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La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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NUOVE RIVELAZIONI CARISMATICISTE

Lievito esoterico di false interpretazioni

 

 di Nicola Martella

 

1. Le tesi (1) {Andrea Martina}

2. Osservazioni e obiezioni (1) {Nicola Martella}
3. Le tesi (2) {Andrea Martina} 4. Osservazioni e obiezioni (2) {Nicola Martella}

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere il punto sottostante

 

Questo confronto avrebbe potuto trovare posto nel tema di discussione «Preghiere sull’altare? Parliamone», facendo qui seguito ai primi due punti, ma dato che Andrea Martina non dà le risposte da me richieste, ma porta il discorso su tutt’altro, sono stato costretto a mettere questa discussione extra. Qui egli mostra il vero lievito del misticismo all'interno della sua interpretazione della Bibbia e la base della sovrastruttura dogmatica del carismaticismo, fondata su nuove rivelazioni.

     Come c’era da aspettarsi per un ideologo carismaticista, Andrea Martina non ha tenuto conto delle mie obiezioni, che ho mosso, punto per punto, alla sua prima risposta, né si è degnato di rispondere veramente a quanto da me richiesto. L’esegesi biblica contestuale e rigorosa a lui non interessa. I suoi modelli ispiratori sono, oltre a Benny Hinn, specialmente «l’apostolo» Valdemiro Santiago, di cui vuole diventare l’incarnazione in Italia, e la pratica della «Chiesa mondiale della potenza di Dio» (Brasile).

     Andrea Martina mi ha mandato diverse volte le stesse cose con minime variazioni (una o due frasi in più), chiedendomi di rispondergli; visto che ho già presentate tali cose e vi ho risposto, ciò mi fa pensare che non abbia letto le mie obiezioni alla sua risposta precedente. In tale giungla di ripetizioni e spropositi, senza vere risposte, ho cercato ciò che ancora non fosse stato da me pubblicato. Come al solito correggo i molteplici errori di vario genere, oltre a un linguaggio, a tratti, tipo SMS e con scarsa sintassi. Per l’analisi della sua prassi di bruciare liste di preghiere su un monte in giorni e momenti particolari, si veda l’articolo «Preghiere sull’altare? Missionari per l’Evangelo o divulgatori di pratiche esoteriche cristianizzate?».

 

 

1. Le tesi (1) {Andrea Martina}

 

Caro Martella, ti posso assicurare che già è molto risponderti, e tra le righe nell’introduzione si poteva percepire un altro messaggio. Ora, ti chiedo, Martella, se sei un uomo timorato di Dio e rispettoso della Parola, abbi il coraggio di pubblicare sul tuo sito oltre, alle altre cose, anche questo post.

     Comunque, io carismatico non mi smentisco? Gloria a Dio! Che con poco o molto lo diventassi anche tu Martella.

     Nessuno toglie o aggiunge qualcosa alla Bibbia; il tuo riferimento in Apocalisse 22,18 dice «le parole della profezia di questo libro», riferendosi solo all’Apocalisse di Giovanni; questo dimostra la tua scarsa attenzione alla Parola.

     Gesù c’insegna che lo Spirito Santo ci rivelerà le cose a venire, quindi tutto ciò che riguarda le strategie spirituali di un ministero, e i misteri di Dio sono in continua evoluzione; il nostro errore è che vagliamo fare stare Iddio Onnipotente nella scatolina dei nostri ragionamenti.

     Ad esempio, oggi se succedesse qualcosa come ai tempi degli Atti, quando Filippo si è praticamente smaterializzato per essere trasportato come un fantasma in un’altra città (Atti 8,39-40), sarebbe inquisito di mago, eretico o esoterico.

     Ora, però, è inevitabile che i ragionamenti umani non accettano il compiersi e il maturarsi dei tempi, in cui faremo cose maggiori di Gesù Cristo, come è scritto in Giovanni 5,20 e 14,12. E per certo si verificherà perché è scritto in Atti 2,17 che negli ultimi tempi la potenza dello Spirito Santo sarà su tutti e rivelerà le cose future Giovanni 16,13.

     Poi mi scrivi in questo tono infantile di sfida: «Se sei capace, rispondi in modo sobrio e pacato alle mie osservazioni e obiezioni». Come vedi, non mi sembra mai di avere fatto il contrario, mi chiedo quali sarebbero queste mie pratiche esoteriche cristianizzate? Pregare per le persone? Andare sul monte? Bruciare dei fogli con liste di preghiere, questo è esoterismo? Come si può vedere in questo video della Mondiale. Quello che ha capito fischi per fiaschi sulla potenza di Dio sei tu!

     Caro Martella, ti do un consiglio spassionato: leggi meglio la Bibbia e alla mattina invece di spendere ore per trovare il gossip per l’audience, piega le ginocchia e chiedi che lo Spirito Santo ti si riveli. Shalom.

 

 

2. Osservazioni e obiezioni (1) {Nicola Martella}

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA

 

La mia delusione

     Mi aspettavo sinceramente una risposta alle mie obiezioni, ossia una dimostrazione della biblicità dei suoi riti montanari, ma inutilmente. Invece di ciò, come tutti gli ideologi, si attacca a sfumature e a cose secondarie. Si attacca ad Apocalisse 22,18 sebbene tale riferimento si trovasse fra altri (1 Cor 4,6; 2 Tm 2,15), a cui avrei potuto aggiungere altri brani dell’AT (cfr. Dt 4,2; 12,32) e del NT (cfr. 2 Pt 3,15s) sul non aggiungere o togliere alla Parola di Dio. Chi non dà risposte sugli elefanti, mette in evidenzia le pulci! C’è un principio dell’ermeneutica che recita: «Se una cosa rilevante vale per un aspetto (qui non aggiungere o togliere in Ap) quanto più vale per il tutto (qui la Bibbia)». Ma che ne sa Andrea Martina di ermeneutica? E poi parla della mia presunta «scarsa attenzione alla Parola».

 

L’ideologia carismaticista

     Notiamo per ora la sua scarsa attenzione. «Gesù c’insegna che lo Spirito Santo ci rivelerà le cose a venire». Se si fa un’esegesi contestuale dei capitoli dell’Evangelo di Giovanni (cap. 13-17), a cui Andrea Martina si riferisce, ci si accorgerà che Gesù parlava soltanto ai suoi undici apostoli! (si vedano qui i pronomi personali rivolti agli undici discepoli). A parte il fatto che Gesù, dopo la risurrezione rimase 40 giorni con i discepoli, istruendoli, dopo la Pentecoste lo Spirito Santo ricordò loro le cose dette da Gesù, ed essi le predicarono e le scrissero (Evangeli, epistole). Quella di cambiare i pronomi (da vi / voi a ci / noi) e perciò i destinatari dei discorsi finali di Gesù, è la ricorrente tattica dei falsi maestri. Che «lo Spirito Santo ci rivelerà le cose a venire», è la ricorrente scusa dei demagoghi religiosi di tutti i tempi, che vogliono accreditare le visioni della propria mente come nuova rivelazione divina e le loro pratiche esoteriche come bibliche. Nella mia opera Escatologia fra legittimità e abuso. Escatologia 2 (Escatologia e primo millennio, pp. 27-52; Escatologia e secondo millennio, pp. 53-113), faccio una lunga carrellata di tali falsi profeti escatologici durante due millenni, i quali si appellavano a cose del genere, ritenendo di essere «canali» privilegiati della rivelazione divina nel loro presente; hanno portato sempre gravi danni sul cristianesimo.

     L’idea fissa di un certo carismaticismo è applicare tutto ciò, che Dio fece all’inizio della chiesa primordiale, a tutti i tempi. A ciò si deve l’esempio di Filippo in Atti 8, facendo intendere che tale cosa straordinaria che fece Spirito del Signore, rapendo Filippo (vv. 39s), debba succedere ancora. Tale periodo particolare fu straordinario anche allora, poiché durò un tempo abbastanza breve, tanto che già l’autore dell’epistola agli Ebrei guardava a esso con nostalgia (Eb 2,4 verbi al passato).

 

2.  L’ANALISI DEI BRANI BIBLICI MENZIONATI

     ■ Giovanni 5,20; 14,12; 16,13: A ciò si aggiunga l’altra fissazione del carismaticismo, ossia che al tempo della fine tali fenomeni si intensificheranno nella chiesa. Per affermare ciò, si usa lo stesso trucco della versettologia indebita di applicare asserzioni storiche, rivolte da Gesù agli apostoli soltanto, a tutti i credenti. Se andiamo a Giovanni 5,20, citato dal mio interlocutore, prendiamo atto che Gesù parlava ai Giudei, che «perseguitavano Gesù e cercavano d’ucciderlo» (vv. 16.18). Qui Egli disse loro che il Padre «gli mostrerà delle opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati»; tale verso non centra nulla con le pretese escatologiche di Andrea Martina.

     In Giovanni 14,12 Gesù rivolse una parola agli apostoli e soltanto a loro; in tutto il capitolo gli aggettivi e i pronomi personali sono i seguenti: io, mio, me; voi, vostro, ve, vi; noi, eccetera. Si menziona Toma (v. 5), Filippo (vv. 8s) e Giuda (v. 22), che parlano a nome degli altri apostoli. Nei verso 12-14 parla a loro («vi dico») e di loro, così nei versi che seguono; tali versi non si possono separare: «In verità, in verità vi dico che chi crede in me, farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; e quello che voi chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò». È evidente che Gesù parlando ai suoi apostoli, con «chi crede in me» (v. 12) intendesse «chi di voi crede in me», poiché spiegò subito «quello che voi chiederete / se voi chiederete nel mio nome» (vv. 13s). Che Gesù abbia detto agli Undici: «Chi crede in me», non deve sorprenderci, poiché tra gli discepoli stessi c’erano coloro che dubitavano della sua messianicità (Lc 24,21; Gv 6,64) e poi anche della sua risurrezione (Lc 24,22ss due discepoli di Emmaus; Gv 20,25ss Toma; Lc 24,41 discepoli). Che gli apostoli abbiano poi fatto le opere compiute da Gesù e anche di maggiori, è scritto nel resto del NT, poiché essi portarono l’Evangelo in tutto il mondo (Mt 28,19; At 1,8), mente Gesù si limitò alle pecore perdute d’Israele in Palestina (Mt 15,24).

     Similmente Giovanni 16,12ss riguardava soltanto gli undici apostoli del Signore: «Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve l’annunzierà». Si notino qui gli aggettivi e i pronomi personali. Da Pentecoste in poi, lo Spirito Santo fece tutto ciò nei confronti degli apostoli del Signore, talché essi poterono insegnare la sana dottrina (At 2,42) e scrivere il NT! Basarsi su tale verso per accreditare le rivelazioni escatologiche dei carismaticisti, è incapacità di fare un’esegesi contestuale ed è mera ideologia.

 

     ■ Atti 2,17: Si noti come Andrea Martina, dopo aver dato una falsa interpretazione dei brani di Giovanni, togliendoli dal loro contesto naturale, menziona Atti 2,17, brano classico per le manipolazioni carismaticiste. Se si va ad Atti 2,17-21, ci si renderà conto che Pietro stata citando Gioele 2,28-31 e che stava parlando ai soli Giudei e proseliti del giudaismo, sia locali che della diaspora (vv. 9ss), che erano presenti per la Pentecoste a Gerusalemme. Pietro si rivolse soltanto agli «uomini giudei, e voi tutti che abitate in Gerusalemme» (v. 14) e agli «uomini israeliti» (v. 22), chiamandoli «uomini, fratelli» (v. 29); viceversa, i Giudei si rivolsero «a Pietro e agli altri apostoli», chiamandoli «fratelli» (v. 37). Tornando a tali versi di Gioele, citati a Pentecoste alle orecchie dei Giudei locali e della diaspora, si notino gli aggettivi personali: «E avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio Spirito, e profeteranno» (vv. 18s). È evidente che Gioele e Pietro intendessero con «sopra ogni carne» soltanto gli Israeliti, come gli aggettivi «vostri, vostre» mostrano, oltre a tutti gli altri riferimenti israelitici del contesto (Gle 2,1.15 Sion; v. 16 popolo, vecchi, fanciulli, poppanti, sposo, sposa; v. 17 «tuo popolo… la tua eredità»; vv. 18s.21 «suo paese… suo popolo»; v. 23 «voi, figli di Sion»; v. 27 «in mezzo a Israele… il vostro Dio… il mio popolo; v. 32 «monte Sion e in Gerusalemme… fra gli scampati»).

     A nessuno degli apostoli sarebbe venuto in mente qui di spiegare l’adempimento di Gioele a Pentecoste come un evento che riguardava i pagani! Perché l’Evangelo arrivasse ai pagani, bisognava aspettare a lungo, ossia finché il Signore costrinse proprio Pietro a cambiare mentalità, facendolo andare da Cornelio (At 10). Come si vede, a una falsa interpretazione di comodo, se ne aggiunge un’altra all’interno della struttura ideologica tipica del carismaticismo.

 

3.  LE RIVELAZIONI ESCATOLOGICHE: Abbiamo visto che i brani degli Evangeli, menzionati da Andrea Martina si riferivano contestualmente soltanto agli undici apostoli di Gesù. Abbiamo anche mostrato che Atti due presenta un contesto esclusivamente inter-giudaico. Tale brano di Gioele 2 si realizzò per gli israeliti come caparra a Pentecoste e si compierà in modo compiuto durante la grande tribolazione. Infatti è scritto per tale tempo increscioso: «E spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplica; ed essi riguarderanno a me, a colui ch’essi hanno trafitto, e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito» (Zc 12,10 e contesto). Zaccaria e Gioele si riferivano alla stessa cosa. Perciò Giovanni nell’Apocalisse disse dell’avvento escatologico del Messia che «lo vedranno anche quelli che lo trafissero» (Ap 1,7); ciò porterà il ravvedimento nel resto fedele d’Israele, illustrato dalla donna (Ap 12,1s.6.13-17).

     Non è scritto nel NT che ci sarà un grande risveglio prima della fine con nuove rivelazioni, miracoli e segni? Certamente, ma sarà un grande risveglio esoterico, con nuove rivelazioni diaboliche e con dottrine demoniache, le quali prepareranno l’apostasia finale e l’avvento del falso cristo. Per non dilungarmi rimando ai seguenti brani:

     ■ «Lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza» (1 Tm 4,1s).

     ■ «La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; e con ogni sorta d’inganno d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per esser salvati» (2 Ts 2,9s)

 

Lo Spirito Santo, che ha ispirato tali cose agli apostoli, non può ispirarne altre contrarie a esse. Le nuove rivelazioni carismatiche, le loro dottrine gnostiche e le loro pratiche sacramentali ed esoteriche cristianizzate fanno parte di tale piano «ecumenico» di seduzione e apostasia. Tali falsi maestri renderanno molte chiese una Babilonia spirituale e spianeranno la via al falso cristo. Per l’approfondimento rimando all’articolo «La fine dei tempi», Carismosofia, pp. 225-230. Per molti dettagli sul tempo della fine si veda la mia seguente opera: Nicola Martella (a cura di), Escatologia 1-2 (Punto°A°Croce, Roma 2007): 1. Escatologia biblica essenziale; 2. Escatologia fra legittimità e abuso.

 

4.  LE ALTRE QUESTIONI RIMANENTI: Mi aspettavo prove esegetiche dei suoi riti propiziatori montani, ma mi è arrivata solo tale salsa confusa di ideologie carismaticiste. Nonostante ciò mi attribuisce un «tono infantile di sfida» e cerca di sminuire la portata della sua religiosità esoterica cristianizzata. E non bastasse, rincara la dose, continuando a mandarli link di filmati con i suoi modelli sudamericani, il «fuoco estraneo», a cui si è incendiato e con cui contamina il suo prossimo. Non vale la pena ripetermi. Con una simile interpretazione carismaticista, come sopra mostrata, che prende brani biblici fuori contesto, li aggrega secondo il proprio arbitrio e li tiene insieme col collante ideologico, per lui avrei capito io «fischi per fiaschi sulla potenza di Dio». Certo in non vado sui monti a bruciare liste di preghiere su improvvisati altari, ma mi occupo di aiutare personalmente le anime mediante una cura pastorale biblica; so quindi che cosa sia la potenza di Dio.

     Con siffatte sue premesse ideologiche, mi consiglia di leggere meglio la Bibbia; probabilmente non sa quanto la studio dalla mattina alla sera fin dalla mia infanzia, oltre ad averla insegnata per decenni! Mi accusa di cercare «gossip per l’audience», ma gli ricordo che sono intervenuto dopo che sono stato invitato da lui a iscrivermi al suo gruppo «Preghiere sull’altare» almeno 5-6 volte; è stato lui stesso a proporsi alla mia attenzione e il mio articolo è scaturito da responsabilità. Infine, pregando, dovrei chiedere che lo Spirito Santo mi si riveli; lo sta già facendo mediante la Parola di Dio fin dalla mia infanzia, non necessito di fantomatiche nuove rivelazioni, scaturite dalla segatura del sacco carismaticista.

 

5.  SUNTO E CONCLUSIONE: Inutile dire che in tutte le risposte di Andrea Martina di esegetico non c’è proprio nulla, ma soltanto «l’ideologia dell’esperienza», che si rifà ai modelli sudamericani; questi ultimi, come è noto, sono una commistione fra riti tribali (vudù, santeria, macumba) e cristianesimo sacramentalista in salsa carismaticista. Da simili commistioni nacque anche lo gnosticismo (= esoterismo cristianizzato) dei primi secoli, che tanto danneggiò la causa dell’Evangelo, producendo schiere di falsi profeti e cattivi maestri.

     Appellarsi alle nuove rivelazioni dello Spirito Santo è tipico dei falsi maestri in tutta la storia a del cristianesimo. Prima di andare al Calvario, Gesù parlò agli apostoli, riferendosi a ciò che lo Spirito di Dio avrebbe fatto specificamente nei loro confronti («egli vi ricorderà») e ciò riguardava «tutto quello che v’ho detto», e nient’altro (Gv 14,26). Gli apostoli annunziarono e scrissero tali cose; a esse non c’è nulla da aggiungere.

     Gesù parlò a persone concrete, gli apostoli, in un momento specifico, dicendo: «Lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire» (Gv 16,13). Lo Spirito guidò gli apostoli (!) «in tutta la verità», ed essi ce l’hanno trasmessa; e le «cose a venire», che lo Spirito avrebbe annunziato agli apostoli (!), sono state poi da loro (!) predicate e scritte.

     Solo i falsi maestri vogliono andare di là da ciò che è stato scritto (1 Cor 4,6); non sapendo tagliare «rettamente la Parola della verità» (2 Tm 2,15), sono operi confusi e confondenti.

     Dopo le liste di preghiere bruciate ritualmente, a tempi stabiliti e su luoghi particolari, quale sarà la prossima moda esoterica cristianizzata che verrà dal Sudamerica?

     Oggigiorno avviene ciò che è già avvenuto in altri momenti della storia d’Israele e della chiesa, ossia che indovini si fanno chiamare profeti e seducono il popolo di Dio, credendo di onorarlo. «E l’Eterno mi disse: “Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro alcun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del loro proprio cuore”» (Gr 14,14s; 23,32; 27,15; 29,9).

     «Hanno delle visioni vane, delle divinazioni menzognere, costoro che dicono: “L’Eterno ha detto!”, mentre l’Eterno non li ha mandati; e sperano che la loro parola s’adempirà! […] Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: “Poiché proferite cose vane e avete visioni menzognere, eccomi contro di voi”, dice il Signore, l’Eterno. “La mia mano sarà contro i profeti dalle visioni vane e dalle divinazioni menzognere… Poiché, sì, poiché sviano il mio popolo…”» (Ez 13,6.8ss).

     Ecco alcune esortazioni della Parola di Dio in merito a ciò:

     ■ «Alla legge! alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora!» (Is 8,20).

     ■ »...mi sono trovato costretto a scrivervi per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata tramandata una volta per sempre ai santi» (Gd 1,3).

     ■ «Studiati di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio che non abbia a essere confuso, che tagli rettamente la parola della verità. Ma schiva le profane ciance, perché quelli che vi si danno progrediranno nella empietà e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena» (2 Tm 2,15ss).

 

6.  UNA NOTA AL MARGINE: Fra uno dei tanti contributi ripetitivi, che ho ricevuto da Andrea Martina, si trova il seguente: Uomini che fanno realmente la differenza per il regno di Dio: «Discorsi persuasivi di sapienza umana». {04-08-2010}

     Ecco la mia risposta: Avevo notato tale pagina tempo fa e su di essa c’era soltanto Giacinto Butindaro. Essere aggiunti su tale pagina, non me lo sarei mai aspettato. Ciò apparirà certamente singolare per chi conosce il primo e me, a causa di alcune nostre incompatibilità. Vedremo i prossimi «acquisti» di tale lista di proscrizione.

     Di là di discorsi spiritualistici, Andrea Martina quale «uomo del monte» non mi ha ancora dimostrato che il rito del «brucia liste», importato dalla cultura superstiziosa religiosa del Sudamerica, sia dimostrabile con la sacra Scrittura. Si attendono ancora le prove esegetiche, chiare e incontrovertibili.

 

 

3. Le tesi (2) {Andrea Martina}

 

 

Non ho nessuna prova esegetica, Nicola, la prova è spirituale, ma per te certamente sarà dura da accettare.

     Paolo dichiarava «Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo» (1 Corinzi 11,1). Allo stesso modo, io prendo come esempio per la mia vita l’apostolo Valdemiro Santiago come imitatore di Cristo e le rivelazioni, che lo Spirito Santo gli ha comandato per il suo ministero; e qui già ti starà fumando il cervello, vero Martella?

     Avendomi indicato come «voi carismatici», si sottintende che non lo sei, quindi non credi ai doni dello Spirito, alle rivelazioni e ai misteri di Dio; da ciò si deduce che per te lo Spirito Santo è un optional, quindi la Bibbia la interpreti a modo tuo.

     Comunque, la mia spiegazione è questa per la questione di bruciare foglietti. Io ho visto e partecipato di persona a molti ministeri e movimenti che hanno compreso il mistero del monte ed esso dà frutto per la crescita spirituale. Ho visto altri ministeri qui in Italia che bruciavano allo stesso modo preghiere e liste di riguardanti i propri voti personali, ecc.; e non sto a dirti chi e come, altrimenti visto come ti piace il gossip, alzeresti un vespaio. Io guardo principalmente una cosa: l’albero e i suoi frutti; ed è ciò che testifica l’approvazione e la benedizione di Dio. Tutto ciò l’ho trovato nella «Chiesa mondiale della potenza di Dio». E se Lasci da parte solo per un momento e il preconcetto, rischiando un attimino di metterti in discussone, cercando un po’ di tempo per indagare, se in questo ministero è veramente la mano di Dio a operare, forse ti accorgerai che non c’è tutto questo esoterismo e pratiche magiche che ti fanno incaponire e cavillare su foglietti bruciati, ma una grande espressione dell’amore di Dio verso migliaia di anime affamate di misericordia, grazie e favore divino.

     Riguardo alle preghiere bruciate, questo è un argomento che ti ha suscitato il titolo «divulgatori di pratiche esoteriche cristianizzate», da cui mi dissocio pienamente; tra l’altro dovrò informarmi bene sulla parola «esoterismo». Ti ripeto che è una cosa simbolica, sia l’altare che il falò; e l’intestazione del gruppo è solo un titolo carino per la mia iniziativa, né fuori tema e né antibiblico. Il bruciare il foglio è mostrare che la preghiera è stata consumata, elevata, ma non è nulla di «esoterico». Poi tra l’altro, ho già risposto a una precedente critica fatta da Lella Moscariello, ecco il post.

     ■ Lella Moscariello: Fratello Andrea, pregare gli uni per gli altri è una pratica biblica, come tu sai (i versetti non li metto perché li hai già messi tu sopra), ma quello che tu fai, cioè bruciare le preghiere, non è biblico, ma poi l’altare dov’è, per terra? Tutto questo mi sa tanto di pratiche occulte e idolatriche! Eleviamo le nostre voci a Dio non le fiamme!Il rituale che facevano gli ebrei a noi non ci appartiene, perché Cristo ha fatto un nuovo patto con noi e sull’altare dobbiamo mettere noi stessi!

 

     ■ Andrea Martina: Ciao, Lella. È chiaro che il titolo «offerte sull’altare» è simbolico. Non farò mai un altare per offrire le preghiere, e bruciare i fogli non è certamente un rito occulto; potrei benissimo non bruciarli e gettarli via, non cambierebbe assolutamente nulla. Tuttavia, prendo esempio da un grande ministero di cura e guarigione, il quale possiede una intera rete televisiva in Sudamerica e trasmette quattro culti al giorno, dove vediamo resuscitare morti, guarigioni da AIDS, recuperare la vista di cechi, parlare e udire sordomuti e tutto ciò che è miracoloso, paragonato ai tempi apostolici, chiesa che ho visitato personalmente. Allora vediamo che andare sul monte per offrire, «bruciare» preghiere, è una pratica direi abitudinaria; segui questi link (1; 2). E se tutto questo ti sa tanto di pratiche occulte e idolatriche, sappi che le cose di Dio sono un mistero per coloro, a cui non è dato da intendere.

 

Comunque, Nicola, non c’è nessuna prova esegetica, la prova è spirituale. Prendo le rivelazioni dell’apostolo [= Valdemiro Santiago] per mia scuola di discepolato, ripeto mia. E per evitare polemiche inutili, eviterò di fare falò. La scelta è nella libertà di tutti coloro che chiederanno d’inviare le loro preghiere.

 

 

4. Osservazioni e obiezioni (2) {Nicola Martella}

 

È evidente che Andrea Martina non abbia nessuna prova esegetica, poiché il suo approccio alla Bibbia secondo lo spiritualismo gnostico, chiamato carismaticismo. Quindi il discorso potrebbe già finire già qui con un seguace della «ideologia dell’esperienza», che non solo non dà risposte, ma strumentalizza la Bibbia e lancia sospetti sui suoi interlocutori.

     Paragonare l’apostolo Paolo con un autonominato apostolo Valdemiro Santiago, di cui si vuole imitare stile di vita e insegnamenti, mostra proprio il grado di contaminazione psichica e spirituale.

     È a lui a decidere che io non creda allo Spirito Santo e ai sui carismi. Non credo ai riti esoterici cristianizzati, che si attribuiscono allo Spirito di Dio. Il ministero del Paracleto è di rendere grande Gesù dinanzi al mondo, non di potenziare i santoni e taumaturgici del carismaticismo. L’unico metodo per interpretare la Bibbia è l’esegesi contestuale, di cui Andrea Martina ha mostrato di non sapere neppure dove stia.

     Avevo chiesto una prova esegetica, ma lui porta l’ideologia dell’esperienza riguardo a bruciare foglietti e al «mistero del monte»!? Per lui non è importate ciò che afferma in merito la Bibbia, ma «l’ideologia della funzionalità», secondo questa logica: se funziona, è da Dio. Alla compatibilità di una cosa con la sacra Scrittura si è sostituito in lui un altro principio: la compatibilità con la «Chiesa mondiale della potenza di Dio», che lui ha assurta a modello d’ispirazione divina! Le cose viste in Internet di tale raggruppamento mi hanno soltanto rafforzato nella convinzione che è una commistione fra cristianesimo ed esoterismo tipico del Sudamerica, come viene praticato nella religiosità popolare di gruppi animistici tipo vudù, santeria, macumba e simili.

     Ora, Andrea Martina, per addolcire la pillola agli occhi degli altri, afferma che il rito delle preghiere bruciate sarebbe una «cosa simbolica»! Dopo aver presentato tutta la filosofia e la necessità di tale rito, per il quale ha aperto un gruppo e ha mandato ripetutamente inviti ad aderire (io ne ho ricevuti almeno 5-6), dopo aver fatto un collage di versi biblici (chiaramente fuori contesto) per dimostrare la necessità del rito con altare e fuoco sul monte e dopo aver indicato «l’ispirato» modello brasiliano con tanto di link, ora se ne esce con una carineria romantica! Non si smentiscono mai questi carismaticisti!

     Gli stessi timori di Lella Moscariello sono di decine e di decine di altri credenti che hanno letto tali cose. E come risponde Andrea Martina? Prima cerca di sminuire tutto (simbolico), poi mostra il suo modello d’ispirazione: il «grande ministero di cura e guarigione» brasiliano, che lui paragona ai tempi apostolici. Tale pratica di andare sul monte bruciare liste di preghiere, non è quindi solo simbolica, ma dietro c’è appunto una filosofia spiritualistica di stampo esoterico, come viene similmente praticata nei gruppi religiosi popolari del Sudamerica per sincretismo religioso!

     Abbiamo guardato diversi di tali link presenti sulle pagine di Andrea Martina e ci siamo convinti che si tratta veramente di «pratiche occulte e idolatriche». Ma lui ha la scappatoia del «mistero», termine tipico dell’antico gnosticismo e del moderno esoterismo. Come nei riti massonici, la filosofia è questa: se non sei iniziato nel rito, non lo puoi comprendere. Per l’approfondimento, si veda qui nel mio libro «La lieve danza delle tenebre» l’articolo «Misteri, gnosi, immortalità e Bibbia», pp. 373-387. È la stessa logica e dinamica.

     Tanto, di prove esegetiche non ne possiamo aspettarcene. Lui il suo maestro di misteri se l’è già scelto, alla cui scuola vuole nutrirsi. Eviterà di fare falò, ma per quanto, visto siffatti modelli brasiliani? Quando anche in Italia tali «magici pifferai» avranno il loro seguito di topolini incantati, chi li potrà fermare?

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Nuove_rivela_carism_Car.htm

05-08-2010; Aggiornamento: 06-08-2010

 

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