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1.
La tesi spiritualistica delle patologie
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2.
Il reperto biblico
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3.
Attenzione alla «pastorale esorcistica» |
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1.
LA TESI SPIRITUALISTICA DELLE PATOLOGIE:
Ho ricevuto una e-mail da un certo Okoka Emile che esprime proprio tale
tesi, ossia che ogni malattia abbia un’origine spirituale, anzi sia causata da
uno spirito. Secondo questa concezione tipica dello spiritualismo esoterico
(cito da tale scritto), «ogni malattia» non solo è «una conseguenza del
peccato», ma «proviene dal Diavolo».
Poi l’autore prende casi estremi del NT per avvalorare
la sua tesi, ad esempio un uomo sordomuto (Marco 7,31-37) e con sarcasmo parla
di chi oggigiorno lo avrebbe mandato dal medico che avrebbe constatato un danno
fisico. Per cui egli attribuisce alla Parola di Dio che si tratterebbe sempre di
questo: «è uno spirito sordo, uno spirito muto, uno spirito di cecità, uno
spirito d’infermità». Poi aggiunge che «epilessia» sarebbe il nome del «demonio
di questa malattia». Facendo sarcasmo sui medici, aggiunge che in tutte le
malattie, tolta la causa spirituale (il demone che paralizza il nervo), l’organo
riprende a funzionare e «il malato comincerà a sentire, a parlare e a vedere,
anche se non perfettamente ma qualcosa è successo: il nervo morto ha ricevuto un
impulso di vita». E tutto ciò è basato sul caso estremo di un «demonio che era
muto» (Lc 11,14; Mt 9,32; 12,22).
Poi l’autore passa a parlare del cancro, che sarebbe
«un demonio, un tormentatore». Così la «cateratta agli occhi». Poi l’autore si
chiede «da dove proviene la vita che è nel cancro o nel tumore». La risposta è
immaginabile: le cellule tumorali «sono dei demoni che non hanno forma, è uno
spirito che si sviluppa tramite queste cellule, penetra in voi succhia il vostro
sangue e sfrutta la vostra vita, fa la sua opera di morte sfruttando la vostra
vita». Dopo aver parlato delle limitazioni della medicina, l’autore afferma che
lo Spirito di Dio o la vita stessa di Dio che riposa nelle cellule del sangue di
Gesù Cristo sconfigge la «vita maligna del tumore» o lo «spirito di morte», come
in una specie di esorcismo.
Poi l’autore cita fuori contesto la parola di Gesù: «Quando
lo Spirito immondo è uscito da un uomo, va attorno per luoghi aridi cercando
riposo; e non trovandone dice: “Ritornerò nella mia casa da dove sono uscito”; e
giuntovi la trova spazzata ed adorna allora va e prende con sé altri sette
spiriti peggiori di lui...» (Luca 11,24-26). Per dire che cosa? Che chi ha
ricevuto l’atto di guarigione-esorcismo e non crede che ciò sia avvenuto
veramente, poiché si sente ancora male, e non impedisce a tale spirito della
malattia di tornare, rischia che entreranno sette spiriti di malattia e «la
persona sarà sette volte più infelice di prima». La logica di questa ideologia
esoterica cristianizzata è questa: «Qualunque cosa possa succedere se vi sembra
di stare meno bene e iniziate a dubitare della vostra guarigione, la vostra
incredulità aprirà la porta al nemico e perderete il beneficio della vittoria
riportata tramite la fede, questo gonfiore morto che è in voi riprenderà vita a
causa della vostra incredulità».
Ogni malattia è considerata come una specie di
possessione diabolica e la guarigione è pensata come una specie di esorcismo:
«…se credete con tutto il vostro cuore una certezza di guarigione s’impossessa
di voi… non avete neanche bisogno che si preghi per voi, tutto è adempiuto,
avete già la vostra guarigione». E se non succede nulla? Logico: non c’è
abbastanza fede!
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2. IL REPERTO BIBLICO: Poiché ho affrontato già altrove più approfonditamente questi aspetti, delineerò
qui di seguito solo alcuni principi generali. Per l’approfondimento si veda nel
Dizionario delle medicine alternative i seguenti articoli: «Patologie 3: cause», pp. 415s; «Patologie e Bibbia», pp.
420-425. [►
Malattia e guarigione]
■ Gli autori della Bibbia distinguevano molto
accuratamente fra malattie e affezioni occulte: i malati venivano guariti e i
demonizzati (oppressi e posseduti) liberati, cacciando i demoni (Mt 8,16;
10,1.8; Mc 1,34; 6,13; Lc 4,40s; 7,21; 13,32).
■ Furono trasmessi pochi casi in cui la patologia
specifica era l’effetto secondario di una causa trascendente. Solo in questi
casi, quando la persona demonizzata veniva liberata, anche la malattia si
risolveva (Mt 9,32s muto; 12,22 cieco; Lc 13,11ss invalidità; cfr.
Entrare nella breccia,
p. 136). È sbagliato e fatale estendere la dinamica di questi pochi
esempi a tutti i casi di guarigione nella Bibbia. Così non si taglia rettamente
la Parola, si fa ideologia e si mette se stessi e altri sotto un giogo
menzognero.
■ Ci sono molti casi nella Bibbia in cui gli autori
parlarono di risanamento e guarigione senza che minimamente fossero
ipotizzati dei demoni. Ciò valse per ciechi (Mc 10,51s), sordi, paralitici,
invalidi (Mt 12,13; Mc 3,5; Lc 6,10 mano) e persone affette da un flusso di
sangue (Mt 9,20ss), da dissenteria (At 28,8) e da altre patologie (Mt 14,14;
15,30s; 19,2; 21,14; Mc 6,5; Lc 4,40; 6,18s; 9,1.11; 14,4; At 9,34; 28,9).
■ Le malattie non furono considerate in modo
massimalista la conseguenza di un peccato personale («Né lui peccò, né i suoi
genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui» Gv
9,3 cieco nato) o addirittura di una demonizzazione. Chi direbbe che l’orecchio
di Malco, il servo del sommo sacerdote, che Gesù guarì fosse affetto da un
demone (Lc 22,51)? Esso fu tagliato di spada da Pietro! Chi direbbe che una
persona deceduta che fu resuscitata, era morta perché demonizzata? (Mt 27,52
santi; Gv 5,21; 11,23.43s; 12,1.9.17 Lazzaro; At 9,40 Tabita; Eb 11,35 donne
pie).
■ A ciò si aggiunga che in epoca apostolica anche
credenti erano malati. Ciò non avveniva perché fossero demonizzati o
disubbidienti. Il Signore rifiutò di guarire Paolo (2 Cor 12,8ss), che fu più
volte malato (Gal 4,13s). Egli stesso lasciò un suo collaboratore infermo in una
chiesa, per proseguire il suo viaggio missionario (2 Tm 4,20). Epafròdito, un
inviato della chiesa di Filippi cadde malato durante il soggiorno presso Paolo e
fu vicino alla morte (Fil 2,27.30); l’apostolo non parlò di esorcismi né di
riunioni di guarigione. Paolo non consigliò a Timoteo per il suo stomaco e le
sue «frequenti infermità» di rivolgersi a un guaritore cristiano, ma di prendere
del vino (1 Tm 5,23). E così via (cfr. 1 Cor 11,30 molti infermi). Mai si parlò
in questi contesti di una causa demoniaca né fu espresso che fosse innaturale
per un cristiano essere ammalato. Si parlò in modo scontato di infermi nelle
chiese locali e fu suggerito di rivolgersi ai propri conduttori (Gcm 5,14s) e
non a fantomatici guaritori; si noti che Giacomo non parlò di guarigione, ma di
ristabilimento: «La preghiera della fede proteggerà [gr sozo “proteggere,
soccorrere, salvare”] il malato, e il Signore lo ristabilirà». Fu affermato
che Cristo quale Sommo Sacerdote simpatizza con noi nelle nostre infermità
esistenti (Eb 4,15; cfr. 5,2).
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3. ATTENZIONE ALLA «PASTORALE ESORCISTICA»:
Le tesi del primo punto non sono nulla di nuovo. Questo tema l’ho già menzionato ad esempio in
Carismosofia nell’articolo «La strategia di una “guerriglia” spirituale», pp. 220.223;
così pure in
Entrare nella breccia nell’articolo «Questioni aperte sull’occultismo», pp. 211s.
Come ho mostrato in
Carismosofia (cfr. gli articoli «La pastorale esorcistica», pp. 105ss, e «La pastorale esoterica»,
pp. 213ss), questa visione delle cose si basa su un contorcimento delle verità
della Bibbia. Tutto ciò serve poi ad accreditare santoni, guaritori, guru e le
loro false dottrine, a legare le persone sotto il loro giogo e a crearsi un
seguito che sosterrà finanziariamente tale capofila e praticamente le sue
ideologie. Le pratiche magico-esoteriche degli sciamani, la pastorale
esorcistica e le pratiche di tali guaritori non si differenziano molto tra di
loro, se non che tali «santoni cristiani» pretendono di guarire nel nome del
Signore. Si veda al riguardo anche due articoli sulla «Pastorale esorcistica» in
Entrare nella breccia, pp. 348ss e 354ss.
Riguardo alla guarigione, Emile Okoka parla di «dono che si manifesta in
me», necessario per «aumentare la vostra fede fino al punto giusto». Egli è
convinto di avere da Dio la capacità di elargire una «benedizione di guarigione»
che è «fuori della vostra portata» (ossia di chi va a lui). Così questo
cosiddetto «apostolo degli ultimi giorni», come si titola, è una specie di guru
carismaticista e santone guaritore che, come già un altro africano (il vescovo
cattolico Milingo, finito poi nella setta di Moon), fa una commistione fra
sciamanismo e Bibbia.
Per approfondire i concetti si veda nel mio libro
Dizionario delle medicine alternative [►
Malattia e guarigione] i seguenti articoli: «Cristianesimo
e guarigione», pp. 107ss; «Guarigioni trascendentali 1-3», pp. 218-227;
«Seduzione del cristianesimo», pp. 491ss. Dal volume La salute fra scienza, religioni e
ideologie si veda l’articolo «Commistioni fra guarigioni ecclesiali e paranormali», pp.
92-104.
►
L’Amico di Gesù Cristo & Profeta Degli Ultimi Giorni? {Nicola Martella}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Malattia_spirito_MeG.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 02-07-2010
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