1. ENTRIAMO IN TEMA: Tale modo singolare di
argomentare si chiama «falso sillogismo» e viene usato per ingenuità o
per proposito da coloro, che hanno problemi di logica. Tale ragionamento
sbagliato si basa su almeno una premessa vera (qui «il termine Trinità nella
Bibbia non c’è»), ma da essa si traggono conclusioni sbagliate (qui «la Trinità
non esiste»). Un tale modo di ragionare mostra solo i limiti di logica di chi
usa il «falso sillogismo».
Ecco un esempio, che mostra l’assurdità di tale ragionamento: Visto che il
termine «Bibbia» non esiste nella Scrittura (premessa vera), la Bibbia
non esiste (conclusione sbagliata). Chiunque potrebbe mostrare che la Bibbia
esiste e portare evidenze, secondo cui essa è il libro più stampato al mondo.
Allo stesso modo un cieco potrebbe dire, usando il «falso sillogismo»: siccome
io non vedo il sole, la luna, i colori, l’arcobaleno, l’alba e il tramonto,
essi non esistono.
2. ALCUNI ESEMPI: Tanti termini, che ci
aspetteremmo, non esistono nella sacra Scrittura, sebbene esiste la realtà che
essi descriverebbero, se ci fossero.
2.1. ANGELI E
TRINITÀ: Questo è un esempio estremo. Nella Bibbia nelle lingue
originali il termine «angelo» non esiste, poiché il termine ebraico
male’ak e quello greco
ánghelos significano in realtà «inviato,
messaggero, rappresentante, mediatore» sia degli uomini (cfr. Pr 17,11; Lc 7,24;
9,52; Gcm 2,25), sia di Dio, intendendo tanto gli uomini di Dio (Ag 1,13
profeta; Mal 2,7 sacerdote), quanto gli esseri celesti; sono stati i traduttori
a inventarlo, italianizzando il termine greco. Per altri dettagli rimandiamo
all’articolo «Angeli
o inviati?» nel «Dizionario biblico».
«Angelo» è un termine tecnico coniato dai teologi, per caratterizzare
tali esseri trascendentali e per distinguere questa categoria da altre (p.es.
cherubini, serafini; sono anch’essi termini italianizzati, che in ebraico
significano qualcosa!). Allo stesso modo anche «Trinità» è un termine
tecnico. I termini tecnici sono introdotti per semplificare la dizione nella
costante ripetizione e per evitare fraintendimenti. Nell’uso corrente, invece di
dire ogni volta «un messaggero di Dio», è stato coniato il termine «angelo».
Invece di dire ogni volta «il Dio unico in tre persone», è stato coniato il
termine «Trinità».
Chi non usa il termine tecnico «Trinità», poiché inesistente nella Bibbia
originaria e perché coniato dai teologi, non dovrebbe usare per coerenza neppure
il termine «angelo».
2.2. ALTRI
TERMINI INESISTENTI NELLA BIBBIA: Abbiamo visto che nella Scrittura non
esiste, nelle lingue originarie, il termine «Bibbia», né un termine
specifico per «angelo» quale essere trascendentale. Eppure coloro, che
usano il «falso sillogismo» con il termine «Trinità», usano tali altri
termini senza farsene scrupolo. Non è questa una palese incoerenza, che mette a
nudo la loro mancanza di conoscenza, la loro incompetenza teologica e la loro
malafede per motivi ideologici?
2.2.1. MARITO E
MOGLIE: Nella Bibbia nelle sue lingue originali mancano anche termini
specifici per «marito» e «moglie», ma venivano usati, in loro vece, i termini
«uomo (o maschio)» (ebraico ’îš e greco
anḗr) e «donna» (ebraico
’iššāh e greco ghynḗ; cfr. Gn
2,24). Questo era il modo di esprimersi in oriente. I traduttori hanno
reso i termini originari con «marito» e «moglie», perché le lingue occidentali
posseggono termini specifici e per evitare fraintendimenti.
Se applicassimo però il falso sillogismo, dovremmo affermare che mariti e mogli
non esistevano al tempo della Bibbia. Nella Bibbia, però, mariti e mogli
esistono di fatto, sebbene non ci sono i termini specifici odierni nelle
lingue originarie.
2.2.2.
FAMIGLIA: Nella Bibbia non esiste, nelle lingue originarie, il
termine
famiglia, sebbene lo troviamo nelle edizioni di varie
lingue occidentali, quindi anche nelle versioni italiane. Al suo posto si usava
perlopiù il termine «casa» (ebr. bajit o gr. oĩkos).
Ricorrono anche termini ebraici o greci, che significano di per sé quanto segue:
specie, razza, clan, schiatta, stirpe, tribù
(ebr. mišpāchāh
o gr. fylḗ; ebr. šebëṭ o
gr. dẽmos),
ma che singolarmente sono tradotti con «famiglia» nelle nostre Bibbie.
Occasionalmente vengono tradotti con «famiglia» anche i seguenti termini,
sebbene significhino altro: ebr. zëra` «seme, discendenza»; gr.
patriá
«discendenza, clan, tribù»; gr.
ghénos «stirpe,
tribù, discendenza».
Se si applicasse qui il falso sillogismo, risulterebbe la seguente
erronea tesi: visto che il termine famiglia nella Bibbia non c’è nelle lingue
originarie, la famiglia non esiste. Come vediamo, invece, la famiglia esiste, ma
viene chiamata diversamente da oggi! Inoltre, ognuno può fare l’esperienza,
secondo cui la società è da sempre formata da famiglie.
2.3. ALTRO:
Per altri termini e locuzioni mancanti nei testi originali, rimandiamo in «Curiosità
bibliche» ai lemmi «Mancano nell’AT» (comunione, mediazione,
mediatore, ravvedimento, natura, genitori), «Mancano nella Bibbia»
(devoto, devozione, nipote, nonno, nonna, venerare, venerazione; a ciò si
aggiungano termini specifici per «marito» e «moglie», come abbiamo visto sopra)
e «Mancano nel NT» (genitore al sg.). Questi sono solo alcuni esempi;
chiaramente ci sono altri termini, che non ricorrono nell’AT e nel NT. [►
Esiste il termine «nipoti» nella Bibbia?]
Chi pretende di usare solo i termini presenti nei testi originali e per questo
critica l’uso del termine tecnico «Trinità», per coerenza non dovrebbe
usare neppure tutti i termini mancanti nell’ebraico e nel greco della Bibbia.
3. L’IMPORTANZA DEI «TERMINI TECNICI»: Noi usiamo
continuamente termini tecnici nella teologia, sebbene non esistano nella Bibbia,
e ne apprezziamo l’utilità. Esiste il linguaggio popolare delle dottrine
bibliche e il linguaggio teologico, che usa termini tecnici per esprimere
le stesse cose. Ecco, ad esempio, alcuni
termini a confronto: dottrina di Dio (teologia [propria]), dottrina di
Cristo (cristologia), dottrina dello Spirito (pneumatologia), dottrina della
Scrittura (bibliologia), dottrina del peccato (amartiologia), dottrina della
salvezza (soteriologia), dottrina delle ultime cose (escatologia), e così via. È
probabile che alcuni lettori conoscono solo le locuzioni non tecniche
(p.es. dottrina di Cristo), altri conosceranno solo alcuni dei termini tecnici
più usuali (p.es. teologia, cristologia, escatologia) e altri ancora, più
addentrati nella teologia, li usano abitualmente tutti.
Non si comprende perché allora alcuni, pur usando almeno alcuni di tali termini
teologici, sebbene non ricorrano nella Bibbia, fanno battaglie contro il termine
tecnico «Trinità». È chiaramente l’ideologia a imporre loro tale condotta
incoerente e illogica.
Inoltre, esistono tanti altri termini tecnici, che gli addetti ai lavori
usano abitualmente e che, in parte, sono generalmente conosciuti, ad esempio:
«apologetica» per difesa della verità; «pedagogia» per educazione; «episcopo»
per conduttore; «presbitero» per anziano. Un po’ meno si conosce «nutetica» per
cura pastorale riprensiva, mentre la «parenetica» sta per cura pastorale
ammonitiva.
Per ulteriori
approfondimenti rimandiamo ai seguenti articoli:
►
Trinità fra terminologia e sostanza
{Nicola Martella} (A)
►
Deità, pluralità e unità: Risposta a un Testimone di
Geova {Nicola Martella} (D)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Trinita_esiste_MT_AT.htm
15-01-2015;
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