■
Contributo:
Al di là della esegesi dei brani citati, tutti siamo d’accordo che è cosa
buona pregare, perché le chiese evangeliche in Italia siano più ferventi e
che molti non credenti si convertano. È così difficile fare un piccolo sforzo
per intuire cosa pensano i nostri fratelli, e cosa vogliono dirci? Per
qualcuno, evidentemente sì.
Dove è scritto nel testo iniziale, che coloro che vogliono il Risveglio, lo
vogliono senza cominciare in nessun modo da se stessi? Secondo te, se una
persona travisa in modo così grossolano un testo chiaro ed esplicito
scritto su Facebook, dimostra di essere in grado di non
travisare anche la Bibbia, molto meno implicita, quando la interpreta?
{29-05-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Stefano Ferrero,
viste le passate esperienze con te, in genere cerco di evitarti, non
perché tu sia un carismaticista militante, ma perché passi sempre a fare
apprezzamenti pesanti, come anche in questo caso, e a diventare
particolarmente aggressivo nei toni e nei contenuti. Io cerco d’essere
pacato anche con te; faccio un ulteriore tentativo, spero non l’ultimo.
Fare un titolo è sempre un’impresa difficile e, dopo averne cancellati
parecchi, la scelta cade su uno specifico. Il titolo di tale articolo è il
seguente: «Vogliono un “risveglio”, senza cominciare da sé». È evidente che esso
non parta dall’inizio, ma un titolo abbraccia l’intero articolo. Un
titolo, a cui avevo pensato, era, come già detto sopra: «Il “risveglio” e la
morale». Il contrasto è fra i grandi toni entusiastici, di chi vuole il
«risveglio», e la morale scadente di chi mi ha attaccato personalmente
proprio in tale discussione, lanciando gravi accuse morali
contro di me. Il titolo ricalca proprio tale discrepanza. L’uomo di Dio
dev’essere «irreprensibile» (cfr. 1 Tm 3,2; 6,14; Tt 1,6s), ossia deve
comportarsi abitualmente così da non essere oggetto di riprensione.
Ecco le istruzioni che il missionario Paolo diede a Timoteo circa le
chiese da lui fondate: «Non ricevere accusa contro un anziano, se non sulla
deposizione di due o tre testimoni. Quelli che peccano, riprendili in
presenza di tutti, affinché anche gli altri abbiano timore»
(1 Tm 5,19s).
Ho scritto a decine di fratelli, presentando loro tale caso con le accuse
rivoltemi da Massimiliano Di Libero e chiedendo loro, che mi conoscono, se mi
sono mai macchiato di tali crimini, che lui mi addebita. Nessuno ha potuto
dargli ragione. Non riporto tale carteggio, solo perché ci porterebbe fuori tema
e perché dovrei chiedere la loro approvazione.
Quindi, la questione, espressa nel titolo, è la seguente: Chi lancia
pensanti accuse contro un servitore del Signore ed, esortato a portare prove,
non lo fa, ma cancella il tutto, come può essere un promotore di «risveglio»?
Non intendo continuare a parlare di ciò. Qui vogliamo discutere del cosiddetto
«risveglio», di cui parlo nell’articolo, della sua eventuale natura e se lo
Spirito Santo venga effettivamente, quasi come una potenza irresistibile,
su «ogni carne» tra gli increduli di una certa zona, pressoché
coercizzandoli alla conversione, eccetera. È questo il «risveglio» nel NT?
Sinceramente la coercizione (specialmente di massa e nella fattispecie di
«contaminazione psichica») l’ho conosciuta all’interno della pastorale verso
ossessionati e demonizzati, dove ho visto persone poi essere state liberate
da Cristo. Lo Spirito Santo, invece, convince di peccato di giustizia e
di giudizio.
Stefano Ferrero, visto che con te sono stato già scottato abbastanza, ti
anticipo, per l’amore del Signore, che non tollererò altri affronti,
spropositi e male parole da parte tua. Per il resto, sono sempre pronto a
discutere con te, ma solo nel merito della cose in discussione, non su
dettagli pretestuosi.
2. {Antonio
Capasso}
▲
■
Contributo:
Caro Nicola, Pietro nel suo discorso a Pentecoste, aveva sicuramente in
mente solo i Giudei, così come dici tu, ma solo per una sua mancanza di
conoscenza del piano di Dio per i Gentili. A Cesarea Pietro, però,
comprende che quello che avevano realizzato loro era anche per i gentili. Così
alla luce dell’episodio di Cesarea e di ciò, che Pietro dice in Atti 10,
possiamo concludere che quanto detto da Pietro, ispirato dallo Spirito Santo, in
Atti 2 riguardava anche i Gentili. La profezia di Gioele ebbe il suo adempimento
iniziale nel giorno della Pentecoste (l’inizio degli ultimi tempi) continuando
nei secoli della vita della chiesa e terminerà con la conversione d’Israele
durante la grande tribolazione. {29-05-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): La questione di
Atti 2 si risolve con l’esegesi contestuale, da cui si evince che tale
brano, ed esso soltanto, è un adempimento del brano di Gioele (cfr. gli
aggettivi, ecc.); esso non fu menzionato altrove come prova documentaria. Di là
da ciò, questo non è la cosa principale qui.
Il tema è un
«risveglio» mistico e pressoché irresistibile, secondo cui lo Spirito
Santo viene effuso su «ogni carne» nel momento dell’evangelizzazione e
crea un «risveglio» di massa, prendendo proprio il brano di Gioele e
facendone una «eisegesi» (proiezione) ideologica. Di questo si tratta. Tu
converrai che lo Spirito Santo viene dato soltanto a chi afferra la grazia di
Dio con la fede personale in Cristo Gesù. Tu hai seguito tutta la
discussione, prima che fosse cancellata.
Che s’intenda un «risveglio» mistico, di massa e pressoché irresistibile, è
mostrato dal fatto che Francesco Minaci, anche dopo che la nostra discussione fu
cancellata, ha continuato a scrivere ancora su tale
annuncio telematico. Egli ha scritto, ad esempio, quanto segue (lascio il
suo testo senza emendarlo): «la potenza di Dio si sta manifestando
ovunqueeeeeee!!!! Sei pronto/a per un risveglio soprannaturale nel tuo paese,
nella tua regione... nella nostra nazioneeeeeeeee?». {28-05-2012} Ritieni
seriamente, con la Bibbia alla mano, che tale tipo di «risveglio» irrazionale
sia quello, di cui parla il NT? Io vedo altro nella Bibbia: l’annuncio
della Parola, che tocca le singole coscienze, il ravvedimento, il pentimento, la
conversione a Dio, l’accettazione personale di Gesù quale Messia, ossia come
Salvatore e Signore, la rigenerazione, il riempimento con lo Spirito
Santo, il mutamento di vita...
3.
{Pietro Calenzo}
▲
Caro fratello
Nicola, shalom. Proprio ieri l’altro stavo leggendo un libretto molto
interessante, di un caro fratello tedesco, che certamente conoscerai, Rudolf
Eberthauser. Egli, tra i vari temi trattati, parla della profezia di Gioele,
che si compì parzialmente e per la prima volta nel dì della Pentecoste, con
la conversione del primo nucleo di Giudei al cristianesimo, dopo la predicazione
di Pietro apostolo. È molto interessante notare che il fratello Eberthauser
giunge alle tue stesse conclusioni, sottolineando la fantasiosa
interpretazione del mondo carismaticista. Al posto di una seria lettura
della Scrittura, arricchendola con la comparazione dei passi paralleli, e di uno
studio profondo di essa, si ha spesso una frammentaria conoscenza di
singoli passi instillati da una lettura acritica, poco attenta e a dir
poco, che raspa preminentemente nell’aia sperimentale ed
esperienziale della propria ideologia pento-carismatica. In tale ottica
si spiegano le vedute particolari della «latter rain» [ultima pioggia,
N.d.R.], o di un pseudo esegeta come Kenneth Haghin.
È tipico del neo-pentecostalismo, di fare un gran minestrone tra gli
eventi escatologici e le promesse specifiche per il popolo ebraico. Negli ultimi
tempi si avrà una gran conversione di anime, oppure la Bibbia ci avverte di una
grande apostasia e di una quantità di segni e prodigi diabolici? Il
movimento pento-carismatico fa confusione tra le varie epoche della
dispensazione della grazia e tra i Giudei e i Gentili; in tal modo, si
possono assistere a delle eisegesi [proiezioni interpretative, N.d.R.]
spiritualistiche e massimaliste di tali presunti santoni, che convinti della
loro sapienza, sono deficitarii come nel caso di specie di una accorta critica
testuale. Un caro abbraccio, Nicola, e possa il Signore continuare a benedirti
per il tuo servizio non solo riguardo alle Assemblee dei Fratelli, ma a tutto il
popolo di Dio, in Italia e oltre. Benedizioni. {30-05-2012}
4.
{Antonio Capasso}
▲
■
Contributo:
Caro Nicola, personalmente sono contrario a questi annunci trionfalistici
ed entusiastici. Io, quando ho visto un risveglio nella chiesa, è stato sempre
per la potenza della predicazione della Parola di Dio (ma si sa erano
altri tempi), fatta con semplicità e senza fasti e annunci trionfalistici.
Ricordo quando negli anni Settanta, tempi di forte ideologie e lotte politiche,
un giovane predicatore fece visita alla nostra chiesa. La sua giovane età non
destò molto entusiasmo nei fratelli, che avevano organizzato dei culti
all’aperto (un piccolo baldacchino con un microfono e una chitarra,
nient’altro). La Parola di Dio venne predicata senza fronzoli o
spettacolarizzazioni emotive. Quello che avvenne, fu di vedere tantissimi
giovani (anarchici, comunisti, atei, fascisti) piangere come bambini
all’ascolto della Parola di Dio. Trenta persone, quasi tutti giovani, si
convertirono in un mese, tra di loro cero anch’io. La maggior parte di quei
giovani, a distanza di 35 anni, svolgono quasi tutti un servizio ministeriale
nelle loro rispettive chiese.
Credo che Dio ancora oggi, laddove c’è un popolo, che prega e ricerca la
sua volontà nella sua Parola, risvegli le coscienze riempiendole col suo
Spirito. Quello, che però vedo in giro oggi, è solo spettacolo e uno
scimmiottare, ciò che si è perso nel corso degli anni. Come diceva un grande
servo di Dio (R. Bracco), abbiamo il frutto, ma abbiamo perso il capitale. «Alla
legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così non ci sarà per lui
nessuna aurora» (Is 8,20). Scusami se ho deviato dal tema. Dio ci benedica.
{29-05-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella): Antonio Capasso, non posso che controfirmare questa tua
ultima dichiarazione e metterci il sigillo della mia approvazione. Oggigiorno si
cerca un fantomatico
«risveglio» emotivo, mistico, sentimentale, sensazionale e così via. Le
parole d’ordine sono «potenza» e cose simili. Gli strumenti sono
spettacoli, concerti e show. Gli effetti sarebbero frenesie di massa,
isterismi, applausi, psicosi religiosa di massa, gente che alza le mani a un
appello in cui viene solo chiesto se amano Gesù, «danze tribali» con cui si
crede di onorare Dio, gente che stramazza al suolo e freme o che ride o piange
in modo compulsivo sotto una potenza coercitiva.
Il «risveglio» nella Bibbia, se proprio vogliamo usare tale termine, sono
singoli cuori rotti e spiriti contriti; a essi è vicino il Signore per
salvarli (Sal 34,18; 51,17). Allora, abbiamo vite mutate e sanate dal
loro traviamento. «Egli guarisce chi ha il cuor rotto, e fascia le loro
piaghe» (Sal 147,3; cfr. Is 61,1). Solo tali persone, le cui vite sono
«risvegliate» nello spirito,
«riformate» nella morale e trasformate nell'esistenza, sono poi in grado
di riconoscere e fare la volontà di Dio (cfr. Rm 12,1ss). Solo tali persone, che
hanno preso la propria croce e seguito non solo il Salvatore, ma anche
il Signore Gesù, saranno capaci di resistere con la loro fede nelle tempeste
della vita ed essere un esempio e uno
strumento di «risveglio» spirituale e di «riforma» morale per gli altri.
I «risvegli» mistici
producono specialmente credenti fragili, magari con un grande zelo e
attivismo religioso, spesso con poca conoscenza biblica e soventemente con
piccoli piedi morali, che cadono nel peccato a ogni ventata.
5.
{Enzo D’Avanzo}
▲
■
Contributo:
Credo molto nel risveglio. Quando avviene, c’è la conversione di massa di
gente da ogni parte, le chiese strariperanno di credenti. Ma non credo in alcun
modo che il risveglio possa avvenire così come noi pensiamo, come uno
schioccare delle dita medio, indice e pollice assieme. Noi siamo gli
artefici del risveglio; ognuno individualmente, se si risveglia, porta
anime a Cristo; se dorme, dorme! Poi dovremmo analizzare molto anche gli aspetti
delle denominazioni, che si fanno guerra tra loro, mettendo in
discussione addirittura l’opera dello Spirito Santo. Molti fanno campanilismo
per una lotta al potere del seggio più alto. Sono tante le cose, che
impediscono questo risveglio, quindi le coscienze saranno individualmente
risvegliate e ognuno porterà il frutto come pegno dell’amore al Signore.
{30-05-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Il contributo mi
piace, se si omette la questione delle denominazioni e del campanilismo, che qui
non c’entra. Mi sembra di capire quanto segue:
non è l’uomo che può fare il «risveglio»; pur potendo esprimersi in
conversioni di massa, parte sempre dal «risveglio» individuale, che
poi rende operativi verso altre anime da portare a Cristo.
6. {Edoardo
Piacentini}
▲
■
Contributo:
Sono d’accordo
che nella Bibbia non si parla mai di preghiere per un «risveglio», né Dio
le chiede mai esplicitamente; si parla solo di pregare, perché ci siano
operai nella messe e di predicare l’Evangelo per il ravvedimento. Ma ci sono
stati periodi nella storia della Chiesa, nei quali Dio ha risvegliato i
credenti, rinnovando in essi un desiderio ardente di predicare l’Evangelo ai
perduti; per cui desiderare anche in questi tempi un risveglio simile,
attivandoci non solo nel pregare, ma impegnandoci in prima persona, affinché ciò
avvenga, non mi sembra né sbagliato, né scandaloso, ritenendo erroneamente ciò
antibiblico. E se la preghiera per un risveglio dei credenti diventa comune a
più persone, ancora meglio. Gesù disse: «Ancora io vi dico che, se due di voi
si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa
dal Padre mio che è nei cieli».
Un
vecchio cantico pentecostale diceva così: «Signore manda un risveglio,
comincia ora da me, fa che nella mia vita Gesù tutti possan veder, usami per
la Tua gloria, ora mi arrendo a Te, d’ogni virtù deh riempi il mio cuor, con il
Tuo Spirto Signor». Questo desiderio mi sembra coerente con il grande mandato,
che Cristo ci ha affidato; per cui possiamo anche io e te, caro Nicola,
accordarci per pregare insieme, affinché Dio mandi un risveglio nella nostra
nazione, impegnandoci non solo a pregare insieme, ma anche a proclamare
l’Evangelo con rinnovato entusiasmo e fervore. Dio ci benedica. {31-05-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella): È evidente che non sono contrario a pregare,
personalmente o insieme, per l’avanzamento dell’Evangelo e a impegnarmi
personalmente nell’opera del Signore; ci mancherebbe altro. Come avrei potuto
essere stato finora un missionario fondatore di chiese!? Qui sia detto quanto
segue.
■
1. Il termine «risveglio» è usato nella Bibbia soltanto per la
reviviscenza dei credenti, che si sono assopiti.
■
2. I non-credenti non possono «svegliarsi», ma essendo spiritualmente
morti devono essere vivificati mediante una sincera conversione (aspetto umano)
e una completa rigenerazione (aspetto divino).
■
3. Quelli che promuovono simili «risvegli» hanno spesso una concezione simile
alla frenesia di massa, che si eccita religiosamente. Spesso intendono
raduni di massa tipo spettacoli, show, concerti, danze, fenomeni incontrollabili
e coercitivi.
■
4. Nella Bibbia, quando avveniva un «risveglio» in Israele, ciò era causata
dalla predicazione penitenziale dei profeti, che creava ravvedimento, e
coincideva con la conseguente riforma morale. Anche nel NT è così; si
vedano i tanti appelli a svegliarsi dal sonno.
■
5. Contrariamente a quanto affermano certi promotori di «risveglio» odierno, lo
Spirito Santo non fu effuso su «ogni carne» dei pagani, che ascoltavano
la predicazione dell’Evangelo, ma soltanto su coloro, che si ravvedevano e
accettavano Cristo quale Salvatore e Signore.
■
6. Non è possibile che lo Spirito Santo spinga alcuni a diventare promotori di
«risveglio», i quali poi gettano pubblicamente fango morale
su alcuni servitori, che essi neppure conoscono; nell’articolo si trova il caso
specifico e sul mio sito vari altri.
7. {Salvatore
Paone}
▲
■
Contributo:
Questo evento, che stanno promuovendo, è simile a quell’altro sull’Ultimatum.
Insomma, ogni cinque-sei mesi vengono fuori con queste sollecitazioni di
stampo carismatico. L’intento è quello di raccogliere tanta gente per
mettersi in mostra? Secondo Atti 2, quando Pietro si trovò a Gerusalemme e
parlò a migliaia di persone, non aveva nessun mezzo di amplificazione per la
voce, eppure si convertirono in quel giorno tremila persone. Oggigiorno si
organizzano eventi, si manda pubblicità, lettere inviti, annunci. Per poi
non parlare dell’amplificazione tipo concerto. Ma da cosa dovrebbe risvegliarsi
il credente, dalle sensazione umanistiche? dalle emozioni? La Parola di Dio ha
un’efficace individuale su ogni suo figlio, agendo nelle circostanze e
nei fatti, che lo condizionano; si noti che non siamo burattini. {31-05-2012}
▬ Risposta (Nicola Martella): Anche tale «Ultimatum:
Uniti per guarire la terra» è scaduto da tempo [►
Uniti per guarire la terra?]. Immancabilmente, poi, arriverà il prossimo. Facendo un’analogia con un proverbio
popolare, si potrebbe dire: «Il lupo carismaticista perde il pelo
dell’apparenza, ma non il vizio del sensazionalismo».
8. {Edoardo
Piacentini}
▲
Io non parlerei di
discrepanza fra fede entusiastica e ubbidienza alla legge di Cristo, ma
di discrepanza tra fede e coerenza, perché più si è coerenti, più si è convinti
di piacere a Dio. Essere credente vuol dire vivere la propria fede,
agendo conformemente agli insegnamenti di Cristo, in altre parole è coerente
chi è fedele al suo credo, chi non è contradditorio alla sua fede. È vero che
solo Dio è fedele a sé stesso, Egli è pienamente coerente alla sua
Parola; ma anche noi credenti siamo chiamati a essere coerenti, cioè ad
agire conformemente a come pensa Lui, cioè alla sua Parola. Pertanto non vedo
come si possa essere credenti senza cercare in ogni modo di essere coerenti.
Quando preghiamo Dio di risvegliare la nostra nazione, stiamo altresì
chiedendo di rafforzare la nostra fede, affinché possiamo essere strumenti di
Dio, usati da Lui per suscitare questo sospirato risveglio. Ed essere
rafforzati nella fede, non significa essere più convinti nel credere, ma più
coerenti nel mettere in pratica gli insegnamenti del Signore. Essere credenti
vuol dire avere avuto una chiamata all’amore, una chiamata all’essere
alter Christus, a porsi alla sequela di Gesù di Nazareth. Per cui chi non
è coerente, non desidera nemmeno il risveglio della nazione, ma prega, o per
lo meno farebbe bene a pregare, per la sua conversione. Dio ci benedica.
{31-05-2012}
9. {Stefano
Ferrero}
▲
■
Contributo:
Su cosa ti basi per dire che questi fratelli vogliono un risveglio, senza
cominciare in nessun modo da loro stessi? Mi fai cortesemente leggere dove hanno
detto questo? {31-05-2012}
▬
Risposta 1 (Nicola Martella): Ti ho già
risposto proprio su questo tema di discussione. [[►
1.] Probabilmente non lo hai letto o cerchi nuovamente un pretesto. Chi —
come la persona nominata alla fine dell’articolo — si fa promotore di un
cosiddetto «risveglio», ma poi lancia pensanti accuse morali su chi pone
alcune questioni, è uno che dovrebbe iniziare da se stesso; farebbe, quindi,
bene a informandosi nella Bibbia come procedere, quando si è a conoscenza di
fatti pesanti contro un servitore del Signore (1 Tm 5,19). Come potrai leggere
nell’articolo, dopo che l’ho invitato a elencare i fatti e i testimoni, lui ha
cancellato l’intera discussione.
Non c’è «risveglio» spirituale senza «riforma» morale. Chi spiritualizza la
propria carne e lancia pesanti accuse su un credente, specialmente se è
nell’opera, e non porta prove, fa soltanto
maldicenza e allora deve cominciare a «risvegliare» la sua propria
coscienza, a ravvedersi e a chiedere perdono a chi ha infangato. Il
Signore non usa come strumenti di risveglio chi calpesta la «legge di Cristo».
▬
Replica (Stefano Ferrero): 1. Si
tratta
semplicemente di un invito a pregare per la conversione dei non credenti.
Il fatto, che arrivi ad attaccare addirittura le iniziative di preghiera, è un
segno molto preoccupante.
2. È irrilevante, a prescindere
da come lo chiami; è giusto pregare per il miglioramento delle chiese e la
conversione dei non-credenti. Cavillare sull’accezione di un termine,
mentre il mondo muore senza conoscere Gesù e sta andando nello stagno di fuoco,
non mi sembra la cosa più saggia. {31-05-2012}
▬
Risposta 2 (Nicola Martella): Ti pareva che
non arrivava la lezioncina morale?
1. Su tale evento non si invita semplicemente «a pregare per la
conversione dei non credenti», ma si presenta una concezione tipicamente
carismaticista. Probabilmente hai trascurato di leggere ciò, che afferma
Francesco Minaci, uno dei seguaci di Keneth Haghin. Ecco come conclude la sua
avventurosa disamina poco esegetica e convulsa, infarcita con le feste ebraiche
e basata sulle presunte rivelazioni ricevute: «Mentre la Chiesa inizierà a
celebrare questa festa [= dei Tabernacoli], noi vedremo delle manifestazioni
di un risveglio mai visto. Tutto ciò che abbiamo visto nel passato sarà
incorporato con quello presente, e con ciò che si aggiungerà. Come questi
risvegli incominceranno ad amalgamarsi con altri risvegli di vari enfasi,
incominceremo a vedere qualcosa di grandioso mai visto in passato.
Risvegli Pentecostali si uniranno ai risvegli di santità, insieme ai Risvegli di
Pasqua, e questo inizierà a manifestare e darà l’avvento alla grande festa dei
Tabernacoli. Quando questo succederà, la Chiesa sperimenterà un risveglio di
Raccolta, che è al di là della nostra immaginazione» (grassetto nostro).
Tale ottimismo carismaticista sul tempo della fine, è in netto contrasto con
gli asserti del NT, secondo cui l’unico «risveglio» escatologico, che
avverrà, è quello esoterico, che alimenterà il falso profetismo e i falsi
maestri e che porterà alla generale disaffezione dalla fede (o apostasia).
Come ho già asserito sopra, dopo un’accurata analisi, il termine «risveglio»
è del tutto sbagliato per descrivere la conversione dei non-credenti e che
si riferisce tutt’al più alla riforma morale dei credenti.
2. Rispetto a certi «senza chiesa» che fanno da maestri in rete, io una
chiesa locale ce l’ho, ho il privilegio di guidarla insieme ad altri ed è
attiva nel Signore; quindi non mi faccio scrupoli, visto che siamo di
testimonianza.
Nel corso della storia della chiesa le false «etichette» per le cose
hanno portato con l’uso al consenso intorno a cose errate. Gesù ha
affermato dinanzi alla gente del suo tempo che è la verità a rendere liberi. Se
nella Bibbia il termine «risveglio» è usato soltanto per i credenti
dormienti, io non lo voglio usare per i non-credenti, che hanno bisogno di
essere dapprima vivificati. Come studioso della sacra Scrittura il
pressapochismo dottrinale
non m’interessa. Io voglio tagliare rettamente la Parola della verità, oltre a
predicare l’Evangelo, a curare le anime, a insegnare la Parola e correggere i
disordinati, s’intende.
Tu puoi fare come t’aggrada; ognuno dovrà rendere conto per se stesso.
10. {Leonardo
Bernardi}
▲
■
Contributo:
Caro Fratello Nicola, ho letto il tuo tentativo di riportare alla Scrittura
alcuni «spirituali». Non mi meraviglia affatto la reazione specialmente di Di
Liberto, anzi è una reazione tipica di chi non vuole investigare le
Scritture, ma semplicemente indottrinare chi gli sta di fronte.
Purtroppo questo è il sistema di molte comunità, che si rifanno a dottrine di
«profeti» revivalisti nordamericani, i quali pur non avendo una gran
preparazione né culturale e ancor meno biblica, pretendono di pontificare, e se
qualcuno cerca di usare la logica biblica, prende solo insulti.
Non sono solo i Testimoni di Geova, che hanno questo atteggiamento, ma anche la
maggior parte dei «pentecostaleggianti», che spesso girano su alcune parole,
sparano una sequela di versetti, ma si distaccano dalla realtà in maniera
evidente.
Ho più volte ricordato a molti soggetti del tipo che ha ragione Hans Küng,
quando afferma che l’infallibilità del papa è un sciocchezza, ma purtroppo molti
«evangelici» con una Bibbia in mano (io direi con un po’ di versetti mandati a
memoria) si sentono dei «papi», ossia interpreti autentici e infallibili
della Parola, scadendo spesso a una sorta di superstizione ammantata di
cristianesimo.
È loro normale abitudine cancellare dai vari post, link ecc. tutto quello che
non consiste in
acclamazioni mirabolanti, spesso assolutamente avulse dal discorso. che
si sta tenendo, perché o si accetta supinamente qualsiasi cosa o si è blasfemi.
Recentemente mi sono visto maltrattare da un mio ex allievo solo perché avevo
espresso perplessità su alcuni «pastori» nordamericani, che predicano «l’Evangelo
della prosperità», e che hanno fatto dell’Evangelo un metodo per
arricchirsi; vedi Benny Hinn e altri.
i sono visto trattare da blasfemo solo perché ho contestato un altro
predicatore nord americano, di cui ho ascoltato un sermone, nel quale diceva
esplicitamente che gli omosessuali dovrebbero essere messi in un campo di
sterminio, sì, proprio sul sistema di nonno Adolf! E ho ricevute lettere
terribili perché ho osato dire che questo signore poteva ben scrivere un suo
«Mein Kampf».
Non continuo, per non allungarmi troppo. Ma visti questi esempi, piuttosto che
parlare di
risvegli che, come giustamente tu evidenzi, non sono previsti dalla Bibbia,
sarebbe meglio parlare di teshuvah (תְּשׁוּבָה), ossia il ritorno
alla fede originaria, a quella insegnata dagli apostoli e dagli scrittori del
NT, piuttosto che quella predicata da tanti «profeti» improvvisati, che
pretendono di parlare per lo Spirito Santo. Purtroppo, a causa di molti
presuntuosi e parecchi mestieranti, la chiesa si sta allontanando sempre più
dalla genuina fede, che Dio ci chiede, si preferisce una fede spettacolo
a un sentire reale; si trasforma la pratica dell’imposizione delle mani in una
specie di rito magico, come la vedeva Simon Mago; si trasforma la preghiera in
un prolisso dire e ridire le stesse parole. Ho visto un predicatore che per
oltre un’ora ha ripetuto la parola «Gesù» centinaia di volte, come fosse
un abracadabra! E pensano di avere una fede ardente, mentre in realtà hanno
proprio quello che criticano, una religiosità, in cui i gesti sono più che il
sentire!
Scusami se mi sono un poco lasciato andare, ma il guaio è che questa religiosità
pseudo spirituale fa progressi spaventosi.
Continua nella tua opera con sentimento. Dio ti benedica. {06-06-2012}
▬ Risposta (Nicola Martella): Qui si è messo
parecchia carne a cuocere! Credo che bisogna distinguere i pentecostali
classici, che vogliono tendere a sobrietà, dai carismatici di vario colore e
ispirazione. Pericolosi per l’Evangelo sono specialmente coloro, che mettono le
loro sedicenti «rivelazioni», considerare la «parola per l’oggi», accanto
alla Bibbia, se non al di sopra di essa, che considerano la «parola per allora».
Si veda qui
William M. Branham (col suo trucco della pseudo «parola per l’oggi»),
Kenneth Hagin (col suo trucco della pseudo distinzione fra logos e
rhema) e quanti si vanno a «incendiare» al fuoco estraneo di Toronto.
In tale campo carismatico
troviamo le cose più assurde. Ad esempio, chi afferma che bisogna mettere nei
lager gli
omosessuali e chi pretende di aver ricevuto una rivelazione, secondo cui
l’omosessualità non sarebbe un peccato.
Quanto al «risveglio»
e alla «tešûbāh»
(perché mettere qui un concetto giudaico?), la sostanza non cambia. Si possono «risvegliare»
soltanto coloro che «dormono», ossia i credenti rigenerati ma spiritualmente
assopiti; i non-credenti non si possono risvegliare, ma essendo spiritualmente
morti, devono essere vivificati! Lo stesso vale per il ritorno (ebr.
tešûbāh; da šûb
«girarsi, tornare indietro, riportare indietro»;
cfr. šûbāh «ritorno», solo Is 30,15;
cfr. Mi 2,8): può ritornare soltanto chi si è allontanato (cfr. Gn 42,24); lo
stesso vale in senso spirituale: «Tornate a colui, dal quale vi
siete così profondamente allontanati, o figli d'Israele!» (Is 31,6).
Il «figlio prodigo» tornò a suo padre, dopo essersene andato; essa era
un’immagine per Israele, non per i pagani, che dovevano ancora convertirsi.
Per cui chi prega per un «risveglio»,
prega per una riforma spirituale e morale fra i credenti e, intanto, insegni la
sana dottrina. Chi invece vuole che gli increduli si convertano, preghi
per la loro conversione e, intanto, li evangelizzi. Come detto, gli increduli
non si possono risvegliare, ma possono solo essere riportati a vita.
11. {Vari e
medi}
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Salvatore Paone: Al di là di
ogni concezione teologica e contestuale, mia madre mi ha sempre insegnato che,
quando non si ha nulla di carino da dire, è meglio
tacere. Forse è un atteggiamento da assumere anche come credenti; fare
delle
insinuazioni morali verso persone o fratelli, che non si conoscono, è
sinonimo di pura presunzione e cattiveria. Quando si passa a sterili diatribe,
non si hanno argomentazioni e si vuole accreditare solo il proprio modo di
pensare (magari impartito da altri e non biblicamente contestualizzato),
facilmente si rischia di
uscire fuori del seminato, proprio come è successo nei confronti del
fratello Nicola. Che dire? Nulla di nuovo sotto al cielo. Anzi, dico solo
questo: Nicola, sentiti approvato da Dio, perché chi intraprende la strada per
svergognare le false ideologie, spesso si viene attaccati. {29-05-2012}
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Angela Caputo: Tasto
dolente... soprattutto per chi è abituato a vedere peccati e difetti negli
altri. Questo è ciò che impedisce un’accurata autocritica, che ci dia
il coraggio di metterci in gioco e, quindi, di stabilire ciò, che c’è di
tenebroso in noi (inteso come qualcosa di sbagliato, che non vogliamo accettare
nel nostro super IO). Ciò, che crea il risveglio, è l’abbattimento di
certe barriere mentali, che ci separano dalla volontà di Dio, impedendoci
di avere una piena comunione (una sorta d’invio / ricevo) con Dio. Ora,
ognuno deve ricercare questo da sé e per sé. Il risveglio di massa può
avvenire, se ogni singolo contagia l’altra in questo percorso di crescita
spirituale. {31-05-2012}
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Risposta (Nicola Martella): Un linguaggio un
po’ sulla falsariga della psicologia del profondo e dell’informatica,
ma rende l’idea.
12. {Vari e
brevi}
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Pietro Calenzo: L’eisegesi
[= proiezione] massimalista carismaticista ha raggiunto vette inusitate,
mostrando i frutti, quanto meno in tal caso, di come l’ignoranza e la mala
creanza
vivano in tal cuore. Risveglio! Incomincino da se stessi, ricercando il «frutto
dello Spirito». {29-05-2012}
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Ciro Langella: [Se vogliono
un «risveglio»,] un po’ di caffè aiuta. {29-05-2012}
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Risposta (Nicola Martella): Grazie della
battuta. Con i cuori duri neppure la caffeina fa effetto. Ci vuole un
ravvedimento personale.
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Alessio Guida: Caro fratello
in Cristo, non lasciarti svilire da questi sedicenti cristiani, ma continua nel
compito che Dio ti ha affidato, consapevole che solo Lui è in grado di giudicare
quale sia la nostra fede. Che Dio ti benedica grandemente
... {30-05-2012}
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Risveglio carismaticista alla prova biblica 1: Analisi critica delle
tesi di Francesco Minaci {Nicola Martella} (A
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Voglio_risveglio_Ori.htm
30-05-2012; Aggiornamento: 19-06-2012