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1. Stefano Frascaro
Le opere di
Nicola Martella
Ci sono libri che possono venir letti in poltrona o sul divano, comodamente,
preparandosi a passare una buona mezz’ora serenamente, quasi distrattamente. Ci
sono altri libri però che a volte hai timore di cominciare perché sai
perfettamente che dovrai investire del tempo in maniera impegnata, senza
possibilità di distrazioni.
Rientrano in quest’ultima categoria i libri di Nicola Martella. Affrontare la
lettura d’un suo libro non è semplice perché ogni sua lettura presuppone la
presenza e consultazione contemporanea d’un altro Libro, anzi il Libro per
antonomasia, ovvero la Parola di Dio.
Le opere di Nicola Martella non hanno un carattere narrativo, ma sono libri di
studio, consultazione, approfondimento; sono scritti che stimolano la curiosità
e la voglia di confrontare.
Panorama del
Nuovo Testamento 1
Il titolo è estremamente esplicativo: la «Parusia» indica il
ritorno glorioso di Gesù alla fine dei tempi. Il tracciato seguito
dall’autore è, in un certo modo, estremamente logico. In effetti esso non segue
l’ordine sequenziale dei libri delle Sacre Scritture, bensì stabilisce un ordine
«per argomenti». E questi argomenti, partendo dall’avvento fino ad arrivare alla
Parusia, ci accompagnano in una lettura impegnativa ma ricca di soddisfazioni.
Si tratta di una lettura impegnativa perché non ci si può distrarre e c’impone a
fare «piazza pulita» dei nostri preconcetti mediante un’esegesi rigorosa e
«spiegata»; così facendo, l’autore guida per mano il lettore meno abituato a
questo tipo di letture e approfondimenti nel percorso che egli stesso ha fatto
prima di lui, per giungere alle considerazioni che afferma, riportando i termini
anche nelle lingue originali con il loro significato originario. Questa esegesi
così rigorosa tenta quindi di liberarci da certi preconcetti, facendoci a volte
anche male, che sono radicati nelle nostre liturgie precostituite.
Ma è anche una lettura ricca di soddisfazioni perché proprio questa esegesi,
così estranea a qualsiasi forma preconcetta di «religiosità», permette al
lettore d’affrontare i temi trattati alla luce della sola Parola e del suo
significato originario, scevra quindi da credenze e opinioni personali.
È un libro quindi che serve a quel credente che vuole approfondire la propria
conoscenza della Parola di Dio, un libro che stimola la riflessione e la
meditazione personale. {Roma; 8 aprile 2008}
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2. Rosanna Cerutti:
Certezza e fedeltà nell’opera di Nicola Martella
Non è fatica da poco ripercorrere tutto il Nuovo Testamento con
un’analisi su tempi e personaggi, alfine di dare al lettore una risposta, spesso
oscurata dallo spirito dei tempi. Parliamo dell’ultimo libro di Nicola Martella,
«Dall’Avvento alla Parusia».
La molteplice esperienza del nostro autore sul cristianesimo biblico è
arricchita dal talento di saper esporre con strumenti e linguaggio d’oggi,
un’eredità che nella modernità è sempre più condizionata dal relativismo
intellettuale, dall’orgoglio razionalista e da posizioni sincretiste e
ipercritiche d’una certa emergente teologia, acutamente sottolineata a pagina 16
in quanto dice: «Tali studiosi critici..., invece di descrivere l’oggetto di
studio così come esso si presenta, smembrano e lo ricompongono a loro
piacimento».
E dunque qual è l’intento di questo lavoro?
I due termini Avvento e Parusia, hanno il loro percorso storico nella promessa e
poi nell’attesa. Dopo i preliminari il libro inizia con una panoramica del
periodo storico, il giudaismo, i vari movimenti religiosi del tempo, la
condizione sociale della popolazione, canonicità e paternità dei libri.
Usa un vocabolario ricco di sinossi neotestamentarie, ricompone le discrepanze,
presenta gli Evangeli con concretezza più che nei suoi aspetti emozionali.
La figura di Gesù quale Messia d’Israele e «Luce delle genti» attraversa le
predizioni veterotestamentarie.
Il nuovo patto è una parola chiave nel testo a cui dedica ben tre pagine.
Commenta i quattro Evangeli, saldandoli attraverso una linea diretta
disciplinata da una seconda parola chiave… il regno di Dio, in cui
s’intreccia la vita e il ministero di Gesù, l’ascensione, il suo ritorno.
E qui è il caso di soffermarci a riflettere sulla sua seconda venuta, su cui si
è speculato all’infinito, fino a far
credere che i primi cristiani erano dei visionari perché credevano
all’imminente il suo ritorno. Questa tensione basata sulla fine del presente
ordine di cose era una dinamica positiva nel cammino della chiesa primitiva. A
pagina 164 Martella descrive questo cammino nel suo sviluppo storico. Dal
cristianesimo giudaico alla missione fra i gentili, approfondendo difficili
questioni teologiche. Come nelle sue opere precedenti, Martella fa uso delle
cosiddette finestre d’accesso o nomenclature, fatte di voci analogiche,
prospetti, cronologie, dati, avvantaggiando chi ancora non ha un’idea chiara del
percorso neotestamentario: parole collegate fra loro nella ricchezza dei
vocaboli o isole per esprimere la forma appropriata e rendere colto il lettore.
L’impresa del libro si conclude con l’Apocalisse, libro di predizioni ma
sopratutto, se ben compreso, di consolazione. L’impegno alla lettura dell’opera
«Dall’Avvento alla Parusia» favorisce sia la circolazione delle idee per la
quantità dei temi affrontati, ma sopratutto la riscoperta del potere liberatorio
della Parola di Dio. {Lambrugo, Co; 20 aprile
2008}
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