Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Escatologia 1

 

Filosofia e fede

 

 

 

 

Questa opera contiene senz’altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:
■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?
■ I morti nell’aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?
■ I bimbi morti dove vanno?
■ Se nessuno sa il giorno e l’ora dell’avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?
■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?
■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?
■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?
■ Quando risusciteranno i credenti dell’AT?
■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?
■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?
■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?
■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?
■ I morti si riconoscono nell’aldilà?
■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?
■ Eccetera...

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Escatologia 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL TRANSUMANESIMO

L’uomo alla ricerca della pienezza umana senza Dio

 

 di Paolo Brancè

 

Tutti conosciamo il mito di Icaro e il suo intento di volare con mezzi insufficienti, imitando gli uccelli. A mano a mano che s’innalzava verso il Sole, si scioglieva il povero collante usato per tenere insieme le piume; la sua caduta fu rovinosa. Il cosiddetto «transumanesimo» rappresenta una moderna versione del «volo di Icaro». Antiche ideologie gnostiche e ostili al Dio della Bibbia vengono riproposte e combinate con i presupposti dell’umanesimo, con i dettami dell’evoluzionismo e con le aspirazioni di una tecnologia fantascientifica. Il transumanesimo non è nient’altro che un tecno-gnosticismo con aspirazioni onnipotenti e con tratti inquietanti, che fanno paventare uno sviluppo nella direzione di un tecno-nazismo. {Nicola Martella}

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA[1]: Il transumanesimo è una concezione filosofica e culturale che sostiene fiduciosamente la capacità umana di guidare il cammino evolutivo dell’uomo esclusivamente mediante le risorse scientifiche e tecnologiche. Attraverso l’ingegneria genetica, la biotecnologia e l’intelligenza artificiale l’uomo transumanista è fiducioso di debellare non solo le malattie e il dolore, ma anche di rallentare il processo biologico d’invecchiamento, aumentare le capacità sensoriali e cognitive, sviluppare un corpo virtualmente perfetto e, per i più ottimisti, sconfiggere la morte stessa. In aggiunta, i transumanisti vagheggiano anche un miglioramento dello stato psichico (sconfitta della depressione e della tristezza) e della vita morale (eliminazione degli impulsi criminali e violenti). Ancora, forme radicali di transumanesimo includono il cosiddetto «megascale engineering», cioè ingegneria su larga scala, che riguarda non solo costruzioni immense come ascensori spaziali o stazioni orbitanti, ma anche la trasformazione dei pianeti e lo sfruttamento delle energie stellari.

     È ragionevole pensare che da questa brevi note introduttive del Transumanesimo l’uomo si sostituisce a Dio, sembra essere «dio»: escludendo Dio dalla sfera creazionale e redentiva egli diventa egli stesso creatore e redentore. È una visione rigorosamente materialistica quella transumanista, anche se non esclude una «trascendenza» in senso estetico, ossia rappresentata dalla poesia, dalla musica e dall’arte; la pienezza della vita e il raggiungimento della felicità, postulate dal transumanesimo, non sono caratterizzate da una trascendenza storica e sovrannaturale. Il criterio ermeneutico, con il quale viene interpretata la natura umana, è tecnologico e non religioso. Persino le ambizioni religiose del New Age vengono superate: l’avvento di una Nuova Era non è prospettata attraverso una visione religiosa e spirituale della vita, ma attraverso un processo evolutivo, che determina il passaggio dall’uomo sapiens all’uomo cyborg.

 

 

2.  ORIGINI DEL TRANSUMANESIMO: Il Transumanesimo è un fenomeno culturale nato e sviluppatosi nella seconda metà del 20° secolo. Fu il biologo Julian Huxley a coniare il termine. In un saggio pubblicato nel 1957 egli scrisse: «La specie umana può, se lo desidera, trascendere se stessa nella sua interezza, come umanità. Abbiamo bisogno di un nome per questa inedita convinzione. Forse transumanesimo può andare bene: l’uomo resta uomo, ma trascende se stesso realizzando nuove potenzialità della, e per la, propria natura umana…».

     Il termine fu ripreso e sviluppato dopo un decennio. Fu il futurologo Fereidoun M. Esfandiary (1930-2000), il quale fu conosciuto con il suo pseudonimo «FM.2030», a renderlo più popolare con il suo «Upwingers Maniphesto» (1973) e con uno dei testi fondamentali nella storia del Transumanesimo: «Are you a Transumanist?» (1989).

     Nel 1988 il filosofo Max More pubblicò una rivista transumanista: «Extropy: The journal of Transhumanist Thought». Con More noi abbiamo la prima definizione moderna di transumanesimo: «Il transumanesimo è un insieme di filosofie che cercano di guidarci verso una condizione postumana. Il transumanesimo condivide molti elementi dell’umanesimo, ivi incluso il rispetto per la ragione e la scienza, l’impegno per il progresso, e la valorizzazione dell’esistenza umana (o transumana) in questa vita. Il transumanesimo si differenzia dall’umanesimo in quanto riconosce e anticipa le radicali modifiche della natura umana che saranno rese possibili dalle diverse scienze e tecnologie».

     Nel 1998 i filosofi Nick Bostrom e David Pearce fondano la World Transhumanist Association (WTA), alla quale si deve la Transhumanist Declaration, che contiene la definizione più articolata di transumanesimo: «Il transumanesimo è un modo di pensare il futuro basato sulla premessa che la specie umana nella sua forma attuale non rappresenta la fine del nostro sviluppo, bensì una fase relativamente iniziale. Lo definiamo nel modo seguente:

     ■ Il movimento intellettuale e culturale che sostiene la possibilità e la desiderabilità di migliorare in maniera sostanziale la condizione umana facendo uso della ragione, in particolare sviluppando e rendendo largamente disponibili tecnologie atte a eliminare l’invecchiamento e a potenziare le capacità intellettuali, fisiche e psicologiche dell’essere umano.

     ■ Lo studio delle diversificazioni, delle promesse e dei potenziali pericoli delle tecnologie che ci renderanno capaci di superare i limiti principali dell’umanità e il correlativo studio delle questioni etiche coinvolte nello sviluppo e nell’uso di queste tecnologie».

 

Un progetto così ambizioso non può non suscitare forti critiche. L’obiezione primaria è di natura tecnologica, ossia è utopico raggiungere gli obiettivi propugnati dal transumanesimo: è impossibile attuare la «cyborghizzazione» dell’umanità e conseguire una sorta d’immortalità cibernetica tramite, ad esempio, il «mind uploading» nel cyberspazio (il «mind uploading» o «brain reconstruction» è il processo con cui si trasferisce una intelligenza da un cervello biologico a un computer).

     In aggiunta, altri critici hanno avanzato obiezioni di natura etica: il transumanesimo è visto come uno stravolgimento della natura umana, considerata immutabile e identica a se stessa nei millenni. Si afferma, infatti che, pur ammettendo una evoluzione biologica dall’uomo preistorico all’uomo sapiens, tuttavia, raggiunto quest’ultimo stadio, le strutture biologiche sono considerate immutabili. La preoccupazione dei critici, siano essi laici o religiosi, sta nel fatto che l’impiego della tecnologia determina una sorta di disumanizzazione dell’essere umano, sia che esso sia frutto di un atto creatore divino sia che essa sia il risultato di un processo evolutivo, che ha reso immutabile «l’Homo sapiens».

 

 

3.  NATURA DEL TRANSUMANESIMO: Il Transumanesimo è fondamentalmente una concezione filosofica della vita tesa a negare Dio e a esaltare l’uomo e la ragione. È una sorta di neoumanesimo che valorizza il progresso tecnologico attuato dalla sapienza umana, fiduciosa in esso a tal punto da poter eliminare tutti i mali esistenziali dell’uomo senza alcun concorso dell’azione divina. Così si esprime Max More: «Dio era una nozione primitiva inventata da gente primitiva, gente che stava appena cominciando a uscire dall’ignoranza e dall’incoscienza. Dio era un concetto oppressivo, un essere più potente di noi, ma immaginato sulla falsariga della rozza idea che avevamo di noi stessi. Il nostro illimitato processo di sviluppo in forme più elevate dovrebbe sostituire e di fatto sostituirà questa concezione religiosa. Come extropiani[2], che perseguono e promuovono uno sviluppo trascendente, noi siamo l’avanguardia dell’evoluzione. L’umanità è uno stadio transitorio del sentiero dell’evoluzione: non siamo lo zenith dello sviluppo della natura. È giunto per noi il momento di farci consapevolmente carico di noi stessi e accelerare il nostro progresso.

     Lo scrittore americano David Zindell, autore di libri fantascientifici, afferma che l’uomo è creatore dei suoi stessi paradisi. Egli è creatore di se stesso. È ragionevole l’esternazione delle religioni istituzionalizzate del loro timore di fronte alla pretesa prometeica degli autori transumanisti di sostituirsi al Dio creatore, per decidere il cammino evolutivo umano e quello dell’ambiente naturale e del cosmo intero. L’utopica pretesa dei transumanisti di garantire l’immortalità all’uomo attraverso la clonazione, la crionica, la cibernetica e il mind uploading attacca senz’altro la fede in Dio, che assicura la possibilità di superare i mali, che angosciano l’uomo quali la malattia, il dolore, la vecchiaia e la morte. Se i progressi sofisticati della scienza e della tecnologia riuscissero a sconfiggere la malattia e la morte, a cosa servirebbe la fede in Dio? Dio sarebbe «disoccupato» e «ozioso». Se la teologia postula il concetto d’inquietudine dell’anima, ripetendo con Agostino d’Ippona «Inquietum est cor nostrum donec requiscat in Te, Domine» («irrequieto e angosciato è il nostro cuore finché esso non riposa in Te, Signore), tuttavia per il transumanista esso è irrilevante, in quanto è frutto dell’irrazionalità umana, che si esprime in termini religiosi. Egli è fiducioso che l’immortalità si otterrà con il mind uploading nel cyberspazio e un successivo download in un corpo cibernetico; la felicità e l’armonia interiore sarà acquisita attraverso un «sapiente dosaggio genetico» tale da vanificare tutte le cause neurologiche e biologiche di tristezza e depressione, le malattie e le imperfezioni fisiche saranno superate dalla ingegneria genetica e dalla clonazione. In queste ambiziose quanto utopiche pretese transumaniste è evidenziata la contrapposizione tra la concezione religiosa e quella futurista: la prima afferma che bisogna vivere bene, rispettando le attuali strutture della natura umana, considerate permanenti; la seconda sostiene anch’essa il concetto di vivere bene, il cui raggiungimento pieno porta anche alla manipolazione e alla trasformazione della natura umana.

 

 

4.  I RAELIANI: Uno dei movimenti, che stanno cercando di adottare in un senso quasi religioso alcune temi transumanisti, è quello dei Raeliani. Fondato dal francese Claude Vorilhon, il quale ha assunto il nome di Rael, questo movimento è classificato tra i culti «UFO». Infatti, Vorilhon sostiene che nel 1973 abbia avuto degli incontri ravvicinati con un extraterrestre, rappresentante di una razza aliena tecnologicamente evoluta, chiamata Elohim, e il cui capo è Yahweh. Addirittura, è stato scritto dai Raeliani che Claude Vorilhon sia stato concepito dall’unione sessuale ibrida di sua madre con l’alieno Yahweh. Egli anche formula una propria cosmogonia, ossia la terra e l’umanità sarebbero il risultato di una sapiente ingegneria genetica operata dagli scienziati di Elohim. Ancora, Vorilhon sostiene che nel 1975 egli fu portato nel pianeta degli Elohim, rendendosi conto personalmente della loro superiore civiltà.

     All’interno di questa fantascientifica concezione cosmogonica dei Raeliani s’inseriscono i fondamentali temi del transumanesimo, come l’acquisizione dell’immortalità terrena tramite la clonazione, il mind uploading e altre tecnologie messe a disposizione dal progresso scientifico. In effetti, i Raeliani hanno già progettato nel campo della genetica una serie di metodologie tese alla realizzazione del loro utopico volo d’Icaro del conseguimento dell’immortalità come il «Clonaid». Questo è un progetto di clonazione tramite il prelievo di un campione di DNA di un sottoscrittore mentre è ancora in vita: lo «Ovulaid», ossia l’offerta a coppie sterili e omosessuali di bambini progettati e realizzati secondo le indicazioni dei clienti; lo «Insuraclone», vale a dire la possibilità di sostituzione di organi; il «Clonapet», cioè la clonazione di animali domestici attraverso il prelievo di cellule consentito dai loro padroni.

     Per i Raeliani non c’è posto per la divinità e per l’anima nella loro concezione filosofica della vita: Yaweh e gli Elohim sono alieni, esseri bilogici, che la mente primitiva dell’uomo li ha concepiti come divinità. Allo stesso modo l’anima è il nome che il primitivo ha dato a quello che per la scienza è il DNA. Il Raelianesimo è una religione atea, Dio non esiste. [ I Raeliani; Raeliani, ufo e affini? Parliamone]

 

 

5.  ALTRI MOVIMENTI D’ISPIRAZIONE TRANSUMANISTA: Oltre i Raeliani esistono altri movimenti «religiosi» che adottano le tematiche transumaniste.

     ■ La «Church of Virus» adotta una «una filosofia neo-cibernetica per il 21° secolo», ossia «una religione non teista d’impianto memetico tesa al conseguimento dell’immortalità senza fare ricorso a delusioni mistiche. Perno di questa filosofia è il concetto di evoluzione, ispiratore del quale per i Viriani è il «santo» Charles Darwin, definito il più autorevole ingegnere memetico dell’era moderna. Secondo il Lexicon della Church of Virus meme è la trasmissione d’informazioni culturali da una fonte ad altri soggetti che li replicano. Il concetto ha una connotazione negativa per i Viriani, quando esso è applicato alla diffusione di una idea religiosa che è virulenta, perché infetta le menti umane, alterandone il comportamento e inducendole a propagare il loro credo. L’idea della religione come virus è sostenuta dal biologo britannico Richard Dawkins, autore del celebre libro «The Selfish Gene». Nel suo saggio «Viruses of the mind» Dawkins fa risaltare questo concetto della trasmissione del virus della religione in un ambiente favorevole, come può essere ad esempio quello familiare, dove i bambini sono più propensi a seguire la religione dei genitori che qualche altra concezione religiosa. Infine, è doveroso chiarire la definizione di «chiesa» di questo movimento ateo. Il termine è usato convenzionalmente per tratteggiare più l’elemento virulento che è insito in ogni religione piuttosto che di definire una vera e propria concezione religiosa della vita. The Chuch of Virus è e rimane un movimento che ha una peculiare visione scientifica e tecnologica della realtà.

 

     ■ Il «Venturism» e la «Society for Universal Immortalism» sono altri due movimenti futuristi che perseguono lo scopo di debellare la morte non attraverso la fede nella divinità, ma attraverso il progresso scientifico e tecnologico, ponendo al centro della loro ideologia la crionica, che è una tecnica d’ibernazione tramite agenti protettivi posti in un corpo umano, che permettono la conservazione ottimale dei tessuti cellulari.

     Questi due movimenti promuovono infatti la vittoria sulla morte e il prolungamento della vita mediante gli strumenti tecnologici, inclusa l’ibernazione, la cui finalità è quella di riportare in vita l’individuo ibernato quando le tecnologie future saranno in grado di realizzarla. Questi due movimenti respingono ogni concezione ultraterrena della vita e pongono una fede assoluta nella ragione e nel metodo scientifico. Il loro motto è: il destino dell’uomo è nelle mani dell’uomo. Essi ripudiano il concetto di anima, considerando «l’anima» come un insieme d’informazioni, una sorta di software, che non è legato a un computer specifico, ma può essere trasferito da un computer a un altro, secondo il linguaggio dell’informatica. L’anima umana non è dipendente dal cervello e il corpo attuale non è un supporto valido per l’«anima». È necessario travalicare gli attuali limiti biologici, affinché sia garantita all’«anima» l’esistenza. L’ibernazione è il procedimento tecnico ottimale per preservare l’«anima, non essendo ancora giunti nell’Era transumanista. Nel sito della Society of Universal Immortalism si legge: “Noi crediamo che dopo la morte il corpo possa essere conservato in una forma di biostasi mediante i procedimenti della crionica. Lì rimarrà la nostra anima, sicura e criopreservata nelle strutture del cervello, in attesa dell’era transumanista in cui potremo essere rianimati» («We believe that after death the body can be kept in a form of biostasis through the process of cryonics. There our soul will sit, in the cryopreserved structure of brain, awaiting the Transhuman era when we can be revived…»).

 

     ■ È doveroso citare anche il movimento «millenarista» del «Singularitarianism», ossia un movimento futurista che crede nella singolarità tecnologica («Techological singularity») come un’epoca tecnologica di prossima realizzazione. Essa consiste, secondo il matematico Vernor Vinge, nella «Singolarity», nell’evento-momento, in cui l’intelligenza artificiale raggiunge il livello dell’intelligenza umana. Questo evento è di prossima realizzazione, profetizzando una data specifica, il 2045 come fa Raimond Kurzweil, informatico e saggista statunitense. In questa data secondo Kurzweil inizierebbe l’Era transumanista o era postumana, in cui l’uomo conseguirebbe l’immortalità ottenuta con i più sofisticati procedimenti tecnologici.

 

 

6.  LA RISPOSTA CRISTIANA: Riflettendo sui dati fin qui ottenuti riguardante la concezione filosofica e culturale del transumanesimo, è ragionevole affermare che il «volo d’Icaro» dei Transumanisti è un tentativo di sostituirsi a ogni forma di credo religioso, in particolare al cristianesimo che propugna la vittoria sulla morte e la resurrezione corporale attraverso la fede nel Cristo morto e risorto. Il Transumanesimo vuole vanificare la fede cristiana nella resurrezione corporale dell’uomo, che è unito a Cristo, appartenente alle singole generazioni, che si sono avvicendate e a ogni epoca storica. La sua pretesa è, infatti, che la scienza e la tecnologia possano garantire all’uomo futuro (che cosa resterà dell’uomo passato?) una «immortalità» criopreservata.

     La risposta futurista basata sulla fede assoluta nella scienza e nella tecnica dei Transumanisti non risponde adeguatamente alle domande esistenziali dell’uomo sulla sofferenza e sulla morte.

     L’anima dell’uomo non è senz’altro il DNA, ma è lo spirito di Dio soffiato nell’uomo, in ogni uomo.

     Occorre all’uomo una palingenesi [= rinnovamento, rinascita, rigenerazione, N.d.R.], per assicurare l’eterna esistenza umana e non procedimenti scientifici considerati assoluti. Finché l’uomo è limitato, anche la scienza sarà limitata. Essa senz’altro contribuirà a dare sollievo alle sofferenze umane, ma non potrà estirparle.

     La concezione atea dei transumanisti è la classica e antica forma di pensiero umano, che vuole escludere Dio dalla vita umana, sociale, naturale e cosmica. L’uomo vuole essere dio di se stesso. D’altronde è una dichiarazione esplicita dei Transumanisti: l’uomo è costruttore dei suoi paradisi. Così facendo, i Transumanisti, conferendo alla scienza e alla tecnica un significato «religioso», trascende la loro funzione naturale, che è quella di migliorare la vita umana, ma senza essere manipolata, correndo il forte pericolo di creare una società di mostri.

     Se i Transumanisti non credono nel Dio di Gesù Cristo, tuttavia, essi hanno il dovere etico di rimanere all’interno dell’orologio biologico dell’uomo, che ne scandisce il ritmo e le fasi evolutive. L’uomo naturale rimane fisso e immutabile nelle sue strutture biologiche.

     Tuttavia, per il cristiano forte e chiara è la voce di Gesù: «Io sono la Risurrezione e la Vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà. Credi tu questo?» (Giovanni 11,25s).

 

Versione rielaborata e redatta da Nicola Martella; © Punto°A°Croce 2010



[1]. Le informazioni sul transumanesimo sono tratte da un saggio di Nicola Mapelli in «Oltre New Age» (Bulzoni Editore, Roma 2008). Dove non è indicato diversamente, il grassetto e la formattazione nelle citazioni è redazionale.

[2]. N.d.R.: Gli extropiani sono tecnognostici, simili agli antichi gnostici. Ai tecnognostici appartengono appunto gli extropiani e i transumaniani. Gli extropiani si considerano menti che «hanno» un corpo e perseguono l’ambizioso obiettivo di divenire immortali, sostituendo alla speranza di un’immortalità metafisica (vita dopo la morte) quella di un’immortalità cibernetica, trasferendo la loro coscienza nella memoria di un computer.

 

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A2-Transumanesimo_Esc.htm

24-07-2010; Aggiornamento: 26-07-2010

 

▲ Vai a inizio pagina ▲
Proprietà letteraria riservata
© Punto°A°Croce