto di Dio nell’AT», in Mc Carthy-Mendenhall-Smend,
Per una teologia del patto nell’AT
(Marietti, Torino 1972).
L’«articolo» è messo fra virgolette, l’opera
è messa in corsivo (o sottolineata) e gli altri dati sono messi fra parentesi.
La dizione AA.VV. sta per «autori vari» e la dizione «(a cura di)» indica il
curatore o l’editore dell’opera plurima.
2.3. CITAZIONE IMMEDIATA E
CITAZIONE MEDIATA
2.3.1. PER UNA CITAZIONE IMMEDIATA
(= che viene subito dopo un’altra) dello stesso autore si scriverà:
▪ 1.
Ibid., p. 191. (se è la stessa pagina, solo Ibid.).
Ibid. sta per Ibidem = nello stesso posto (della citazione
precedente)
2.3.2. PER UNA CITAZIONE MEDIATA
(cioè non diretta):
▪ 1.
K. Haacker, op.cit., p. 5. (op. cit. = opera citata)
Nota bene: Se
si hanno difficoltà con le citazioni mediate e immediate, si può mettere sempre
semplicemente «Autore, op. cit., p.», certamente dopo aver
introdotto correttamente il primo riferimento bibliografico.
2.4. CONSIDERAZIONI FINALI
■ Regola delle
virgole nel riferimento bibliografico: mai prima delle parentesi, sempre
dopo le parentesi
■ Regola delle
virgolette nel riferimento bibliografico: sempre per «l’articolo», mai per
l’opera.
■ Riferimento bibliografico
orientativo:
▪ 1.
Tal dei Tali, «A sempronio», [in] Tizio Caio (a cura di), Un tipo qualunque
[, Lettera, dispensa o altro] (Enigma editrice, Innominata 2001), [V.] III,
[pp.] 58-75. («V.» sta per volume; «pp.» per pagine)
▪ 2.
Pinco Pallino, «Qualunquismo», [in] Tale Padre (a cura di),
Ergo sum 5 (Astratta editrice, Rio Bo 1999), p. 27. («p.» sta per pagina)
■ Ciò che si trova
fra parentesi quadre è opzionale, anche se è bene essere il più completi
possibile.
■ È bene separare la casa editrice dal
luogo di edizione con una virgola.
■
Nel caso di una rivista il numero va dopo il titolo della medesima, nel
caso di un libro o di una enciclopedia il volume va alla fine, prima delle
pagine.
3.
ALCUNE REGOLE DI BUON SENSO:
Oltre a quanto detto per una ricerca in genere, aggiungo alcune regole di buon
senso per chi intende collaborare con «Fede controcorrente».
Adattare in senso redazionale gli scritti dei lettori e collaboratori costa
molto lavoro. Si seguano i seguenti consigli.
■
Formula delle frasi complete e semplici. In caso contrario, il lettore
medio si perde e perde il filo. Bisogna perciò evitare lunghe frasi delimitate
internamente solo da virgole. Dove l’unità di senso è conclusa, mettici un
punto. Dove la frase è lunga tanto da formare due unità logiche connesse
e interdipendenti, si può mettere un
punto e virgola alla fine della prima. Il fine è che capiscano gli altri.
■ Usa
una buona struttura (vedi sopra). Schematizza il tuo testo, mettendo
punti principali e secondari. Poi riporta tale schema in un indice.
■
Ispirati nella forma agli altri articoli. Attieniti allo stile del sito,
leggendo alcuni articoli e notando i singoli elementi formali (se hai già
scritto un articolo o un contributo, confronta la tua versione con il mio
adattamento redazionale).
■
Evita l'accumulo di versetti (la «versettologia» invece di aiutare,
impedisce una buona lettura). Elimina perciò lunghi brani biblici e raccorda le
parti; lunghi testi biblici fanno perdere il filo del discorso al lettore e così
lo fanno smettere di leggere.
■
Evita di trascrivere lunghi brani biblici, che rendono difficile la
lettura. Sintetizza a parole vostre il succo della questione e cita solo pochi
versi chiave.
■ Dopo un segno d'interpunzione (, - . - ; - : - ! - ?) mettici uno
spazio, così prima di una parentesi «( - [ - {» e dopo «) - ] -}». Approfondiamo
la questione. Prima dei segni «, - ; - : - . - ! - ? - ” (chiusa) - ) -
]» non si mette mai uno spazio, dopo sempre. Dopo «( - “ (aperta) - [ - » non si
mette mai uno spazio, prima sempre. Solo le virgolette interne vanno in
corsivo, dove richiesto, mai quelle esterne a una citazione. Ecco un esempio: «Gesù
rispose: “V’ho detto che sono io; se dunque cercate me, lasciate andare questi”»
(Gv 18,8).
■
Evita l'uso eccessivo di grassetto (usalo solo per titoli e parole
chiave) e sottolineature (usale solo per i titoli). Col grassetto bisogna
essere parsimoniosi, altrimenti non ha più effetto. Le sigle dei brani biblici
non vanno in grassetto né interi versi.
■ Usa
le abbreviazioni usate e suggerite sul sito. Questo vale specialmente per
il modo di citare la Bibbia e i brani biblici. [►
Abbreviazioni]
■
Altri aspetti: Gli aggettivi possessivi e i pronomi personali riferiti alla
Deità è meglio metterli in minuscolo, a meno che in una frase non si capisca a
chi sono riferiti. «Ed» è meglio metterlo solo dinanzi a «e»; «ad» solo dinanzi
ad «a», tranne che in «ad esempio» che è troppo comune. ■
Allega all'e-mail i tuoi contributi come documento Word, se mi invii
contributi o articoli; così mi aiuti e allunghi la mia vita. ■
Metti sempre all'inizio i tuoi contributi il tuo nome e cognome reale e
alla fine la data. ■
Analizza il tuo scritto. Il problema di mettere o no qualcosa sul sito
dipende essenzialmente dai seguenti aspetti. ▪ 1) È abbastanza comprensibile? ▪
2) È originale? ▪ 3) È in sintonia con la Parola di Dio e con
l'esegesi della Bibbia? ▪ 4) È utile? ▪ 5) Edifica o migliora chi lo
legge? Lo fa almeno riflettere o prendere posizione? ▪ 6) In caso di umorismo:
contiene elementi amorali o di mancanza di rispetto per Dio? Una battuta, per
essere efficace, dev'essere chiaramente e immediatamente comprensibile a chi la
legge. Le allusioni non evidenti al lettore non funzionano. ▪ 7) In caso di
testi poetici: essi devono effettivamente contenere elementi di stile che li
caratterizzi come tali e non essere semplicemente parole incolonnate (con o
senza rima); al riguardo esistono generi diversi di poesie, ma tali generi hanno
dei canoni specifici da rispettare.
Queste
sono alcune «porte» che ogni scritto deve passare. Certamente ci sono temi di
discussione che possono essere controversi, ossia contenere opinioni differenti,
ma non li metto mai in rete senza una risposta biblica.
■
Pubblicazione su «Fede controcorrente»: Non pubblico testi di qualunque
genere che non siano in ordine dal punto di vista letterario, dottrinale e
contenutistico. Ciò vale, oltre che per gli articoli, anche per le poesie e le
narrazioni. Per questo li assoggetto a una ferrea critica redazionale. Nel caso
in cui gli autori non siano d'accordo, possono suggerire o delle migliorie
concordate o possono decidere di rimuovere la loro opera in questione. È bene
che gli autori lo sappiano fin dall'inizio e lo approvino. In ogni modo, come si
potrà constatare, l'attenta redazione porta a migliorare alquanto il prodotto,
anche in vista magari di una futura pubblicazione cartacea da concordare. Come già detto, su
«Fede controcorrente» può essere
pubblicato solo ciò che corrisponde a chiari requisiti. Non basta scrivere di
fede o di religione. Così luoghi comuni, miscugli poco chiari fra il Divino e
l'umano e quant'altro possa scandalizzare o fuorviare, non verrà preso in
considerazione. Di testi e poesie il redattore si avvale del diritto di estrarre
e adattare solo ciò che rientra nei canoni. Troppi «blablaismi» (di chiunque
siano), ermetismi di gruppo e crittografie varie non attirano i lettori né
aiutano nella ricerca della verità.
Come già detto, tutti i
componimenti vengono assoggettati a una ferrea critica letteraria: solo ciò che
attraversa tutte le porte delle analisi (letteraria, stilistica, teologica,
razionale) varrà pubblicato, chiunque sia l'autore. In caso contrario, tale
testo verrà assoggettato a un'analisi, verrà quindi aggiunta una risposta e
pubblicato nel senso della tesi e dell'antitesi.
►
Come analizzare uno scritto
► URL di origine: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Scrivere-OiG.htm
10-07-2007; Aggiornamento:
03-02-2015
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