Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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In prima linea — Entrare nella breccia 1:

   Qui sono contenuti i principi di cura d’anime generale. Ecco le parti principali:
■ Gli aspetti generali
■ La consulenza
■ Gli aspetti dottrinali
■ I problemi della consulenza

 

Fare fronte — Entrare nella breccia 2:

   Si tratta della consulenza specifica al problema dell’occultismo. Eccole parti principali:
■ Consulenza specifica
■ Approfondimento delle problematiche
■ Aspetti critici
■ Fatti, casi ed eventi
■ Dizionarietto dei termini
■ Fogli d’analisi
■ Excursus: Rimostranze verso fratelli  

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

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EX OCCULTISTI E LORO PERICOLI? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Nell’articolo «Ex occultisti e loro pericoli», che qui di seguito discutiamo, abbiamo parlato del fatto che recuperare chi ha una delle tante dipendenze, è cosa ardua. Anche quando hanno accettato Gesù come Salvatore, non sempre lo conoscono ancora come Signore. Anche quando sono persone visibilmente rigenerate e desiderose di piacere al Signore, la via verso una nuova mentalità e verso uno stile di vita rinnovato può essere lunga, tortuosa e prevedere diverse ricadute. Il Signore ha spezzato in loro la potenza del peccato, del diavolo, della carne e del mondo, ma queste istanze fanno ancora sentire la loro

 

forza, che si vince con un cammino di luce e di santificazione.

     Nella loro mente ci sono ancora le «autostrade» neuronali e spirituali della vecchia vita, ma non ancora si sono costruite quelle nuove. È come se un autista italiano si reca in Inghilterra e da un giorno a un altro deve guidare una macchina inglese secondo le regole stradali inglesi! Ci vuole tempo, affinché si crei un nuovo algoritmo cerebrale, che metta fuori uso quello usato per tanti anni, secondo le vecchie convenzioni. Riuscire a svestire il «vecchio uomo» e a rivestire «l’uomo nuovo», può significare un lungo cammino per chi è affetto da una dipendenza

     Tutto ciò che vale per una dipendenza, che è una forza coercitiva e compulsiva, vale altrettanto, se non di più, per le facoltà mediali di occultisti, in cui hanno agito «spiriti guida», che li hanno manipolati e usati.

     Tralasciamo qui Giuda Iscariota e come Satana lo raggirò, mettendogli in cuore di tradire Gesù e penetrandolo (Gv 13,2; Lc 22,3), poiché qualcuno potrebbe far presente che si tratta di un esempio antecedente all’inizio della chiesa. Passiamo a chiari esempi riguardanti credenti del nuovo patto. Pietro rimproverò così Anania, che volle fare bella figura, pur mentendo: «Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore, da farti mentire allo Spirito Santo...» (At 5,3; cfr. v. 9 Saffira). Paolo fece presente che esiste il rischio che anche i credenti maturi possano essere «raggirati da Satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni» (2 Cor 2,10 nóēma «pensiero, proposito cattivo, quindi macchinazione»). Infatti, i credenti incauti possono fare posto al Calunniatore (gr. diábolos) e contristare lo Spirito Santo di Dio (Ef 4,27.30).

     Già i credenti, che non hanno problemi di dipendenza né di occultismo, devono stare attenti alla manipolazioni diaboliche. Quanto più grave dev’essere se ciò accade a ex dipendenti (drogati, alcolizzati, ludopatici, ecc.) e a ex occultisti, viste le loro particolari problematiche e fragilità! Se già i credenti senza dipendenze non sempre riescono a essere sobri, a vegliare, a resistere al Calunniatore e vorace «leone ruggente» e a stare fermi nella fede (1 Pt 5,8s), quanto dev’essere ancor più drammatico per credenti deboli e fragili, specialmente se ex dipendenti ed ex occultisti.

     Purtroppo, il credente che viene sopraffatto dal Maligno, compirà atti malvagi; chi non resisterà al Calunniatore, diventerà anch’egli un denigratore verso gli altri fratelli. Grave è quando uno cercherà una falsa ragione «spirituale» in ciò, che fa (cfr. Nu 12,1ss; 16,1ss; Fil 1,17). La via biblica è quella del ravvedimento, del pentimento e della riparazione del male fatto agli altri credenti e all’opera di Dio.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Danilo Ristagno

2. Claudia Biscotti

3. Danilo Ristagno

4. Rita Fabi

5. Liliane H. Vitanza

6. Edoardo Piacentini

7. Danilo Ristagno

8. Liliane H. Vitanza

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Danilo Ristagno}

 

Contributo: Credo personalmente che, quando conosci Cristo, vieni trasformato e diventi una nuova creatura, nessuno ti rapirà dalla sua mano, a meno che non sei convertito realmente. La Bibbia su questo punto mi sembra assai chiara. Si veda Romani 8,31-39. {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Hai letto l’intero articolo sul sito? Hai capito di che cosa si tratta veramente?

     Il NT conosce «credenti» rigenerati e non-rigenerati (detti anche «aggregati»). Tra i credenti rigenerati c’è tutta una serie variopinta: carnali e spirituali, immaturi (bambini) e maturi (irreprensibili), ecc. Anche nelle chiese attuali esistono «bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore» (Ef 4,14). Esistono credenti infantili che, ancora dopo anni e decenni, necessitano latte e non cibo sodo (1 Cor 3,2; Eb 5,12ss). Non è un caso che nel NT si esorta a vegliare, per non essere sedotti, e a fuggire dinanzi al male.

     Qui non si tratta della salvezza o della sua sedicente perdita. Questo è un articolo di cura pastorale, che tratta i casi di credenti, che avevano una dipendenza prima di convertirsi; e in caso speciale ed esemplare, trattiamo il caso di ex occultisti (esoteristi, medium, ecc.). Satana, il Calunniatore, cerca di ottenere influenza su ogni anima, che è stata rigenerata, usando la seduzione o la paura (leone ruggente). Dove i credenti fanno posto al Calunniatore, egli li userà, loro malgrado, per i suoi piani malvagi (cfr. Anania e Saffira che mentirono allo Spirito Santo; cfr. Pietro che in Antiochia si mise a giudaizzare; cfr. Dema, stretto collaboratore di Paolo, che lo abbandonò e andò nel mondo; cfr. Evodia Sintiche e la loro rivalità attuale, sebbene nel passato erano strette collaboratrici di Paolo).

     Tutto ciò è molto più ampliato in credenti, che hanno alle spalle una dipendenza di qualsiasi genere (alcool, droga, gioco, libertinaggio, sesso compulsivo, avidità, ecc.), specialmente se come occultisti hanno permesso a uno spirito guida d’invasarli e usarli come medium o guaritori. Un ex alcolista non può avere un rapporto «normale» con l’alcool, ma deve fuggire da esso. Un ex «dongiovanni» (gigolò, prostituto, ecc.) non ha un rapporto «disteso» con l’altro sesso, ma deve fuggire più che altri dalla fornicazione e dai suoi meccanismi. Un personaggio come Simone, il mago, pur avendo creduto ed essendo stato battezzato, può ancora albergare in se il «pensiero magico» (acquistare la potenza di dispensare lo Spirito Santo) e trovarsi perciò a essere ancora «in fiele amaro e in legami d’iniquità» (At 8,23).

 

Danilo Ristagno: Sinceramente io non sento nessun tipo di attrazione verso tutto quello, che facevo prima di conoscere Cristo, nel senso che le cose, che Dio mi ha dato da vincere, le ho vinte per sempre, è per fede che so che le ho vinte per sempre. Poi sarà una cosa individuale, non so. Certamente ognuno ha il suo rapporto personale con Dio. Mi pare giusto che si affermi quello, che viene commentato ed esposto in questo sito, alla fine dei conti. {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Le proprie «normali» esperienze di fede sono una cosa, la consulenza ne è un’altra, specialmente se tratta casi particolari. Non tutto è lineare e semplice per chi si converte e ha una dipendenza da qualcosa. La cura pastorale è un campo molto delicato. La cura di anime verso persone con una dipendenza e verso (ex) occultisti, è un terreno molto speciale, spesso abbastanza minato. A chi ne vuole un assaggio sulla complessità, consiglio la seguente opera: Nicola Martella, Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996).

 

 

2. {Claudia Biscotti}

 

Contributo: Interessante articolo Nicola. Se posso, vorrei porti delle domande.

     1. Il pericolo di ricadute in vecchie dipendenze, riguarda solo gli esoteristi e gli occultisti, oppure è applicabile a quanti, loro malgrado, si sono trovati «legati» in particolari patti familiari vincolanti per più generazioni?

     2. È possibile, che la tipologia di persone suddetta, dopo la conversione, la pubblica rinuncia a tale patto, possano «sviluppare» una specie di «senso di allerta» in presenza di atteggiamenti dubbi e situazioni dubbie, che aiuta a fuggire il male? (come chi è stato bruciato dal fuoco e, quando sente il calore, si allontana). {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Rispondo alle tue domande.

     1. La caduta in vecchie dipendenze riguarda chiunque ce le abbia e di qualsiasi tipo esse siano. A ciò si aggiunga che il «clima di famiglia» d’origine può essere un certo laccio per il credente, qualora vengano praticate lì cose (p.es. bere molte sostanze alcoliche, banchettare continuamente, usare un linguaggio scurrile, sparlare continuamente del prossimo, giocare accanitamente e per soldi...). Fuori di tale ambiente, i credenti si comportano in modo onorevole, mentre tale contesto familiare rappresenta una continua minaccia alla loro integrità morale e spirituale. Alla fine, bisognerà fare una certa scelta (cfr. Mt 10,35ss; 2 Cor 6,14s; 1 Pt 4,3ss).

     2. Certo, chi è stato in un determinato problema, sviluppa una certa «allergia» verso certi contesti. Tuttavia, è bene non abbassare la guardia. Chi è stato in una dipendenza (alcool, droga, libertinaggio sessuale, ludopatia, ecc.), sebbene si sia bruciato le penne con tale fuoco, se non è vigilante, ha altresì una grande facilità a ricominciare là, dove ha smesso; infatti, nel cervello esistono ancora i «canali preferenziali», che si sono sviluppati con l’uso compulsivo, dettato dalla dipendenza. E questo vale tanto più per la dipendenza da occultismo, che premette la penetrazione di un certo grado da parte di uno «spirito guida» in tali canali preferenziali cerebrali; tali fenomeni possono avvenire anche dall’esterno, come influenza, seduzione e manipolazione.

 

Claudia Biscotti: Va bene, è chiaro, e in più, inconsapevolmente, mi hai risposto a ciò, che chiedevo a Dio da un po’ di tempo. {22-06-2015}

 

 

3. {Danilo Ristagno}

 

Contributo: Capisco che questo studio sia un articolo di cura pastorale, che tratta i casi di credenti, che avevano una dipendenza prima di convertirsi. [...] Ora, un conto è disciplinare qualcuno perché migliori nel suo cammino verso quella meta, raggiunta infine da Paolo, per finire la corsa fino ad arrivare al traguardo finale (Filippesi 3,14) e ricevere così il premio; un altro conto è credere che qualche vero credente possa essere sedotto dal diavolo, e che quindi anche a distanza di anni dalla conversione, gli spiriti evocati nel passato torneranno lusingare l’ex medium e a suggerirgli l’uso dell’antico potere. [...]

 

Nicola Martella: I veri rigenerati sono suggellati con lo Spirito di Dio per il giorno del riscatto (Ef 4,30). Fino a quando i credenti arrivano alla meta, possono, loro malgrado, fare posto al calunniatore (v. 27) e contristare lo Spirito (v. 30). Addirittura, credenti poco accorti possono arrivare a spegnere lo Spirito per alcuni tratti della loro vita (1 Ts 5,19). Credenti con poco discernimento possono essere sedotti da falsi maestri, facendosi defraudare del proprio premio (Col 2,18). Lo stesso può fare una ricaduta nella vecchia dipendenza. A quel punto si viene salvati come attraverso il fuoco, ossia giusto, giusto (1 Cor 3,15).

     Il nemico studia ognuno di noi, credenti rigenerati, per vedere quali siano i nostri punti deboli. Chi ha avuto una dipendenza, sebbene ne sia uscito, ha una debolezza strutturale al riguardo. Perciò, egli fa bene a non salire su tale treno della sua dipendenza passata; se è appena salito, scenda e fugga. Laddove un tale credente indugia, credendo e affermando che ha tutto sotto controllo, è a rischio. Una volta ricaduto nella vecchia dipendenza, ritornare alla stabilità morale e spirituale, è un lungo cammino, più di quanto possa esserlo per chi cade in un peccato, dove non aveva sviluppato una lunga dipendenza. E questo vale anche e specialmente per chi è stato un occultista (esoterista, medium, spiritista, guaritore, taumaturgo, ecc.).

 

 

4. {Rita Fabi}

 

Contributo: Ho una domanda riferita al punto in cui dici quanto segue: «Mediante tali “crociate della carne” spiritualizzate gli spiriti intendono fare terra bruciata intorno al loro ex “canale”, riacquistare almeno parte del territorio perduto, usarlo come strumento religioso dei loro piani, indurlo a usare le vecchie facoltà esoteriche in nome di Dio, influenzare la maggior parte dei credenti possibile, attaccare le guide della chiesa, distruggere l’opera locale e la testimonianza, e così via». Tale credente ex occultista potrebbe diventare una guida di chiesa o far parte del consiglio della chiesa, oppure queste cariche gli sono impedite dal suo passato? {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Ognuno ha il suo passato e il «tali eravate» (1 Cor 6,9-11a), a cui segue poi il «ma siete stati...», che introduce il cambiamento ai sensi della rigenerazione (v. 11). Per diventare «conduttore» o «servitore» nella chiesa locale non è tanto il passato a contare (anche Paolo era un persecutore della chiesa), quanto — oltre a un vero pentimento, a una vera conversione e a una vera rigenerazione da parte di Dio — ciò che prescrive il NT come prerequisiti (1 Tm 3; Tt 1). Tragico è quando si è accettato Gesù come Salvatore, ma non si è sottomessi a Lui come al Signore della propria vita. Quando siffatte persone hanno un ruolo rilevante in una chiesa locale, che siano state occultiste o meno nel passato, la rovina della testimonianza e della comunità è programmata.

     Nel caso di una passata dipendenza la cosa è peggiore, per i motivi sopra esposti. Lo stesso vale per un ex occultista, poiché, che egli ne sia consapevole o meno, lo «spirito guida» lo vorrà convincere a usare le sue passate facoltà nel nome del Signore, poiché tutti i «doni» verrebbero da Dio. Dove ci si convince che tali facoltà vengano dallo Spirito Santo (e non dagli spiriti impuri, com’è in realtà), tale «spirito guida» userà tale credente come un «medium cristianizzato», illudendolo che egli sia un «unto» particolare. Così si spiegano i fenomeni esoterici cristianizzati in campo carismaticista, che si presentano come «santoni», «guru», «unti del Signore», «guaritori» e così via e, in tal modo, propagano false dottrine, in genere l’antico gnosticismo rivisitato. Si pensi a W.M. Branham (falsa profezia mediante la piramidologia, un’arte divinatoria), a Benny Hinn (mesmerismo) e ad altri «sommi apostoli», che come in Corinto seducono il popolo di Dio (2 Cor 11,3s.13ss).

 

Rita Fabi: Hai detto tutto tu con il tuo commento. Il pericolo più grave è proprio questo, che una persona, che abbia un ruolo rilevante, possa avere in se stesso ancora porte aperte, in cui possano infiltrarsi tali spiriti di contenzione. Questo è uno dei pericoli più grandi, che la chiesa come comunità può incontrare, perché nessuno potrà mai credere che tali gesti o parole possano venire dall’ingannatore per eccellenza, ma crederà che, sia le calunnie che i gesti siano da Dio, e magari considerando tutto come un giudizio verso la persona calunniata. Al fine d’intralciare, o addirittura arrestare, la prossima mossa di Dio, Satana manda un esercito di spiriti di critica contro la chiesa. Lo scopo di quest’offensiva è di allontanare il corpo di Cristo da Gesù, per attirare i nostri sguardi sulle imperfezioni degli uni e degli altri; questi sono la famosa zizzania, che vive insieme al grano purtroppo.

     Voglio riportare un pezzo di uno studio di Francis Frangipane intitolato: «Smascherare l’accusatore dei fratelli»: «Quando questo spirito s’infiltra nella mente di una persona, le sue accuse s’impongono con un tale veleno e una tale intimidazione, che anche i più sobri rimangono sconcertati e poi sedotti dalla sua influenza. Quasi tutti quelli, che sono coinvolti, tolgono il loro sguardo da Gesù e lo concentrano sui “problemi”, dimenticando nella disputa che, in realtà, Gesù sta pregando per l’unità del suo corpo. Abbindolati da questo spirito, permettiamo ad accuse e contraccuse di marcare l’anima della comunità, promuovendo diffidenza e paura fra i suoi membri. La discordia distrugge allora la chiesa bersagliata, mentre lo scoraggiamento si abbatte sul pastore e la sua famiglia, o su altri servi di Dio, cercando di distruggerli. Per mascherare la natura diabolica delle sue attività, il critico sovente ricopre i suoi giudizi di una vernice religiosa. Con la pretesa di proteggere le pecorelle da errori dottrinali grossi come un moscerino, obbliga il gregge a ingoiare errori grandi come cammelli di correzioni prive d’amore. Nel tentativo di correggere l’inosservanza delle Scritture, i metodi applicati sono violazioni delle Scritture! Dove sta lo “spirito di mansuetudine”, di cui parla Paolo in Galati 6, e l’umiltà del “bada bene a te stesso, affinché non sii tentato anche tu”? Dov’è la motivazione d’amore di “rialzare” il fratello? Fratelli, lo spirito che si nasconde dietro a queste accuse, deve essere portato allo scoperto, perché il suo scopo non è di restaurare e guarire, ma di distruggere!» (formattazione redazionale). {22-06-2015}

 

 

5. {Liliane Hoffer Vitanza}

 

Contributo: Suppongo che ognuno di noi può confermare che alla conversione certi atteggiamenti sono stati cambiati senza fatica (bestemmia, fumo, ecc.). Ma sappiamo che ci rimane sempre dei campi, in cui combattere per tutta la vita (vedi la spina di Paolo). Non mi sembra mai di aver sentito che tutti i dipendenti di vario genere (alcool, droga qualsiasi) siano stati liberati, subito dopo la conversione. Chi conosce un po’ il meccanismo delle dipendenze, sa che la dipendenza è psichica. L’apostolo Paolo ha parlato in Romani 12,2 del rinnovamento della mente. Quindi si tratta di questo: la battaglia spirituale dei pensieri. E la difficoltà di vincere è uguale per tutti.

     Conosco tante persone amareggiate e frustrate, perché non riescono a cambiare secondo il modo, in cui li è indicato. Ho visto tanti drogati ritornare nella droga, perché nessuno ha capito quel funzionamento nel cervello della memoria del piacere. {22-06-2015}

 

Claudia Biscotti: Concordo con te, Liliane. Infatti, il rinnovamento della mente, che è un azione continua mediante la lettura della Parola di Dio, è l’unico modo per evitare la ricaduta nelle dipendenze o per evitare di essere «disturbati» da influenze demoniache. {22-06-2015}

 

 

6. {Edoardo Piacentini}

 

Contributo: Gli occultisti, a differenza degli increduli, che non hanno alcuna vita spirituale, hanno una vita nello spirito sbagliata, perché sono entrati in contatto non con la Divinità, ma con i demoni, non con la luce ma con le tenebre. Quando si convertono a Cristo, sono liberati dall’influenza di questi spiriti maligni e scoprono la meravigliosa comunione con Dio, che porta pace, gioia e amore ai loro cuori. Tuttavia, se capita a essi di allontanarsi dalla fede, sono più facilmente soggetti a ricadere negli errori del passato. E ciò anche perché Gesù disse chiaramente che «quando lo spirito immondo esce da un uomo, vaga per luoghi aridi, cercando riposo; e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, dalla quale sono uscito”. E, se quando torna, la trova spazzata e adorna, allora va e prende con sé sette altri spiriti peggiori di lui, ed essi entrano là e vi abitano; e l’ultima condizione di quell’uomo diviene peggiore della prima» (Luca 11,24-26). Accade a essi, come all’ex drogato, che torna a fare uso di sostanze stupefacenti, o all’ex alcolizzato, che riprende a bere, quando viene meno il motivo, per cui ha rinunziato al vizio, che tanto lo attirava. Anche quando non si allontano dalla fede, però, gli ex occultisti vanno comunque tenuti sotto controllo, perché esiste un sottile confine tra spiritualità e sensualità, per cui questi soggetti possono scambiare per divine e carismatiche quelle manifestazioni, che sono, in realtà, di chiara natura esoterica. {22-06-2015}

 

Claudia Biscotti: Dissento da quanto affermi, Edoardo Piacentini, perché alla conversione, dopo la nuova nascita, lo Spirito Santo, ci suggella e viene ad abitare in noi; quindi non mi pare possibile che, un demone possa tornare a «abitare», ma sicuramente può arrecare molto disturbo, ingannare e influenzare. Una siffatta situazione, avviene se non ci si nutre della Parola, con conseguente disobbedienza e una comunione indebolita. {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Il contributo di Edoardo Piacentini è abbastanza condivisibile, se si prescinde dalla citazione delle parole di Gesù in Luca 11,24ss. In effetti, nel contesto di tale brano Gesù parlava d’Israele, che aveva rifiutato Gesù quale Messia (cfr. v. 23). In caso concreto, descritto da Gesù, riguarda una liberazione senza conseguente rigenerazione; allora sì che la situazione finale diventa peggiore dei quella iniziale. Quindi, tale brano non si dovrebbe applicare all’occultista, che è stato liberato e rigenerato dal Signore. Nella parte successiva a tale brano, Edoardo Piacentini ha ragione: tutti coloro che sono usciti da una dipendenza (così anche dall’occultismo), devono stare attenti a non ricaderci, facendo posto al Calunniatore (o diavolo). L’ingiunzione, che bisogna seguire, è questa: «Fuggi da xxx!» (p.es. 1 Cor 6,18 fornicazione; 10,14 idolatria; 1 Tm 6,9ss avidità; 2 Tm 2,22 passioni irruenti). La spiritualità esoterica scimmiotta alquanto la spiritualità biblica ed è per gli incauti una grande trappola. Non basta cristianizzare l’esoterismo, perché esso diventi gradito a Dio ed edifichi le chiese! Tuttavia, questo è proprio ciò, che il Calunniatore (o diavolo) cerca d’instillare nella mente di dell’ex occultista rigenerato: praticare facoltà medianiche in nome di Cristo! Molte delle false dottrine delle chiese odierne sono nate così, ossia dando ascolto a tali mistici, santoni, guru e unti, che hanno mischiato lo gnosticismo con l’Evangelo, facoltà medianiche con carismi biblici, e così via. Solo praticando il discernimento degli spiriti, si potrà mantenere il controllo nelle chiese e preservarle dai «sommi apostoli» di Corinto (2 Cor 11,5.13ss), dai seguaci di Balaam (Ap 2,14), dai Nicolaiti (Ap 2,6.15) e dalle Iezabel di turno (Ap 2,20).

 

 

7. {Danilo Ristagno}

 

Contributo: Noi tutti, convertiti a Dio, ogni giorno resistiamo al diavolo (Giacomo 4,7). «Il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti» (Efesini 6,12).

     Riguardo a frasi come queste: «Nel caso di un ex occultista la cosa è peggiore poiché, che egli ne sia consapevole o meno, lo “spirito guida” lo vorrà convincere a usare le sue passate facoltà nel nome del Signore, poiché tutti i “doni” verrebbero da Dio», non mi trovi in accordo.

     Non c’è, ripeto, una classifica capace di dirci per chi sia peggiore o meno, migliore o meno. «...vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione» (Romani 3,22). {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Non si fa bene a mischiare brani soteriologici (p.es. Rm 3,22) con questioni pastorali. Tutti sono stati dichiarati peccatori, senza distinzione, perché Dio possa fare grazia a ognuno, che crede (vv. 23s). Tuttavia, qui parliamo del tempo dopo la conversione e la rigenerazione.

     La santificazione di chi non ha dipendenze è molto più facile di chi le ha; le ricadute dell’ex dipendente sono molto più frequenti. Poi, che la condizione di un ex occultista sia particolare tra le dipendenze, si evince dal fatto che un demone ha pervaso direttamente la sua psiche, che si sono creati dei collegamenti neuronali particolari con l’attività occulta e che tali meccanismi cerebrali sono esistenti anche dopo al conversione. È solo col tempo, con la disciplina e la sottomissione a Cristo che l’ex occultista riesce a resistere alle false intuizioni del nemico, a rifiutare il «pensiero magico», evitando di spiritualizzarlo, a fare «prigioniero ogni pensiero, fino a renderlo ubbidiente a Cristo» (2 Cor 10,5) e a pensare con la «mente di Cristo» (1 Cor 2,16).

     Ti consiglio nuovamente e vivamente la lettura del mio libro «Entrare nella breccia», per capire di che parliamo. Per come ti esprimi, mi pare proprio che non conosci molto l’arte della cura d’anime, né la consulenza verso chi ha una dipendenza particolare e specialmente verso chi ha un’affezione occulta e facoltà medianiche. Chi ha curato persone del genere per anni, sa di che cosa parliamo.

 

Danilo Ristagno: Non ho affatto introdotto una polemica, ma ho risposto a questo commento: «Si pensi a W.M. Branham (falsa profezia mediante la piramidologia, un’arte divinatoria), a Benny Hinn (mesmerismo) e ad altri «sommi apostoli», che come in Corinto seducono il popolo di Dio (2 Cor 11,3s.13ss)»; ho detto semplicemente che un credente si vede dai propri frutti (Matteo 7,20).

     In effetti da questo discorso noi deviamo dal tema di base, ma permettimi almeno di dire la mia in merito. Non sto affatto mischiando brani soteriologici con questioni pastorali per dire qualcosa che sconfini fuori tema; so bene che un pastore deve curare il proprio gregge, ma è proprio per alcune cose, che ho letto, che sto intervenendo, quindi il mio intento è quello di capire ciò, che sto leggendo, chiedendone spiegazioni all’autore dell’opera.

     Sto cercando di analizzare questo passaggio: «Perciò, anche a distanza di anni dalla conversione, gli spiriti evocati nel passato torneranno lusingare l’ex medium e a suggerirgli l’uso dell’antico potere. Guai allora se l’ex occultista facesse posto al Calunniatore (o diavolo; Ef 4,27) e si facesse attrarre dalle sue sirene! È come se un ex alcolista facesse posto all’alcool, e un ex drogato si facesse vincere dalla droga. Allora per il dipendente si realizza questo proverbio: “Lo stolto che ricade nella sua follia, è come il cane che torna al suo vomito” (Pr 26,11; 2 Pt 2,22)».

     Dove è scritto nella Bibbia che gli ex occultisti siano più soggetti rispetto ad altri, perché prima erano «dipendenti» dall’occultismo? La dipendenza è schiavitù, bene; ma mentre la dipendenza da alcool e droghe è appunto una dipendenza, l’occultismo è quella «pratica» religiosa, che ha introdotto dentro l’occultista i demoni. Poi ricordiamoci che in un ex occultista, che ha ricevuto Dio, avviene una liberazione totale. {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Vedo che non hai avuto molto a che fare con demonizzati e con la cura d’anime nei confronti di (ex) occultisti. Se vedi il caso di Simone il mago, ti renderai conto come il «pensiero magico» (comprare il «potere» di dispensare lo Spirito Santo) era ancora presente in lui, nonostante che avesse ascoltato Filippo, Pietro e Giovanni, avesse creduto, fosse stato battezzato, avesse ricevuto l’imposizione delle mani da parte degli apostoli e magari anche una catechesi per neofiti.

     Poi, c’è una differenza fra le dipendenze e le affezioni occulte. Le dipendenze hanno a che fare con sostanze (alcool, droga, cibo, ecc.) e con qualcosa di compulsivo (ludopatia, sesso, ecc.), che agisce a livello cerebrale. I fenomeni occulti hanno alcuni elementi in comune con le dipendenze, ma oltre a ciò hanno a che fare con uno «spirito guida», quindi con una intelligenza demoniaca, che pervade internamente il medium, utilizza i suoi canali cerebrali e mentali e lo usa come «medium», ossia «mezzo» mediante il quale rivelarsi, divinare, guarire, pervadere altre menti, sedurre, aggiogare, ecc. Ciò mostra che la demonizzazione è ben più grave come problema, nella sua soluzione, nelle ricadute, nei danni già provocati e nei postumi e strascichi che lascia anche dopo la liberazione, la conversione e la rigenerazione. Inoltre, dopo la liberazione dalla potenza spirituale, che demonizzava l’occultista, il cammino per la purificazione dal «pensiero magico» e trasformazione della mente (Rm 12,2), per svestire l’abito vecchio (modo vecchio di pensare) e rivestire quello nuovo, è lungo, angusto e spesso scivoloso, pieno di pericoli e ricadute. La guerra spirituale contro le potenze, che prima manipolavano l’occultista e che ora vogliono in qualche modo riconquistare terreno, può essere molto pesante.

     A ciò si aggiunga che non tutti coloro, che vogliono uscire dall’occultismo e che vogliono accettare Gesù come Salvatore, diventano subito dei rigenerati, e ciò a causa di ostacoli, che lo impediscono. In un lungo lavoro pastorale bisogna spesso portare alla loro mente le cose fatte, gli impedimenti, il «pensiero magico» latente, confessarli e toglierli di mezzo. Solo durante la consulenza, realizzano che devono rinunciare alle loro facoltà medianiche, che devono accettare Gesù anche come Signore, e così via. Solo allora, si assiste come lo Spirito Santo crea in loro la rigenerazione. Ma allora il lavoro non è terminato, poiché c’è davanti un lungo cammino pieno di ostacoli, tentazioni, prove, suggerimenti demoniaci ben cristianizzati, ecc. che bisogna superare.

     Tutto questo lo comprende solo chi ci è passato come occultista o come consulente.

 

Danilo Ristagno: [...] Non confondiamo le dipendenze con gli spiriti. Le dipendenze possono ritornare, perché legate a un fattore psicologico. Paolo dice che con la carne serve la legge del peccato (Romani 7,25); gli spiriti invece quando vengono cacciati, vengono cacciati, punto.

     Perciò il credente con la mente serve la legge di Dio (Romani 7,25), non la legge degli spiriti o dei legami antichi. Quindi, dagli spiriti sicuramente, se sei una nuova creatura, sei liberato perché o sei posseduto o sei liberato.

     Dubito che uno spirito seduttore possa sedurre un credente nato realmente di nuovo; non è la regola. Un credente serio, infatti, non verrà mai posseduto e non ritornerà mai alle dipendenze del «pensiero magico».

     Il fatto del «pensiero magico» secondo me si riconduce al vissuto di Simon mago, che fino al momento della conversione faceva i «miracoli» ed era quindi abituato a pensare in un certo modo. Questo però è valido per tutti, non solo per Simone: se uno, prima di convertirsi, fosse stato un giocatore d’azzardo, gli rimarrebbe il pallino della statistica, dei trucchi con le carte, eccetera, anche se non andasse mai più a farsi una partita. {23-06-2015}

 

Nicola Martella: La liberazione da una dipendenza qualsiasi è una cosa (così da una demonizzazione), il ristabilimento della mente in conformità alla Parola e alla volontà di Dio, è un’altra cosa. La «legge del peccato» si palesa nella carne di ognuno in conformità della struttura mentale, dell’indole, del grado di corruzione e così via. La «legge del peccato» si personalizzerà in modo differente in una persona moralmente integra, in una persona con una delle tante depravazioni, con una dipendenza e in un soggetto, che ha praticato occultismo passivo, esoterismo attivo o è stata invasata a qualche livello da spiriti. Anche dopo la conversione e la rigenerazione, la «legge del peccato» si manifesterà in ognuno secondo la conformazione mentale reale del soggetto. L’obiettivo di ognuno sarà quello di acquisire la «mente di Cristo» mediante la santificazione; il cammino sarà più o meno lungo a seconda dello stato di corruzione mentale del soggetto, poiché la depravazione lascia profondi segni nella mente. Questo lo possono comprendere solo coloro, che ci sono passati personalmente, e coloro, che fanno consulenza specifica da decenni.

     Un ex occultista, che viene rigenerato e suggellato con lo Spirito Santo, non verrà mai posseduto di nuovo da uno spirito impuro. Tuttavia, ogni credente può fare posto al Calunniatore e contristare lo Spirito (Ef 4,27.30).

     La seduzione nel credente non avviene mediante uno spirito che si introduce nel rigenerato, ma per influenza esterna e per convincimento ideologico. Il tentativo di seduzione dei credenti incauti da parte di demoni e di falsi profeti è una realtà, che anche Gesù ha insegnato ai suoi discepoli: «Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo”, e ne sedurranno molti. [...] Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti» (Mt 4s.24,24). I Corinzi erano stati sedotti a credere a false dottrine da parte dei «sommi apostoli» giudaici di stampo esoterico (2 Cor 11,3ss.13ss; cfr. vv. 10s). I Galati furono sedotti dai giudaizzanti (Gal 1,6-9; 3,1ss). Quindi, è abbastanza pericoloso affermare che «uno spirito seduttore possa sedurre un credente». Altrimenti perché verrebbe ingiunto di vegliare e pregare?

     Inoltre, sebbene ci sia una regola valida per tutti, come tu affermi, tu stesso fai l’esempio del «giocatore d’azzardo», che è molto pertinente; esso mostra che la sua passata dipendenza ha creato in lui una particolare tendenza, che altri non hanno, e che rimane anche da credente. Il suo bene è tenersi lontano dal gioco d’azzardo; infatti, in modo latente in lui ci sono ancora molte informazioni e la «mentalità del giocatore». Ora, parafrasando le tue parole finali, ti faccio notare che la stessa cosa vale per gli ex esoteristi: se uno, prima di convertirsi, fosse stato un occultista, gli rimarrebbe il pallino del «pensiero magico», dell’interpretazione occulta della realtà, della devozione esoterica, eccetera, anche se non praticasse mai più una delle arti magiche. Questo è il suo tallone di Achille.

     È proprio tale mentalità, che l’ex occultista deve svestire mediante un lungo processo di santificazione, rivestendo «l’uomo nuovo» (Ef 4,22ss) e la «mente di Cristo» (1 Cor 2,16). Questo lo dobbiamo fare tutti. L’ex occultista non è speciale in sé, ma è l’ideologia e la prassi, che pervadevano interamente la sua mente, a essere particolari e che fanno sentire i suoi effetti per lungo tempo sulla via della santificazione. Il nemico cercherà di sfruttare proprio tali tare dell’ex occultista, per cercare di farlo cadere nella sua malefica rete.

     Danilo Ristagno, sinceramente al posto tuo cercherei di comprendere di più questo mondo dell’occultismo, che poco conosci, e le oggettive difficoltà che incontrano gli ex occultisti, dopo la loro conversione. Approfondisci pure meglio il ministero pastorale e le reali difficoltà, che il consulente incontra nel caso delle dipendenze e specialmente nel caso di una demonizzazione di varia entità prima della conversione e delle grandi difficoltà e lotte per gli ex occultisti di abbandonare il «pensiero magico» e la mentalità esoterica.

     Come esempio che la realtà pastorale è molto più complessa di uno schema in bianco e nero, rimando alla lettura della testimonianza di un ex medium e del suo percorso pastorale travagliato: ► Un ex-occultista sull’esoterismo cristianizzato.

 

 

8. {Liliane Hoffer Vitanza}

 

Contributo: Nell’ambito del tema dell’articolo vorrei informare riguardo ai libri di Neil T. Anderson: «Una nuova identità per una nuova vita» e «Finalmente liberi». Neil T. Anderson ha sviluppato un metodo semplice (niente di magico), per aiutare le persone a evidenziare i punti deboli e le catene, che si portano dietro dal passato, malgrado la conversione avvenuta. Questo metodo si chiama «Sette passi verso una completa libertà in Cristo». È un metodo dolce, in cui la persona viene accompagnata da un consulente per rinunciare, denunciare, confessare. La persona impara come combattere i pensieri negativi e rigettarli.

     Voglio ricordare una massima di Dietrich Bonhoeffer: Non puoi impedire agli uccelli di posarsi sulla tua testa, ma puoi impedire loro di fare il nido. Tradotto vuol dire: non puoi impedire i pensieri negativi, ma sei responsabile di che cosa ne fai. Gesù ha detto che il peccato inizia nella mente. Dio non ci toglie questo problema con la conversione. {23-06-2015}

 

Nicola Martella: Grazie, Liliane. Per correttezza faccio rilevare che tale massima è, in effetti, di Martin Lutero e recita correttamente così: «Non puoi impedire agli uccelli di volare sopra il tuo capo; però puoi impedire loro di farvi il nido» (vedi qui al lemma «Pensieri cattivi»; in rete alcuni lo citano addirittura come «proverbio cinese»!). Per l’approfondimento di veda il tema «Cattivi pensieri».

     Tornando al tema, ti do ragione. Infatti, si vuole vedere la rigenerazione come un punto di arrivo, mentre è solo il punto di partenza. È la santificazione, che ci rende sempre più simili a Cristo. Il più grande campo di battaglia è la mente del credente. Tale battaglia è molto più o meno pesante in base al danno, che la mente ha subito nel passato. Le dipendenze di qualsiasi genere (e tra esse le pratiche occulte) hanno mutato la struttura mentale, hanno recato molto danno e modificato l’accesso alla realtà. Il cammino per ottenere una «normalità» mediante la santificazione è più o meno lunga, in base al danno reale presente. Sorprende che si comprende questo per il recupero e la stabilizzazione di persone, che hanno subito un trauma fisico di varia entità, e non si vuole accettare la stessa cosa per i variegati danni della mente, dovuti a diversi tipi di corruzione morale, traumi psichici e danni esistenziali!

 

Liliane Hoffer Vitanza: Grazie, Nicola, mi sbaglio sempre tra Bonhoeffer e Lutero. Vorrei informare che per i dipendenti di droga i ricercatori in Israele hanno sviluppato un trattamento con intervento sul cervello. Si chiama «metodo ANR». Viene eseguito anche in Svizzera, all’ospedale di Interlaken, con ottimi risultati anche per dipendenza da medicinali anti-dolorifici. {23-06-2015}

 

 

9. {}

 

 

10. {}

 

 

11. {Vari e medi}

 

Aldo Cata: Per fortuna, non ho mai avuto a che fare con cose così lontane dalla bellezza e purezza della vita! Grazie a Dio! {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Questo è buono, sebbene le «dipendenze» possono essere varie e il nemico può usare la trappola adatta a ogni vero credente. Per questo viene ingiunto a vegliare e pregare e a non fare posto al Calunniatore (o diavolo), per non essere sedotti e per non cadere nel laccio dell’avversario. «Chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere» (1 Cor 10,12).

 

Aldo Cata: Per quanto posso, io sto molto attento (!), anche alle persone che frequento. {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Per chi vuol stare «molto attento», si fidi soltanto della «sola Scrittura», senza aggiungere o togliere da essa (Deuteronomio 4,2; 12,32; Apocalisse 22,18s). Infatti, è scritto: «La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero» (Salmo 119,115). E ancora: «Io ho riposto la tua parola nel mio cuore, per non peccare contro di te» (Salmo 119,11). Un mio motto recita: «Fidarsi è bene, controllare nella Scrittura è meglio».

 

Guerino De Masi: Ho letto un libro interessante alcuni anni fa. Devo ritrovarlo e dare gli estremi giusti. In sintesi, parla di «grucce», che il Signore dà appena convertito, liberando da dipendenze e problemi vari. Dopodiché queste «grucce» vengono tolte. E inizia un cammino di maturità e santificazione, nel quale non manca il rischio di ricadute. Certamente serio e difficile è quello di un ex spiritista, malgrado la negazione nella maggioranza dei fratelli. {22-06-2015}

 

Claudia Biscotti: Non ho letto il libro «Entrare nella breccia», ma una sorella me lo disse un giorno, dopo averle confessato che, per certe situazioni all’inizio della conversione, mi sentivo invincibile, mentre in quei momenti avvertivo debolezza e incertezza. Lei mi disse: «Dio ti ha tolto le grucce, ora devi proseguire». J {22-06-2015}

 

Bruno Salvi: Caro Nicola, condivido appieno ciò che hai scritto. Sicuramente alcuni non condivideranno, ma ciò che dici è verità. Verissimo tutto quello che dici, anche quando scendi nei particolari. Quando spieghi, centri il bersaglio, penso come pochi, e mi dispiace quando non ti comprendono. {24-06-2015}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Rosario Patrizio Picone: Sto leggendo «La lieve danza delle tenebre»: è molto chiarificatore per ogni mio dubbio. {22-06-2015}

 

Nicola Martella: Adatto al tema è inoltre e specialmente «Entrare nella breccia» sulla cura pastorale in caso di occultismo.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Ex_occult_EnB.htm

26-06-2015; Aggiornamento: 18-07-2015

 

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