Un lettore ha
reagito al tema «Sofferenza
e fede», introducendo un nuovo soggetto. Lo presentiamo qui di
seguito, per darvi più completa risposta. Di là da ciò che afferma il mio
interlocutore, usiamo l’occasione per approfondire la questione, visto che vanno
in giro molti luoghi comuni su questo soggetto.
1. LE TESI:
Molte volte ho sofferto nel sentire fratelli e sorelle dire: il Signore mi ha
mandato questa prova! Come vedi, non solo le persone accusano Dio, ma
accade pure «per ignoranza» nella fratellanza. Non hanno capito che dal Padre
può venire solo la benedizione, e che tutto il male viene dal basso!
In questa scrittura, che segue, c’è la chiave e la risposta a tutto quello, che
ci accade. Bada bene, Paolo inizia col dire «Nessuna tentazione vi ha “colti”».
«Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e
non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi
darà anche la via d’uscirne, affinché la possiate sopportare» (1 Corinzi
10,13). {Davide Forte; 28-06-2013}
2.
OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Ci sono due
estremi, da cui guardarsi: ▪ 1. Quelli che attribuiscono ogni male a Dio e
rendono Satana solo uno strumento; ▪ 2. Quelli che attribuiscono ogni bene a Dio
e ogni male al diavolo. Questa seconda tesi cerca di «giustificare» Dio
(teodicea), piegando la verità biblica.
Al termine «male» ci sono due differenti accezioni: ▪ 1. Azione cattiva
intesa a danneggiare con malvagità il prossimo; ▪ 2. Ciò, che produce il male
(dolore, pena, malattia, malanno, ecc.) in qualcuno, al fine di sanzionarlo e
punirlo. Alla prima categoria appartengono uomini empi e demoni. Un giudice,
invece, che infligge una giusta pena a chi è colpevole, non è per questo
malvagio. Inoltre, bisogna distinguere fra tentazione
(Mt 6,13) e prove (Gcm 1,2s; 1 Pt 1,6s).
Dio non ha piacere a danneggiare l’uomo nel senso di un’azione arbitraria e
crudele. Tuttavia, essendo, il Giudice di tutti, egli giudica, sanziona,
infligge pene, punizioni e condanne (cfr. Dt 28,15ss; Gr 11,17; 25,7ss). Ciò può
essere nella fattispecie di un danno (Gs 23,15; Gdc 2,15), di una malattia (Dt
29,22; 2 Cr 21,18) e anche della morte (Gn 38,7; 1 Cr 10,14; cfr. 1 Cor 11,30).
Quindi, la tesi secondo cui «dal Padre può venire solo la benedizione»
è romantica, ma non realista, biblicamente parlando. Dio benedice gli
ubbidienti, ma sanziona chi opera l’iniquità. «L’Eterno è lento
all’ira, è grande in forza, ma non tiene il colpevole per innocente» (Nahum
1,3; cfr. Es 34,6; Nu 14,18). «Una sciagura piomba sopra una città, senza che
l’Eterno ne sia l’autore?» (Am 3,6). È vero che
il Signore non prova piacere a sanzionare l’empio, ma preferirebbe che si
convertisse (Ez 18,23).
Anche gli ubbidienti, i giusti e i devoti passano per afflizioni e prove,
mandate dal Signore o da lui permesse (cfr. Giobbe; cfr. Dt 8,2s; Sal
119,75; Lam 1,5.12; Zc 13,9; Lc 22,31s; Gcm 1,12). Inoltre, c’è la questione
della disciplina di Dio verso i suoi figli (Eb 12,5-11), quale aspetto
correttivo importante ai fini della santificazione.
È vero che esistono afflizioni e prove, che sono attacchi del diavolo.
D’altro canto esistono anche afflizioni e prove, che sono mandate da Dio
quale sintomo di una situazione peccaminosa o a scopo di avvertimento
preliminare, di richiamo al ravvedimento, di intervento per disciplina e
sanzione.
Facciamo, quindi, bene a guardarci da concezioni estreme su Dio, come se
Egli fosse deputato solo del bene e delle benedizioni, mentre il male e le
maledizioni sarebbero solo affare del diavolo. Ciò significherebbe dare a Satana
troppo potere. Nella legge mosaica Dio si presenta come autore sia delle
benedizioni (Dt 28,1ss in caso d’ubbidienza), sia delle maledizioni
(Dt 28,15ss in caso di disubbidienza). Anche nel nuovo patto è così (Rm 2,5ss; 2
Tm 4,14). Per essere un Dio santo e giusto, non può trattare l’empio come fosse
innocente, né viceversa. Dio stesso annunciò se stesso così: «L’Eterno!
L’Eterno! il Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà
e fedeltà, che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che
perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato; ma non terrà il colpevole
per innocente; che punisce l’iniquità dei padri sopra i figli e sopra i
figli dei figli, fino alla terza e alla quarta generazione!» (Es 34,6s).
Sull’azione di Dio nel creato è molto illuminante quanto segue: «Dio carica
pure le nubi con umidità, espande le sue nuvole luminose.
Ed esse vagano girando qua e là, secondo la sua intelligente guida, per
eseguire tutto ciò, che Egli comanda loro, sopra la faccia della terra. Egli
le fa scaricare o come flagello, o a favore della sua terra, o
come grazia» (Giobbe
37,11ss).
Per l’approfondimento si vedano in Nicola Martella,
Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma
2002) i seguenti articoli: «Castigo», pp. 105s; «Disciplina», pp. 144s;
«Giorno di Jahwè»;
«Giudizio», pp. 172s; «Giudizio storico», pp. 173; «Giustizia
di Dio», pp. 178s;
«Jahwè: azione verso i re delle nazioni», pp. 204-207; «Jahwè:
azione verso i re d’Israele e di Giuda», pp. 207ss; «Sanzioni
del patto», p. 321.
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opinioni?
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I contributi sul tema ▲
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1. {Andrea
Angeloni}
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Contributo:
Può essere fuorviante
analizzare troppo in profondità l’operare diretto di Dio e provare a carpire
ogni aspetto che riguardi direttamente la sua volontà. Infatti, Dio è
sovrano e l’uomo non ha le capacità per comprendere appieno la sua
incommensurabile complessità, potenza, maestosità. Nonostante si sia fatto
conoscere, non tutto è accessibile per noi uomini; così Dio può, secondo
la propria volontà, distribuire benedizioni e fare misericordia o il contrario
(Rm 9,14-20). Questa prospettiva può limare un nostro atteggiamento lunatico nei
confronti di nostro Signore, perché a prescindere da ciò, che può accadere nella
nostra vita terrena, non deve mancare la nostra fede in Lui e il nostro
ringraziamento per ogni cosa. Il premio per i credenti c’è ed è la vita
eterna! {29-06-2013}
▬
Nicola Martella:
È vero, il Signore è un Dio, che si nasconde (Is 45,15), o così pare
(cfr. Gb 23,8s; Sal 10,1). D’altra parte, è un Dio, che si è rivelato fin
dalla creazione del mondo (Rm 1,19s) e durante la storia (2 Sm 7,27; Dn 2,23; Mt
11,25). Ora, le cose rivelate da Dio e che sono state scritte per sua volontà,
possiamo analizzarle, conoscerle e rappresentarle (cfr.
2 Tm 3,16). «Com’è scritto: “Le cose che occhio non ha vedute, e che
orecchio non ha udite e che non son salite in cuor d’uomo, sono quelle che Dio
ha preparate per coloro che l’amano”. Ma a noi Dio le ha rivelate per
mezzo dello Spirito; perché lo spirito investiga ogni cosa, anche le cose
profonde di Dio… e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla
sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose
spirituali» (1 Cor 2,9s.13). Quindi, possiamo
avere l’umile conoscenza di ciò che «sta scritto», sapendo che sebbene
conosciamo in parte rispetto a ciò che sapremo nella perfezione (1 Cor
13,9s), sappiamo ciò che è sufficiente per basarvi sopra la nostra
conoscenza delle cose di Dio, senza farci trascinare da ogni vento di dottrina
(Ef 4,14).
2. {Girolama Di
Lorenzo}
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Contributo:
Non crederò mai,
e ribadisco mai, che Dio manda le sofferenze nella nostra vita, ma queste fanno
parte della vita, perche abbiamo un corpo corruttibile. Avere accettato
Gesù non significa non avere più malattie o altro. Sappiate che Dio non è una
lotteria, come alcuni lo presentano, ma innanzi tutto ci basti la sua
grazia, la salvezza, le benedizioni, il suo amore. Vi pare poco?
{30-06-2013}
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Nicola Martella:
Certo viviamo in un mondo corrotto dal peccato e la stessa natura è stata
rovinata dagli uomini. Persone senza scrupolo inquinano intere zone con
rifiuti tossici; altre rovinano il prossimo con sostanze nocive e con
l’inquinamento morale.
Tuttavia, su ciò che possa e debba fare Dio in questo mondo, non possiamo
deciderlo noi, ma lo fa l’Onnipotente stesso, che ci crediamo o meno. Per sapere
la verità, che rende liberi, non dobbiamo basarci su ciò che crediamo
noi, ma su ciò che afferma la Parola di Dio. Se Dio non manda le sofferenze
nella vita degli uomini, ma tutto viene da sé, che è successo, ad esempio, nei
seguenti giudizi storici: durante il diluvio universale, a Sodoma e
Gomorra, in Egitto durante le piaghe, ecc.? Inoltre, chi ha punito tante
volte Israele, quando divenne malvagio durante la sua storia? Chi fece
deportare Efraim prima e Giuda poi? Se si legge la Scrittura, si prenderà
atto che fu Dio stesso, dopo aver lungamente pazientato e fatto avvertire
il popolo.
Quindi
l’alternativa è questa: o ci costruiamo un «Dio» a nostra immagine (ossia
secondo i nostri gusti), o accettiamo ciò che Dio ha fatto scrivere di Lui. È la
verità soltanto a renderci liberi. Dio usa anche la sofferenza per
disciplinare i suoi figli, quando sono disubbidienti.
3. {Rita Fabi}
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Assolutamente no,
da Dio può venire di tutto, sia sofferenza che benedizione, tutto secondo
il suo piano per ognuno di noi. La sofferenza può essere uno strumento, che Dio
usa per santificarti di più. Può essere un mezzo, che Dio usa per
fortificare la tua fede. Può essere una persecuzione, che Dio permette per
aumentare la tua ricompensa eterna. Può essere un modo, che Dio usa per
glorificarsi, portando avanti il suo regno, perfino con il sangue dei
santi. Gli scopi possono essere tanti, ma è certo che se Dio permette che soffri
ingiustamente, serve per la sua gloria, e per il tuo bene.
Nella vita cristiana c’è anche la sofferenza. La sofferenza non è immaginaria, e
a volte, può essere anche molto pesante. Un credente, che non conosce questa
verità, cioè, uno che pensa che non soffrirà mai, corre grossi pericoli
per la sua fede. Allora, quando una persona che crede questo, comincia a
trovarsi in una grande sofferenza, diventa una prova terribile per la sua
fede. Egli
comincia a dubitare della bontà di Dio, comincia a dubitare della propria
salvezza, può dubitare che Dio abbia il controllo della situazione. Quindi,
quando soffriamo, abbiamo due scelte: possiamo buttarci nello
scoraggiamento e nella rabbia, guardando male il fatto che Dio abbia permesso la
nostra sofferenza; oppure, possiamo rivolgerci a Dio con più fervore del solito,
guardando a Lui per ricevere la grazia di sopportare la prova, che Egli
permette. Questa è la risposta, che Dio c’insegna. {30-06-2013}
4. {Adolfo
Monnanni}
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■
Contributo:
Prove, malattie, problemi vari e tutto quello, che non ci piace, sono
utilizzati dal Signore per rafforzare la fede, far maturare, farci
riflettere. Dio sa di cosa e quando noi ne abbiamo bisogno. Non prendiamo
tutto come punizione o altri motivi: tante volte, non sempre, dopo possiamo
capire il perché delle svariate situazioni, che viviamo. No alle
dichiarazioni affrettate nel momento della prova stessa; ma anche se non
comprenderemo, prendiamoci le nostre eventuali responsabilità nella
prova, che viviamo. {01-07-2013}
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Nicola Martella:
Molte delle cose dette sono vere e sono corroborate dall’esperienza. Non tutto
ciò, che ci avviene di negativo, è punizione divina; alcune cose sono insite
nella natura umana decaduta ed esistente in un
mondo imperfetto e caduco. Esistono malattie ereditarie. Esistono calamità
naturali. Esistono anche contagi, che non dipendono dalla propria colpa.
Non dovremmo trarre facili conclusioni, quando gli altri (o noi stessi)
si trovano nella disgrazia.
D’altro canto ci sono casi in cui, uno miete ciò, che semina. Nel caso di
Anania e Zaffira l’intervento punitivo di Dio fu abbastanza evidente, perché
estremo (At 5,1ss); ci sono anche altri casi, come quello del re Uzzia,
che fu colpito dalla lebbra (2 Cr 26,19); anche il re Erode che fu
colpito da un angelo del Signore e morì, roso dai vermi (At 12,23).
5. {Salvatore
Paone}
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La Bibbia
c’illustra che Dio, fin dal principio, risulta un Dio ricco di misericordia,
di bontà e di compassioni. Ma questi requisiti che possiede non vanno in
contrasto con altri requisiti: Dio giusto, Dio retto, Dio che potrebbe
essere soggetto a ira. Insomma, Dio è Dio e ogni cosa è in mano sua. Egli può
correggere i suoi figli come Egli ritiene giusto. L’idea di Dio, secondo cui
da Lui possono uscire solo benedizioni, è pura fantasia. Come un genitore
corregge i propri figli, talvolta anche con mezzi drastici e poco piacevoli per
i figli, così Dio ancor di più corregge la nostra vita.
Se così non fosse, Dio avrebbe potuto chiudere un occhio sul peccato e
sulla ribellione dell’uomo. Al contrario, Egli ha avuto compassione
dell’uomo, dandoci la salvezza attraverso il suo Figlio come sacrificio
propiziatorio; così chi non riceve o accetta l’opera sua, viene in perdizione
eterna. Qui vediamo il Dio buono, che provvede salvezza per l’umanità, e il Dio,
che viene in giudizio con chi rifiuta questa salvezza, che dà benedizione.
{03-07-2013}
6. {}
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7. {}
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8. {}
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9. {}
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10. {}
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11. {}
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12. {Autori
vari}
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Fortuna Fico: Sebbene faccia
paura, Dio è un giusto giudice! {29-06-2013}
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Vincenzo Candurra: Da Dio
può venire anche un
severo giudizio! {29-06-2013}
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Dio_solo_bened_MT_AT.htm
29-06-2013; Aggiornamento: 03-07-2013 |