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1. Il problema
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2. La mia tesi
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3. L’altra tesi
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4. Approfondimento della mia
tesi
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5. Aspetti conclusivi
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6.
Approfondimenti della problematica |
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1. IL
PROBLEMA:
2 Re 8,26 afferma che
Achazia aveva 22 anni, quando cominciò a
regnare, mentre 2 Cr 22,2 afferma che Achazia aveva
42 anni, quando cominciò a regnare. A prima vista questa è una vera e
propria contraddizione.
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2. LA MIA
TESI:
Quando guardiamo la cronologia, troviamo tuttavia che
Achazia incominciò a regnare 42 anni
dall’inizio della dinastia di
Omri. Il Cronista stava quindi attirando
l’attenzione sul fatto che il
Achazia, re di Giuda, proveniva dalla casa di
Omri. Sembra che egli datasse questo evento dall’inizio della dinastia di
Omri e che affermasse così Achazia
si era meritato la sua distruzione insieme alla casa di
Omri.
Re |
Data |
1° anno di
Omri
(coreggente con
Tibni) |
936 a.C. |
1° anno di
Achazia
(correggente con
Jehoram) |
894 a.C. |
|
= 42 anni |
Naturalmente questo non è il senso
moderno di leggere la storia, ma è il senso degli scrittori del Vecchio
Testamento e se desideriamo capire i loro Scritti dobbiamo capire il loro punto
di vista e non forzare il significato con il nostro modo moderno di pensare. Ne
abbiamo un esempio nella genealogia di Matteo 1 che omette alcuni nomi per
motivi teologici.
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3.
L’ALTRA TESI:
C.F. Keil, nelle sue
osservazioni su questi brani (nella serie di commenti di
Keil e
Delitzsch sul Vecchio Testamento) sostiene che
la discrepanza deve essere spiegata come errore di qualche scriba, ossia errore
nella trasmissione del testo delle Cronache. I 42 anni di
Achazia
dovrebbero essere 22 anni, perché i numeri ebraici 40 e 20 sono piuttosto
simili. Questa è una spiegazione
possibile, ma se possiamo spiegare il testo senza ricorrere all’errore di
trascrizione, dobbiamo farlo.
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4.
APPROFONDIMENTO DELLA MIA TESI:
Penso che il Cronista scrisse con uno scopo teologico
preciso e lo fece per gente che già possedeva il libro dei Re. Quindi, quando si
prese queste apparenti libertà, lo fece con una ragione.
Non è difficile pensare che i 42
anni di Achazia ci riportano al primo anno del regno
di
Omri e ci sono indicazioni nel testo che il
Cronista intendesse proprio questo. Achazia
era re di Giuda, ma completamente attaccato alla linea di
Omri e di
Achab. Il testo di 2 Cr 22 mette in risalto che
era nipote di
Omri e figlio di Atalia. Tre volte il testo
dichiara che egli prese consiglio solo dalla casa di Achab
(per altre informazioni vedi 2 Re 8,25-29). Non è escluso che sia questo il
motivo per cui
Achazia fu eliminato dalla genealogia di Cristo
in Matteo 1. Quindi il Cronista voleva descrivere
Achazia non tanto come re legittimo di Giuda, ma piuttosto come
un’estensione del regno del male di Omri in Giuda e
come precursore di Atalia.
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5.
ASPETTI CONCLUSIVI:
Riassumendo, per quanto riguarda 2 Cr 22,2 abbiamo le seguenti opzioni:
■ 1) Lo scrittore delle Cronache
era superficiale e stupido. Ma poiché egli commise «errori» solo in alcuni
posti, questo è improbabile. E naturalmente non è accettabile, data
l’ispirazione divina degli scrittori biblici.
■ 2) Lo scrittore delle Cronache
non conosceva il libro dei Re, scritto molti anni prima di quello delle
Cronache, e così fece degli errori per aver utilizzato del materiale storico,
attingendo ad altre fonti. Questo è un suggerimento difficilmente accettabile.
Dovremmo pensare che uno scrittore Israelita, estremamente preciso ed erudito,
non fosse nemmeno consapevole di uno dei libri più importanti della propria
cultura e storia?
■ 3) I numeri in questi brani
sono cambiati in seguito a errori di scrittura avvenuti durante la copiatura dei
testi originali. Sembra che questo suggerimento risolva il problema, fino a
quando però, non notiamo che i «nuovi» numeri corrispondono a periodi
cronologici importanti, il che costituisce una coincidenza impressionante.
■ 4) Il Cronista, che sapeva che
i suoi lettori avevano già il libro dei Re, modificò i numeri in modo evidente e
significativo per rendere alcuni punti teologici attinenti alla teologia
generale del suo lavoro. Questa è la posizione che ho argomentato sopra.
C’è da notare che i numeri
modificati in 2 Cr 22,2, giustamente capiti, non sono storicamente erronei. Non
sono numeri «solo simbolici». Essi indicano estensioni storiche reali di tempo.
La difficoltà che essi presentano è che le estensioni storiche di tempo non sono
immediatamente evidenti a una lettura superficiale.
Così, la dottrina dell’inerranza non significa che la Bibbia debba essere letta
semplicisticamente. Non è una licenza per leggere la Bibbia con gli occhi del
21° secolo. Chi legge la Bibbia deve acquistare nuovi occhi, occhi provvisti
dalla Bibbia stessa.
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6.
APPROFONDIMENTI DELLA PROBLEMATICA
6.1. UNA QUESTIONE APERTA: Una domanda che può sorgere, è questa: come mai in 2 Cr 22,2
non viene menzionato Omri
né si fa menzione a tale casa? Se tale formula stereotipa (poiché ricorre
costantemente nelle Cronache) dev’essere applicata
qui così, perché non trovare un senso simile negli altri brani dove essa
ricorre? Non è strano che proprio qui debba avere un altro senso?
6.2. LA RISPOSTA: Dobbiamo abituarci
alle eccezioni. Comunque non è l’unico caso; ci sono almeno altri due casi
analoghi, uno in Cronache e l’altro in 1 Samuele che possono essere risolti
soltanto ricorrendo alla stessa tecnica di ragionamento. Il primo è avvenuto
durante il regno di Asa. 2 Cr 16,1 recita: «L’anno
36 del regno di
Asa,
Baasa, re d’Israele, salì contro Giuda». Il
problema di questo verso è che Baasa morì durante il
26° di Asa.
La soluzione è che 2 Cr 15,19 e
16,1 dovrebbero essere tradotti come segue: «e non ci fu più guerra alcuna
fino al 35° anno (del regno) [cioè nel 15° anno] del re
Asa. L’anno 36° (del regno) [cioè del 16°
anno] del re
Asa,
Baasa, re d’Israele, salì contro Giuda». (Il
nome ebraico può significare sia «re» che «regno»). Propongo che il 35° anno di
2 Cr 15,19 si riferisca al 35° anno della costituzione del regno, cioè dal
momento della sua divisione da Israele. Inoltre, Roboamo e
Abijam erano stati re cattivi, ed il regno di
Giuda è entrato a godere delle benedizioni di Dio a partire dal re
Asa. Inoltre e forse più importante,
Asa aveva appena condotto la nazione a un rinnovamento del patto. Quindi
il regno di Asa
fu un regno speciale per Giuda. Il 35° e il 36° di Giuda erano il 15° e il
16° anno del regno di
Asa.
La critica a questa
interpretazione è che richiede una traduzione speciale (ecco un’altra
eccezione). Infatti, in nessun altro posto traduciamo la parola ebraica per
«regno» con la parola per «re», Non è mai stato fatto. perché qui bisogna far
così? Ci ritroviamo lo stesso problema di 2 Cr 22,2 che dice che
Achazia era «un figlio di 42 anni quando
cominciò a regnare».
Anche qui il Cronista ha scritto
con uno scopo teologico preciso e ha scritto per gente che già possedeva il
libro dei Re. Il libro dei Re ci dice che nell’ultima metà del regno di
Salomone, il regno unito ha subito guerre a causa del peccato di Salomone. La
sua caduta nel peccato è avvenuta dopo che egli ha completato e dedicato il
tempio. Allo stesso modo, dopo che
Asa aveva condotto il popolo a rinnovare il
patto con il Signore (2 Cr 15), Asa è caduto in
peccato e ha portato l’afflizione sulla nazione di Giuda. Così, non è strano che
il Cronista non data questi eventi in termini del regno personale di
Asa, ma in termini del regno sopra cui
Asa ha governato.
Nei libri dei Re e delle
Cronache ci sono più immagini teologiche di quelle che possiamo immaginare. Per
esempio,
Asa, che tutto sommato viene considerato un buon
re, ha regnato su Gerusalemme mentre una successione di cattivi re andavano e
venivano in Israele. Il regno di
Asa coincideva con quelli di
Geroboamo I,
Nadab,
Baasa,
Ela,
Zimri,
Omri e
Achab. Abbiamo sette contro uno. Il Signore ci
sta insegnando qui che i re empi sono destinati a cadere, mentre quelli fedeli a
perdurare.
La stessa tecnica di
ragionamento la dobbiamo usare se vogliamo capire 1 Sm 13,1. Ma di questo ne
riparleremo in seguito. Per il momento affermo che, siccome non viene capito,
allora i nostri traduttori della Bibbia lo hanno completamente stravolto.
Chiunque sappia leggere il Vecchio Testamento nell’originale ebraico e lo
confronti con la Nuova Riveduta, non può far altro che stracciarsi le vesti!
Addirittura i Testimoni di
Geova, pur avendo una traduzione tanto
discutibile della Bibbia, al riguardo sono stati alquanto corretti. Eppure la soluzione c’è…. ma
dobbiamo acquistare degli occhi provvisti dalla Bibbia stessa. Ovvero, come è
scritto a pag. 13 del libro Radici 5-6: «Come mostra il lavoro del
Thiele, dobbiamo capire la mente del Cronista,
cioè metterci nei suoi panni». Ciò vale per qualunque altro autore biblico.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Achazia_regno_S&A.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010
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