Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le Origini 1

 

Carismaticismo

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Norme di fair-play

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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VOGLIONO UN «RISVEGLIO», SENZA COMINCIARE DA SÉ? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

In questo luogo discutiamo l’articolo «Vogliono un «risveglio», senza cominciare da sé», ossia con una riforma morale. Esso poteva portare semplicemente anche il titolo «“Risveglio” e morale»», oppure «“Risveglio” spirituale e riforma morale».

     Abbiamo visto che il termine «risveglio» è pressoché assente nella Bibbia, se non per indicare occasionalmente la risurrezione finale (lo stesso «resuscitare» significa «suscitare di nuovo, risvegliare»). Tuttavia è diventato un termine alla moda, che ognuno riempie a suo piacimento.

     Abbiamo pure visto che l’azione del «risvegliare (specialmente lo spirito degli uomini)» avviene come segue:

     ■ 1. Ha sempre come autore Dio.

     ■ 2. Avviene in seguito alla proclamazione della Parola di Dio.

     ■ 3. Non è un’azione di massa, ma sono sempre singoli cuori a venir convinti mediante un pentimento personale, i quali poi diventano strumenti di «risveglio» per altri con l’esempio e l’impegno.

     ■ 4. Non è mai un fenomeno mistico e irresistibile, ma è sempre basato sul convincimento personale e che porta a un risvolto pratico (p.es. mettersi all’opera).

     ■ 5. Inoltre, nella Bibbia il «risveglio» ha soltanto a che fare con i credenti assopiti e, non con gli increduli, che sono spiritualmente morti e che devono essere ancora vivificati mediante una rigenerazione spirituale.

 

Il tema principale dell’articolo è il seguente: Come è possibile che coloro, che si fanno promotori di un «risveglio» di tipo mistico, irresistibile e di massa, poi falliscano proprio nelle questioni morali? Come è possibile che coloro, che si fregiano di grandi carismi dello Spirito, mostrino poi, nella pratica, una grande carenza del «frutto dello Spirito»? Nell’articolo tale contrasto è stridente.

     È questo un segno del tempo della fine, in cui si hanno le forme della devozione, pur avendo messo sotto naftalina la sua dinamica? (2 Tm 3,1-5). Si crede così di poter pareggiare l’assenza della necessaria irreprensibilità (specialmente nelle guide delle chiese) mediante un eccesso di ideologia misticheggiante?

     Purtroppo, guardando la maggior parte dei contributi arrivati, ho dovuto constatare che i lettori non hanno voluto dibattere tanto di «risveglio» e morale, ma della relazione fra Israele e la chiesa. Per non cambiare il titolo della discussione, ho messo tali contributi qui: «Il rapporto fra Israele e la chiesa».

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Stefano Ferrero

2. Antonio Capasso

3. Pietro Calenzo

4. Antonio Capasso

5. Enzo D’Avanzo

6. Edoardo Piacentini

7. Salvatore Paone

8. Edoardo Piacentini

9. Stefano Ferrero

10. Leonardo Bernardi

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Stefano Ferrero}

 

Contributo: Al di là della esegesi dei brani citati, tutti siamo d’accordo che è cosa buona pregare, perché le chiese evangeliche in Italia siano più ferventi e che molti non credenti si convertano. È così difficile fare un piccolo sforzo per intuire cosa pensano i nostri fratelli, e cosa vogliono dirci? Per qualcuno, evidentemente sì.

     Dove è scritto nel testo iniziale, che coloro che vogliono il Risveglio, lo vogliono senza cominciare in nessun modo da se stessi? Secondo te, se una persona travisa in modo così grossolano un testo chiaro ed esplicito scritto su Facebook, dimostra di essere in grado di non travisare anche la Bibbia, molto meno implicita, quando la interpreta? {29-05-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Stefano Ferrero, viste le passate esperienze con te, in genere cerco di evitarti, non perché tu sia un carismaticista militante, ma perché passi sempre a fare apprezzamenti pesanti, come anche in questo caso, e a diventare particolarmente aggressivo nei toni e nei contenuti. Io cerco d’essere pacato anche con te; faccio un ulteriore tentativo, spero non l’ultimo.

     Fare un titolo è sempre un’impresa difficile e, dopo averne cancellati parecchi, la scelta cade su uno specifico. Il titolo di tale articolo è il seguente: «Vogliono un “risveglio”, senza cominciare da sé». È evidente che esso non parta dall’inizio, ma un titolo abbraccia l’intero articolo. Un titolo, a cui avevo pensato, era, come già detto sopra: «Il “risveglio” e la morale». Il contrasto è fra i grandi toni entusiastici, di chi vuole il «risveglio», e la morale scadente di chi mi ha attaccato personalmente proprio in tale discussione, lanciando gravi accuse morali contro di me. Il titolo ricalca proprio tale discrepanza. L’uomo di Dio dev’essere «irreprensibile» (cfr. 1 Tm 3,2; 6,14; Tt 1,6s), ossia deve comportarsi abitualmente così da non essere oggetto di riprensione.

     Ecco le istruzioni che il missionario Paolo diede a Timoteo circa le chiese da lui fondate: «Non ricevere accusa contro un anziano, se non sulla deposizione di due o tre testimoni. Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, affinché anche gli altri abbiano timore» (1 Tm 5,19s).

     Ho scritto a decine di fratelli, presentando loro tale caso con le accuse rivoltemi da Massimiliano Di Libero e chiedendo loro, che mi conoscono, se mi sono mai macchiato di tali crimini, che lui mi addebita. Nessuno ha potuto dargli ragione. Non riporto tale carteggio, solo perché ci porterebbe fuori tema e perché dovrei chiedere la loro approvazione.

     Quindi, la questione, espressa nel titolo, è la seguente: Chi lancia pensanti accuse contro un servitore del Signore ed, esortato a portare prove, non lo fa, ma cancella il tutto, come può essere un promotore di «risveglio»?

     Non intendo continuare a parlare di ciò. Qui vogliamo discutere del cosiddetto «risveglio», di cui parlo nell’articolo, della sua eventuale natura e se lo Spirito Santo venga effettivamente, quasi come una potenza irresistibile, su «ogni carne» tra gli increduli di una certa zona, pressoché coercizzandoli alla conversione, eccetera. È questo il «risveglio» nel NT? Sinceramente la coercizione (specialmente di massa e nella fattispecie di «contaminazione psichica») l’ho conosciuta all’interno della pastorale verso ossessionati e demonizzati, dove ho visto persone poi essere state liberate da Cristo. Lo Spirito Santo, invece, convince di peccato di giustizia e di giudizio.

     Stefano Ferrero, visto che con te sono stato già scottato abbastanza, ti anticipo, per l’amore del Signore, che non tollererò altri affronti, spropositi e male parole da parte tua. Per il resto, sono sempre pronto a discutere con te, ma solo nel merito della cose in discussione, non su dettagli pretestuosi.

 

 

2. {Antonio Capasso}

 

Contributo: Caro Nicola, Pietro nel suo discorso a Pentecoste, aveva sicuramente in mente solo i Giudei, così come dici tu, ma solo per una sua mancanza di conoscenza del piano di Dio per i Gentili. A Cesarea Pietro, però, comprende che quello che avevano realizzato loro era anche per i gentili. Così alla luce dell’episodio di Cesarea e di ciò, che Pietro dice in Atti 10, possiamo concludere che quanto detto da Pietro, ispirato dallo Spirito Santo, in Atti 2 riguardava anche i Gentili. La profezia di Gioele ebbe il suo adempimento iniziale nel giorno della Pentecoste (l’inizio degli ultimi tempi) continuando nei secoli della vita della chiesa e terminerà con la conversione d’Israele durante la grande tribolazione. {29-05-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): La questione di Atti 2 si risolve con l’esegesi contestuale, da cui si evince che tale brano, ed esso soltanto, è un adempimento del brano di Gioele (cfr. gli aggettivi, ecc.); esso non fu menzionato altrove come prova documentaria. Di là da ciò, questo non è la cosa principale qui.

     Il tema è un «risveglio» mistico e pressoché irresistibile, secondo cui lo Spirito Santo viene effuso su «ogni carne» nel momento dell’evangelizzazione e crea un «risveglio» di massa, prendendo proprio il brano di Gioele e facendone una «eisegesi» (proiezione) ideologica. Di questo si tratta. Tu converrai che lo Spirito Santo viene dato soltanto a chi afferra la grazia di Dio con la fede personale in Cristo Gesù. Tu hai seguito tutta la discussione, prima che fosse cancellata.

     Che s’intenda un «risveglio» mistico, di massa e pressoché irresistibile, è mostrato dal fatto che Francesco Minaci, anche dopo che la nostra discussione fu cancellata, ha continuato a scrivere ancora su tale annuncio telematico. Egli ha scritto, ad esempio, quanto segue (lascio il suo testo senza emendarlo): «la potenza di Dio si sta manifestando ovunqueeeeeee!!!! Sei pronto/a per un risveglio soprannaturale nel tuo paese, nella tua regione... nella nostra nazioneeeeeeeee?». {28-05-2012} Ritieni seriamente, con la Bibbia alla mano, che tale tipo di «risveglio» irrazionale sia quello, di cui parla il NT? Io vedo altro nella Bibbia: l’annuncio della Parola, che tocca le singole coscienze, il ravvedimento, il pentimento, la conversione a Dio, l’accettazione personale di Gesù quale Messia, ossia come Salvatore e Signore, la rigenerazione, il riempimento con lo Spirito Santo, il mutamento di vita...

 

 

3. {Pietro Calenzo}

 

Caro fratello Nicola, shalom. Proprio ieri l’altro stavo leggendo un libretto molto interessante, di un caro fratello tedesco, che certamente conoscerai, Rudolf Eberthauser. Egli, tra i vari temi trattati, parla della profezia di Gioele, che si compì parzialmente e per la prima volta nel dì della Pentecoste, con la conversione del primo nucleo di Giudei al cristianesimo, dopo la predicazione di Pietro apostolo. È molto interessante notare che il fratello Eberthauser giunge alle tue stesse conclusioni, sottolineando la fantasiosa interpretazione del mondo carismaticista. Al posto di una seria lettura della Scrittura, arricchendola con la comparazione dei passi paralleli, e di uno studio profondo di essa, si ha spesso una frammentaria conoscenza di singoli passi instillati da una lettura acritica, poco attenta e a dir poco, che raspa preminentemente nell’aia sperimentale ed esperienziale della propria ideologia pento-carismatica. In tale ottica si spiegano le vedute particolari della «latter rain» [ultima pioggia, N.d.R.], o di un pseudo esegeta come Kenneth Haghin.

     È tipico del neo-pentecostalismo, di fare un gran minestrone tra gli eventi escatologici e le promesse specifiche per il popolo ebraico. Negli ultimi tempi si avrà una gran conversione di anime, oppure la Bibbia ci avverte di una grande apostasia e di una quantità di segni e prodigi diabolici? Il movimento pento-carismatico fa confusione tra le varie epoche della dispensazione della grazia e tra i Giudei e i Gentili; in tal modo, si possono assistere a delle eisegesi [proiezioni interpretative, N.d.R.] spiritualistiche e massimaliste di tali presunti santoni, che convinti della loro sapienza, sono deficitarii come nel caso di specie di una accorta critica testuale. Un caro abbraccio, Nicola, e possa il Signore continuare a benedirti per il tuo servizio non solo riguardo alle Assemblee dei Fratelli, ma a tutto il popolo di Dio, in Italia e oltre. Benedizioni. {30-05-2012}

 

 

4. {Antonio Capasso}

 

Contributo: Caro Nicola, personalmente sono contrario a questi annunci trionfalistici ed entusiastici. Io, quando ho visto un risveglio nella chiesa, è stato sempre per la potenza della predicazione della Parola di Dio (ma si sa erano altri tempi), fatta con semplicità e senza fasti e annunci trionfalistici.

     Ricordo quando negli anni Settanta, tempi di forte ideologie e lotte politiche, un giovane predicatore fece visita alla nostra chiesa. La sua giovane età non destò molto entusiasmo nei fratelli, che avevano organizzato dei culti all’aperto (un piccolo baldacchino con un microfono e una chitarra, nient’altro). La Parola di Dio venne predicata senza fronzoli o spettacolarizzazioni emotive. Quello che avvenne, fu di vedere tantissimi giovani (anarchici, comunisti, atei, fascisti) piangere come bambini all’ascolto della Parola di Dio. Trenta persone, quasi tutti giovani, si convertirono in un mese, tra di loro cero anch’io. La maggior parte di quei giovani, a distanza di 35 anni, svolgono quasi tutti un servizio ministeriale nelle loro rispettive chiese.

     Credo che Dio ancora oggi, laddove c’è un popolo, che prega e ricerca la sua volontà nella sua Parola, risvegli le coscienze riempiendole col suo Spirito. Quello, che però vedo in giro oggi, è solo spettacolo e uno scimmiottare, ciò che si è perso nel corso degli anni. Come diceva un grande servo di Dio (R. Bracco), abbiamo il frutto, ma abbiamo perso il capitale. «Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così non ci sarà per lui nessuna aurora» (Is 8,20). Scusami se ho deviato dal tema. Dio ci benedica. {29-05-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Antonio Capasso, non posso che controfirmare questa tua ultima dichiarazione e metterci il sigillo della mia approvazione. Oggigiorno si cerca un fantomatico «risveglio» emotivo, mistico, sentimentale, sensazionale e così via. Le parole d’ordine sono «potenza» e cose simili. Gli strumenti sono spettacoli, concerti e show. Gli effetti sarebbero frenesie di massa, isterismi, applausi, psicosi religiosa di massa, gente che alza le mani a un appello in cui viene solo chiesto se amano Gesù, «danze tribali» con cui si crede di onorare Dio, gente che stramazza al suolo e freme o che ride o piange in modo compulsivo sotto una potenza coercitiva.

     Il «risveglio» nella Bibbia, se proprio vogliamo usare tale termine, sono singoli cuori rotti e spiriti contriti; a essi è vicino il Signore per salvarli (Sal 34,18; 51,17). Allora, abbiamo vite mutate e sanate dal loro traviamento. «Egli guarisce chi ha il cuor rotto, e fascia le loro piaghe» (Sal 147,3; cfr. Is 61,1). Solo tali persone, le cui vite sono «risvegliate» nello spirito, «riformate» nella morale e trasformate nell'esistenza, sono poi in grado di riconoscere e fare la volontà di Dio (cfr. Rm 12,1ss). Solo tali persone, che hanno preso la propria croce e seguito non solo il Salvatore, ma anche il Signore Gesù, saranno capaci di resistere con la loro fede nelle tempeste della vita ed essere un esempio e uno strumento di «risveglio» spirituale e di «riforma» morale per gli altri.

     I «risvegli» mistici producono specialmente credenti fragili, magari con un grande zelo e attivismo religioso, spesso con poca conoscenza biblica e soventemente con piccoli piedi morali, che cadono nel peccato a ogni ventata.

 

 

5. {Enzo D’Avanzo}

 

Contributo: Credo molto nel risveglio. Quando avviene, c’è la conversione di massa di gente da ogni parte, le chiese strariperanno di credenti. Ma non credo in alcun modo che il risveglio possa avvenire così come noi pensiamo, come uno schioccare delle dita medio, indice e pollice assieme. Noi siamo gli artefici del risveglio; ognuno individualmente, se si risveglia, porta anime a Cristo; se dorme, dorme! Poi dovremmo analizzare molto anche gli aspetti delle denominazioni, che si fanno guerra tra loro, mettendo in discussione addirittura l’opera dello Spirito Santo. Molti fanno campanilismo per una lotta al potere del seggio più alto. Sono tante le cose, che impediscono questo risveglio, quindi le coscienze saranno individualmente risvegliate e ognuno porterà il frutto come pegno dell’amore al Signore. {30-05-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Il contributo mi piace, se si omette la questione delle denominazioni e del campanilismo, che qui non c’entra. Mi sembra di capire quanto segue: non è l’uomo che può fare il «risveglio»; pur potendo esprimersi in conversioni di massa, parte sempre dal «risveglio» individuale, che poi rende operativi verso altre anime da portare a Cristo.

 

 

6. {Edoardo Piacentini}

 

Contributo: Sono d’accordo che nella Bibbia non si parla mai di preghiere per un «risveglio», né Dio le chiede mai esplicitamente; si parla solo di pregare, perché ci siano operai nella messe e di predicare l’Evangelo per il ravvedimento. Ma ci sono stati periodi nella storia della Chiesa, nei quali Dio ha risvegliato i credenti, rinnovando in essi un desiderio ardente di predicare l’Evangelo ai perduti; per cui desiderare anche in questi tempi un risveglio simile, attivandoci non solo nel pregare, ma impegnandoci in prima persona, affinché ciò avvenga, non mi sembra né sbagliato, né scandaloso, ritenendo erroneamente ciò antibiblico. E se la preghiera per un risveglio dei credenti diventa comune a più persone, ancora meglio. Gesù disse: «Ancora io vi dico che, se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli».

     Un vecchio cantico pentecostale diceva così: «Signore manda un risveglio, comincia ora da me, fa che nella mia vita Gesù tutti possan veder, usami per la Tua gloria, ora mi arrendo a Te, d’ogni virtù deh riempi il mio cuor, con il Tuo Spirto Signor». Questo desiderio mi sembra coerente con il grande mandato, che Cristo ci ha affidato; per cui possiamo anche io e te, caro Nicola, accordarci per pregare insieme, affinché Dio mandi un risveglio nella nostra nazione, impegnandoci non solo a pregare insieme, ma anche a proclamare l’Evangelo con rinnovato entusiasmo e fervore. Dio ci benedica. {31-05-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): È evidente che non sono contrario a pregare, personalmente o insieme, per l’avanzamento dell’Evangelo e a impegnarmi personalmente nell’opera del Signore; ci mancherebbe altro. Come avrei potuto essere stato finora un missionario fondatore di chiese!? Qui sia detto quanto segue.  

     ■ 1. Il termine «risveglio» è usato nella Bibbia soltanto per la reviviscenza dei credenti, che si sono assopiti.

     ■ 2. I non-credenti non possono «svegliarsi», ma essendo spiritualmente morti devono essere vivificati mediante una sincera conversione (aspetto umano) e una completa rigenerazione (aspetto divino).

     ■ 3. Quelli che promuovono simili «risvegli» hanno spesso una concezione simile alla frenesia di massa, che si eccita religiosamente. Spesso intendono raduni di massa tipo spettacoli, show, concerti, danze, fenomeni incontrollabili e coercitivi.

     ■ 4. Nella Bibbia, quando avveniva un «risveglio» in Israele, ciò era causata dalla predicazione penitenziale dei profeti, che creava ravvedimento, e coincideva con la conseguente riforma morale. Anche nel NT è così; si vedano i tanti appelli a svegliarsi dal sonno.

     ■ 5. Contrariamente a quanto affermano certi promotori di «risveglio» odierno, lo Spirito Santo non fu effuso su «ogni carne» dei pagani, che ascoltavano la predicazione dell’Evangelo, ma soltanto su coloro, che si ravvedevano e accettavano Cristo quale Salvatore e Signore.

     ■ 6. Non è possibile che lo Spirito Santo spinga alcuni a diventare promotori di «risveglio», i quali poi gettano pubblicamente fango morale su alcuni servitori, che essi neppure conoscono; nell’articolo si trova il caso specifico e sul mio sito vari altri.

 

 

7. {Salvatore Paone}

 

Contributo: Questo evento, che stanno promuovendo, è simile a quell’altro sull’Ultimatum. Insomma, ogni cinque-sei mesi vengono fuori con queste sollecitazioni di stampo carismatico. L’intento è quello di raccogliere tanta gente per mettersi in mostra? Secondo Atti 2, quando Pietro si trovò a Gerusalemme e parlò a migliaia di persone, non aveva nessun mezzo di amplificazione per la voce, eppure si convertirono in quel giorno tremila persone. Oggigiorno si organizzano eventi, si manda pubblicità, lettere inviti, annunci. Per poi non parlare dell’amplificazione tipo concerto. Ma da cosa dovrebbe risvegliarsi il credente, dalle sensazione umanistiche? dalle emozioni? La Parola di Dio ha un’efficace individuale su ogni suo figlio, agendo nelle circostanze e nei fatti, che lo condizionano; si noti che non siamo burattini. {31-05-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Anche tale «Ultimatum: Uniti per guarire la terra» è scaduto da tempo [► Uniti per guarire la terra?]. Immancabilmente, poi, arriverà il prossimo. Facendo un’analogia con un proverbio popolare, si potrebbe dire: «Il lupo carismaticista perde il pelo dell’apparenza, ma non il vizio del sensazionalismo».

 

 

8. {Edoardo Piacentini}

 

Io non parlerei di discrepanza fra fede entusiastica e ubbidienza alla legge di Cristo, ma di discrepanza tra fede e coerenza, perché più si è coerenti, più si è convinti di piacere a Dio. Essere credente vuol dire vivere la propria fede, agendo conformemente agli insegnamenti di Cristo, in altre parole è coerente chi è fedele al suo credo, chi non è contradditorio alla sua fede. È vero che solo Dio è fedele a sé stesso, Egli è pienamente coerente alla sua Parola; ma anche noi credenti siamo chiamati a essere coerenti, cioè ad agire conformemente a come pensa Lui, cioè alla sua Parola. Pertanto non vedo come si possa essere credenti senza cercare in ogni modo di essere coerenti.

     Quando preghiamo Dio di risvegliare la nostra nazione, stiamo altresì chiedendo di rafforzare la nostra fede, affinché possiamo essere strumenti di Dio, usati da Lui per suscitare questo sospirato risveglio. Ed essere rafforzati nella fede, non significa essere più convinti nel credere, ma più coerenti nel mettere in pratica gli insegnamenti del Signore. Essere credenti vuol dire avere avuto una chiamata all’amore, una chiamata all’essere alter Christus, a porsi alla sequela di Gesù di Nazareth. Per cui chi non è coerente, non desidera nemmeno il risveglio della nazione, ma prega, o per lo meno farebbe bene a pregare, per la sua conversione. Dio ci benedica. {31-05-2012}

 

 

9. {Stefano Ferrero}

 

Contributo: Su cosa ti basi per dire che questi fratelli vogliono un risveglio, senza cominciare in nessun modo da loro stessi? Mi fai cortesemente leggere dove hanno detto questo? {31-05-2012}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Ti ho già risposto proprio su questo tema di discussione. [[ 1.] Probabilmente non lo hai letto o cerchi nuovamente un pretesto. Chi — come la persona nominata alla fine dell’articolo — si fa promotore di un cosiddetto «risveglio», ma poi lancia pensanti accuse morali su chi pone alcune questioni, è uno che dovrebbe iniziare da se stesso; farebbe, quindi, bene a informandosi nella Bibbia come procedere, quando si è a conoscenza di fatti pesanti contro un servitore del Signore (1 Tm 5,19). Come potrai leggere nell’articolo, dopo che l’ho invitato a elencare i fatti e i testimoni, lui ha cancellato l’intera discussione.

     Non c’è «risveglio» spirituale senza «riforma» morale. Chi spiritualizza la propria carne e lancia pesanti accuse su un credente, specialmente se è nell’opera, e non porta prove, fa soltanto maldicenza e allora deve cominciare a «risvegliare» la sua propria coscienza, a ravvedersi e a chiedere perdono a chi ha infangato. Il Signore non usa come strumenti di risveglio chi calpesta la «legge di Cristo».

 

Replica (Stefano Ferrero): 1. Si tratta semplicemente di un invito a pregare per la conversione dei non credenti. Il fatto, che arrivi ad attaccare addirittura le iniziative di preghiera, è un segno molto preoccupante.

     2. È irrilevante, a prescindere da come lo chiami; è giusto pregare per il miglioramento delle chiese e la conversione dei non-credenti. Cavillare sull’accezione di un termine, mentre il mondo muore senza conoscere Gesù e sta andando nello stagno di fuoco, non mi sembra la cosa più saggia. {31-05-2012}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Ti pareva che non arrivava la lezioncina morale?

     1. Su tale evento non si invita semplicemente «a pregare per la conversione dei non credenti», ma si presenta una concezione tipicamente carismaticista. Probabilmente hai trascurato di leggere ciò, che afferma Francesco Minaci, uno dei seguaci di Keneth Haghin. Ecco come conclude la sua avventurosa disamina poco esegetica e convulsa, infarcita con le feste ebraiche e basata sulle presunte rivelazioni ricevute: «Mentre la Chiesa inizierà a celebrare questa festa [= dei Tabernacoli], noi vedremo delle manifestazioni di un risveglio mai visto. Tutto ciò che abbiamo visto nel passato sarà incorporato con quello presente, e con ciò che si aggiungerà. Come questi risvegli incominceranno ad amalgamarsi con altri risvegli di vari enfasi, incominceremo a vedere qualcosa di grandioso mai visto in passato. Risvegli Pentecostali si uniranno ai risvegli di santità, insieme ai Risvegli di Pasqua, e questo inizierà a manifestare e darà l’avvento alla grande festa dei Tabernacoli. Quando questo succederà, la Chiesa sperimenterà un risveglio di Raccolta, che è al di là della nostra immaginazione» (grassetto nostro).

     Tale ottimismo carismaticista sul tempo della fine, è in netto contrasto con gli asserti del NT, secondo cui l’unico «risveglio» escatologico, che avverrà, è quello esoterico, che alimenterà il falso profetismo e i falsi maestri e che porterà alla generale disaffezione dalla fede (o apostasia).

     Come ho già asserito sopra, dopo un’accurata analisi, il termine «risveglio» è del tutto sbagliato per descrivere la conversione dei non-credenti e che si riferisce tutt’al più alla riforma morale dei credenti.

 

     2. Rispetto a certi «senza chiesa» che fanno da maestri in rete, io una chiesa locale ce l’ho, ho il privilegio di guidarla insieme ad altri ed è attiva nel Signore; quindi non mi faccio scrupoli, visto che siamo di testimonianza.

     Nel corso della storia della chiesa le false «etichette» per le cose hanno portato con l’uso al consenso intorno a cose errate. Gesù ha affermato dinanzi alla gente del suo tempo che è la verità a rendere liberi. Se nella Bibbia il termine «risveglio» è usato soltanto per i credenti dormienti, io non lo voglio usare per i non-credenti, che hanno bisogno di essere dapprima vivificati. Come studioso della sacra Scrittura il pressapochismo dottrinale non m’interessa. Io voglio tagliare rettamente la Parola della verità, oltre a predicare l’Evangelo, a curare le anime, a insegnare la Parola e correggere i disordinati, s’intende.

     Tu puoi fare come t’aggrada; ognuno dovrà rendere conto per se stesso.

 

 

10. {Leonardo Bernardi}

 

Contributo: Caro Fratello Nicola, ho letto il tuo tentativo di riportare alla Scrittura alcuni «spirituali». Non mi meraviglia affatto la reazione specialmente di Di Liberto, anzi è una reazione tipica di chi non vuole investigare le Scritture, ma semplicemente indottrinare chi gli sta di fronte.

     Purtroppo questo è il sistema di molte comunità, che si rifanno a dottrine di «profeti» revivalisti nordamericani, i quali pur non avendo una gran preparazione né culturale e ancor meno biblica, pretendono di pontificare, e se qualcuno cerca di usare la logica biblica, prende solo insulti.

     Non sono solo i Testimoni di Geova, che hanno questo atteggiamento, ma anche la maggior parte dei «pentecostaleggianti», che spesso girano su alcune parole, sparano una sequela di versetti, ma si distaccano dalla realtà in maniera evidente.

     Ho più volte ricordato a molti soggetti del tipo che ha ragione Hans Küng, quando afferma che l’infallibilità del papa è un sciocchezza, ma purtroppo molti «evangelici» con una Bibbia in mano (io direi con un po’ di versetti mandati a memoria) si sentono dei «papi», ossia interpreti autentici e infallibili della Parola, scadendo spesso a una sorta di superstizione ammantata di cristianesimo.

     È loro normale abitudine cancellare dai vari post, link ecc. tutto quello che non consiste in acclamazioni mirabolanti, spesso assolutamente avulse dal discorso. che si sta tenendo, perché o si accetta supinamente qualsiasi cosa o si è blasfemi.

     Recentemente mi sono visto maltrattare da un mio ex allievo solo perché avevo espresso perplessità su alcuni «pastori» nordamericani, che predicano «l’Evangelo della prosperità», e che hanno fatto dell’Evangelo un metodo per arricchirsi; vedi Benny Hinn e altri.

     i sono visto trattare da blasfemo solo perché ho contestato un altro predicatore nord americano, di cui ho ascoltato un sermone, nel quale diceva esplicitamente che gli omosessuali dovrebbero essere messi in un campo di sterminio, sì, proprio sul sistema di nonno Adolf! E ho ricevute lettere terribili perché ho osato dire che questo signore poteva ben scrivere un suo «Mein Kampf».

     Non continuo, per non allungarmi troppo. Ma visti questi esempi, piuttosto che parlare di risvegli che, come giustamente tu evidenzi, non sono previsti dalla Bibbia, sarebbe meglio parlare di teshuvah (תְּשׁוּבָה), ossia il ritorno alla fede originaria, a quella insegnata dagli apostoli e dagli scrittori del NT, piuttosto che quella predicata da tanti «profeti» improvvisati, che pretendono di parlare per lo Spirito Santo. Purtroppo, a causa di molti presuntuosi e parecchi mestieranti, la chiesa si sta allontanando sempre più dalla genuina fede, che Dio ci chiede, si preferisce una fede spettacolo a un sentire reale; si trasforma la pratica dell’imposizione delle mani in una specie di rito magico, come la vedeva Simon Mago; si trasforma la preghiera in un prolisso dire e ridire le stesse parole. Ho visto un predicatore che per oltre un’ora ha ripetuto la parola «Gesù» centinaia di volte, come fosse un abracadabra! E pensano di avere una fede ardente, mentre in realtà hanno proprio quello che criticano, una religiosità, in cui i gesti sono più che il sentire!

     Scusami se mi sono un poco lasciato andare, ma il guaio è che questa religiosità pseudo spirituale fa progressi spaventosi.

     Continua nella tua opera con sentimento. Dio ti benedica. {06-06-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Qui si è messo parecchia carne a cuocere! Credo che bisogna distinguere i pentecostali classici, che vogliono tendere a sobrietà, dai carismatici di vario colore e ispirazione. Pericolosi per l’Evangelo sono specialmente coloro, che mettono le loro sedicenti «rivelazioni», considerare la «parola per l’oggi», accanto alla Bibbia, se non al di sopra di essa, che considerano la «parola per allora». Si veda qui William M. Branham (col suo trucco della pseudo «parola per l’oggi»), Kenneth Hagin (col suo trucco della pseudo distinzione fra logos e rhema) e quanti si vanno a «incendiare» al fuoco estraneo di Toronto.

     In tale campo carismatico troviamo le cose più assurde. Ad esempio, chi afferma che bisogna mettere nei lager gli omosessuali e chi pretende di aver ricevuto una rivelazione, secondo cui l’omosessualità non sarebbe un peccato.

     Quanto al «risveglio» e alla «tešûbāh» (perché mettere qui un concetto giudaico?), la sostanza non cambia. Si possono «risvegliare» soltanto coloro che «dormono», ossia i credenti rigenerati ma spiritualmente assopiti; i non-credenti non si possono risvegliare, ma essendo spiritualmente morti, devono essere vivificati! Lo stesso vale per il ritorno (ebr. tešûbāh; da šûb «girarsi, tornare indietro, riportare indietro»; cfr. šûbāh «ritorno», solo Is 30,15; cfr. Mi 2,8): può ritornare soltanto chi si è allontanato (cfr. Gn 42,24); lo stesso vale in senso spirituale: «Tornate a colui, dal quale vi siete così profondamente allontanati, o figli d'Israele!» (Is 31,6). Il «figlio prodigo» tornò a suo padre, dopo essersene andato; essa era un’immagine per Israele, non per i pagani, che dovevano ancora convertirsi.

     Per cui chi prega per un «risveglio», prega per una riforma spirituale e morale fra i credenti e, intanto, insegni la sana dottrina. Chi invece vuole che gli increduli si convertano, preghi per la loro conversione e, intanto, li evangelizzi. Come detto, gli increduli non si possono risvegliare, ma possono solo essere riportati a vita.

 

 

11. {Vari e medi}

 

Salvatore Paone: Al di là di ogni concezione teologica e contestuale, mia madre mi ha sempre insegnato che, quando non si ha nulla di carino da dire, è meglio tacere. Forse è un atteggiamento da assumere anche come credenti; fare delle insinuazioni morali verso persone o fratelli, che non si conoscono, è sinonimo di pura presunzione e cattiveria. Quando si passa a sterili diatribe, non si hanno argomentazioni e si vuole accreditare solo il proprio modo di pensare (magari impartito da altri e non biblicamente contestualizzato), facilmente si rischia di uscire fuori del seminato, proprio come è successo nei confronti del fratello Nicola. Che dire? Nulla di nuovo sotto al cielo. Anzi, dico solo questo: Nicola, sentiti approvato da Dio, perché chi intraprende la strada per svergognare le false ideologie, spesso si viene attaccati. {29-05-2012}

 

Angela Caputo: Tasto dolente... soprattutto per chi è abituato a vedere peccati e difetti negli altri. Questo è ciò che impedisce un’accurata autocritica, che ci dia il coraggio di metterci in gioco e, quindi, di stabilire ciò, che c’è di tenebroso in noi (inteso come qualcosa di sbagliato, che non vogliamo accettare nel nostro super IO). Ciò, che crea il risveglio, è l’abbattimento di certe barriere mentali, che ci separano dalla volontà di Dio, impedendoci di avere una piena comunione (una sorta d’invio / ricevo) con Dio. Ora, ognuno deve ricercare questo da sé e per sé. Il risveglio di massa può avvenire, se ogni singolo contagia l’altra in questo percorso di crescita spirituale. {31-05-2012}

Risposta (Nicola Martella): Un linguaggio un po’ sulla falsariga della psicologia del profondo e dell’informatica, ma rende l’idea.

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Pietro Calenzo: L’eisegesi [= proiezione] massimalista carismaticista ha raggiunto vette inusitate, mostrando i frutti, quanto meno in tal caso, di come l’ignoranza e la mala creanza vivano in tal cuore. Risveglio! Incomincino da se stessi, ricercando il «frutto dello Spirito». {29-05-2012}

 

Ciro Langella: [Se vogliono un «risveglio»,] un po’ di caffè aiuta. {29-05-2012}

Risposta (Nicola Martella): Grazie della battuta. Con i cuori duri neppure la caffeina fa effetto. Ci vuole un ravvedimento personale.

 

Alessio Guida: Caro fratello in Cristo, non lasciarti svilire da questi sedicenti cristiani, ma continua nel compito che Dio ti ha affidato, consapevole che solo Lui è in grado di giudicare quale sia la nostra fede. Che Dio ti benedica grandemente...  {30-05-2012}

 

Risveglio carismaticista alla prova biblica 1: Analisi critica delle tesi di Francesco Minaci {Nicola Martella} (A

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Voglio_risveglio_Ori.htm

30-05-2012; Aggiornamento: 19-06-2012

 

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