Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Offensiva intorno a Gesù 1

 

Religioni

Vai ai contributi sul tema

Norme di fair-play

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CRISTIANI NEOFITI ANGARIATI DA MUSULMANI

IN ITALIA

 

 a cura di Nicola Martella

 

Negli ultimi anni, ne abbiamo sentite di tutti i colori riguardo a musulmani che, in Italia e nel resto dell’Europa, hanno perseguitato, angariato e, in certi casi ucciso i loro connazionali e correligionari, che hanno abbracciato la fede in Gesù Cristo. Addirittura padri, fratelli, zii e altri parenti hanno maltrattato e in certi casi ucciso ragazze che volevano vivere soltanto all’occidentale o fidanzarsi con un italiano.

     Quando qualcuno, che è musulmano o è almeno vicino a tale ambiente, si converte poi a Gesù Cristo, si diffonde presto la voce in tale ambiente e comincia da parte dei musulmani un vero assedio verso i malcapitati, con disprezzo, minacce e quant’altro.

     Nel primo contributo c’è la testimonianza di un cristiano biblico, che ha approfondito la sua conoscenza dell’Islam. Egli narra la pesante situazione di una neofita cristiana e di suo figlio, anche lui neofita, che stanno passando pene d’inferno a causa dell’ex-marito musulmano (e padre biologico del giovane), da quando hanno deciso di seguire Cristo quale Salvatore e Signore. Tale uomo, dopo essersi disinteressato del figlio per tutti questi anni, ora è stato messo sotto pressione dall’imam e dai religiosi musulmani perché riconduca il figlio nell’Islam.

     Lo scopo perché mettiamo all’attenzione dei credenti biblici in Italia, è certamente la preghiera. D’altronde sarà proficua anche una discussione in merito; chiediamo però che ci siano specialmente contributi qualificati.

    Che per la fede in Cristo si possa essere perseguitati e uccisi ai nostri giorni nei Paesi islamici con l'incuria o la connivenza della polizia locale, è mostrato dal seguente fatto di cronaca: riportato da «Il Velino»: «Pakistan: cristiano arso vivo, rifiutava conversione a Islam».

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Stefano Frascaro

2. Alessandro Vani

3. Pietro Calenzo

4. Vari e brevi

5. Daniela Ferro

6. Guerino De Masi

7. Vincenzo Russillo

8. Maria Crociaria, ps.

9.

10.

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Stefano Frascaro}

 

«Or voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove» (Luca 22,28).

 

A volte non bisogna andare molto lontano, per incontrare persone a cui viene impedito di proclamare liberamente il nome di Gesù Cristo.

     Voglio raccontarvi quello che sta accadendo in una piccola comunità evangelica in Italia. Capirete da soli il motivo per cui ometterò il nome della chiesa e delle persone coinvolte. Noi sappiamo però che il Signore li conosce a perfezione e li ama d’un amore che noi non possiamo immaginare.

     Il Signore ci ha dato il privilegio di conoscere «Maria» e «Ivano» (i nomi sono stati chiaramente cambiati). Maria non è una donna è islamica e non ha mai fatto la shahada (rito per diventare musulmana). Lei era sposata col musulmano «Fulan». Quando Maria disse a Fulan d’aspettare un bambino, questi non volle averlo, dicendo che non c’era lavoro, eccetera. Alla fine decisero di separarsi, cosa ottenuta poi legalmente. Maria non ha mai ricevuto un centesimo d’alimenti, che pur le aspettavano.

     Ivano nacque, gloria a Dio, e fu portato avanti soltanto da Maria. Quando Ivano aveva 4/5 anni Fulan, il padre, lo rapì dalla madre per portarselo in un paese arabo. Lo Stato italiano non fu in grado di intervenire. Allora Maria partì per quel Paese, aiutata da qualche persona; sottrasse, di nascosto, suo figlio all’ex marito e se lo riportò in Italia.

     Per gli anni successivi Fulan non si fece più vedere. Il piccolo Ivano, per vicissitudini della vita, fu due volte vicino alla morte; Maria avvertì Fulan (che si trovava all'estero), ma egli non venne mai a trovarlo. Ora, poiché il Signore aveva grandi piani per loro, li toccò con la sua grazia e fece riprendere Ivano tutte e due le volte, senza danni.

     Qualche tempo fa una sorella della chiesa, che ben conosceva Maria, ci chiese se potevamo pregare per queste due persone (che ancora non conoscevamo) e specialmente per questo ragazzo, che stava vicino alla morte. Per la gloria di Dio, dopo qualche tempo essi accettarono Gesù come personale Salvatore, madre e figlio! Tuttavia Satana è all’opera. Fulan, sebbene della ex-moglie poco gli importava e si comportò poco da padre verso il ragazzo, venne a sapere, non si sa bene come, che il figlio era diventato cristiano; e tutto infuriato trovò il tempo di venire in Italia per dissuaderlo.

     Un giorno, lo ha preso e lo ha trattenuto tutto il giorno in una moschea di Roma, con la speranza di farlo abiurare, ma la forza di Dio era in Ivano che, nonostante la sua giovane età, stando davanti al padre e all’imam della moschea, disse chiaramente che mai e poi mai avrebbe rinunciato alla sua fede in Cristo. Quanto è grande la Parola di Dio! Un ragazzo, da solo, davanti a uomini, che facevano pesanti pressioni su di lui; era lì come Davide contro Golia e come Gesù nel tempio dinanzi ai dottori della legge! Il Signore c’insegna che non siamo mai da soli e che le grandi battaglie non sono le nostre, poiché quella che stava combattendo Ivano, non era una sua battaglia, ma era del Signore! Le parole che diceva Ivano erano parole del Signore! Le armi che aveva Ivano, gliele aveva date il Signore, poiché Ivano ha affidato il suo cuore, il suo corpo e la sua vita al Signore.

     Lì per lì, Fulan cede e lascia andare il ragazzo. Dopo qualche tempo, con grande gioia, Maria e Ivano ci dicono che vogliono rendere pubblica la loro appartenenza a Gesù con il battesimo. La gioia del momento ci viene subito rattristata dalle mosse di Satana poiché, per qualche motivo a noi misterioso, Fulan viene a sapere del battesimo e scatena la sua rabbia. Il battesimo è programmato per una data stabilita, ma Maria e Ivano sono «assediati in casa», poiché Fulan gli ha chiaramente detto che non permetterà mai che Ivano si battezzi! Ha affermato che, come il ragazzo uscirà di casa, lo prenderà e se lo porterà via.

     Qualche giorno fa Fulan ha anche malmenato Maria per strada! Maria è andata alla polizia, raccontando questi fatti, ma essi hanno detto che senza una denuncia circostanziata non possono intervenire. Lei ha paura della denuncia, perché Fulan ha molti amici; ogni giorno che lei esce di casa, i musulmani le dicono male parole. Ivano non può uscire liberamente di casa per paura di Fulan! Domenica scorsa non sono neppure potuti andare al culto, poiché questo Fulan s’era piazzato davanti al portone di casa!

     E allora, cari fratelli e sorelle, quello che vi chiedo sono preghiere.

     ■ Preghiamo per questa madre e questo figlio, che nonostante gli attacchi potenti di Satana, hanno riposto la fede nel Dio Onnipotente e nel suo Figlio Gesù Cristo!

     ■ Preghiamo affinché la madre trovi la forza di denunciare l’ex marito.

     ■ Preghiamo affinché la madre rimanga salda nella fede in Gesù Cristo.

     ■ Preghiamo affinché il figlio rimanga saldo nella fede in Dio e che capisca che cose meravigliose il Signore ha previsto per Lui.

     ■ Preghiamo per quest’uomo, che rimanga sorpreso dalla grande fede che ha visto in loro e che si ravveda ponendosi domande su chi è il vero Dio!

     ■ Preghiamo affinché la domenica dei battesimi quest’uomo con i suoi «amici» non provino a ostacolare la testimonianza pubblica, e vengano fermati e resi inermi dalla potente mano di Dio!

 

Se volete, potete mandarmi delle e-mail d’incoraggiamento, che provvederò a trasmettere immediatamente agli interessati. Vostro fratello in Cristo… {23 marzo 2010}

 

 

2. {Alessandro Vani}

 

Carissimi, che dire? Mi chiamo Alessandro, ho 52 anni e sono d’una chiesa di Roma. Purtroppo da anni leggo m’informo e sono sempre più preoccupato per le vicende che coinvolgono donne occidentali coinvolte con matrimoni o convivenze con mariti islamici.

     Purtroppo per molti di loro la donna è un oggetto, un complemento d’arredo e vale solo come riproduttrice di prole. Se poi queste donne hanno la sfortuna d’avere figli maschi, allora si scatenano in questi mariti tali e tali pressioni, causate da religiosi, che molte volte questi bambini sono rapiti e portati in luoghi molto lontani dalla madre e dalla famiglia di quest’ultima.

     Cristo porta libertà di coscienza e di vita. Molti uomini islamici, anche se da diversi anni ospiti in Italia, sono ancora sotto l’influenza di tradizioni religiose pericolose e a volte mortali. Queste donne sono sole e ci vogliono molti sforzi da parte di comunità cristiane per tirarle fuori dal baratro. Poi la difesa della donna, secondo la cultura occidentale, a volte è confusa con il razzismo, parola che riempie la bocca di molte persone che ignorano la condizione femminile nel mondo islamico.

     Denunciare i fatti e aiutare queste mamme e i loro figli mi sembrano le strade da percorrere; ed è sicuramente la chiesa di Cristo, che deve abbracciare queste persone, perché se cerchiamo di coinvolgere la società civile, ci prendono per leghisti o nazisti, ignorando le sofferenze di queste famiglie.

     Vi saluto e vi ringrazio per la possibilità di poter parlare anche di questi problemi. Io sono un pentecostale, ma fratello di chi crede a Gesù e quindi siamo una famiglia, la famiglia del Salvatore! Saluti {24-03-2010}

 

 

3. {Pietro Calenzo}

 

La testimonianza di questi due carissimi neocristiani non è purtroppo isolata né innovativa in casi di specie o similari. Soltanto chi vive o ha vissuto persecuzioni in famiglia per il Signore Gesù Messia, può, in parte comprendere le prove, le peripezie, l’ostilità che questi cari figli di Dio stanno sopportando nel santo nome di Cristo Gesù. Lode al Signore, poiché la potenza del vivente Cristo li sostiene, li conferma e li rafforza contro l’azione demoniaca del papà del ragazzo e dei suoi molto poco tolleranti amici islamici.

     Ci si potrebbe chiedere come la nostra politica consenta di non rendere attuativo il dettato costituzionale sulla libertà di culto, che tale suprema Carta pur sancisce, detta, regola e garantisce, ma questo è un altro discorso… che esula dal combattimento spirituale. Ben ci avverte l’apostolo Paolo nella santa Scrittura, mettendoci in guardia dalle arguzie, dalle seduzioni, dalle trame del vero «architetto» di tali manovre, Satana, il diavolo, e i suoi potentati. Tali manovre religiose sono il frutto della sua mente. (Ef 6,12; 1 Tim. 6,12). Pertanto vestiamoci del nostro armamento spirituale, con ogni sorta d’intercessioni e suppliche all’Eterno (Ef 6,18) nel nome di Gesù (e se possibile facciamo sentire la nostra cristiana partecipazione, comunione, vicinanza a questi due carissimi credenti, con posta elettronica, e ogni altro mezzo di comunicazione). Dio li benedica e li protegga, unitamente ai santi dell’assemblea d’appartenenza. Amen. {24-03-2010}

 

 

4. {Vari e brevi}

 

Loro pretendono nei nostri paesi la libertà, che essi stessi non concedono né nei loro paesi né in quelli degli altri! È assurdo e pazzesco! {Giulia Papagna; 24-03-2010}

 

Dobbiamo essere pronti e forti. Purtroppo è sempre stato così, dall’impero romano al papato, dai totalitarismo atei all’islam, il mondo ci odia perché il mondo odia Dio. Chiediamo aiuto all’Eterno perché le cose, alla fine, peggioreranno di sicuro. Dalle discriminazioni e dagli attacchi culturali si passerà presto e ben altro... {Giovanni M. Caltana; 24-03-2010}

 

I veri cristiani saranno sempre perseguitati, figuriamoci in queste circostanze. Il Signore chiama «beati» i perseguitati per il suo santo Nome. Ciò che possiamo e dobbiamo fare noi, che almeno in questo momento siamo «liberi» in questo senso, è pregare incessantemente per la Chiesa perseguitata! Il Signore ci metta in cuore di impegnarci seriamente in tal senso! Dio ci benedica col suo grande amore! {Angela Morana; 24-03-2010}

 

 

5. {Daniela Ferro}

 

Io vorrei dire a Maria e ad Ivano che possono e devono confidare nei loro fratelli. Io non voglio soltanto pregare per loro, ma voglio fargli capire che adesso facciamo parte d’un mondo diverso, dove si soffre tutti insieme, perché siamo membra d’un unico corpo... Se ti fa male un braccio o un dente, ti fa male anche la testa e tutto il corpo è nervoso... Con noi le cose stanno in uguale modo, siamo una cosa sola in Gesù e non solo la domenica o il venerdì, ma sempre... anche di notte. È per questo che non deve esserci nella loro mente il pensiero di non dire le cose, perché ci preoccupiamo o perché ci danno disturbo... ma se non lo dicono a noi, se non danno sfogo al loro dispiacere con noi, allora con chi? Ci siamo per questo, un fratello è un fratello vero... Vorrei poter fare qualcosa per loro, per il momento li stringo forte con un abbraccio, che Dio vi benedica. {24-03-2010}

 

 

6. {Guerino De Masi}

 

Conosco alcuni fratelli egiziani che, avendo ricevuto Gesù come Salvatore e Signore nella loro vita, sono dovuti «scappare» dal loro paese e dalle loro famiglie perché minacciati di morte! Ho conosciuto l’altro sabato un giovane arabo, credente in Cristo, che ci ha spalleggiati nella nostra testimonianza in piazza. L’indomani pomeriggio andava anche lui in piazza del Duomo a Milano per una predicazione diretta ai musulmani. Per la sua incolumità, utilizza due nomi: uno per dialogare con i musulmani e un’altro, quello vero, per relazionarsi con noi. Questo per evidenziare il «reale» rischio che un arabo corre quando si converte all’Evangelo.

     Le sdolcinate espressioni del vogliamoci bene, secondo cui tanto i musulmani veri sono «moderati» e quindi praticano l’amore e la pace, sono autentiche bufale tese ad addolcire la pillola. Purtroppo, le nostre autorità sembrano ricattate dagli islamici. A Monza, per esempio, vengono sistematicamente rifiutati i locali comunali per qualsivoglia attività religiosa (all’infuori di quelle cattoliche ovviamente) e lo scopo è chiaramente teso a non creare precedenti per eventuali richieste degli islamici! Non del tutto efficaci, però, perché l’autorizzazione concessa per un nostro gazebo contiene notevoli restrizioni e divieto d’amplificazione sonora e striscioni. Ironia di tale vincoli: quando noi eravamo intenti a una nostra manifestazione di testimonianza, attenendoci scrupolosamente alle prescrizioni dettateci, nella piazza adiacente, mai concessa per manifestazioni, un furgoncino con striscioni e bandiere con tanto d’altoparlanti, megafoni e musiche arabeggianti faceva propaganda-protesta per i «diritti» degli extracomunitari arabi sul nostro territorio.

     Poi leggo periodicamente notiziari di cristiani perseguitati e assassinati in paesi musulmani! Confesso che mi riesce difficile, in questo clima, testimoniare ai musulmani. Ringrazio il Signore per coloro che hanno questa chiara visione e che posseggono anche le qualifiche per testimoniare di Gesù a loro. Mi sono trovato con alcuni fratelli a «spalleggiare» il loro ministero qualche volta, ma vi confesso il mio disaggio e la mia impreparazione.

     Eppure conosco tanti arabi credenti, grazie al Signore, e tanti di loro hanno una fede genuina e uno zelo per le cose del Signore e per la testimonianza, che sono un esempio per me.

     Mi rattrista sempre la notizia di credenti arabi perseguitati! Mi sento anche «impotente» e un po’ frustrato per non poter essere d’ulteriore aiuto all’infuori d’una pratica comunione fraterna e disponibilità nei loro confronti. Posso solo pregare, chiedendo al Signore di sostenerli e fortificarli nella loro prova.

     Se noi italiani non siamo più perseguitati nel nostro paese per la nostra fede... è solo una grazia del Signore, malgrado le opposizioni palesi o nascoste del cattolicesimo.

     Rimane comunque l’affermazione della Scrittura che mi lascia perplesso e m’induce a un esame sul mio modo di vivere la mia fede: «Chi vuole vivere piamente in Cristo Gesù sarà perseguitato»! (2 Timoteo 3,12). E anche: «Ricordatevi della parola che vi ho detta: “Il servo non è più grande del suo signore”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra» (Giovanni 15,20). {25-03-2010}

 

 

7. {Vincenzo Russillo}

 

La prova che stanno attraversando questi due fratelli in Cristo, è davvero da monito per molti credenti. È molto duro lottare contro delle persone, che t’avversano nel professare liberamente il tuo amore per Gesù. Ho avuto diretta testimonianza delle ingiurie che hanno toccato alcune persone solo perché evangelici. Ma vivere con la minaccia costante è davvero un «vincolo» pesante da sopportare. Essere discepoli di Cristo però non ci porta a essere immuni alle tribolazioni e ai dolori, anzi bisogna mettere in conto che chi ama realmente Dio, dovrà far fronte ai «giganti», che la vita gli metterà davanti. Forse dovremo fare delle rinunce o sopportare diverse angherie, ma dobbiamo prenderle come motivo di crescita perché nella Bibbia c’è scritto: «Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno» (Romani 8,28).

     La grande prova che ha affrontato questo giovane ragazzo, resistendo alle varie minacce, mi riportano in mente le tribolazioni che dovettero passare i primi discepoli di Cristo e Egli stesso per mano del sinedrio e delle milizie romane. Tutto ciò ci sprona a fare di più e deve essere anche per loro stessi un convincimento che Dio guiderà il tutto per il meglio. Se permette che noi dobbiamo passare dei dolori, è perché possiamo essere somiglianti a Gesù: «Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli» (Romani 8,29).

     Le mie piccole esperienze di vita da discepolo di Cristo mi hanno insegnato ad andare avanti con ostinazione, forse inizialmente non ne capiamo il motivo, ma bisogna ben intendere che nulla è a caso e anzi le prove ci rafforzano (Romani 5,3-5). Anche se per loro è sicuramente un momento duro da sopportare, devono ricordare una promessa fondamentale: «Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano» (Giacomo 1,12). A loro va tutto il mio incoraggiamento a perseverare con gioia nelle vie del Signore, sapendo che Lui guiderà ogni cosa e fornirà la via d’uscita anche per questa situazione (1 Corinzi 10,13). {24-03-2010}

 

 

8. {Maria Crociaria, ps.}

 

Cari fratelli e sorelle in Cristo, vorrei ringraziare ognuno di voi, dovunque vi troviate per il vostro intervento in risposta all’e-mail mandato dai fratelli Nicola e Stefano, grazie per le vostre preghiere.

     Il Signore Gesù è così potente che ha risposto alle nostre richieste e così io e mio figlio siamo riusciti a battezzarci senza che il mio ex marito sia intervenuto per impedircelo.

     Cari fratelli, il Signore ci ha pensato Lui al mio ex marito. In quella settimana del battesimo, hanno fermato il padre di mio figlio alla frontiera tra Francia e Italia, mentre la stava attraversando in macchina. Inizialmente è stato fermato per un semplice controllo, ma in seguito le forze dell’ordine hanno rilevato una querela contro di lui e, nutrendo il sospetto riguardo a cosa stesse facendo nella vita, lo hanno detenuto in questura per sette giorni.

     Cari fratelli, sono così commossa riguardo a come il Signore lavora per noi, anche sapendo di come avete reagito voi per noi mediante le vostre preghiere; ringrazio sempre Dio per avermi dato una buona famiglia spirituale, in cui ci siete anche voi.

     Adesso io non ho più paura a incontrare per strada gli amici del mio ex marito (tutti musulmani), perché io appartengo a Gesù e Lui è dentro di me, e loro non potranno mai togliermelo.

     Cari fratelli, grazie con tutto il cuore, le vostre preghiere sono state ascoltate. Vi ringrazia una umile sorella che vi porterà sempre nel suo cuore. Che nostro padre abbracci ognuno di voi, vostra sorella in Cristo... {12 aprile 2010}

 

 

9. {}

 

 

10. {}

 

 

11. {}

 

 

12. {}

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/T1-Neofiti-crist_angari_musul_OiG.htm

23-03-2010; Aggiornamento: 15-04-2010

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce