1. LE TESI: Un amico, che conosco di persona, ha
messo il seguente scritto in rete in un gruppo, che gestisco.
Scrive Paolo nella Lettera ai Romani: «La creazione è stata
sottomessa alla caducità». Una frase illuminante, immensa nel
suo significato più profondo.
La natura, di cui l’Uomo fa parte, è sottoposta alla caducità. La
caducità della creazione
spezza la relazione diretta tra Dio e la natura. La creazione geme e
soffre.
Così come l’uomo subisce la necessità di una natura libera, così Dio
subisce la necessità della morte del Figlio. La morte del Figlio spiega
la frattura tra Dio e la natura. Una natura libera, che può anche
sbagliare. Tra Dio e la natura si è intromessa la libertà. La
natura non è cieca o cinica o cattiva o buona: è libera.
Dio l’ha creata libera, deliberatamente sottratta al suo controllo.
Tutto ciò mi pare una buona traccia per comprendere tante
malvagità umane, tanti disastri, incidenti, sciagure. {Mauro Presutti;
21-08-2013; grassetto redazionale}
2. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Ci sono spunti
interessanti in tale scritto. Altri sono discutibili. Evidenzio soltanto
alcuni aspetti, lasciando ad altri lettori di intervenire sul resto.
■ 1.
Faccio notare che tale brano non parla di «natura» (gr. fýsis),
ma di «creazione» (gr. ktísis). (Per fýsis «natura»
cfr. Rm 1,26; 2,14.27; 11,24; Paolo non usò in Romani mai tale termine
per la «creazione». Per ktísis «creazione» cfr. Rm 1,20; 8,19-22;
cfr. pure Col 1,23; Eb 9,11; 2 Pt 3,4; Ap 3,14).
■ 2.
Quanto alla «natura», che Dio avrebbe «creata libera, deliberatamente
sottratta al suo controllo», ciò non risulta da tale testo di Romani
8,19-22. Anzi viene detto proprio il contrario: «la creazione è stata
sottoposta alla nullità», e cioè da Dio (v. 20), e alla «servitù
della corruzione» (v. 21). Quindi, la creazione non è libera, ma
brama la liberazione (vv. 19.21). Se fosse libera, perché anelerebbe a
essere liberata?
Biblicamente parlando, l’unica cosa, che si è intromessa fra Creatore e
creatura, è la
ribellione della creatura e i conseguenti cattivi frutti del peccato
(trasgressione, iniquità, malvagità, prevaricazione, abuso, perversione,
ecc.). «Siccome per mezzo d’un solo uomo il peccato è entrato nel
mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo
modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno
peccato» (Rm 5,12). Il risultato è
che Dio ha abbandonato a se stessi, non la natura, ma gli uomini
ribelli, e cioè: «alle voglie dei loro cuori in impurità» (Rm
1,24), «a passioni infami» (v. 26), «a una mente perversa»
(v. 28; cfr. anche Ef 2,1s; 4,19; Gd 1,7s).
■ 3.
Romani 8,20 recita letteralmente: «La creazione è stata sottoposta
alla
nullità». Ossia essa non può raggiungere mai una meta, ma
è soggetta al ciclo delle cose (p.es. stagioni, rotazione e rivoluzione
della terra). Oltre a ciò è soggetta alla «servitù della
corruzione» (v. 21); la creazione invecchia (entropia).
Infine, «la creazione geme insieme ed è in travaglio» (v.
22), ossia il peccato dell’uomo ha compromesso anche la creazione.
■ 4. La
buona notizia è la seguente: «La creazione con brama intensa
aspetta la manifestazione dei figli di Dio» (v. 19). Perché?
Perché nel
regno messianico, anche la natura godrà della giustizia e della pace
generale e della cura da parte dei redenti. Infatti, questa è la
speranza
della creazione, che «anche essa stessa sarà liberata» da
ciò, che ora la corrompe, «per entrare nella libertà della
gloria dei figli di Dio» (v. 21).
■ 5.
Nella Bibbia la creazione non è la terra di nessuno. Non esiste
nessun settore che non sia soggetto a Dio onnipotente. Ecco la
rivendicazione di Dio: «Il cielo è il mio trono, e la terra è lo
sgabello dei miei piedi» (Is 66,1). Tutto appartiene a Dio: «Sotto
tutti i cieli, ogni cosa è mia» (Gb 41,3). «Il mondo, con tutto
quel che contiene, è mio» (Sal 50,12; cfr. vv. 10s). Tutto, come
fosse un esercito, ubbidisce al suo comando: «Levate gli occhi
in alto, e guardate: Chi ha create queste cose? Colui che fa uscir
fuori, e conta il loro esercito, che le chiama tutte per nome; e per la
grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza, non una manca»
(Is 40,26).
Inoltre nel nuovo patto non c’è nulla, che Dio non abbia sottoposto
sotto i piedi di Cristo, suo Figlio (Eb 2,8; cfr. 1 Cor 15,27).
►
Quanto è libera la creazione? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Creazione_libera_Ori.htm
22-08-2013; Aggiornamento: 24-08-2013 |