1.
LE QUESTIONI: Una credente della nostra comunità mi ha girato uno
scritto dal titolo «Quarantena mondiale» di un autore anonimo. Ella aveva
ricevuto tale articolo da un suo parente, ed esso tra altre cose recita così: «•
40 giorni è durato il diluvio; • 40 anni è durato l’Esodo; • 40 giorni di
digiuno nel deserto dove Gesù è stato tentato; • 40 giorni sono durate le
apparizioni di Gesù ai suoi dopo la sua crocifissione e resurrezione; • 40
giorni sembra che durerà l’isolamento chiamato “quarantena” al quale siamo
sottoposti.
Il numero 40 specificamente nella Bibbia attira molte attenzioni, anche
fino ad oggi, 40 giorni sono quelli che consigliate alla donna per riposare dopo
aver partorito. 40 sono le settimane di gestazione.
Un gruppo di teologi pensa che il numero 40 rappresenti «cambiamento», è
il tempo di preparazione di una persona o popolo per dare un cambiamento
fondamentale, qualcosa succederà dopo questi 40 giorni.
I fiumi si stanno pulendo, la vegetazione sta crescendo, l’aria è pulita
a causa di meno inquinamento, il cielo stellato la sera è visibile anche dove
era coperto dalle coltri di inquinamento, meno furti, meno omicidi, la terra è
in riposo per la prima volta dopo molti anni.
Vorrei approfittare di questi 40 giorni. Nella Bibbia, ogni volta che
appare il numero 40 c’è un “cambiamento” quindi se siamo in quarantena
“obbligata”, godiamocela con la famiglia, sarà di grande benedizione, e vedremo
i cambiamenti che Dio farà nella nostra vita.
Se vi aggiungiamo che siamo nel 2020 che è uguale a 20+20=40 che sia ciò
che Dio vuole».
Poi tale credente ha aggiunto: «Caro Nicola, *** mi ha inviato il
messaggio, che ti ho inoltrato. Vorrei rispondergli in modo chiaro e semplice,
con poche parole. Puoi aiutarmi? Grazie».
2.
LE RISPOSTE: Qualcosa del genere l’avevo già visto da qualche
parte. È tipico dei «numerologici»
con le loro interpretazioni allegoriche, sì cabalistiche. E ciò mi ha subito
fatto venire l’orticaria.
Ho cercato l’autore di tale testo in internet, ma non l’ho trovato; esso
viene citato in varie lunghezze, ma non viene mai menzionato un autore
originario. Ho abbozzato subito una risposta per tale credente e gliel’ho
mandata. Poi, approfondendo maggiormente le cose, ne è nato questo articolo.
A una prima lettura sembra tutto
lampante, entusiasmante, profondo e sensato, specialmente per quelli, che
non conoscono veramente la sacra Scrittura o ne fanno solo una lettura
superficiale. Poi, però, chi analizza i singoli aspetti alla luce del contesto
biblico, si accorge che le singole tesi
fanno acqua da tutte le parti.
Per gli speculatori allegorici, appassionati di numerologia, che hanno
scoperto il termine «quarantena»,
tutto deve fare «40», anche il 2020!
Essi basano appunto le loro speculazioni sulle cifre, prendendole qui e là dalla
Bibbia, da brani biblici differenti e da contesti disparati, e le incollano
insieme in liste del genere, facendo così colpo sugli altri.
E tale «indebita versettologia» e le speculazioni evinte appaiano loro,
al momento, lampanti, sensate e coerenti. Se, poi, l’epidemia durerà 30, 50, 60
o 100 giorni, diranno che era tutto inteso in modo simbolico, non matematico;
tanto la gente dimenticherà presto le loro panzane speculative. E se, dopo 40
giorni, il pericolo da contagio non va via, i «numerologici» passeranno a
speculare sul «50» nella Bibbia, poi sul «60», e così via. Come
recita il proverbio, adattandolo al caso: «Il lupo cambia il pelo
[numerologico], ma non il vizio [speculativo]».
Ecco qui di seguito alcune analisi
delle asserzioni allegoriche e le nostre critiche a tale numerologia
speculativa.
■ Ad
esempio, i 40 giorni di diluvio erano
un tempo di giudizio, non di preparazione al cambiamento positivo: tutti, tranne
che otto persone, morirono in quelle acque; e dopo quel tempo, non c’era nessuna
possibilità che alcun uomo fosse rimasto ancora in vita su una zattera o su
un’imbarcazione di fortuna. Perciò qui i 40 giorni erano un tempo di distruzione
assoluta e totale.
Similmente lo erano i 40 anni
d’Israele nel deserto: tutta la vecchia generazione, incredula e ribelle,
morì nel deserto. Per tutti loro, al tempo di Noè e di Mosè, non ci fu
preparazione al cambiamento in quel «40», ma la morte. Durante l’esodo nel
deserto leggiamo: «Così l’ira dell’Eterno si accese contro Israele; ed egli li fece vagare nel
deserto per quarant’anni, finché tutta la generazione, che aveva fatto il male
agli occhi dell’Eterno, fosse
consumata» (Nu 32,13). I 40 anni servirono a Dio per distruggere
un’intera generazione ribelle, non a prepararla al cambiamento positivo.
■ I 40
giorni nel deserto per Gesù non
furono un tempo di preparazione al cambiamento, ma di grandi prove e tentazioni,
oltre che di fame e di sete. Il deserto è descritto nella Bibbia come luogo di
aridità e morte (Gr 2,6; Os 2,3; cfr. 1 Re 19,4), non di cambiamento positivo. E
non tutti coloro, che entrano nel deserto, ne escono indenni. Basta vedere
quanti profughi sono morti nel deserto, nel tentativo di raggiungere dai paesi
del sud dell’Africa la Libia e, quindi, l’Europa.
■ Gli
speculatori di numerologia prendono solo
ciò, che fa loro comodo; ad esempio menzionano i 40 giorni della donna per «purificarsi del suo sangue», nel caso di un figlio maschio (Lv
12,2s), ma tacciono sul fatto che, nel caso della nascita di una bambina, la
donna «resterà sessantasei giorni a
purificarsi del suo sangue» (v. 5). Come si vede, i dati biblici, che siano
inerenti o meno, vengono pigiati a proprio arbitrio in una camicia di forza, per
far dire loro ciò, che si vuole.
■ Si
evidenzia gli effetti dei «40» giorni di inattività umana sull’ecologia
mondiale e sulla diminuzione di reati.
Non sarebbe stato così anche con «30» o «50» giorni?
E che dire del «2020», che
sarebbe uguale a «20+20=40»? Se tutto fosse successo nel 2004, ci avrebbero detto che lo «0» non conta e che «2+4=6» o «2x4=8» e ci avrebbero presentato una speculazione sul «4» o sull’«8». Questo è tipico degli speculatori numerologici, che come i gatti cercano di cadere sempre in piedi e trovano una «ragione numerologica» in tutto, cavando perfino i ragni dal loro buco! Spieghiamo loro che questo virus si chiama «CoVid-19», poiché si è manifestato nel 2019, non nel 2020; perciò, «20+19=39». E che significato numerologico o cabalistico avrà mai il «39»? Apriamo le danze alle speculazioni allegoriche sul «39»!
■ Un aiutino, per trovare un brano, glielo do io stesso! Che significherà mai per i «numerologici» che Paolo fosse stato
frustato con «40 colpi meno 1», quindi «39», e cioè per ben 5 volte (2 Cor 11,24)?
E che significato avrà mai, se un giudice i Israele doveva far dare al colpevole
«non più di quaranta frustate» (Dt
25,3)? Chiaramente troveranno anche qui un significato iper-spirituale,
allegorico, lampante e profondo, non accontentandosi del contenuto evidente,
descritto nel verso stesso e in quello precedente (progressione della pena in
base al reato). Alla paranoia speculativa non c’è mai limite!
■ Ci fermiamo qui. Termino con questo sano avvertimento apostolico:
«Guardate
che non vi sia alcuno che faccia di voi
sua preda con la filosofia e
con nullità ingannatrice, secondo la tradizione degli uomini, i principi
del mondo, e non secondo
Cristo... [18] Non fatevi defraudare del vostro premio da alcuno, che fa
la sua propria volontà in umiltà e culto degli inviati, facendo riferimento a
cose, che non ha visto, gonfiato di
nullità dal senno della sua carne» (Colossesi 2,8.18).
►
Eisegesi, ossia proiettare pere su mele
{Nicola Martella} (A)
►
Gli
scrittori del NT usarono il metodo allegorico per interpretare l’AT? {Nicola
Martella} (D)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Quaranta_quarantena_Esc.htm
30/03/2020; Aggiornamento: |