Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Il sabato, l’anno sabbatico e il giubileo.

 

Ecco le parti principali:
■ Il patto, l'etica e il pensiero sabbatico
■ Il sabato nell’Antico Testamento, nel giudaismo, nel Nuovo Testamento e relative questioni odierne
■ L’estensione del sabato: l’anno sabbatico e lo jôbel nella Torà e nella storia
■ L’ideale e le funzioni teologiche risultanti
■ Excursus: Storia del giubileo cattolico
■ Le feste principali in Israele.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IL DECALOGO

 

 di Nicola Martella

 

Del Decalogo (= le dieci parole) abbiamo due versioni: la prima versione fu posta alla base del patto di Dio elargito a Israele presso il Sinai (Es 20); la seconda versione fu posta da Mosè alla base del rinnovamento del patto con la nuova generazione, appena prima di conquistare la terra promessa (Dt 6).

 

Esodo 20,2-17

Deuteronomio 5,6-21

1. Io sono l’Eterno, il tuo Dio, che ti ho tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù (v. 2).

1. Io sono l’Eterno, il tuo Dio, che ti ho tratto fuori dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù (v. 6).

2. Non avere altri dèi nel mio cospetto. Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, il tuo Dio, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che m’odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti (vv. 3-6).

2. Non avere altri dèi nel mio cospetto. Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a quelle cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, il tuo Dio, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sopra i figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che m’odiano, e uso benignità fino a mille generazioni verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti (vv. 7-10).

3. Non usare il nome dell’Eterno, che è il tuo Dio, in vano; perché l’Eterno non terra per innocente chi avrà usato il suo nome in vano (v. 7).

3. Non usare il nome dell’Eterno, del tuo Dio, in vano, poiché l’Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il suo nome in vano (v. 11).

4. Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa' in essi ogni opera tua; ma il settimo è giorno di riposo, sacro all’Eterno, che è il tuo Dio; non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figlio, né la tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero ch’è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l’ha santificato (vv. 8-11).

4. Osserva il giorno del riposo per santificarlo, come l’Eterno, il tuo Dio, ti ha comandato. Lavora sei giorni, e fa’ in essi tutta l’opera tua; ma il settimo giorno è giorno di riposo consacrato all’Eterno, al tuo Dio: non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figlio, né la tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il tuo forestiero che sta dentro le tue porte, affinché il tuo servo e la tua serva si riposino come tu. E ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto, e che l’Eterno, il tuo Dio, ti tratto di là con mano potente e con braccio steso; perciò l’Eterno, il tuo Dio, t’ordina d’osservare il giorno del riposo. (vv. 12-15).

5. Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà (v. 12).

5. Onora tuo padre e tua madre, come l’Eterno, il tuo Dio, ti ha comandato, affinché i tuoi giorni siano prolungati, e tu sii felice sulla terra che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà (v. 16).

6. Non uccidere (v. 13).

6. Non uccidere (v. 17).

7. Non commettere adulterio (v. 14).

7. Non commettere adulterio (v. 18).

8. Non rubare (v. 15).

8. Non rubare (v. 19).

9. Non attestare il falso contro il tuo prossimo (v. 16).

9. Non attestare il falso contro il tuo prossimo (v. 20).

10. Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia dei tuo prossimo (v. 17).

10. Non concupire la moglie del tuo prossimo, e non bramare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo (v. 21).

 

Si noti al riguardo quanto segue.

     ■ Si noti come il 4° comandamento relativo al giorno del riposo sia basato in Es 20 sull’analogia creazionale, mentre in Dt 5 direttamente sul fatto che Dio ha liberato Israele dall’Egitto (1° comandamento). Vi è un principio di riconoscenza al Dio liberatore e un principio di solidarietà verso le creature soggette al giogo. Come si vede il Decalogo non è semplicemente e solo una legge spirituale o morale, ma come Carta Magna d’Israele è strettamente connesso alla sua storia.  

     ■ Il Decalogo è la Costituzione (o Testimonianza) d’Israele ed è strettamente connesso alla liberazione dall’Egitto, al patto mosaico e alla conquista della terra promessa. → Non si può applicare quindi direttamente a nessun altro popolo e a nessun altro Stato (neppure alla chiesa e al nuovo patto), sebbene porti in sé una funzione di «modello» per ogni Stato, nazione e popolo.

     ■ Il Decalogo sancisce la particolare situazione politico-religiosa, che viene chiamata «teocrazia», secondo cui la legge religiosa è altresì legge di Stato. → Non si può applicare quindi direttamente alla chiesa e al nuovo patto. I credenti del nuovo patto sono sottomessi ognuno alla legge civile e penale vigente nel rispettivo paese. Dal punto di vista spirituale e morale sono sottomessi alla «legge di Cristo» e alla legge dello Spirito».

     ■ Alcuni comandamenti del Decalogo sono stati ripresi nel nuovo patto, ma altri no. Per questo motivo il Decalogo rimane una livella morale per gli aspetti che il nuovo patto ha recepito, sebbene esso sia per natura ancorato nella speciale situazione sociale ed etnica d’Israele. Un caso particolare riguarda il sabato, che non è stato ingiunto ai Gentili cristiani; i Farisei fra i cristiani giudaici pretendevano la giudaizzazione dei Gentili (circoncisione) e la loro sottomissione alla legge mosaica (At 15,1.5), ma la chiesa apostolica decise diversamente (vv. 28s). Paolo in Rm 14 prevede all’interno dell’etica del nuovo patto la possibilità che i cristiani giudei continuino a osservare il «giorno» (sabati, noviluni, feste ebraiche e giudaiche), mentre i cristiani gentili non lo facciano (Rm 14,5s; Gal 4,10; Col 2,16).

     ■ Il Decalogo indica l’alta meta, a cui è stato chiamato chi è entrato nel patto del Signore sulla base della sua grazia e del sacrificio provvisto. Esso mette altresì continuamente a nudo il peccato che coabita nella vita dei credenti; cosa che, nel loro cammino di santificazione, li spinge a basarsi sulla grazia di Dio e a separarsi dal male.

 

Per l’approfondimento si veda quanto segue:

     ■ Nicola Martella, «Testimonianza», Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), pp. 360s.

     ■ In Nicola Martella, Šabbât (Punto (Punto (Punto (Punto°A°Croce, Roma 1999) si vedano i seguenti articoli: «La questione della legge», pp. 51-56; «La questione della domenica», pp. 57-69.

 

Dichiarati peccatori solo dal Decalogo? {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Decalogo_Sh.htm

15-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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