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venga data una risposta alla domanda del lettore. |
La questione del lettore
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Caro Nicola, vorrei porti un quesito che potrebbe essere una buona fonte di
dibattito sul tuo sito. Sto parlando della dottrina che alcune chiese (credo di
estrazione pentecostale) stanno propagando: la maledizione generazionale.
Potresti illuminarci in materia? {Luciano Leoni; 11 dicembre 2006}
La risposta ▲
Qui di seguito riprendo e amplio degli appunti inviati al lettore, a suo tempo,
per rispondere alle questioni da lui sollevate. La «maledizione generazionale» è
un tema complesso che richiede una risposta molto articolata. Alcuni si fermano
a una grossolana versettologia, associando insieme versi dell’AT e proiettandoli
in modo indifferenziato sul NT. Mostro qui di seguito i punti fondamentali della
questione, su cui si potrà ulteriormente ragionare e confrontarsi. In questa
problematica esistono i seguenti aspetti: storici, occultistici, pastorali,
carismaticisti, teologici e quelli inerenti alla svolta storico-teologica
nell'AT e nel NT.
■ Aspetti storici: Si vedano qui Canaan (Gn
9,25) e i Gabaoniti (Gs 9,23); si veda anche la punizione di Israele al tempo di
Davide a motivo dei passati piani criminosi di Saul contro i Gabaoniti (2 Sm
21,1-6). Per alcune analogie si veda l’imposizioni di Gionadab, figlio di Rekab,
ai suoi discendenti (Gr 35,6-10). Si veda inoltre la concezione orientale,
secondo cui Levi in Abramo diede la decima a Melchisedek, vissuto due
generazioni prima (!). «E, per così dire, nella persona d’Abramo, Levi
stesso, che prende le decime, fu sottoposto alla decima; perché egli era ancora
nei lombi di suo padre, quando Melchisedec incontrò Abramo» (Eb 7,9s).
L’autore mostrò così che il sacerdozio di Melchisedek fosse superiore a quello
di Levi (Eb 7,7). Come si vede, tutto ciò aveva senso specialmente all’interno
della cultura e della mentalità orientali; questo non è un aspetto trascurabile.
■ Aspetti
occultistici: Nelle famiglie, in cui si praticano attività occulte di
diverso genere, sembra che le facoltà medianiche si trasmettano per 3-4
generazioni fino a scomparire, premesso che non vengano rinfocolate durante tale
processo.
■ Aspetti pastorali: Vengono affrontati i
problemi derivanti da malsane abitudini e stile di vita patogeno, insiti in
alcune famiglie e tramandati per generazioni, come pure — in modo più raro — gli
aspetti derivanti dalle attività occulte sopra descritte.
■ Aspetti carismaticisti: Si tratta di abusi di
aspetti biblici negli ambiti carismatici mediante una particolare cornice
dottrinale, l'esagerazione di tali elementi e la loro strumentalizzazione in
senso ideologico. Qui i singoli aspetti legittimi vengono gonfiati al punto da
far apparire ogni conversione come una specie di liberazione da un
«demone della maledizione». In effetti, però, ogni «maledizione generazionale»
(ammesso che esista nel caso concreto) termina mediante una vera e genuina
conversione, a cui sia associata una reale rigenerazione da parte di Dio. Un
altro abuso è l’estensione di fenomeni di natura occultistica a tutte le
persone, cosicché si ritiene che un «unto» (o «uomo di Dio») debba pressoché
esorcizzare ogni persona che vuole accettare Gesù come Salvatore e Signore. Così
tante persone si fanno imporre, in modo ricorrente, le mani da tali «uomini
potenti». Qui è l’atteggiamento di dipendenza e sudditanza spirituale sotto tali
«unti» a essere sbagliata. A ciò si aggiunga l’aspetto dottrinale della (paura
della) perdita della salvezza, esistente in tali ambienti, dopo ogni peccato
ritenuto troppo grave.
■ Aspetti teologici: Un ulteriore aspetto è il
fatto che si confonde la confessione dei peccati
propri e dei propri padri, ricorrente nella Bibbia, con tale «maledizione
generazionale». Si noti che laddove ciò accadeva nella Scrittura, era un fatto
formale, spesso legato alla cultura religiosa; così si intendeva dare ragione a
Dio per i suoi giudizi storici, attestare la giustizia dell’Eterno ed
evidenziare che si era veramente ribelli e peccatori (cfr. Sal 106,6ss; Gr 3,25;
14,20; 50,7; Lam 5,6ss; Dn 9,8ss). Non si legge mai però che qualcuno, dopo tale
dichiarazione di colpa generazionale, abbia chiesto anche perdono per i peccati
dei suoi padri! A ciò segue sempre la richiesta di perdono da parte di chi
confessa, per sé e per altri attualmente viventi.
■ Svolta storico-teologica nell'AT: Al tempo
dell'AT, comunque siano state veramente le cose nella pratica, una svolta
storica e teologica sembra esserci stata nei libri di Geremia e di Ezechiele.
Sebbene la connessione di colpa rimasero (ciò che i genitori seminano nei figli,
porta poi i suoi frutti), le conseguenze esistenziali mutarono. Prima d’allora,
quando il capofamiglia commetteva un abominio, era l’intera famiglia o l’intero
clan a pagare e a farne le spese. Si pensi qui al caso di lesa maestà da parte
di Kore, Datan e Abiram (Nu 16,26-33) e all’interdetto di Achan (Gs 7,24ss), la
perversione dei Beniaminiti (Gdc 20,8ss). Poiché i Giudei si lamentavano di
stare scontando le trasgressioni dei loro padri, Dio affermò di voler togliere
tale indebita scusa e affermò che ora bastavano le colpe dei singoli a portare
su di loro il giusto giudizio storico di Dio; quest'ultimo poi avvenne. In vista
dell’istituzione del nuovo patto (Gr 31,31ss), Dio disse mediante Geremia:
«In quei giorni non si dirà più: “I padri han mangiato l’agresto, e i denti
dei figli si sono consumati”, ma ognuno morrà per la propria iniquità: chiunque
mangerà l’agresto ne avrà i denti consumati» (vv. 29s). Questa
argomentazione del popolo e la risposta di Dio furono riprese anche da
Ezechiele (Ez 18,1-4), sviluppando tale questione nei dettagli (vv. 5ss).
■ Svolta storico-teologica nel NT: Infine nel
nuovo patto troviamo in Cristo una soluzione personale a tale dilemma: Egli è
divenuto maledizione, affinché chi crede sia benedetto da Dio in lui. «Cristo
ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per
noi (poiché sta scritto: “Maledetto chiunque è appeso al legno”), affinché la
benedizione d’Abramo venisse sui Gentili in Cristo Gesù, affinché ricevessimo,
per mezzo della fede, lo Spirito promesso» (Gal 3,13s). «Colui che non ha
conosciuto peccato, Egli l’ha fatto essere “peccato” per noi, affinché noi
diventassimo giustizia di Dio in lui» (2 Cor 5,21; qui c’è probabilmente un
gioco di parole, poiché «peccato» era anche il termine tecnico rituale per
«sacrificio per il peccato»).
A ciò si aggiunga che il binomio «noi – nostri padri» è
usato nel NT solo per ricordare la promessa (At 13,32), l’impossibilità di
portare il giogo della tradizione (At 15,10), i padri quali pedagoghi (Eb 12,9),
ma mai una maledizione generazionale; per il binomio «io - padri» si veda la
continuità positiva in At 22,3; 24,14; 28,17. La continuità negativa fu espressa
dal binomio «voi – vostri padri» con cui specialmente Gesù si opponeva ai Giudei
e specialmente a scribi e Farisei; qui però non si parla di una presunta
«maledizione generazionale», ma di una reiterazione dei comportamenti iniqui (Mt
23,32; Lc 11,47s; At 7,51s).
Spero di aver contribuito a illuminare un po’ le nebbie su questo problema. Per
gli aspetti legati all’occultismo e alla cura pastorale rimando al mio libro «Entrare
nella breccia».
►
Maledizioni generazionali e genetica {Nicola Martella - Nicola Berretta} (D)
►
Maledizioni generazionali e genetica? Parliamone {Nicola Martella} (T)
►
Maledizioni generazionali? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Malediz_generaz_EnB.htm
07-05-2008; Aggiornamento: 23-02-2009
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