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Qui discutiamo l’articolo «La
grazia della seconda chiamata». Sembra che l’articolo sia
arrivato per alcuni al momento giusto. Un credente già impegnato con il
ministero in Italia, accennando al suo desiderio di andare in missione in un
Paese lontano, mi ha scritto una lettera, che comincia così: «Guarda, Nicola,
non potevi toccare argomento, che mi riguarda così da vicino da alcuni mesi». |
Essendo una lettera
privata, lo lascio nell’anonimato. Anche una credente mi ha comunicato
privatamente quanto segue: «Grazie, fratello, per l’articolo sul tema “La grazia
della seconda chiamata”, che ho ricevuto come una risposta diretta dal nostro
Signore».
Nell’articolo ho fatto diversi esempi di una seconda chiamata. Mi preme
aggiungerne qualche altro qui.
■ Elia: Dopo la sua lotta con i 400 sacerdoti di Baal (1 Re 18) e le
minacce di morte di Izebel, promotrice del baalismo in Israele, questo
proclamatore dell’Eterno era letteralmente esaurito e desiderava solo
morire (1 Re 19,1-4). Credeva si essere
rimasto solo lui come fedele al Signore. Aveva bisogno di convalescenza
dalla sua depressione. Dio lo fece mangiare e dormire, poi lo fece camminare
lungamente (vv. 5-8). Infine, quando si ristabilì, Dio gli diede una nuova
visione personale di sé (vv. 9-14). Poi, gli diede un nuovo incarico:
ungere
Hazael come re di Siria,
Jehu come re d’Israele ed Eliseo
come suo successore (vv. 15s). Così avvennero le cose, ma nella sequenza
contraria (vv. 19ss Eliseo; 2 Re 8,11ss Hazael; 2 Re
9,1 Jehu).
■ Pietro: Dopo aver rinnegato tre volte Gesù e aver pianto
amaramente per questo (Mt 26,75) ed essersi leccato le ferite, ricompattò il
gruppo dei discepoli. Infine, quando il Risorto comparve loro, ebbe un dialogo
privato con Pietro, in cui lo riabilitò e gli affidò nuovamente la cura
del gregge (Gv 21,15ss). Anche lui sperimentò la grazia della seconda chiamata.
■ Giona: Non voglio mancare di riportare anche un esempio negativo:
Giona. Dopo aver sperimentato sulla sua pelle le conseguenze di una fuga
dalle sue responsabilità di proclamatore di Dio (Gna 1-2), ricevette un
secondo incarico, che affrontò a malincuore (Gna
3,1ss). Invece della gratitudine, il suo cuore era pieno di grettezza e
di risentimenti verso Dio, il mondo e la vita (Gna
4,1ss.8ss). Aveva sperimentato la pietà per sé, ma era rimasto
spietato verso coloro, a cui Dio intendeva fare misericordia (i Niniviti).
Questo è un pessimo esempio, assolutamente da non imitare.
Forse anche a te
vengono in mente altri personaggi biblici, che avevano sperimentato una
nuova vocazione, dopo essere passati per una valle oscura. O forse tu stesso sei
passato per la grazia di una nuova vocazione.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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I contributi sul tema ▲
(I
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1. {Claudia
Biscotti}
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■
Contributo:
Comprendo bene cosa vuoi dire; anche per me c’è stato un periodo, in cui mi ero
«arenata». Non ho un servizio visibile per il Signore, all’interno della
chiesa, e per qualche tempo ne ho sofferto. Una sorella, però, mi disse che come
moglie e madre
il mio servizio era quello. Mi applicai, ma arrivò la «secca» e rimasi
ferma lì per un po’. Spiritualmente, sentivo che non andava bene e chiedevo a
Dio di «non mollare la presa», perché mi stavo «tenendo con le unghie»;
questa era la mia impressione. Nonostante comprendessi, non avevo forza in me;
leggevo poco e saltuariamente, e pian piano, perdendo sensibilità al
peccato, mi ritrovavo nelle piccole cose a dispiacere Dio. Durò per qualche
tempo, questo periodo di stallo, unica nota positiva, a parer mio, è
stato che continuai a parlare con Dio, rivolgendomi a Lui in preghiera o
«semplici conversazioni». Arrivò la «seconda chiamata» o come la chiamo io la «scrollata»
che mi tirò fuori dalle «secche del torpore» e nuova linfa cominciò a
scorrere. Ringrazio Dio per la sua infinita pazienza e per il suo amore verso di
me, nell’insegnarmi come vivere appieno la vita, come amare, come
perdonare. Non sempre mi va a genio, perché io farei diversamente, ma accetto
perché so che Dio vuole solo il mio bene. {12-03-2015}
■
Ivaldo Indomiti:
Dio ti benedica grandemente. Grazie per avere condiviso la tua testimonianza. Le
secche, a cui hai fatto riferimento, in un mio messaggio sono quelle
esperienze di vita con Dio fatte dal popolo d’Israele nel deserto. Fede
sì, ma sottomissione no. Lagnanze, mormorii e altro, che non sono
certamente adatti a un cristiano. Grazie a Dio comunque sei stata portata da Lui
nelle acque chete
o comunque in acque chiare e limpide. {12-03-2015}
■
Claudia Biscotti: Devo dire,
come può dirlo ogni figlio di Dio, che il cammino è lungo e tortuoso, e
noi siamo in continuo mutamento. Mi lamento ancora, perché sono reticente
alla disciplina, ma amo il mio Signore, e seppur piangendo e scalpitando,
accetto. Dio è davvero meraviglioso e la sua pazienza così rassicurante; quando
mi spiega le cose
e mi fa notare le differenze, quando apre i miei occhi e vedo la sua mano che
agisce. Desidero migliorare, per essere la persona, che Lui desidera io
sia. Dio benedica anche te. {12-03-2015}
2. {Marco Demo}
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Per un nuovo inizio, per seguire una seconda
chiamata, a volte, occorre coraggio. È il coraggio di lasciare quello,
che è «sicuro» perché lo si conosce, per qualcosa che sembra incerto. È il
coraggio di affrontare chi ti dice che stai sbagliando, tra cui credenti maturi.
Altra difficoltà è capire, se davvero la crisi è da Dio oppure se è
frutto della propria insoddisfazione. {12-03-2015}
3. {Enzo E
Daniela Spitale}
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La «crisi profonda o depressione», sebbene
molto brutta e angosciante, è un modo per riflettere e analizzare la
propria vita personale con il Signore. È bellissimo sapere che in quei momenti
così brutti, il Signore è lì accanto che cerca amorevolmente di rialzarci.
Vuole che la nostra fede sia autentica anche nei momenti difficili, dove
non possiamo dipendere da noi stessi; ma se non si attraversano tali momenti,
almeno per alcuni, è difficile crescere. {13-03-2015}
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12. {Autori
vari}
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Sandro Bertone:
Richiamati o riservisti ? {12-03-2015}
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Nicola Martella:
Riattivati, rianimati, ricaricati, reincaricati, ristorati, ritemprati… con un
nuovo mandato e una nuova vocazione.
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Adamo Montalbini: Grazie,
fratello, di questa riflessione. Lodiamo l’Eterno e preghiamo per coloro, che
passano per certe esperienze. Personalmente ne so qualcosa! Grande è il nostro
Dio! {12-03-2015}
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Anila Sinaj: Grazie per
averlo pubblicato! {12-03-2015}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Chiamata_2a_MeG.htm
14-03-2015; Aggiornamento: |