Qui di seguito
diamo occasione di discutere l’articolo «Decodificando
il «cuore ardente» di John Bevere» di Tonino Mele, in cui si parla
della spiritualità carismaticista alla luce delle Scritture. Tale analisi
critica del libro di John Bevere «Un cuore ardente» rende maggiormente chiaro il
pensiero dell’autore, che è un seguace del cosiddetto «movimento profetico» e
particolarmente del cosiddetto «movimento di fede».
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
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1.
{Antonio Capasso}
▲
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Contributo: Quanto qui segue riguarda persone come David Wilkerson [►
David Wilkerson «profeta» catastrofista?] e John
Bevere.
Che grande differenza tra i pionieri del movimento pentecostale e i tanti
«leader» pentecostali che oggi vanno in giro. I fratelli che negli anni passati
hanno portato il messaggio pentecostale in Italia (Francescon, Lombardi,
Ottolino ecc.), non cercavano la pubblicità, né il plauso delle folle, né
compensi. Non c’era nessuna grande campagna evangelistica con tanto di
spiegamento di mezzi, ma la semplice predicazione della croce di Cristo. Di loro
si sa pochissimo, e quello che sappiamo, di come Dio se ne usava e di quello che
facevano, lo s’apprende per testimonianze indirette. Non amavano fare le «prime
donne». Non amavano parlare di se stessi. A un pastore che nei primi anni del
secolo scorso scriveva a Giacomo Lombardi per chiedere un consiglio, costui gli
rispose: «Hai lo Spirito Santo, chiedi a Lui». Nessuna pretesa di sapere tutto
di Dio, nessuna visione, nessuna parola profetica (pur credendo che Dio opera
anche in questo modo), ma la semplice lettura della Parola di Dio, spesso fatta
in ginocchio, in uno spirito di preghiera (così faceva Francescon), con
l’ausilio dello Spirito Santo.
Mi
domando, se questi fratelli ci vedessero adesso, cosa direbbero di noi. Un detto
cristiano recita «lavora e nasconditi». Altro che nascondersi, nella pretesa di
dare a Dio tutta la gloria, questi nuovi leader si vantano anche di quello che
Dio non ha dato loro. Quanto parlare, quanti annunci, quante profezie, quanti
miracoli. Bisognerebbe che in ogni chiesa s’affiggesse al muro il capitolo 34
del libro di Tozer «La radice del giusto». Il titolo del capitolo è «A lode
dell’incredulità». Trascrivo alcune frasi: «Un po’ di sana incredulità a volte è
necessaria quanto la fede»; «Faremmo bene a coltivare uno scetticismo
riverente»; «Non è peccato dubitare d’alcune cose, mentre credere a tutto è
fatale»; «Aver fede non ha mai voluto dire essere creduloni». Non posso
trascrivere tutto il capitolo ma consiglio di leggerlo. Che Dio ci aiuti a
comprendere che «la fede s’innesta sulla parola di Dio» (Tozer). [N.d.R.: A.W.
Tozer, La radice del giusto (ed. Verso la Meta, Misterbianco).]
«Sia Dio riconosciuto veritiero e ogni uomo bugiardo» (Rom 3,4).
{23-03-2009}
▬
Risposta: Non entro qui nel merito riguardo ai credenti
pentecostali italiani del passato, citati dal lettore, che probabilmente sono
sconosciuti ai più. Il confronto fra quei pionieri pentecostali e i predicatori
pentecostali e neo-pentecostali (carismaticisti) odierni mi pare molto
pertinente. Le asserzioni di
A.W. Tozer sono assolutamente un farmaco necessario e mai
scaduto contro gli entusiasmi psichici e la fede mistica di alcuni nostri
contemporanei, per i quali il discernimento biblico sembra essere una merce
assai rara. {Nicola Martella}
2.
{Josè Eduardo Arroyo Gonzales}
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Ciao Nicola, io non
so sinceramente cosa pensare di tutti questi personaggi che abbandonano la
purezza e la semplicità, l’essere umili e attendere la chiamata essendo pronti a
rispondere, magari anche il loro cuore li inganna, certo tutti vorremmo servire
il Signore, avere questo grande onore e privilegio, contando i sacrifici...
Bisogna sempre confrontare quello che dice la Parola di Dio; come diremmo che
quello che ci ha lasciato è insufficiente? Mi sembra assurdo, le persone a volte
smettano di leggerla per ascoltare queste persone e fidarsi ciecamente; la
Parola è chiara anche su questo, come ben precisi nella tua e-mail...
Io da poco ho guardato un filmato, si chiama «Religulous» ed è davvero
rattristante vedere queste persone dalla fede apparentemente così implacabile,
che sembrano essere così sicure, smontate da un ex-comico che fa loro delle
semplici domande...
Credo si dimentichi più spesso il frutto della nostra stessa vita, parliamo di
tanta fede, tecnica, come fare, si scrivono libri e tutto... ma l’amore, dove
sta andando? Conosci una forza più grande? È l’unica cosa che rimarrà dopo
tutto... Ci saranno profeti, falsi, veri, parleranno in lingue, ci saranno i
miracoli, ma tutto finirà, tranne l’amore; e loro vorrebbero ingrandirsi in
quelle cose che finiranno...
Io personalmente voglio semplicemente amare, avere pazienza, parlare,
condividere in semplicità, sforzandomi sempre di non abbandonare mai l’umiltà;
il resto sarà un frutto di questa grande potenza, l’amore... e con amore
benedico voi tutti che ci aiutate a discernere!!! {23 marzo 2009}
3.
{Pio Quadrato, ps.}
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Contributo: Caro Nicola, shalom! Anche costui è un altro novello «Carneade»
(= ne «I Promessi Sposi», quando don Abbondio incoccia i Bravi di Don Rodrigo),
è poco più d’un nome, quasi come Annacondia.
I primi
pionieri pentecostali erano realmente persone umili e ripiene dello Spirito
Santo, non muovevano un passo, non predicavano se Dio, mediante il suo Spirito e
dopo aver letto e meditato in preghiera la Bibbia, non dava loro «qualcosa» da
condividere con l’assemblea, piccola o grande che fosse. Essi pregavano per se
stessi, per gli infermi, e ricevevano spesso esaudimento, ma senza la
spettacolarità delle riunioni caratteristiche dei più recenti consessi
carismatici e neopentecostali. Questo procedere ha salvato le Assemblee di Dio
in Italia da errori che hanno corrotto diversi strati del movimento
pentecostale.
Faccia piacere ai credenti della chiesa dei Fratelli, sapere che Francescon
fosse di
opinioni congregazionaliste; esortò i credenti a non darsi un’organizzazione
troppo strutturata. Istanza parzialmente accolta, dato che la conduzione delle
nostre chiese è ancora «presbiterio-congregazionalista»... anche se, in qualche
caso, ahimè, qualcuno vorrebbe trasformare la stessa in senso episcopale
(leaderismo), imponendo la scelta d’anziani di proprio gradimento, ridotti a
semplici «esecutori» delle sue istruzioni.
Io so che
Dio parla ancora all’uomo in modo personale, con voci interiori e sogni, o
visioni relative a compiti particolari: cose che avvengono ancora oggigiorno e
se il chiamato rimane sotto l’ubbidienza del Signore e nelle linee della
Scrittura, è d’incoraggiamento ed edificazione.
Ho sempre sentito dire questo: «Se Dio ha fatto per me questo, chissà cosa farà
per mezzo di te»?! Benissimo, so che Dio può fare al di là di quello che chiedo
o penso, ma il pericolo è il seguente: la comunione con l’invisibile Dio, con
quel drammatico e intenso coinvolgimento spirituale, lascia una «radio
accesa», che facilmente può sintonizzarsi con spiriti alieni, che (causa la
«frequenza» d’ascolto) sono scambiati per rivelazioni divine. Mentre non lo sono
affatto, e un esame con la Scrittura ne svela tutta la mendacità diabolica:
questo è il crasso errore commesso dai vari, Annacondia, Bevere e, forse,
Wilkerson (= in veste profetico-catastrofista). I pentecostali e carismatici,
che producono errori, hanno dimenticato da tempo la strada della vera comunione
con Dio, della santa prudenza armata di sacra Bibbia: «Crediamo nella
Bibbia, Autorità Infallibile, quale Parola di Dio scritta...». Questo resta pur
sempre l’Articolo di Fede più importante e fondante della mia appartenenza
cristiana (Assemblee di Dio). Come credente proveniente dalla tua stessa area
attuale, io non potrei stare più dove sono ora, se i miei fratelli tradissero
questo fondamentale presupposto. {24 marzo 2009}
▬
Risposta: Non posso che rallegrarmi per ogni credente pentecostale
che esercita il discernimento spirituale e la «santa prudenza armata di sacra
Bibbia». La cosa migliore che ognuno di loro possa fare per il proprio movimento
e l'intero corpo di Cristo è di comportarsi diversamente dai Corinzi rispetto
agli autonominati «superapostoli» d'allora, che Paolo chiamò «falsi apostoli» e
«operai fraudolenti» (2 Cor 11,5.13): «Temo che come il serpente sedusse Eva
con la sua astuzia, così le vostre menti siano corrotte e sviate dalla
semplicità e dalla purità rispetto a Cristo. Infatti, se uno viene a predicarvi
un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di
ricevere uno Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Evangelo diverso
da quello che avete accettato, voi ben lo sopportate!» (vv. 3s). Non può che
farmi piacere che i credenti pentecostali d'oggi si scrollino di dosso gli
autonominati «superapostoli» odierni e ritornino a imitare i loro pionieri
quanto a semplicità, umiltà, spirito di sacrificio, sottomissione alla Parola di
Dio e ubbidienza a Dio. {Nicola Martella}
4.
{Davide Donisi}
▲
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Contributo: Gentile signor Nicola Martella, la ringrazio e le rispondo
quello che penso sull’articolo che lei ha esposto su John Bevere. Prima di tutto
devo dire che mi sento molto soddisfatto della sua recensione, dei suoi appunti;
se si ricorda bene le ho già fatto una domanda nell’e-mail precedente sulle
rivelazioni di tipo «diretto», sul comunicare in modo diretto con Dio, con
domande e risposte. Questo negli evangelici pentecostali è all’ordine del
giorno, si comunica, lo spirito suggerisce cosa fare, ecc., quindi non rimango
impressionato da questo profeta.
Non le voglio rubare molto tempo, ma la domanda è: questo John Bevere (visto che
è lui che parla, ma vale per tutti) è in buona fede? Se la risposta è sì,
s’esclude automaticamente la bugia della rivelazione (io m’astengo da giudizi).
Chi è che parla a questo profeta? Chi gli suggerisce cosa dire e parlare nel
nome dell’Eterno? Ce una remota possibilità che sia l’Eterno davvero, e se no,
uno spirito che si presenta come luce, ma non lo è, e lo usa per sviare i
credenti? Può essere un’autosuggestione (ricordo che in Italia moltissimi
pentecostali parlano con lo Spirito) o è un fenomeno del cervello? Altrimenti
cosa è?
La ringrazio, che Dio la benedica e la illumini nel suo ministero. Concludo con
una mia opinione; bisogna, io per primo, avere molta fede senza però rinunciare
alla sobrietà, come diceva l’apostolo Paolo. Quindi sobrietà di giudizio,
discernimento e preghiera, penso che siano molto importanti, questo sempre
secondo me. Grazie, distinti saluti e pace in Gesù Cristo. Amen. {25 marzo 2009}
▬
Risposta: Per
onestà devo ribadire che tale studio critico non è mio, ma di Tonino Mele. Devo
anche ribadire che John Bevere è carismaticista (3a ondata) e non un
pentecostale classico. Tra i contributi di questo tema puoi trovare quelli di
Antonio Capasso e di Pio Quadrato (ps.), i quali sono pentecostali, ma non
condividono le tesi carismaticiste di John Bevere. [►
Pentecostali e carismaticisti: distingui
necessari]
Non posso che affermare che le «rivelazioni di tipo “diretto”», la
pretesa di voler «comunicare in modo diretto con Dio, con domande e risposte»
non trova nessun riscontro nell’insegnamento all’interno delle epistole del NT.
Paolo mette in guardia verso i visionari: «Nessuno a suo talento vi derubi
del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli inviati, affidandosi alle
proprie visioni, gonfiato di nullità dalla mente della sua carne» (Col
2,18).
Le domande suggerite dal lettore sono state già oggetto di disamina in questo
sito. In ogni modo, prima di pensare subito a un’influenza di spiriti bugiardi,
bisogna tenere presente che tra il Cielo e la terra ci sono molte altre cause,
ad esempio queste: ▪ 1) La costrizione culturale nei gruppi carismaticisti; ▪ 2)
La costrizione dottrinale (convenzione e pratica vendono normalizzate come
«bibliche»); ▪ 3) La costrizione psichica: per «valere» in certi ambienti
bisogna dimostrare di «avere» qualcosa di particolare; ▪ 4) Il narcisismo:
vedere come altri dipendano dal se stessi, alimenta nel «profeta» un senso di
onnipotenza; ▪ 5) Il resto lo fa l’etero-suggestione e l’autosuggestione come in
fenomeni simili (oroscopo, divinazione con carte, fondi di caffè, ecc.).
Molti di questi fenomeni hanno, quindi, una causa socio-religiosa, psichica e
suggestiva. Chiaramente il resto lo fa la dottrinalizzazione (o normalizzazione
dottrinale) e quindi l’accettazione di tali fenomeni come cose legittime e la
pratica. Nasce così una dinamica di gruppo.
Paolo parlò del fatto che il visionario è «gonfiato di nullità dalla
mente della sua carne» (Col 2,18). Già nell’AT Dio accusava i falsi profeti
— chiamandoli indovini, sognatori, pronosticatori, visionari e in modo simile
(Ger 27,9) — di parlare di cose provenienti
dal loro proprio cuore e non da parte del Signore: «Sono visioni
menzognere, divinazione, vanità, imposture del loro proprio cuore» (Gr
14,14; 27,15; 29,9).
Che qui possano inserirsi «suggeritori esterni», spiriti e demoni, è
certamente possibile; questo avviene comunque ovunque non si veglia, non si usa
il discernimento spirituale, ci si adatta a una certa pratica e si fa posto al
diavolo. Satana usa tutto ciò che gli si mette a disposizione, tanto più se sono
fenomeni psichici accreditati come legittimi in certi ambienti. La causa è
quindi psichica, la strumentalizzazione risultante può essere di natura
dottrinale (falsi insegnamenti; cfr. Col 2,16.21s) o spirituale (si diventa
«canali» inconsapevoli di una trascendenza diabolica e si attribuisce ciò
addirittura a Dio! Cfr. v. 15 «i principati e le potestà»; cfr. 1 Tm
4,1ss).
Per non ripetermi, rimando ai seguenti articoli: ►
Linguaggio diretto di Dio nella falsa
profezia; ►
Voglia di profeti e veggenti;
►
Voglia di nuove visioni;
►
Worship, unzione ed esperienze iperestetiche;
►
Dalle visioni all’ubbidienza alla Bibbia
(si vedano anche i temi di discussione connessi).
Esistono casi genuini, in cui Dio parla ancora oggi mediante sogni e
visioni? Dio è sovrano di agire come meglio crede. Si noti comunque che tali
casi sono statisticamente rari nella stessa sacra Scrittura, in cui c'è
anche l'avvertimento a non credere ai propri sogni (Ger 29,8). Un segno di
genuinità è che un tale evento arriva inaspettatamente, che la persona non
cercava abitualmente cose del genere e resta perplessa (At 10,17). A ciò si
aggiunga che Dio dava subito conferma della fonte di tale fenomeno (At 10,17ss).
Inoltre per cose del genere era richiesto sempre il giudizio della comunità (1
Cor 14,29ss; 1 Gv 4,1). Non bisogna comunque dimenticare che molte false
dottrine, presenti in varie denominazioni, sono nate dall'attività
visionaria di mistici. Vale la pena a nutrire, oltre alla sobrietà, un «santo
scetticismo»! {Nicola Martella}
5.
{}
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6.
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7.
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8.
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9.
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10.
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11.
{}
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12.
{}
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Cuore-ardente_JBevere_parla_Car.htm
23-03-2009; Aggiornamento: 27-03-2009
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