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PERDITA DELLA SALVEZZA 1

Tesi a confronto

 

 di Stefano Ferrero - Nicola Martella

 

 1. 2  Pietro 2,1

2. 2 Pietro 2,15

3. 2 Pietro 2,20-23

4. Apocalisse 3,5

 

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Stefano Ferrero mi ha presentato una serie di tesi che sono comuni a tutti coloro che pensano che la salvezza si penda. Anche altri mi hanno spedito liste simili o osservazioni. Il problema è, quindi abbastanza diffuso. Tale tesi — che chiameremo «tesi pro perdita della salvezza» — contrasta la convinzione che la salvezza non si possa mai perdere e che tutti coloro che sono entrati nel patto col Signore Gesù Cristo e hanno sperimentato una rigenerazione e un suggellamento mediante lo Spirito Santo, saranno conservati in stato di grazia fino al giudizio finale. A tali tesi faccio seguire, punto per punto, una risposta.

     Stefano Ferrero, sollecitandomi ad affrontare questo scottante tema, mi ha lanciato la seguente sfida: «Analizzi sempre la Scrittura in modo rigoroso e sarebbe triste se non applicassi questa esegesi a tutti i brani».

 

 

1.  2 PIETRO 2,1:«Vi saranno fra voi dei falsi dottori che introdurranno di nascosto eresie di perdizione e, rinnegando il Signore che li ha comprati, si attireranno addosso una fulminea distruzione».

    Tesi pro perdita della salvezza: Costoro rinnegano chi li ha comprati col suo sangue sulla croce, pertanto sono stati davvero riscattati da Gesù, ma lo abbandonano. {Stefano Ferrero}

 

    Osservazioni e obiezioni: Il verbo al passato in «sorsero falsi profeti fra il popolo» mostra che il contesto è giudaico e si riferisce all’AT (come del resto gli argomenti e le immagini di tutto il capitolo). Perciò il «Signore che li ha riscattati» si riferisce al riscatto dall’Egitto. Infatti si tratta di falsi profeti e falsi dottori provenienti dal giudaismo, che si introducevano nelle chiese giudaiche per distogliere dalla «nuova via» e per fare i loro comodi.

 

 

2.  2 PIETRO 2,15:«Essi, abbandonata la retta via, si sono sviati».

    Tesi pro perdita della salvezza: Se hanno abbandonato la retta via, allora prima la percorrevano. {Stefano Ferrero}

 

    Osservazioni e obiezioni: Essi non fanno parte dei devoti, che il Signore trae dalla tentazione, ma degli ingiusti riservati per il giorno del giudizio (v. 9). Tutto il discorso è all’interno del giudaismo e gli argomenti sono tali. Anche nel v. 15 si tratta della «retta via» («via della giustizia» v. 21), mostrata dalla Legge (v. 21: «voltare le spalle al santo comandamento che era loro stato dato»), che essi hanno abbandonato per seguire gli sfoghi della carne. Si tratta quindi di Giudei mondani che propagavano una falsa dottrina libertina (vv. 1.18s) fra gli altri Giudei (cristiani e non). Quindi essi non avevano nulla a che fare con la salvezza in Cristo, ma Pietro li denunciò perché costituivano un grande pericolo anche per i Giudei messianici e per coloro che «si erano già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore» (v. 18).

 

 

3.  2 PIETRO 2,20-23:«Quelli infatti che sono fuggiti dalle contaminazioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, se sono da queste di nuovo avviluppati e vinti, la loro ultima condizione è peggiore della prima. Poiché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, anziché, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento che era stato loro dato. Ma è avvenuto loro ciò che dice un vero proverbio: “Il cane è tornato al suo vomito”, e “la scrofa lavata è tornata a voltolarsi nel fango».

    Tesi pro perdita della salvezza: Anche qui si parla di persone che hanno camminato bene per poi traviarsi. {Stefano Ferrero}

 

    Osservazioni e obiezioni: Sembra che — se si tratta degli stessi dei vv. 1s e vv. 12ss — abbiano avuto una «conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo» (v. 20) e della «via della giustizia» (v. 21), ma ciò non è giovato loro nulla, poiché sono tornati indietro alle loro lascivie (vv. 12ss.22). In questo capitolo di salvezza in Cristo non si parla mai. Qui non si può perdere una salvezza mai avuta. Come detto lo scopo era quello di mettere in guardia da tali Giudei libertini e lascivi che con la loro «filosofia» di vita dissennata erano un grande pericolo per i simpatizzanti dell’Evangelo (vv. 18s).

 

 

4.  APOCALISSE 3,5:«Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli».

    Tesi pro perdita della salvezza: Questo ci dimostra che chi non vince perseverando sino alla fine, sarà cancellato dal libro della vita. {Stefano Ferrero}

 

    Osservazioni e obiezioni: Questa è la tipica logica dei cultori di «versettologia», ossia di saltare da un libro all’altro, prendendo versi fuori contesto e traendo argomenti dal silenzio (poi ci lamentiamo che alcune sette facciano così!).

     Al conduttore della chiesa di Sardi, Gesù disse: «Tu hai nome di vivere e sei morto» (Ap 3,1) e anche «il resto [ossia della chiesa locale] sta per morire» (v. 2) a causa dell’imitazione dei suoi costumi. Dio minacciò quindi di uccidere fisicamente lui e gli altri come lui, quando sarebbe venuto improvvisamente a loro (v. 3b). Tale guida aveva bisogno di ravvedersi (v. 3), poiché le sue opere non erano mancanti (v. 2), trascurava la sana dottrina e non vegliava (v. 3). A differenza di questo credente di nome, presso di lui c’erano «alcuni pochi in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti» (v. 4); a differenza di lui, «essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne son degni». Questi sono coloro che hanno vinto, i cui nomi sono scritti nel libro della vita e che saranno annunciati con onore da Cristo (v. 5). A ciò si aggiunga che l’espressione «non cancellare il nome di qualcuno dal libro della vita» (e simili) non si riferisce alla salvezza eterna, ma al far rimanere in vita. Il «libro della vita» era chiamato pure «libro dei viventi» ed era il registro da cui si veniva cancellati alla morte fisica. Cancellare il nome di qualcuno significava ucciderlo, distruggerlo (p.es. come nazione; 2 Re 14,27) e cancellare sulla terra la memoria di qualcuno (Sal 9,5) o la sua progenie (Sal 109,13; Is 48,19). «…io li distruggerò e cancellerò il loro nome di sotto i cieli» (Dt 14,9). «…tutte le maledizioni scritte in questo libro si poseranno su lui, e l’Eterno cancellerà il nome di lui di sotto al cielo» (Dt 29,20). «Cancellami dal tuo libro che hai scritto» (Es 32,32), significava semplicemente «fammi morire». Secondo il salmista si trattava del libro in cui sono «scritti tutti i giorni che m’erano destinati» (Sal 139,16). Nel Sal 69,28 c’è in ebraico «libro dei viventi» (sëfër chajîm): da cui gli empi devono venir cancellati (ossia devono essere uccisi) per non rimanere iscritti insieme ai giusti.

     Tutto ciò si accorda con Ap 3,1s. Si noti che l’espressione «tu sei morto» (Gn 20,3) o «tu sei un uomo morto; non vivrai» (2 Re 20,1; Is 38,1) significava «stai per essere ucciso». Mentre Gesù, visitando spiritualmente tale chiesa locale, avrebbe ucciso fisicamente (forse mediante una persecuzione) gli infedeli, avrebbe lasciato in vita i fedeli.

     Altra cosa è un registro celeste, chiamato anch’esso «libro della vita» (Ef 4,3; Ap 13,8; 17,8; 20,12.15; 21,27 dell’Agnello; cfr. Dn 12,1); in Apocalisse ci sono vari libri (5,9; 22,9; 20,12). In esso gli uomini sono scritti o meno «fin dalla fondazione del mondo» (Ap 13,8; 17,8). Ma qui si aprirebbe un altro fronte (predestinazione, ecc.), che andrebbe fuori tema.

     In ogni modo, sebbene nel brano in causa (Ap 3,1-6) tale libro celeste mal si addice nel contesto (ma «non cancellerò» = «non ucciderò»), non viene mai neppure detto esplicitamente che si possa essere cancellati da tale libro celeste; dire il contrario è pura deduzione razionalistica senza fondamento (al pari di coloro che affermano che Dio abbia eletto gli uni a salvezza e gli altri a perdizione).

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Il credente può perdere la sua salvezza? {Argentino Quintavalle} (A)

Credente ma non rigenerato: esperienza e dottrina {Roberta Sbodio} (A)

Perdita della salvezza 2 {S.  Ferrero - N. Martella} (T/A)

Perdita della salvezza 3 {S.  Ferrero - N. Martella} (T/A)

Perdita della salvezza 4 {AA.VV. - Nicola Martella} (T/A)

Si può perdere la salvezza? {Nicola Martella} (T)

Sicurezza e perdita della salvezza {Tonino Mele} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Perdita_salvezza1_Car.htm

11-2006; Aggiornamento: 30-01-2010

 

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