1. ENTRIAMO IN TEMA: Ognuno può nutrire l’orientamento
politico, che vuole, se riesce con la sua coscienza ad accordarlo con le
basi scritturali e con l’etica biblica. Altra cosa è entrare nell’agone politico
in modo militante, sostenendo pubblicamente uno schieramento e denigrando
l’altro con ogni mezzo e maniera.
Avevo già esortato Davide a non schierarsi apertamente in politica (ne
ometto il cognome e oscuro la sua immagine). Egli ha moltissimi gruppi, in cui
pubblica temi biblici a lui cari. In altri però partecipa attivamente a
sostenere una parte politica a discapito di un’altra, denigrando e
ridicolizzando addirittura il primo ministro Matteo Renzi e membri del suo
governo, al fine di
raccogliere
consensi per i suoi antagonisti. E vedo che, trascinato dalla «febbre» del
referendum, cala sempre più l’asticella morale, passando ad azzardare
confronti improbabili e ingiusti, presi dalla
pagina «Fascisti
Italiani» e che ha importato in un gruppo, che in origine si chiamava,
ironia della sorte, «Tutte
le donne del presidente»! Mi pare che qui abbia proprio superato ogni limite
della buona creanza e dell’etica cristiana. Nella sua ingenuità Davide non si è
neppure accorto che su tale immagine si sta facendo l’apologia del fascismo
a discapito della democrazia; ho oscurato pure le argomentazioni, essendo esse
di parte, le quali fanno dimenticare quanto danni abbia fatto il fascismo
all’Italia, trascinando il Paese in una rovinosa guerra.
2. ALCUNI APPROFONDIMENTI: In calce a tale scritto, gli ho
scritto all’incirca quanto segue: Trovo scandaloso e oltraggioso che chi
altrove propaga la Parola di Dio, scenda a denigrare così il proprio prossimo e
specialmente coloro, che sono in autorità. Si può dissentire, ma non bisogna
denigrare.
Questo non è ciò, che ci comanda il Signore nella sua Parola. «Esorto
dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere,
intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, [2] per i re e per
tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre
una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità. [3] Questo è buono e
gradito davanti a Dio, nostro Salvatore, [4] il quale vuole che tutti gli uomini
siano salvati e vengano alla conoscenza della verità» (1 Timoteo 2,1-4).
Continuando a fare così, perderai la tua credibilità in ogni senso e
in ogni campo. L’uomo di Dio non deve schierarsi, ma deve essere imparziale.
Paolo ingiungeva a Timoteo: «Io ti scongiuro [...] che tu osservi queste cose
senza prevenzione, non facendo nulla con parzialità» (1 Timoteo
5,21). E anche Giacomo, il fratello di Gesù, insegnava: «La
saggezza che viene dall’alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante,
piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale,
senza ipocrisia» (Giacomo 3,17). Un servitore del Signore deve
diffondere valori in conformità con l’etica biblica, non alimentare o
praticare le opere della carne.
3. ALCUNE AGGIUNTE: Queste cose gliele ho scritte anche in
privato. E ho aggiunto anche all’incirca quanto segue: Secondo me, così facendo,
tu invece di diffondere il «buon odore di Cristo» (2 Corinzi 2,15), stai
contribuendo alla diffusione del male. È scritto: «Non andrai qua e là
facendo il diffamatore fra il tuo popolo, né ti presenterai ad attestare
il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono l’Eterno» (Levitico
19,16). Il termine «diffamatore» è nel NT greco «diábolos». Ciò significa
che chi fa posto al «Diffamatore» trascendentale (Efesini 4,27; Apocalisse
12,9s), poi diventa lui stesso pure un «calunniatore» (diábolos; cfr. 2
Tm 3,3).
Nella normalità delle cose, sono i veri credenti che ricevono
calunnie dagli ideologi e dai nemici di Cristo (Apocalisse 2,9) e gli attacchi
da parte del «Calunniatore» (diábolos; v. 10). Perciò, noi dovremmo
essere uomini di pace, per i quali vale questo principio inverso: «Ma
fatelo con mansuetudine e rispetto, e avendo la coscienza pulita; affinché
quando sparlano di voi, rimangano svergognati quelli, che calunniano la vostra
buona condotta in Cristo» (1 Pietro 3,16). Se siamo noi a calunniare il
nostro prossimo, ciò mostra che stiamo compiendo le «opere della carne»
(Galati 5,10s) e non stiamo camminando secondo i comandamenti di Cristo e
secondo la sapienza, che viene dall’alto, che è mite e imparziale
(Giacomo 3,16), ma secondo quella che è «terrena (epígheios),
psichica (psychikós) e demoniaca (daimoniṓdēs)»
(v. 15).
4. ASPETTI CONCLUSIVI: Perciò, chi diffonde la Parola di Dio,
smetta di fare contemporaneamente il politicante. Chi come cristiano pensa di
dover fare il politico, smetta di diffondere la Parola di Dio, per non
comprometterla, umiliarla e farla denigrare dai suoi avversari politici.
Ricordo che «inimicizie, discordia, gelosia,
dissensi, divisioni, fazioni,
invidie» sono ricordati all’interno delle
opere della carne (Galati 2,20s).
Chi è fazioso o porta partiti nelle chiese, diventa pericoloso
per il regno di Dio, poiché espone l’Evangelo al ludibrio dei suoi avversari
politici. Qualcosa di simile era accaduto nella chiesa di Corinto, dove si erano
sviluppate divisioni e fazioni (1 Corinzi 11,18s). Qui si può applicare il
seguente brano, pensato da Paolo per i giudaisti, anche per le faziosità
ideologiche (religiose, partitiche, ecc.): «Evita
l’uomo fazioso, dopo una prima e
una seconda ammonizione, sapendo che un tale è traviato e pecca, condannandosi
da se stesso» (Tito 3,10). Questo verso è
dapprima un monito a non diventare una persona faziosa e a non agire come
tale; poi, viene ingiunto di evitare una siffatta persona.
Chiaramente, per ora, non ho alcuna intenzione
di evitare Davide, spero però che egli prenda a cuore questa esortazione,
la smetta con la sua faziosità politica e torni alla saggezza dall’alto e
all’opera del Signore.
Per l’approfondimento si veda: ►
Diffondere valori, non ideologie {Nicola
Martella} (A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Etic_politic_Avv.htm
02-12-2016; Aggiornamento: |