Un lettore mi ha scritto: «Sarebbe interessante fare uno studio sull’esegesi in
generale. So che tu segui un metodo molto “scientifico” (storico - grammaticale
- letterale), ma te la senti di affermare che gli apostoli abbiano seguito
esclusivamente questo metodo, quando interpretavano l’AT?» (Argentino Quintavalle; 24-04-2007).
A ciò rispondo come segue.
Il metodo storico-grammaticale (o storico-biblico) è un metodo esegetico:
esso accerta il tipo di letteratura usata all’interno del contesto letterario in
esame. Il
metodo allegorico d’interpretazione è molto usato oggigiorno. Ciò
sorprende, poiché esso non nacque nel giudaismo né nel cristianesimo apostolico,
ma nella
filosofia greca di tipo gnostico (cfr. il platonismo). Da qui entrò nella
scuola giudaica d’Alessandria (cfr. Filone), per poi pervadere anche la scuola
cristiana d’Alessandria (cfr. Origene). Diventò un metodo d’interpretazione
specialmente dei gruppi gnostici e spiritualistici e fu fonte di tante
speculazioni ed eresie. Paolo, tranne che per sparuti casi (allegoria
Sara - Agar; Gal 24,22-26), usò rarissimamente il metodo allegorico
nell’interpretazione dell’AT. Tanto era legato al metodo storico-grammaticale
che basò il suo ragionamento addirittura sul fatto che l’autore della Genesi
aveva usato il singolare (gr.) spérma «seme, germe, stirpe,
discendenza», invece del plurale (gr.
spérmata), per significare che si riferiva al Messia: «Ora, ad Abramo
furono fatte le promesse e alla sua discendenza. Egli non dice: “E alle
discendenze”, [quindi] di molte; ma di una [sola]: “E alla tua discendenza”,
ch’è Cristo» (Gal 3,16).
Paolo combatteva strenuamente le speculazioni,
che erano specialmente giudaiche e gnostiche, ritenendole — oltre che
un’occupazione oziosa — anche pericolose per la sana dottrina e fonte di
questioni inutili. L’apostolo mise in guardia contro «i miti [o leggende] e
le genealogie senza fine» (1 Tm 1,4; v. 3 «dottrina diversa»), «i miti [o
leggende] profani e da vecchie» (1 Tm 4,7; v. 8 norme penitenziali) e i «i
miti [o leggende] giudaici» (Tt 1,14). Anche
Pietro prese le distanze dai «miti [o leggende] artificiosamente
composti» (2 Pt 1,16).
È proprio strano che molti cristiani odierni
seguano proprio il metodo allegorico per interpretare la Scrittura! Altri
seguono proprio le speculazioni giudaiche e si danno a una specie di «cabala
cristiana». Un sintomo delle religiosità della fine dei tempi sarà proprio il
fatto che, oltre ad ascoltare dottrine d’ispirazione diabolica, le persone «distoglieranno
le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti [ o alle leggende]» (2 Tm
4,4; v. 3 «prurito d’udire»).
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Metodo_allegorico_MT_AT.htm
24-04-2007; Aggiornamento: 05-03-2010
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