Secondo te,
quali chance può avere in futuro il «movimento dei Fratelli»?
(Spiegazione: Si intendono le possibilità
perché il «movimento dei Fratelli» continui a esistere, a essere operoso,
efficace, a contribuire all’avanzamento del regno di Dio, eccetera.)
È
evidente che ognuno di noi è capace di tracciare un possibile sviluppo, in bene
o in male, delle cose in cui è coinvolto, partendo dagli elementi che conosce e
dagli strumenti che ha a disposizione. Certo ciò rimarrà sempre un’impressione
soggettiva e personale che parte dalle proprie esperienze. In ogni modo, però,
tante impressioni, se messe insieme, possono aiutare a capire meglio certe
eventuali tendenze e possono, possibilmente, indurre a modificare il tiro. |
■ Buone chance se saprà
risvegliarsi e rinnovarsi. (Maurizio Marino)
■ Potrebbe crescere (A. Fausto
Gaeta)
■ La centralità data alla
Scrittura rende il «movimento dei Fratelli» potenzialmente di grande utilità per
l’avanzamento del Regno di Dio. (Nicola Berretta)
■ Se il «movimento dei Fratelli»
vuole continuare a essere una realtà evangelica forte e operativa in Italia,
credo che bisognerà eliminare alcuni ostacoli come ad esempio il fenomeno
dell’individualismo delle chiese locali e la chiusura totale verso chi la pensa
diversamente dall’altro.
(Gaio, ps.)
■
Molte, se s’ispira al 1° secolo, perché, dal momento che manca d’una gerarchia
di potere e controllo, è rinnovabile. (Rinaldo
Diprose)
■ Ci sono grandi possibilità di
sviluppo se gli anziani camminano in umiltà e spronano la chiesa ad adempiere il
grande mandato. (Bill Quinert)
■ Per quello che mi è parso
di vedere negli anni in cui ho vissuto nell’ambiente dei Fratelli, più che un
«movimento», mi sembra un «arroccamento» in quanto sembra troppo impegnato a
difendere la propria posizione nei confronti delle altre realtà evangeliche, ma
anche e soprattutto fra le diverse assemblee dello stesso ambiente. La soluzione
per continuare a esistere è quella dell’apertura verso le altre realtà: un buon
esperimento è quello dell’assemblea di Finocchio, che ha promosso e porta avanti
un incontro mensile fra gli anziani e responsabili di altri tipi di chiese del
circondario. (Francesco Bozzi)
■ Maggiore consacrazione
personale. (Luciano Mancin)
■ Essere meno movimento
esclusivo (di élite) e dunque aprirsi maggiormente verso l’esterno — non però in
senso ecumenico come invece fa il protestantesimo storico. (Luca Ciotta)
■ Non saprei: conosco una chiesa
dei Fratelli in costante aumento di membri con tanti doni e un’altra in costante
decrescita (quella «legalista» nella sostanza, anche se non nella forma e nella
dottrina). (Salomè Stisabi, ps.)
■ Molte se si è «obbedienti» alla
Parola e se si coinvolgono tutti i membri a essere operativi, cioè che ogni
membro si dovrà attivare per rendersi utile nell’opera di Dio; questo dovrebbe
essere incentivato dai conduttori affinché tutta l’assemblea sia motivata nel
lavoro e nella crescita. (Sandro Carini)
■ Credo che l’ancoraggio alla
Scrittura faccia operare la fedeltà di Dio che conserverà la sua chiesa. Forse
questo vuol dire solo sopravvivere e non vedo grossi segnali di crescita.
(Giorgio De Luca)
■ Non saprei dire
quali ma ho il senso di
quante e non mi sembrano molte, ma confido in Dio che sappia usare al
meglio quel poco, invece del peggio di quel tanto che sappiamo usare noi.
(Sandro Bertone)
■ Credo che le nostre chance siano
legate prevalentemente all’attaccamento dei singoli alla Parola di Dio e
all’apertura verso i fratelli d’altre denominazioni allo scopo di far avanzare
insieme il regno di Dio e non con quello di riempire le sale di culto. (Antonio
Del Vento)
■ È assolutamente necessario un
ripensamento di fondo su ciò che unisce (senza negare le legittime differenze),
su ciò che si è chiamati a fare come chiesa e in generale sull’atteggiamento che
si deve avere nei confronti del «mondo». (Pier Francesco Abortivi)
■ Poche. (Emanuela Busatto)
■ Sono un po’ pessimista, però Dio
può sempre fare la differenza suscitando persone che sappiano far fruttare
l’eredità che hanno ricevuto. (Tonino Mele)
■ Puntare sulla traduzione della
Bibbia, in lingue ancora sconosciute o che, pur se conosciute, non hanno ancora
una traduzione ufficiale della Scrittura. Formare traduttori e missionari «dei
Fratelli» (quindi dottrinalmente sani) per l’estero, ma anche missionari «dei
Fratelli» per l’interno: l’Italia ha da essere ancora riempita dell’Evangelo in
zone ancora vergini o che hanno vissuto uno splendore spirituale per un periodo
e poi si sono spente. (Attilio De Renzis)
■ A mio avviso la potenzialità è
alta. (Roberto Frache)
■ Che domanda. Non è vietata la
chiromanzia? Questa mia risposta è in effetti, in parte, una battuta...
ma riflette anche due aspetti: ▪ 1) Non riesco
a vedere trend futuri sulla base di condizioni presenti e di ragionamenti umani
(progresso, sopravvivenza, lento declino alla valdese, sviluppo grazie agli ex
extracomunitari rumeni... mah). ▪ 2) A
posteriori possiamo trovare tante spiegazioni per la nostra storia, ma il futuro
(se con risvegli, scandali o miracoli) non è prevedibile con i nostri strumenti.
E in più questi tentativi di prevedere il futuro, se presi troppo sul serio, mi
fanno venire in mente il censimento del popolo ebreo.
(Marcello Favareto)
■ A livello mondiale molte chance
perché nelle nazioni anglosassone sono già stati messi in discussione e
riesaminati tanti elementi che, da un punto di vista biblico, hanno una
importanza secondaria. In Italia non saprei, dipende anche dal futuro della
rivista
«Il Cristiano», che viene considerata autorevole.
(A.D., ps.) [►
10.]
■ Le chance
siamo noi; temo che il mondo più s’andrà avanti e più limiterà queste chance
(parlo d’invasioni culturali e religiose che rischiano di prendere il
sopravvento con gli anni). La chance è adesso, un momento in cui grazie a Dio
abbiamo la totale libertà di testimoniare il vangelo. (Federico Corona, ps.)
■ Se non ha un impatto sociale, implode, vive solamente fino a quando vivono
quelli al suo interno. (Stefano Comune)
2.
Dati di credenti esterni