▼ 1. 2
Pietro 2,1
▼
2.
2 Pietro 2,15
▼
3.
2 Pietro 2,20-23
▼
4.
Apocalisse 3,5 |
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Stefano Ferrero mi ha presentato una serie di tesi che sono comuni a tutti
coloro che pensano che la salvezza si penda. Anche altri mi hanno spedito liste
simili o osservazioni. Il problema è, quindi abbastanza diffuso. Tale tesi — che
chiameremo «tesi pro perdita della salvezza» — contrasta la convinzione che la
salvezza non si possa mai perdere e che tutti coloro che sono entrati nel patto
col Signore Gesù Cristo e hanno sperimentato una rigenerazione e un
suggellamento mediante lo Spirito Santo, saranno conservati in stato di grazia
fino al giudizio finale. A tali tesi faccio seguire, punto per punto, una
risposta.
Stefano Ferrero, sollecitandomi ad affrontare questo
scottante tema, mi ha lanciato la seguente sfida: «Analizzi sempre la Scrittura
in modo rigoroso e sarebbe triste se non applicassi questa esegesi a tutti i
brani».
▲
1.
2 PIETRO 2,1:«Vi
saranno fra voi dei falsi dottori che introdurranno di nascosto eresie di
perdizione e,
rinnegando il Signore che li ha comprati,
si attireranno addosso una fulminea distruzione».
■ Tesi pro perdita della salvezza: Costoro rinnegano chi
li ha comprati col suo sangue sulla croce, pertanto sono stati davvero
riscattati da Gesù, ma lo abbandonano. {Stefano Ferrero}
■ Osservazioni e obiezioni: Il verbo al passato in
«sorsero falsi profeti fra il popolo» mostra che il contesto è giudaico e si
riferisce all’AT (come del resto gli argomenti e le immagini di tutto il
capitolo). Perciò il «Signore che li ha riscattati» si riferisce al riscatto
dall’Egitto. Infatti si tratta di falsi profeti e falsi dottori provenienti
dal giudaismo, che si introducevano nelle chiese giudaiche per distogliere
dalla «nuova via» e per fare i loro comodi.
▲
2.
2 PIETRO 2,15:«Essi,
abbandonata la
retta via, si sono
sviati».
■ Tesi pro perdita della salvezza: Se hanno abbandonato la
retta via, allora prima la percorrevano. {Stefano Ferrero}
■ Osservazioni e obiezioni: Essi non fanno parte dei
devoti, che il Signore trae dalla tentazione, ma degli ingiusti riservati
per il giorno del giudizio (v. 9). Tutto il discorso è all’interno del
giudaismo e gli argomenti sono tali. Anche nel v. 15 si tratta della «retta
via» («via della giustizia» v. 21), mostrata dalla Legge (v. 21: «voltare
le spalle al santo comandamento che
era loro stato dato»), che essi
hanno abbandonato per seguire gli sfoghi della carne. Si tratta quindi di
Giudei mondani che propagavano una falsa dottrina libertina (vv. 1.18s) fra
gli altri Giudei (cristiani e non). Quindi essi non avevano nulla a che fare
con la salvezza in Cristo, ma Pietro li denunciò perché costituivano un
grande pericolo anche per i Giudei messianici e per coloro che «si erano
già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore» (v. 18).
▲
3.
2 PIETRO 2,20-23:«Quelli
infatti che sono
fuggiti dalle contaminazioni del mondo
per mezzo della conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo,
se sono da queste di nuovo avviluppati e vinti,
la loro ultima condizione è
peggiore della prima.
Poiché sarebbe stato
meglio per loro non aver conosciuto
la via della giustizia, anziché, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al
santo comandamento che era stato loro dato. Ma è avvenuto loro ciò che dice
un vero proverbio: “Il
cane è tornato al suo vomito”, e “la scrofa lavata è tornata a voltolarsi
nel fango”».
■ Tesi pro perdita della salvezza: Anche qui si parla di
persone che hanno camminato bene per poi traviarsi. {Stefano Ferrero}
■ Osservazioni e obiezioni: Sembra che — se si tratta
degli stessi dei vv. 1s e vv. 12ss — abbiano avuto una «conoscenza
del Signore e Salvatore Gesù Cristo» (v. 20) e della «via della
giustizia» (v. 21), ma ciò non è giovato loro nulla, poiché sono tornati
indietro alle loro lascivie (vv. 12ss.22). In questo capitolo di salvezza in
Cristo non si parla mai. Qui non si può perdere una salvezza mai avuta. Come
detto lo scopo era quello di mettere in guardia da tali Giudei libertini e
lascivi che con la loro «filosofia» di vita dissennata erano un grande
pericolo per i simpatizzanti dell’Evangelo (vv. 18s).
▲
4.
APOCALISSE 3,5:«Chi
vince sarà dunque vestito di vesti bianche e
io non cancellerò il suo nome dal libro della vita,
ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli».
■ Tesi pro perdita della salvezza: Questo ci dimostra che
chi non vince perseverando sino alla fine, sarà cancellato dal libro della
vita. {Stefano Ferrero}
■ Osservazioni e obiezioni: Questa è la tipica logica dei
cultori di «versettologia», ossia di saltare da un libro all’altro,
prendendo versi fuori contesto e traendo argomenti dal silenzio (poi ci
lamentiamo che alcune sette facciano così!).
Al conduttore della chiesa di Sardi, Gesù disse: «Tu
hai nome di vivere e sei morto» (Ap 3,1) e anche «il resto [ossia della
chiesa locale] sta per morire» (v. 2) a causa dell’imitazione dei suoi
costumi. Dio minacciò quindi di uccidere fisicamente lui e gli altri come lui,
quando sarebbe venuto improvvisamente a loro (v. 3b). Tale guida aveva bisogno
di ravvedersi (v. 3), poiché le sue opere non erano mancanti (v. 2), trascurava
la sana dottrina e non vegliava (v. 3). A differenza di questo credente di nome,
presso di lui c’erano «alcuni pochi in Sardi che non hanno contaminato le
loro vesti» (v. 4); a differenza di lui, «essi cammineranno con me in
vesti bianche, perché ne son degni». Questi sono coloro che hanno vinto, i
cui nomi sono scritti nel libro della vita e che saranno annunciati con onore da
Cristo (v. 5). A ciò si aggiunga che l’espressione «non cancellare il nome di
qualcuno dal libro della vita» (e simili) non si riferisce alla salvezza eterna,
ma al far rimanere in vita. Il «libro della vita» era chiamato pure «libro dei
viventi» ed era il registro da cui si veniva cancellati alla morte fisica.
Cancellare il nome di qualcuno significava ucciderlo, distruggerlo (p.es. come
nazione; 2 Re 14,27) e cancellare
sulla terra la memoria di qualcuno (Sal 9,5) o la sua progenie (Sal
109,13; Is 48,19). «…io li distruggerò e cancellerò il loro nome di sotto i
cieli» (Dt 14,9). «…tutte le maledizioni scritte in questo libro si
poseranno su lui, e l’Eterno cancellerà il nome di lui di sotto al cielo»
(Dt 29,20). «Cancellami dal tuo libro che hai scritto» (Es 32,32),
significava semplicemente «fammi morire». Secondo il salmista si trattava del
libro in cui sono «scritti tutti i giorni che m’erano destinati» (Sal
139,16). Nel Sal 69,28 c’è in ebraico «libro dei viventi» (sëfër chajîm):
da cui gli empi devono venir cancellati (ossia devono essere uccisi) per non
rimanere iscritti insieme ai giusti.
Tutto ciò si accorda con Ap 3,1s. Si noti che
l’espressione «tu sei morto» (Gn 20,3) o «tu sei un uomo morto; non
vivrai» (2 Re 20,1; Is 38,1) significava «stai per essere ucciso». Mentre
Gesù, visitando spiritualmente tale chiesa locale, avrebbe ucciso fisicamente
(forse mediante una persecuzione) gli infedeli, avrebbe lasciato in vita i
fedeli.
Altra cosa è un registro celeste, chiamato anch’esso
«libro della vita» (Ef 4,3; Ap 13,8; 17,8; 20,12.15; 21,27 dell’Agnello; cfr. Dn
12,1); in Apocalisse ci sono vari libri (5,9; 22,9; 20,12). In esso gli uomini
sono scritti o meno «fin dalla fondazione del mondo» (Ap 13,8; 17,8). Ma qui si
aprirebbe un altro fronte (predestinazione, ecc.), che andrebbe fuori tema.
In ogni modo, sebbene nel brano in causa (Ap 3,1-6)
tale libro celeste mal si addice nel contesto (ma «non cancellerò» = «non
ucciderò»), non viene mai neppure detto esplicitamente che si possa essere
cancellati da tale libro celeste; dire il contrario è pura deduzione
razionalistica senza fondamento (al pari di coloro che affermano che Dio abbia
eletto gli uni a salvezza e gli altri a perdizione).
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►
Il credente può perdere la sua salvezza?
{Argentino Quintavalle} (A)
►
Credente ma non rigenerato: esperienza e dottrina {Roberta Sbodio} (A)
►
Perdita della salvezza 2
{S. Ferrero - N. Martella} (T/A)
►
Perdita della salvezza 3
{S. Ferrero - N. Martella} (T/A)
►
Perdita della salvezza 4
{AA.VV. - Nicola Martella} (T/A)
►
Si può perdere la salvezza?
{Nicola Martella} (T)
►
Sicurezza e perdita della salvezza
{Tonino Mele} (A)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Perdita_salvezza1_Car.htm
11-2006; Aggiornamento: 30-01-2010
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