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Raffaele, membro del gruppo internet «Tenda della riunione» e cattolico
tradizionalista prende spunto dalla mia frase «…so anche che l’opera del diavolo
è di distruggere persone consacrate al Signore», presente nell’articolo «Separazione
e divorzio dalla prospettiva dei figli». |
1. La tesi
{Raffaele Minimi}
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Nicola carissimo, come ho scritto più volte,
c’è molto più cattolicesimo in alcune tue note, come quella che ho riposto in
incipit, che in tanti documenti del Vaticano. Possa il Signore rendertene
merito. Anche se non dai valore a ciò, c’è un vecchio prete cieco, solo, povero,
malato e perseguitato, che celebra Messa, nel rito latino di San Pio V, per te.
DIO ci benedica. l’UomochenonfuMAI {13-03-2008 }
2. Osservazioni e obiezioni
{Nicola Martella}
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C’è del cattolicesimo
nelle mie note?
Dovrei cominciare a preoccuparmi? È una buona tattica che stai ripetendo in
alcune tue lettere, ma con me non attacca. Vediamo se lo potrai dire alla fine
di questa risposta. Preferisco che i miei scritti siano in sintonia con la
Parola di Dio più che con l’establishment religioso d’uno stato straniero,
l’unico caso d’una «teocrazia» nell’ambito cristiano e una contraddizione di per
sé; infatti il Signore non ha previsto nel «nuovo patto» qualcosa del genere, ma
ha affidato alla chiesa solo il grande mandato missionario fino alle estremità
della terra (Mt 28,19s; At 1,8), nell’attesa del Messia-Re e del suo regno
escatologico. Quindi fino alla fine dei tempi non è previsto nessun regno
politico per i cristiani.
Mi dispiace per tale «vecchio
prete
cieco, solo, povero, malato e perseguitato» (chi sarà mai?).
La sua attività rituale non mi cala più di tanto; può anche smettere, poiché
perde tempo. Infatti ho già l’Onnipotente che mi protegge e mi guida con la sua
Parola. Ricordo tempo fa che una donna carismatica, che pretendeva di ricevere
«profezie» da parte di Dio per le persone per cui pregava; mi disse che avrebbe
pregato per me per ricevere una «profezia» che mi riguardasse. Le risposi che le
«profezie» già ce le ho e si trovano nella sacra Scrittura; e che poteva quindi
anche smetterla di cercare «nuove rivelazioni» che mi riguardassero, poiché non
avrebbero per me alcuna autorità o rilevanza. Così neppure le giaculatorie
latine di un vecchio prete poco aggiungerebbero alla mia devozione basata
esclusivamente sulla Parola di Dio. Infatti quest’ultima mi ingiunge quanto
segue: «Studiati di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio che
non abbia ad esser confuso, che tagli rettamente la parola della verità. Ma
schiva le profane ciance, perché quelli che vi si danno progrediranno nella
empietà…» (2 Tm 2,15).
Rito latino?
Preferisco il costume apostolico da Pentecoste in poi: predicare a ognuno nella
sua lingua e secondo la sua cultura. A Pentecoste i
dodici apostoli
parlarono improvvisamente lingue, che i Giudei di molte nazioni, allora presenti
in Gerusalemme, capirono e che li mosse a ravvedersi e a credere che Gesù era il
Messia promesso (At 2). Questa è la via biblica: comunicare l’Evangelo, non
creare un rito misterioso (e misterico = sacramentale) e incomprensibile,
gestito da «esperti», iniziati in una «religione di misteri» e creati ad hoc
per essa. Da noi, nella nostra comunità, chiunque predica la Parola lo fa tra
fratelli, e ognuno interviene, perché al centro c’è la sacra Scrittura e non un
rito; al centro c’è pure c’è l’amore fra fratelli e la comunione di vita e non
un’artificiosa divisione fra chierici e laici, fra «addetti ai lavori» e
spettatori.
Quanto all’esistenza
di un clero
che dice messa, Gesù non cominciò la sua rivoluzione con i sacerdoti levitici,
ma con laici del popolo, perlopiù pescatori. Un comandamento di Gesù Messia vale
più di mille dogmi di una qualsiasi chiesa. Perciò per me è assolutamente
stringente questa sua ingiunzione anticlericale: «Ma
voi non vi fate chiamare “Rabbi”, perché uno solo è il vostro maestro, e voi
siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra vostro “Padre”, perché
uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non vi fate chiamare “Insegnanti”,
perché uno solo è il vostro insegnante, il Cristo»
(Mt 23,8ss; rabbi = ebr. lett. «mio grande» stava per «mio signore»; cfr.
monsignore). Le parole di Gesù Messia sono più importanti di quelle di uomini e
strutture di potere, comunque discutibili e fallibili. Egli ha costituito una
chiesa di tutti laici, affinché tutti siano sacerdoti: «Voi siete una
generazione eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s’è
acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle
tenebre alla sua meravigliosa luce» (1 Pt 2,9).
Questo mi basta. Il di più viene dal maligno o dalla
filosofia religiosa degli uomini (cfr. Col 2,8; 2 Cor 11,13ss).
Allora puoi ancora dirmi che «c’è molto
più cattolicesimo in alcune tue note… che in tanti documenti del Vaticano»?
►
Raffaele Minimi: l'uomo dai mille volti? {Nicola Martella}(A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-CCR_Scrittura_MeG.htm
17-03-2008; Aggiornamento: 25-03-2008
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