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VOGLIA DI PROFETI E VEGGENTI

 

di Nicola Martella

 

1. Un caso esemplare: Bob Hazlett

2. Genesi spirituale dei «veggenti» carismaticisti

3. Il campanello d’allarme

4. Profeti o indovini?

5. Risveglio escatologico dello gnosticismo

 

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1.  UN CASO ESEMPLARE: BOB HAZLETT: Su vari siti carismaticisti è comparso l’annuncio dell’arrivo in Italia del «profeta e veggente» Bob Hazlett, leader del ministero «Touch of Fire». I gestori di «Cristianievangelici» hanno provveduto con entusiasmo a mandare in giro missive, in cui hanno osannato tale uomo. Ecco quindi qui di seguito come lo hanno presentato.

     Prima diamo la parola a Donato Mangia (ps.): «Chi è Bob Hazlett? Per chi lo conosce e ha sperimentato il suo ministero è un Profeta del XXI secolo. Profeta è una parola grossa. Qualcuno subito pensa ai Profeti del Vecchio Testamento, a Mosè o a Elia, a un uomo con una lunga barba bianca, ieratico, vestito di pelli, che vive solitario in qualche caverna e appare all’improvviso lanciando strali e preannunciando disastri imminenti. Bob Hazlett non è niente di tutto ciò, è un aitante quarantenne che il Signore usa come suo portavoce negli USA, in Europa e in altre parti del mondo, per parlare a credenti e non credenti. Ha una caratteristica che è propria dei veri Profeti, ti legge dentro, ti fa i raggi x spirituali e, guidato dallo Spirito di Dio, rivela il tuo passato, il tuo presente e il tuo futuro, come pure il tuo carattere e la tua personalità, parola di chi lo ha visto in azione!

     Quando lo incontrai per la prima volta in una chiesa a Milano, interruppe la predicazione e mi chiese se poteva darmi una parola da parte del Signore. Dopo avergli dato il permesso iniziò a parlare di molte episodi che avevo vissuto nel passato, di riflessioni che avevo fatto dentro di me, dei miei sogni, del mio carattere, con una precisione e una dovizia di particolari che sembrava fosse vissuto con me per gran parte della mia vita. Invece, non l’avevo mai visto prima di quel giorno, non mi conosceva, non l’avevo mai incontrato né gli avevo mai parlato. Eppure sapeva tutto di me! Dopo qualche istante profetizzò su altri colleghi pastori e credenti della mia chiesa e su decine d’altre persone presenti, che non aveva mai visto né conosciuto. A tutti diede una parola profetica specifica, particolareggiata, precisa, che calzava perfettamente a ognuno. Ho visto lo stupore e la meraviglia sui volti di chi riceveva quelle parole. Esse davano conforto, motivazione e direzione per il futuro di ciascuno. Quando Dio ti parla in questo modo attraverso un Profeta, ti senti profondamente conosciuto e amato da Dio, nonché grandemente privilegiato, t’aiuta a conoscerlo meglio e ad amarlo di più.

     È un’esperienza unica, da non perdere. […]».

     In una seconda missiva del gruppo di discussione carismaticista «Cristianievangelici» i gestori hanno continuato su tale «onda entusiastica», affermando tra l’altro: «So che quello che sto per dire potrà sembrarvi fantascientifico, ma v’invito a pregare a casa vostra prima d’andare e a chiedere a Dio delle risposte, chi non ha domande? È possibile che all’incontro Bob venga da voi, senza che gli diciate nulla e vi dia da parte di Dio le risposte alle domande che avete posto a casa. Provare per credere».

 

 

2.  GENESI SPIRITUALE DEI «VEGGENTI» CARISMATICISTI: Non avendo mai sentito parlare di Bob Hazlett quale «veggente e profeta», ho dovuto informarmi quanto alla sua appartenenza, alla sua derivazione e al suo ministero.

     Perciò ho scritto ad Alexander Seibel, che è un esperto in campo carismaticista. Ecco alcune parti della mia lettera: «Caro fratello Alexander, shalom. Quando ho letto che Bob Hazlett è venuto in Italia, ho dovuto pensare a te per avere maggiori lumi. Perciò ho tradotto in tedesco alcune cose del prospetto che l’ha annunziato e l’ho incluso in un articolo. Leggilo per favore e fammi sapere qualcosa su di lui e sulla sua appartenenza. Ti ringrazio in anticipo. Uniti nel Messia Gesù... Nicola Martella».

     Con Alexander Seibel ci conosciamo da diversi decenni. Egli è un attento osservatore del movimento carismaticista e dei suoi intrecci vari con lo gnosticismo di varia genesi (dalla New Age all’esoterismo). In due riprese mi ha risposto quanto segue.

 

     ■ Prima risposta: Oggigiorno ci sono tanti «profeti», che ricordano la serva con lo spirito di divinazione (At 16,16). A prima vista, sembrava che non dicesse niente di falso, era però mossa da un altro spirito. Tali fenomeni si muovono assolutamente in modo parallelo rispetto agli sviluppi esoterici e occulti che si stanno propagando. Nel frattempo, a causa degli sviluppi escatologici (Mt 24,11s), di tali medium con spiriti divinatori ce n'è come sabbia al mare. Se il Signore tarderà ancora, tutto questo aumenterà a valanga (Mt 7,22).

     Simili «doni» li aveva anche Paul Cain, il profeta-modello del movimento profetico di Kansas City, finché saltò fuori che era alcolista e omosessuale.

 

     ■ Seconda risposta: Trovandomi attualmente qui a Denver, ho fatto qualche ricerca in Internet riguardo alla tua domanda. Effettivamente si può trovare la missione Touch of Fire di Hazlett. Anch’essa è associata al Faith Worship Center, a cui appartengono i più estremisti degli estremisti. Vale a dire MorningStar Ministries di Rick Joyner e Extreme Prophetic di Paricia King, una donna che, similmente a Rick Joyner, non è nient’altro che una medium.

     Poi, come potrebbe essere diversamente, John & Carol Arnott della Toronto Airport Christian Fellowship, da cui la iniziò la benedizione di Toronto; e anche, accanto a qualche altra opera missionaria, la «Global Awakening» di Randy Clark. Mediante Randy Clark iniziò nel 1994 tutto «l’incantesimo» nella chiesa di Arnott in Toronto.

     In altre parole, queste persone sono propaggini della cosiddetta «benedizione di Toronto» e come tali praticano uno spiritualismo esoterico piamente confezionato.

 

 

3.  IL CAMPANELLO D’ALLARME: Chi non impara dalla storia, cadrà negli stessi errori. Chi studia la storia d’Israele, prenderà atto che prima del tramonto del regno di Israele (Efraim; 722 a.C.) e di quello di Giuda (566 a.C.), accadde qualcosa di simile a quanto succede oggigiorno, ossia una commistione fra religione biblica e paganesimo di vario genere, fra dottrina biblica e dottrine gnostiche ed esoteriche, fra pratiche prescritte dalla parola ed esperienze che attingono al mondo magico-esoterico. Questo si chiama commistione spirituale e morale, sincretismo, fuoco estraneo. E tutto ciò produce grandi «unti» dai piedi fragili, che vantano grandi «carismi», ma che spesso hanno una moralità discutibile come Paul Cain, che era l’orgoglio dei carismaticisti del suo stampo.

     Entrati in tale logica, non c’è più discernimento biblico fra carismi biblici e divinazione. Spesso accade che si pratica «magia bianca» (spacciata per «unzione spirituale») contro la «magia nera», ritenuta giustamente dal diavolo; ma la magia, bianca o nera che sia, al pari dell’acqua, calda o fredda che sia, viene dalla stessa tubatura. È fatale attribuire allo «Spirito» ciò che è prodotto da «spiriti»! È drammatico chiamare «profeti» quelli che sono «medium»! Ora, anche in altre fasi della storia biblica e della storia della chiesa è accaduto qualcosa di simile, prima di una cesura storica drammatica! Ci stiamo tragicamente avvicinando a un altro momento drammatico della storia!? Sembra di sì, visto che si ascoltano «veggenti» che sono indovini e li si ritengono «profeti» del Signore!

 

 

4.  PROFETI O INDOVINI?: Quando la Legge fu data da Dio mediante Mosè, erano chiari i confini fra adorazione legittima e idolatria, fra azione divina e magia, fra parola profetica e divinazione.

     ■ «Non praticherete alcuna specie di divinazione o di magia. […] 31Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi per mezzo loro» (Lv 19,26.31).

     ■ «E se qualche persona si volge agli spiriti e agli indovini per prostituirsi dietro a loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona, e la sterminerò dal mezzo dei suoi popoli. […] 27Se un uomo o una donna ha uno spirito o indovina, dovranno esser messi a morte; saranno lapidati; il loro sangue ricadrà su loro» (Lv 20,6.27).

     ■ L’indovino Baalam (Nu 22,7; Gs 13,22) dovette ammettere: «In Giacobbe non v’è magia, in Israele, non v’è divinazione; a suo tempo viene detto a Giacobbe e a Israele qual è l’opera che Dio compie» (Nu 23,23).

     ■ Anche nel patto rinnovato con la nuova generazione Mosè diede precetti contro lo spettro dell’occultismo in tutte le sue sfaccettature (Dt 18,10-14). Si noti che al riguardo si parla di «abominio» (v. 12), a cui Dio mise in contrasto con l’essere «integri verso Jahwè» (v. 13). In contrasto con pronosticatori e indovini, i profeti legittimi dovevano rispecchiare il modello di Mosè («un profeta come me»; v.15).

 

Riassumendo, bisogna notare che non si sarebbe trattato di arti occulte esercitate solo dai pagani, ma di Israeliti che avrebbero divinato e pronosticato in mezzo al popolo e, non di rado, in nome di Jahwè! Dio però parlò al riguardo dei seguenti pericoli che sarebbero scaturiti da tali persone: contaminazione, prostituzione spirituale, abominio, a cui sarebbe seguito un pesante giudizio storico.

     Cominciando dal tempo dei Giudici (cfr. Gdc 9,37 quercia degli indovini), l’apostasia ha serpeggiato per tutta la storia d’Israele con una tendenza crescente alla decadenza spirituale. Gli Israeliti impararono la divinazione dalle nazioni pagane (cfr. 1 Sm 6,2; Is 19,3) e la interpretarono in senso spiritualista con elementi della religione legittima di Jahwè, sebbene Dio parlasse esplicitamente del «peccato della divinazione» (cfr. 1 Sm 15,23); perciò, iniziando da Saul (1 Sm 28.3.9), essi furono cacciati o sterminati da coloro che si volevano attenere alla Legge. Troviamo personaggi chiave che traviarono spiritualmente il popolo di Dio, ad esempio Geroboamo I (idolatria e apostasia), Achab e Izebel (religione di Ba`l accreditata) in Israele; l’idolatra Achaz e l’occultista Manasse in Giuda.

     Tra i gravi peccati che portarono Israele (Efraim) alla disfatta totale e alla deportazione in Assiria (722 a.C.) ci fu questo: «Si applicarono alla divinazione e agli incantesimi, e si dettero a fare ciò che è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo a ira» (2 Re 17,17). Non si creda che ciò fosse fatto fuori della religione di Jahwè! Al contrario, avvenne tutto in modo sincretistico, mischiando l’uno con l’altro.

     In Giuda le cose non andarono meglio. Se non fosse stato per i pochi cosiddetti «re di risveglio», l’evoluzione sarebbe stata molto più rapida anche in Giuda. Al tempo d’Isaia, egli menzionò l’uno accanto all’altro il profeta e l’indovino come figure accreditate, accanto alle altre, nella vita pubblica (Is 3,2s l’abile incantatore). E sebbene il profeta indicasse come alternativa la Legge da consultare, tali medium piamente confezionati (profeti – indovini - incantatori) venivano normalmente consultati dalla gente (Is 8,19s). Essi comparivano tra il popolo come «saggi» o «sapienti» che conoscevano cose nascoste e potevano fare presagi, sebbene Dio li considerasse impostori e insensati (Is 44,25; v. 26 contrasto con i profeti legittimi). Nei culti degli «alti luoghi» la religione di Jahwè venne mischiata a quella di dèi e patroni locali (ba`alim), a elementi magico-esoterici piamente interpretati. Anche Michea, contemporaneo di Isaia, mise le une accanto alle altre visioni e divinazioni, veggenti e indovini (Mi 3,6s; v. 8 profeta legittimo).

     Al tempo di Giosia la Legge di Dio era stata del tutto smarrita e il ritrovamento di una copia nel tempio, durante i restauri, innescò l’ultimo risveglio. Tale riforma spirituale durò poco, perché alla morte repentina di Giosia, l’apostasia e la commistione spirituale crebbero a dismisura; la fine venne ben presto. In questo periodo prima della deportazione babilonese, tranne pochi profeti legittimi di Jahwè (Geremia, Ezechiele), il resto dei «profeti» era composto da indovini che divinavano in nome di Jahwè!

     Questo fenomeno medianico del falso profetismo scoppiò particolarmente verso la fine del regno di Giuda. Mediante il suo profeta legittimo, Geremia, Dio denunciò aspramente tali medium che divinavano nel suo nome e si presentavano come «profeti di Jahwè».

     ■ «Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome. Io non li ho mandati, non ho dato loro alcun ordine, e non ho parlato loro. Le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, nullità, imposture del loro proprio cuore» (Gr 14,14). Tali «profeti che profetano nel mio nome benché io non li abbia mandati» propagavano dottrine contrarie all’impianto predizionale della Legge (Dt 28; 30); perciò il loro giudizio sarebbe stato drammatico (Gr 14,15s). Lo stesso avviene anche oggigiorno mediante tali presunti «unti», «veggenti» e «profeti»: è un deviare continuo dalla esegesi della Parola a favore di una «teologia dell’esperienza», basata su uno spiritualismo di diversa genesi! Al tempo di Geremia, c’erano diverse tecniche per arrivare al responso divinatorio, perciò Dio disse: «Voi dunque non ascoltate i vostri profeti, né i vostri indovini, né i vostri sognatori, né i vostri pronosticatori, né vostri maghi… 10Poiché essi vi profetizzano menzogna…» (Gr 27,9s); e ciò avrebbe avuto pesanti conseguenze storiche. Quanta somiglianza c’è in ciò con i nostri tempi e con gli attuali profeti carismaticisti! Perciò, vista la grave situazione d’allora, Dio ripeté nuovamente: «I vostri profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini non v’ingannino, e non date retta ai sogni che fate. 9Poiché quelli vi profetano falsamente nel mio nome; io non li ho mandati» (Gr 29,8s).

     Sebbene Ezechiele fosse stato deportato, esercitò anche nella diaspora il suo ministero profetico fedele alla Legge. Anch’egli contrappose l’attività del profeta legittimo alla «visione vana» e alla «divinazione ingannevole» (Ez 12,24ss; 13,23). Tali profeti «profetano di loro senno» in nome di Jahwè (Ez 13,2), sono «profeti stolti, che seguono il loro proprio spirito» (v. 3), fanno danno come le volpi (vv. 4s), «hanno delle visioni vane, delle divinazioni menzognere», le presentano in nome di Dio e «sperano che la loro parola s’adempirà» (vv. 6ss). Il giudizio annunziato sarebbe stato pesante (v. 9), nonostante la «divinazione bugiarda» o proprio a causa d’essa (Ez 21,28s.34).

     Anche dopo il ritorno da Babilonia, l’idolatria e la falsa profezia (o divinazione) continuarono a esistere e furono denunziate. Dio disse mediante Zaccaria: «Gli idoli domestici dicono cose vane, gli indovini vedono menzogne, i sogni mentiscono e danno un vano conforto; perciò costoro vanno errando come pecore, sono afflitti, perché non v’è pastore» (Zc 10,2). Anche qui Dio annunziò il suo giudizio contro tali capi (pastori) e contro il gregge (popolo; v. 3; v. 4 contrasto con Messia).

 

 

  5.  RISVEGLIO ESCATOLOGICO DELLO GNOSTICISMO: Che gli indovini e gli spiriti che li demonizzano ci tengano a spacciarsi come voce profetiche provenienti dallo Spirito di Dio, è mostrato nel NT nell’episodio in cui in Filippi Paolo e il suo seguito furono seguiti per giorni da una «certa serva, che aveva uno spirito indovino» e che gridava dietro a loro: «Questi uomini sono servitori del Dio altissimo e vi annunziano la via della salvezza» (At 16,16ss). Quindi non è nulla di nuovo che medium annunzino l’Evangelo o contenuti di verità, allora come oggi! Paolo non si entusiasmò per tale attività medianica, ma annoiato cacciò tale spirito (v. 18).

     La Parola annuncia che negli ultimi tempi l’attività divinatoria aumenterà unitamente alla commistione fra religione biblica e paganesimo (fra Parola ed esoterismo). Per il tempo della fine Gesù annunziò falsi cristi e falsi profeti fra il popolo che con «gran segni e prodigi» tenteranno di «sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti» (Mt 24,24). Si noti che ciò non procederà da fuori, ma «fra il popolo», ossia avverrà per commistione interna al popolo di Dio.

     ■ Gesù stesso mise in guardia contro il falso profetismo piamente mimetizzato: «Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. 16Voi li riconoscerete dai loro frutti» (Mt 7,15s). Si pensi al falso «Evangelo del successo» e all’arricchimento indebito di tali «unti» (p.e. Benny Hinn). Si pensi a Paul Cain, che fu considerato «il profeta di Dio» del movimento profetico di Kansas City, ma poi saltò fuori che era alcolista e omosessuale!

     ■ «E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. 12E perché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità dei più si raffredderà» (Mt 24,11s). Come non pensare ai tanti auto-nominati profeti carismaticisti che uniscono insieme dottrine bibliche (spesso reinterpretate) e metodi tipici dello gnosticismo e dell’esoterismo? Si pensi al mesmerista Benny Hinn.

     ■ «Ma sorsero anche falsi profeti fra il popolo, come ci saranno anche fra voi falsi dottori che introdurranno di soppiatto eresie di perdizione e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina. 2E molti seguiranno le loro dissolutezze; e a motivo loro la via della verità sarà diffamata. 3Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole finte; il loro giudizio già da tempo è all’opera, e la loro rovina non sonnecchia» (2 Pt 2,1ss). Quindi, secondo l’apostolo Pietro, quanto accadde allora mediante «falsi profeti fra il popolo» ci sarà alla fine dei tempi mediante «falsi dottori», che introdurranno in dissimulato dottrine contrarie alla verità rivelata (eresie) e che rappresenteranno una trappola per la salvezza delle persone. Come allora ciò rappresenterà un rinnegamento del Signore e porterà al suo giudizio. Per riconoscerli, Pietro diede questi elementi: dissolutezze e cupidigia, cose che porteranno a scandali tali che «la via della verità sarà diffamata». Come non pensare a ciò che fanno alcuni di tali «unti» carismaticisti e come sono finiti alcuni di loro?

     ■ L’apostolo Paolo, concludendo la sua prima epistola, mise in guardia contro «quella che falsamente si chiama “conoscenza”», ossia la «gnosi» quale miscuglio fra dottrina biblica ed esoterica, e aggiunse che «della quale [gnosi] alcuni facendo professione, si sono sviati dalla fede» (1 Tm 6,20s). Non si possono non vedere i palesi paralleli fra l’antico gnosticismo e il moderno carismaticismo. Già prima aveva messo in guardia che verso il tempo della fine ci sarebbe stato un vero «risveglio» dello gnosticismo cristianizzato: «Lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni» (1 Tm 4,1). A ciò concorrerà «l’ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza» (v. 2), ossia gente che pur avendo un legame diabolico, che li fa essere medium, proferirà ipocritamente menzogne, spacciandosi piamente per servi di Dio.

     ■ Anche l’apostolo Giovanni mise in guardia contro gli gnostici dei suoi tempi e contro coloro che mischiavano la dottrina biblica con la «gnosi» (o dottrina esoterica). Perciò diede questa esortazione: «Diletti, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se son da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo» (1 Gv 4,1). Oggi più che mai assistiamo a un vero risveglio di tali falsi profeti sotto pia confezione.

     Come avverte Gesù stesso nell'Apocalisse, scrivendo delle lettere a sette conduttori di chiesa, bisogna prepararsi ai Balaam e ai Nicolaiti escatologici (Ap 2,6.14s). Si noti che sia «Balaam» in ebraico (da ba`al e `am) sia «Nicolaita» in greco (da niké e làos) significano «dominatore di popolo» e indicano coloro che mediante le loro divinazioni e il loro fascino medianico (mesmerismo) dominano sulle masse. Non c’è da dimenticare neppure «quella donna Jezabel, che si dice profetessa e insegna e seduce i miei servitori» e la tolleranza d’alcuni verso le sue fornicazioni spirituali (Ap 2,20). Izebel era la diabolica moglie del re Achab che portò una mortale epidemia spirituale nella religione di Jahwè mediante i culti dei ba`alim o «patroni» locali. Professare «questa dottrina» era posto in connessione col conoscere le «profondità di Satana» (v. 24), ossia con un sistema di conoscenza gnostico-esoterica. Si pensi ad esempio alla falsa prassi d’interrogare i demoni durante gli esorcismi per acquisire «conoscenze»; questa è divinazione che crede al «padre della menzogna»! Diverse false dottrine carismaticiste sono sorte proprio dall’interrogazione degli spiriti durante gli esorcismi (!), ad esempio la falsa dottrina della «guerra territoriale».

 

Concludendo, c’è quindi da aspettarsi che la lavina di medium e falsi profeti, piamente confezionati, aumenterà nei tempi avvenire. Dovremo prepararci a un continuo e devastante tsunami gnostico, a una persistente infezione spirituale col mondo medianico ed esoterico sotto il vasto spettro del pio manto carismaticista. Come in ogni epidemia spirituale, rimarrà indenne solo chi avrà le sue profonde radici nella Parola di Dio, da cui trarrà discernimento, forza e anticorpi.

     Coloro invece che «non sopporteranno la sana dottrina», «per prurito d’udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie 4e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti» (2 Tm 4,3s).  

 

Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella, Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995), i seguenti articoli: «Pan-spiritualismo e commistione», pp. 145s; «Estasi, visioni e falsa profezia», pp. 147-153; «Facoltà extrasensoriali», pp. 154-162; «Fenomeni medianici», pp. 163-175; «La pastorale esorcistica», pp. 205-212; «La strategia di una guerriglia spirituale», pp. 220-224; «La fine dei tempi», pp. 225-230.

 

Bob Hazlett: due tesi a confronto {Andrea Merli - Nicola Martella} (T/A)

Bob Hazlett: testimonianza e riflessioni {Emiliano Musso - Nicola Martella} (A)

Voglia di profeti e veggenti? Parliamone (1) {Nicola Martella} (T)

Voglia di profeti e veggenti? Parliamone (2) {Nicola Martella} (T)

 

Nota redazionale: A distanza di molti anni, ho ricevuto la seguente lettera: Caro Nicola, in passato, come credo ricorderà, abbiamo avuto uno scambio epistolare di cui Le ho autorizzato la pubblicazione integrale di alcune mie email in risposta a quanto lei scrisse riguardo a Bob Hazlett. Di fronte ai suoi commenti a dir poco discutibili e che tuttora biasimo, ammetto di aver espresso con toni sarcastici e coloriti il mio dissenso, di cui faccio ammenda, la quale estendo anche a quei credenti della chiesa dei fratelli che si sono sentiti offesi dalla mia reazione. Comunque, al tempo della nostra diatriba ebbi l’occasione di spiegare e chiarire la mia posizione con il defunto fratello Rinaldo Diprose, autorevole responsabile della chiesa menzionata.

     Poiché credo che tali conversazioni non siano edificanti per la Chiesa, né utili per l’avanzamento del Regno di Dio, e dato che sono state effettuate diversi anni fa e non sono più d’interesse per nessuno, le chiedo, da fratello nel Messia, la cancellazione integrale dei contenuti e dei conseguenti commenti. In attesa della sua risposta la saluto con la pace del Messia. {28-06-2017}

     Ricordo che io allora avevo «scolorito» un po’ i suoi termini offensivi, a tratti pieni di coprofilia, per rendere un po’ più accettabili i suoi scritti per il vasto pubblico. In seguito a tale lettera, per pietas cristiana, ho deciso di dargli lo pseudonimo «Donato Mangia (ps.)», dietro cui si nasconde detta persona reale, che conosceremo solo noi due.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Profeti_veggenti_Car.htm

23-10-2007; Aggiornamento: 24-10-2007

 

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