Un lettore ci
ha presentato le seguenti questioni.
Pace, Nicola. Ho avuto uno scambio di
vedute con un fratello inerente al tema, se
Dio ama solo i salvati o anche i perduti. Mi è stato citato questo verso:
«Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù». Gentilmente potresti dirmi se nel
greco originale il testo è «odiato»? O si può tradurre in altro modo? Dio
ti benedica. {Antonio Capasso; 09-06-2011}
Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. |
Si tratta della
lingua ebraica e non del greco, sebbene Malachia 1,2s ricorra come citazione
anche nel greco del NT (Rm 9,13). Non c’è dubbio che i termini ebraici «amato»
e «odiato» intendano in genere cose simili all’italiano. Tuttavia, se si
riconduce tale verso al contesto storico, culturale e letterario, esso ha
un determinato significato, che è molto diverso da quello, che gli viene dato da
chi fa certa ideologia dottrinaria.
Si noti che in ebraico l’espressione «ho amato l’uno e ho odiato l’altro»,
applicata alle persone, significa semplicemente «amare l’uno più dell’altro» nel
senso di «preferire l’uno più dell’altro». Ad esempio, ciò riguardava nell’AT
due mogli dello stesso uomo, di cui una era preferita rispetto a un’altra (p.es.
Lea e Rachele). In tale contesto dell’AT, «l’amata» era quella più prediletta da
un marito, «l’odiata» era la meno preferita all’interno di un matrimonio
poligamico (cfr. Dt 21,15ss i doveri non dipendevano dai sentimenti); un uomo,
per essersela sposata, non poteva certo proprio odiarla. Era un modo di
esprimersi in quella cultura. Infatti, Dio disse a Giuda, figurata come una
donna infedele: «Ecco, io radunerò tutti i tuoi amanti ai quali ti sei
resa gradita, e tutti quelli che hai amati insieme a quelli che hai
odiati» (Ez 16,37). Se lei si è resa gradita ai suoi amanti, non poteva
odiarli, ma tutt’al più aveva amati alcuni di più e altri di meno.
In ogni modo, tutto questo discorso significava che Dio aveva preferito
Giacobbe a Esaù, sebbene quest’ultimo avesse le carte migliori, umanamente
parlando. Era una
scelta rispetto al patto di Abramo rinnovato prima a Isacco e poi a
Giacobbe; ciò non significava che Esaù non potesse salvarsi, se si atteneva alla
fede d’Abramo nell’Eterno. Si trattata di una scelta riguardo a chi doveva
essere titolare della promessa e portare avanti la storia della salvezza, non
riguardo a chi dovesse salvarsi (cfr. Rm 9,10-16).
In tale contesto particolare di Malachia 1,1ss si trattata del fatto che Dio
aveva scelto Israele come popolo e non Edom e i rispettivi paesi (vv.
3b-4 distruzione di Edom). Non si trattava, quindi, di individui, ma di popoli;
non si trattava di salvezza personale, ma del destino storico di due popoli.
Infatti, dopo la cattività babilonese, Edom scomparve come popolo, ma Giuda e
altri Israeliti ritornarono nella loro terra. Nel periodo del NT i Giudei
abitavano la loro terra, ma Edom come nazione era scomparsa da tempo.
In ogni modo, Malachia 1,1ss non ha nulla a che fare col nuovo patto, in
cui è dichiarato l’amore di Dio verso tutto il mondo (Gv 3,16) e non solo
verso il popolo eletto; Lui ha riconciliato con sé tutto il mondo in Cristo (Rm
11,15; 2 Cor 15,19), dando non solo a Israele, ma tutti gli uomini l’opportunità
di entrare nella sua salvezza per grazia mediante la fede (1 Tm 2,4). Il
paradosso è che coloro, che erano il popolo eletto, nella stragrande
maggioranza non riconobbero Gesù quale Messia; al contrario, proprio tra coloro,
che erano esclusi dai patti, molti accettarono la giustificazione per i meriti
di Gesù.
Gli Edomiti, discendenti di Esaù, non essendo stati eletti da Dio per
essere titolari della promessa, erano esclusi dalla salvezza? La risposta è no.
Quando Paolo cercò di convincere Agrippa riguardo all’Evangelo, questo re
disse: «Per poco non mi persuadi a diventare cristiano» (At 26,28). Ora,
Agrippa era proprio Edomita, quindi discendete di Esaù. Paolo non gli disse che
non era possibile che lui si salvasse, ma gli disse: «Piacesse a Dio che per
poco o per molto, non solamente tu, ma anche tutti quelli che oggi m’ascoltano,
diventaste tali, quale sono io, all’infuori di questi legami» (v. 29).
►
Dio ama solo gli eletti? {Marco Soranno - Nicola Martella} (T/A)
►
Dio ama solo gli eletti? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Amato_Giacobbe_R56.htm
14-06-2011; Aggiornamento: |