Qui di seguito
discutiamo l’articolo «Animali
e logica dei sacrifici». Siamo partiti dal fatto che qualcuno ha
ammesso di trovare difficile comprendere la logica dei sacrifici e del
sangue versato al tempo dell’AT. Qualcuno, rispondendogli, ha sottinteso che
alla base di tali dubbi ci sia una distorsione del pensiero dovuta alla «filosofia
animalista». Un altro ha rilevato che il sangue di animali non è bastato,
visto che è stato necessario l’eccellente sacrificio di Cristo.
Abbiamo parlato anche dell’ignoranza odierna anche fra i cristiani
riguardo non solo ai vari tipi di paganesimo, ma anche riguardo al complesso
sistema sacrificale ebraico. Perciò non si comprende il principio di base
di ogni sacrificio prescritto: espiazione (copertura del peccato) e sostituzione
vicaria. Una tale ignoranza riguardo alla pedagogia sacrificale dell’AT
rende poi incomprensibile anche lo stesso sacrificio di Cristo. Agli occhi di
chi non si rende conto della gravità del suo peccato dinanzi a Dio, il
cristianesimo diventa una religione umanistica. Come abbiamo mostrato, in
tali casi rimane solo un’etica delle buone opere, quindi un moralismo.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster
(E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli
firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito
può dare uno pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul tema
▲
(I
contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I
contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1. {Samuele
Maodda}
▲
I riti dell’AT
sono ombra di quello che doveva venire e che fu pienamente manifestato e
compiuto in Cristo Gesù. Giovanni Battista disse di Lui, ispirato dallo Spirito
Santo: «Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo».
Quando nell’AT il popolo di Dio sacrificava agnelli, tori, tortore ecc. al Dio
vivente, lo faceva ubbidendogli. Nel sacrificio degli animali non c’era alcun
potere giustificatore o espiatore, ma il fatto che questi sacrifici venivano
fatti in fede, credendo alla Parola di Dio.
Quando Abrahamo era pronto a sacrificare suo figlio Isacco a Dio, la Bibbia ci
fa sapere che questa sua fede gli fu messa in conto di giustizia. E così
è per tutti noi, da Adamo fino a oggi. Se riponi la fede in Dio, nella sua
Parola e nel sacrificio espiatore, che Gesù fece tanto per noi quanto per coloro
che furono prima della sua venuta e della sua morte espiatoria, avrai la
salvezza
che è il dono di Dio. È chiaro che la fede che Abrahamo mostrò, fu una fede
operante. Una fede che agiva in accordo a essa. Infatti, ubbidì alle parole di
Dio. E così dovrebbe essere la nostra fede. Ci dovrebbe portare ad agire in
accordo alle parole di Dio, alle parole di Gesù nostro Signore.
Prima che Gesù venisse nel mondo, il genere umano non aveva chiaro il piano
di Dio per la sua salvezza. Ma quando venne Gesù, come dice Giovanni nel suo
Vangelo, venne la luce. E noi possiamo comprendere pienamente l’amore di Dio per
l’uomo. L’amore che l’ha portato a dare il suo unigenito Figlio. Lui è morto
al posto nostro. Il suo sangue ha coperto i nostri peccati (sia i nostri che
quelli di coloro, che vissero prima di Gesù).
Questo è ciò che ho compreso. Spero di non essermi ingarbugliato
nell’esprimermi. E spero di non aver detto qualcosa che non sia proprio com’è.
Correggetemi in tal caso, affinché anch’io possa comprendere meglio. Dio ci
benedica. {17-01-2011}
2. {Nicola
Martella}
▲
Con molti aspetti
del contributo precedente non si può che concordare; faccio soltanto alcuni
appunti sul rapporto fra sacrifici del vecchio patto e il sacrificio eccellente
del nuovo patto. È stato giustamente evidenziato che i riti dell’AT erano «l’ombra
di cose future» rispetto all’eccellenza del nuovo patto (Col 2,17). Dire
però che «nel sacrificio degli animali non c’era alcun potere giustificatore
o espiatore», è semplicistico e teologicamente insostenibile. Di fatti, se così
fosse, offrirli o meno sarebbe stato irrilevante; ma le cose non stavano così.
Chi, avendo commesso un’infrazione, non portava il sacrificio comandato, dopo
essersi pentito, si attirava l’ira di Dio. Solo l’azione sacrificale permetteva
di uscire dallo stato d’impurità continuata. Se il santuario e tutti i suoi
utensili non venivano purificati, Dio non poteva stare in mezzo al suo popolo e
ascoltare le loro preghiere (Lv 16).
Il
principio era «vita per vita»: Dio dava la vita innocente d’un animale per
la vita del peccatore. Il «difetto» di tali sacrifici era «l’affanno
sacrificale» a causa della natura peccaminosa dell’uomo. Essi erano validi e
necessari, ma non permettevano mai di raggiungere lo stato di perfezione morale.
Non a caso, il NT non scredita o sminuisce i sacrifici dell’AT, ma presenta
l’eccellenza del sacrificio di Cristo. «La legge, avendo un’ombra dei
futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi
sacrifici, che sono offerti continuamente,
anno dopo anno, rendere perfetti
quelli, che s’accostano a Dio» (Eb 10,1). Dinanzi all’eccellenza, fu
abrogato il «comandamento precedente a motivo della sua
debolezza e inutilità (poiché la
legge non ha condotto nulla a compimento);
ma v’è altresì l’introduzione d’una migliore speranza» (Eb 7,18s). Ora, fino
all’avvento dell’eccellenza, ciò che Israele aveva era utile ed efficace,
sebbene non definitivo (ma essi non ne avevano ancora la rivelazione).
Al tempo dell’AT, la fede si basava su un sistema sacrificale allora
funzionante e comprensibile nel suo significato. Dinanzi a una luce a 100 Watt,
le candele di una volta impallidiscono; ma allora, non conoscendo altro, candele
e lampade al petrolio erano utili e necessari. Chi ha l’acqua corrente in casa
oggi, non può disprezzare i tempi, in cui dovevamo andare a prendere l’acqua dal
pozzo o da una distante fontana pubblica; allora c’era solo quella ed era utile
e necessaria.
3. {Pietro
Calenzo}
▲
Evidentemente chi
non percepisce appieno la piena condanna dell’uomo e l’eterna giustizia
di Dio con le sue relative leggi cerimoniali, ordinate dall’Eterno per espiare
il peccato e i peccati del suo popolo, ben difficilmente ha una piena
comprensione della giustizia e dell’amore di Dio, e della totale depravazione
di ogni essere umano. È necessario che lo Spirito riveli all’uomo il proprio
stato di perdizione eterna e imperitura, solo allora l’uomo percepirà che il
sacrificio degli animali, richiesti da Dio, non erano altro che una santa e
amorevole «maniera» di Dio, per non condannare gli Israeliti.
Al di là del buonismo umanistico, basta guardarci intorno, per conoscere e
discernere chi è
l’uomo senza Dio; guardiamoci intorno, che cosa domina nel mondo!? Ogni
tipo di nefandezza, la continua violenza dell’uomo contro l’uomo, figli contro
madri, il dio denaro con le sue cattedrali (banche e conto correnti, ecc.), che
dominano ogni anfratto di ogni singolo uomo non-credente. Vogliamo forse
accusare Dio, perché attraverso il sacrificio degli animali graziava della
vita gli uomini israeliti, che erano degni della morte al suo cospetto?
È importante sottolineare, che nella pienezza dei tempi (sottolineo nella
pienezza dei tempi) Dio ha tanto amato il mondo, che ha donato Colui che gli era
più caro, Gesù il Cristo, affinché tutti coloro che credono in Gesù come
sacrificio vicario, abbiano il suo perdono, la sua riconciliazione, una vita
nuova di pace e la vita eterna. Ci pare poco?! Un abbraccio e il Signore ci
benedica. {18-01-2011}
4. {Vincenzo
Russillo}
▲
Una visione distorta può portare alla visione
di un Dio, che si compiace dell’odore dei sacrifici, un’immagine paganizzante e
che è frutto di una filosofia umanista.
Bisogna innanzitutto
considerare che è stato Dio a istituire e approvare i sacrifici. Questi
non avevano un ruolo magico-superstizioso, ma dovevano avere l’espressione del
riconoscimento cosciente della propria colpa davanti a Dio; e, in secondo
luogo, esprimevano il desiderio di ristabilire la comunione con l’Eterno.
La legge, espressa in
Levitico 16, introduceva il rito dell’espiazione: un capro veniva ucciso
come sostituzione
simbolica per la vita di un popolo corrotto e degno di morte. In particolare il
sommo sacerdote prendeva due capri maschi per l’offerta per il peccato.
Uno dei capri veniva sacrificato come sacrificio per il peccato per il popolo
d’Israele (Levitico 16,15), mentre l’altro capro veniva mandato via nel deserto
(Levitico 16,20-22). Il sacrificio per il peccato offriva il perdono, mentre
l’altro capro rappresentava la rimozione del peccato.
Tuttavia, i sacrifici
non erano certo sufficienti a espiare ogni peccato, bensì il Messia con
la propria morte ha espiato i peccati del mondo. Infatti c’è scritto che «è
impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati» (Ebrei 10,4).
Solo il Cristo ha preso su di sé ogni peccato; tale concetto è ben chiaro in
Ebrei 10,10-14.
I sacrifici degli
animali nel VT avevano, quindi, lo scopo di rendere consapevole il popolo
d’Israele della loro corruzione davanti a un Dio santo (Romani 5,12-20). Gli
Ebrei attraverso i sacrifici riconoscevano la loro colpa e la loro necessità di
grazia divina e di perdono. È ben importante evidenziare che, diversamente dai
sacrifici pagani, quelli offerti dal popolo d’Israele dovevano essere fatti
con spirito d’umiltà e di pentimento (si veda Isaia 66,1-4 e Amos 5,21-24).
Quindi, al contrario dei riti pagani, non vi era alcun elemento superstizioso.
L’oggetto del
sacrificio, ovvero l’animale, copriva solo momentaneamente il peccato;
per questo i sacrifici venivamo ripetuti continuamente. Con la venuta di Gesù
e la sua morte, Egli è divenuto l’unico mediatore tra Dio e gli uomini: «Infatti
c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo».
È importante, quindi, comprendere l’importanza dei sacrifici; essi erano il
preludio all’azione di Cristo quale unico sacrificio, che porta alla salvezza.
{19-01-2011}
5. {}
▲
6. {}
▲
7. {}
▲
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {}
▲
12. {}
▲
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Animali_sacrifici_MT_AT.htm
19-01-2011; Aggiornamento: 20-01-2011 |