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I miracoli di Reinhard Bonnke 2: Guarigioni suggestive? {Alexander Seibel} (A)
Il comportamento di
Reinhard Bonnke ricorda fortemente il mago Simone, il quale voleva disporre
similmente dello Spirito Santo, imponendo arbitrariamente le sue mani (At 8,19).
Bonnke armonizza assolutamente nella nostra epoca incline alla magia e alla
stregoneria, in una generazione per la quale Harry Potter è diventato una figura
da culto. Più queste correnti si diffondono e più avrà «successo» questo
«dispensatore» dello Spirito Santo. Anche il mago Simone aveva notoriamente
preteso di essere qualcosa di grande (At 8,9). Per Paolo la concezione di
ricevere lo Spirito Santo in modo diverso che mediante la fede in Gesù,
corrispondeva all’essenza della magia o stregoneria (Gal 3,1s).
Le notizie riguardo al successo di Bonnke sono corrispondenti a ciò. Così Dio
gli avrebbe sedicentemente mostrato come non sarebbe più un «pescatore d’uomini»
ma «di popoli». Anche nell’ambito evangelicale incontra sempre più favore ed è
stato l’oratore d’onore alla festa per il 50° anniversario dell’esistenza del
«Bund der Freikirchlichen Pfingstgemeinden» [= Federazione delle Chiese
Pentecostali Libere]. Con la modestia, che lo caratterizza, spiegò come per
mezzo di lui si sarebbe convertito un milione di persone.
Nelle notizie missionarie di Bonnke, si possono
guardare regolarmente con stupore immagini di gigantesche masse. Grande, più
grande, più grande ancora recita il motto. «La più grande tenda trasportabile
del mondo! La più grande evangelizzazione di tutti i tempi! La più grande
raccolta di persone nella storia della missione!»: in questo o in un modo simile
recitano i titoli di testa di questo moderno «superapostolo», della «trebbia di
Dio», come viene anche chiamato. Certamente egli affermerà intenzionalmente di
fare tutto solo alla gloria di Dio, tuttavia il suo comportamento parla molto
più chiaramente delle sue «umili» parole. Questo atteggiamento ha molto più a
che fare con la megalomania e con la mania quasi morbosa di valere, per non dire
con lo psicogramma d’un isterico, invece che con l’umiltà d’un seguace di Cristo
(Fil 2,3). Così l’invito alla «conferenza di fuoco» in Francoforte nel 1987
portava il «modesto» titolo: «Inizio della più grande effusione dello Spirito
Santo in Europa».
Ecco il commento d’un pastore di una chiesa libera: Questa è blasfemia.
Tenuto conto del fatto che il vero indice per forza
spirituale non è nella dimensione dei segni e miracoli soprannaturali, ma
nell’ambito etico-morale, bisogna chiedersi quale tipo di risveglio abbia avuto
veramente luogo negli ultimi 15 anni? Gli addetti ai lavori hanno chiamato gli
anni Novanta del 20° secolo il decennio degli omosessuali. All’inizio del nuovo
millennio, il divorzio non è solo un problema per il mondo, ma lo diventa anche
sempre più per la cristianità. Le leggi fatte dai governi in molte nazioni
mostrano la bancarotta morale di questa generazione in un modo così espressivo
come non mai. Che specie di risveglio è mai questo?
Quale Spirito ha parlato quindi a Reinhard Bonnke? In
connessione con l’invito alla «conferenza di fuoco» egli ha spiegato
pubblicamente: «Vedo questa conferenza come un riverbero del fuoco di Dio, come
un segnale per tutta l’Europa. Il Signore mi ha parlato molto concretamente, e
non escludo neanche più l’impiego della nostra grande tenda africana».
Quale Signore ha parlato qui? Dopo tutte queste osservazioni e perché le molte
profezie del grande risveglio non si sono adempiute — come ora è ammesso in
parte in Germania anche dalle persone dello stesso schieramento
— mi convinco sempre più che queste correnti sovrannaturali siano una riedizione
di 1 Re 22,23a: «Il Signore ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti
questi tuoi profeti». Questo è il vero spirito degli odierni «potenti»
profeti, apostoli e superapostoli. Dietro a loro c’è effettivamente una potenza
spirituale, come predice anche il Nuovo Testamento per il tempo prima del
secondo avvento di Gesù (2 Ts 2,11). Ciò spiegherebbe anche perché in questi
gruppi «carismaticisti» (tuttavia non solo in loro) venga accetta e praticata
una tale quantità di esagerazioni, desideri spacciati per realtà, mancanza di
veracità e, in parte, bugie consapevoli.
Vengono anche fatte promesse e affermazioni, che o non
sono verificabili, o che non si potranno assolutamente adempire. In un servizio
del ZDF [= secondo canale della televisione di Stato tedesca] del 24 luglio 2002
su Reinhard Bonnke si poteva ascoltare e vedere come egli spiegava per esempio
quanto segue: «Tutte le patologie oculari vengono guarite» o «You shall
prosper» (Voi dovrete diventare benestanti). Di conseguenza un reporter
commentò: «La modestia non una cosa che gli appartiene».
Come si possono sbraitare frasi del genere dinanzi a
una folla di mille o addirittura di diecimila persone? Queste non sono più la
pazzia della croce e la veridicità d’un servo di Cristo, ma un altro evangelo,
guarnito con promesse allettanti. Non è la thologia crucis ma la
thologia gloriae [= non è la teologia della croce ma la teologia della
gloria].
Le persone cadono in trance, tutta l’atmosfera ricorda
quasi una fiera annuale o uno stadio di calcio. Il commento del ZDF fu questo:
«Egli ama la messa in scena». In questa trasmissione fu menzionato anche
che durante le sue riunioni già numerose volte ci sono state persone, che sono
morte perché calpestate da altre.
Sono passati già decenni da quando fu chiesto a Martin
Lloyd Jones che cosa pensasse delle campagne di guarigione di Kathryn Kuhlman.
Egli ne aveva grandi riserve a causa dell’aumento della leggerezza e della
mancanza di timore reverenziale. «Si può anche osservare che l’effetto
dell’avvenimento di miracoli ha portato nelle persone al fatto che esse sono
state riempite di una sensazione di timore reverenziale, talvolta perfino di
paura... Tuttavia in alcune delle riunioni popolari di guarigione nei nostri
giorni, hanno luogo risate e scherzi. I leader si vantano perfino di ciò. Direi
che la Bibbia insegna che ogni manifestazione della potenza di Dio impone un
timore reverenziale ed esclude uno spirito di leggerezza o un atteggiamento
superficiale».
Tuttavia è particolarmente impressionante la seguente constatazione in relazione
al mandato di guarigione: «Bisogna ritornare a certi principi generali, che sono
insegnati nel Nuovo Testamento — e in effetti anche nell’Antico. Uno d’essi è
che i miracoli biblici non si trovano mai annunciati alcuni giorni prima... Per
esempio considerate il caso di Pietro e Giovanni e l’uomo presso la porta del
tempio detta “Bella”. Similmente Paolo con l’uomo in Listra. Gli apostoli non
sapevano prima che avrebbero fatto presto dei miracoli... Essi non hanno fatto
esperimenti e non troviamo nessun racconto d’una guarigione fallita negli Atti
degli apostoli».
Tuttavia Bonnke riserva per i suoi critici solo
una citazione di Götz, come l’ha detto letteralmente a un ex membro del
consiglio direttivo dell’Alleanza Evangelica tedesca negli anni Ottanta del 20°
secolo.
In fin dei conti il successo gli darebbe ragione. Si confronti al riguardo
Giacomo 3,17.
Al riguardo si trascura completamente che nel periodo
prima del ritorno di Cristo una caratteristica dei falsi profeti saranno proprio
i loro grandi successi. Il Signor Gesù non disse nel suo celebre discorso sul
Monte degli ulivi che «faranno sviare pochi o alcuni», ma che «sedurranno
molti» (Mt 24,11). Nel
discorso sulla montagna si legge: «Molti
mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in
nome tuo? E in nome tuo cacciato demoni? E fatte in nome tuo
molte opere potenti?”. 23E
allora dichiarerò loro: “Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti
operatori d’iniquità”» (Mt 7,22s). Se il successo diventa il metro di misura
per l’opera divina, allora Geremia ed Ezechiele erano i più grandi falliti.
Geremia dovette dire: «Son già ventitre anni che… io vi ho parlato del
continuo, fin dal mattino, ma voi non avete dato ascolto» (Gr 25,3b).
Tradotto, redatto e adattato da Nicola Martella; © Punto°A°Croce 2007
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Richard Krüger ha
scritto: «“Un’osservazione sobria concorderà, a fronte della situazione del
nostro paese, sulla nostalgia di un risveglio, ma non si possono chiudere gli
occhi dinanzi all’inadempienza di molte profezie”... In Germania ci sarebbe “già
un esercito di persone deluse e confuse”... I profeti ammetterebbero raramente o
per nulla errori, esagerazioni o esorbitanti concezioni dettate dal desiderio.
Richard Krüger «Pfingstliche Selbstkritik» [= Autocritica pentecostale],
ideaSpektrum 4 (2002).
D. Martyn Lloyd-Jones, The Supernatural in Medicine (C.M.F. Publications,
dic. 1971), p. 22.
Comunicazione personale del relativo fratello. In privato Bonnke gli ha detto
letteralmente: «I miei critici mi possono leccare il culo».
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-R_Bonnke3_Esc.htm
22-11-2007; Aggiornamento: 08-04-2009
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