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LA CRONOLOGIA BIBLICA 10

 LA CONNESSIONE GENEALOGICA DI MOSÈ

 

 di Argentino Quintavalle

 

1. Entriamo in tema

2. Stranieri nella terra

3. Soggiorno in Egitto

4. Solo quattro generazioni in Egitto

5. I figliuoli d’Israele

6. Evidenza del Nuovo Testamento

7. I commentatori

8. La questione della popolazione

9. Sommario cronologico

 

Clicca sulle frecce iniziali per andare avanti e indietro.

 

La cronologia biblica 09: La connessione genealogica di Abrahamo

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Possiamo tracciare la cronologia dei patriarchi fino alla morte di Giuseppe avvenuta all’età di 110 anni. Ciò ci porta all’Anno Mundi 2369 (AM da qui in poi). A questo punto, tuttavia, abbiamo una interruzione nella cronologia, che riprende nuovamente con la nascita di Mosè, 80 anni prima dell’Esodo. Ancora una volta, un nuovo patto significa una cronologia rinnovata, un altro «anno zero».

     Le Scritture ci forniscono un ponte per questa interruzione, in Es 12,40s, dichiarando che «la dimora che i figliuoli d’Israele fecero in Egitto fu di quattrocentotrent’anni. E al termine di quattrocentotrent’anni, proprio il giorno che finivano, avvenne che tutte le schiere dell’Eterno uscirono dal paese d’Egitto».

     Una lettura isolata di questo verso suggerisce che dal tempo in cui Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto (AM 2298), fino all’esodo, passarono 430 anni (AM 2728). Una lettura attenta di Genesi, tuttavia, renderà difficile questa interpretazione. Prima di tutto, Dio ha detto ad Abramo in Gn 15,13 «Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi, e saranno oppressi per quattrocento anni».

     Come si vedrà, è molto importante dove si mettono le virgole in questo verso. Per ora, tuttavia, abbiamo 400 anni di afflizione. Se supponiamo che questa sia l’afflizione nella terra d’Egitto, essa doveva iniziare quando è salito al potere un Faraone che non ha conosciuto Giuseppe (Es 1,8).

 

Ma se i 430 anni sono iniziati con la discesa di Giacobbe in Egitto e i 400 anni con la salita al trono del Faraone nemico degli Ebrei, abbiamo una contraddizione perché Giuseppe ha governato l’Egitto per 70 anni dopo la discesa di Giacobbe. Se aggiungiamo 400 anni di afflizione, arriviamo ad un totale di 470 anni in Egitto. Questo getta forti dubbi sulla correttezza dell’interpretazione.

 

Inoltre, Esodo 1 indica che Mosè non è nato molto tempo dopo l’inizio dell’afflizione, e Mosè nacque 80 anni prima dell’esodo. Così, Esodo 1 ci dice che l’afflizione durò in tutto circa un secolo.

     Probabilmente, i 400 anni sono iniziati con l’essere stranieri in terra d’Egitto e non con l’essere effettivamente afflitti.

     Ma la domanda adesso è: perché Dio non ha detto ad Abramo che gli anni sarebbero stati 430? Alcuni hanno risposto che 400 anni è solo un numero arrotondato e quindi è uguale a 430. Ma vedremo che questo non è vero.

 

 

2.  STRANIERI NELLA TERRA: Ora passiamo a un’altra considerazione. Di fatto, dopo la distruzione di Sodoma e Gomorra, Abramo si è spostato con la sua famiglia al di fuori dalla terra promessa ed è entrato nella terra dei Filistei, che non faceva parte della terra promessa (Gn 15,18-21). La prima cosa che gli è accaduta in quel luogo, è di essere stato importunato da Abimelek, sebbene ci fu pace tra di loro (Gn 20). Isacco è nato dopo questo fatto.

     Abramo ha abitato in Filistea per molti anni (Gn 21,34). Sia Abramo che Isacco sono rimasti nei dintorni di Beer-Sceba, che in quel momento era parte del territorio dei Filistei e non faceva parte di Canaan (Gn 22,19; 26,23; 28,10). Dopo aver vissuto 77 anni in Filistea, Giacobbe ha passato 20 anni fuori di Canaan, in Mesopotamia. Giacobbe è ritornato e vissuto in Canaan, dopo che sua figlia è stata rapita e violentata e i suoi figli hanno compiuto una tremenda vendetta (Gn 34). Dopo 33 anni, Giacobbe si è spostato a Gošen. Così, la dichiarazione di Dio ad Abramo, che la sua discendenza sarebbe vissuta in terra straniera è iniziata al momento della nascita di Isacco.

 

(In seguito, i Filistei non hanno più tenuto Beer-Sceba e i suoi territori, i quali sono stati presi sotto il controllo dei Canaaniti. Così quando Israele ha conquistato la terra promessa e ha preso le proprietà dei popoli elencati in Gn 15,18-21, essi hanno preso anche questi territori. Vediamo da ciò che i confini della terra non erano soltanto geografici, ma sociali. Dio ha concesso a Israele le proprietà delle tribù citate in Genesi 15, dovunque esse si trovavano, tra il fiume d’Egitto e l’Eufrate. Dio non aveva dato a Israele tutta la terra tra questi due fiumi, come vediamo dal fatto che a Israele fu proibito di conquistare Moab, Ammon e Edom).

 

     Se questo ragionamento è vero, i 400 anni sono iniziati dunque al tempo d’Isacco. Se dovessimo supporre che i 430 anni iniziarono quando Giacobbe scende in Egitto, allora i 400 anni si sovrappongono alla prima parte dei 430 anni, per un totale 605 anni. Infatti Eb 11,9 dice che Abramo «soggiornò nella terra promessa, come in terra straniera». In altre parole, il soggiorno è iniziato quando Abramo è entrato in Canaan. Questo è un punto d’inizio molto probabile per i 430 anni.

 

 

3.  SOGGIORNO IN EGITTO: Ora passiamo a una terza considerazione. Gn 10,13s dice: «Mizraim [= l’Egitto] generò i Ludim, gli Anamim, i Lehabim, i Naftuhim, i Pathrusim, i Kasluhim (da dove uscirono i Filistei) e i Kaftorim». Il libro della Genesi dichiara che i Filistei devono essere considerati come un sottogruppo di Egiziani. Per qualunque strada essi sono venuti fuori, essi derivano dagli Egiziani e sono considerati come Egiziani.

     Questo è molto importante per la teologia del Vecchio Testamento. Significa che, per esempio, quando Saul e Davide hanno sconfitto i Filistei per instaurare il Regno, possiamo paragonare questo fatto alla sconfitta dell’Egitto a opera di Dio con la conseguente nascita della nazione ebraica. Significa anche che quando abramo si è spostato nel territorio dei filistei dopo la distruzione di sodoma, egli si è spostato verso il territorio egiziano.

     Infatti, tutto indica che l’Egitto ha esercitato egemonia sopra la terra promessa dal tempo dell’arrivo di Abramo. La prima cosa che è accaduta dopo l’arrivo di Abramo, fu una carestia e Abramo è andato in Egitto (Gn 12,10). Così, i 430 anni di soggiorno sono iniziati quando Abramo è venuto in Canaan dopo esser uscito dalla Mesopotamia e questo fu l’inizio dei 430 anni di soggiorno sotto l’influenza dell’Egitto. I 400 anni di afflizione per la sua discendenza sono iniziati dopo la nascita di Isacco.

 

 

4.  SOLO QUATTRO GENERAZIONI IN EGITTO: Troviamo un’altra importante considerazione in Esodo 6, che fornisce soltanto quattro generazioni da Levi a Mosè, e dichiara che la madre di Mosè era figlia di Levi. Questo non significa che era una nipote, come vediamo da Nu 26,25: «Il nome della moglie di Amran era Jokebed, figliuola di Levi che nacque a Levi in Egitto; ed essa partorì ad Amran Aaronne, Mosè e Maria loro sorella». Non c’è tempo sufficiente qui per 430 anni e con gli anni di Es 6,16.18.20 possiamo considerare una permanenza di soli 215 anni in Egitto. [La tradizione rabbinica e Flavio Giuseppe (Ant. 2,15,2) seguono questa interpretazione]. Ecco qui di seguito una ricostruzione plausibile:

 

     ■ AM 2256 Nascita di Levi (terzo figlio di Giacobbe)

     ■ AM 2286 Nascita di Kehat (Levi ha 30 anni)

     ■ AM 2298 Discesa in Egitto

     ■ AM 2350 Nascite di Amran (Kehat ha 64 anni) e di Jokebed (Levi ha 94 anni)

     ■ AM 2393 Morte di Levi a 137 anni

     ■ AM 2419 Morte di Kehath a 133 anni

     ■ AM 2433 Nascita di Mosè (Amran e Jokebed hanno 83 anni)

     ■ AM 2487 Morte di Amran a 137 anni

     ■ AM 2513 Esodo.

 

Si può discutere su queste approssimazioni, ma ci sono parecchie cose che emergono. Primo, gli Ebrei godevano di una lunga vita in Egitto. Secondo, essi erano fertili per molti dei loro anni e dovevano aver avuto molti figli. Esodo 1 sottolinea ripetutamente questo fatto, e quando consideriamo le loro lunghe vite, possiamo vedere che una coppia potrebbe aver avuto facilmente decine di figli. La cosa più importante che emerge da questo fatto, per i nostri scopi, è la prova positiva che la permanenza in Egitto può non essere stata di 430 anni. Infatti, sarebbero stati sufficienti 215 anni.

     Seguendo le stesse linee di ragionamento, vediamo quello che Dio ha detto ad Abramo: «E alla quarta generazione essi torneranno qua» (Gn 15,16). Qualche commentatore vuole equiparare le quattro generazioni con i 400 anni, come se ogni generazione fosse stata un secolo. Questo è assurdo. Le generazioni sono la gente, non i secoli, indipendentemente dalla loro lunghezza. Esodo 6 indica chiaramente la realizzazione della promessa, utilizzando la famiglia di Levi e di Mosè come linea di riferimento. Qui, di nuovo, vediamo che c’è una distinzione dentro i 400 anni di Genesi 15. La «quarta generazione», chiaramente, non può essere la quarta generazione da Abramo.

 

(Naturalmente, altre genealogie avrebbero avuto più di quattro generazioni durante questo periodo. Se partiamo con la data proposta della nascita di Kehath, AM 2286, che era la seconda generazione, e consideriamo 30 anni per ogni generazione, noi troviamo la nona generazione nata nell’AM 2496, cioè 17 anni prima dell’esodo. Così, la profezia che Dio ha data ad Abramo, riguardante la quarta generazione ha avuto una realizzazione specifica anche per la memoria del popolo, e Esodo 6 ci dà questa realizzazione. Ciò è importante per la teologia di Esodo 6, che sottolinea il fatto che è Dio che condurrà Israele fuori dall’Egitto, il Dio che ha fatto le promesse ai padri e che mantiene le sue promesse. Dopo tutti questi anni e molte generazioni, gli Ebrei pensavano a quella «quarta generazione» promessa. La genealogia di Mosè e di Aaronne dimostra che Dio ha mantenuto la Sua parola).

     Ora, tutti questi fattori distruggono la lettura semplicistica di Es 12,40.

 

 

5.  I FIGLIUOLI D’ISRAELE: Es 12,40 dice che «la dimora che i figliuoli d’Israele fecero in Egitto fu di 430 anni». Sicuramente, Abramo e Isacco non erano figli d’Israele! Non dobbiamo allora supporre che questa «dimora» inizia con la discesa di Giacobbe (Israele), con i suoi figli, a Gošen?

     No, perché l’espressione «figliuoli d’Israele» include Abramo, Isacco e Giacobbe. È un termine tecnico per gli Ebrei a partire dal patto di Abramo. Così, il nome mosaico per il popolo di Dio circonciso fu «figliuoli d’Israele», ma questo è un termine tecnico che comprende tutti, indietro fino ad Abramo. Se questa spiegazione sembra un po’ forzata, ricordiamo che Esodo 6 e Numeri 26 stabiliscono decisamente che i 430 anni non possono iniziare con la discesa a Gošen. Questo fatto inalterabile ci costringe a vedere l’espressione «figliuoli d’Israele» in Es 12,40 come un termine tecnico.

 

 

6.  EVIDENZA DEL NUOVO TESTAMENTO: Sembra che questa intera questione sia stabilita da Paolo in Galati 3. Paolo cita Gn 12,3, la prima dichiarazione del patto di Dio con Abramo, e quindi dice: «La legge, che venne quattrocento trent’anni dopo, non lo invalida in maniera da annullare la promessa» (Gal 3,17). Paolo sembra abbastanza chiaro: l’esodo è avvenuto 430 anni dopo che Abramo è arrivato in Canaan all’età di 75 anni.

     Ci sono anche delle obiezioni a questa interpretazione. Un punto di vista alternativo è che Paolo direbbe semplicemente che ci sono stati 430 anni prima che fosse data la legge senza specificare il punto di partenza.

     Un altro punto di vista alternativo è che Gal 3,17 dice che sono passati 430 anni dal tempo in cui il patto è stato confermato a quanto è stata data la legge. Dio ha confermato il patto, per l’ultima volta, con Giacobbe a Bethel in Genesi 35. Ciò avvenne circa 30 anni prima della discesa di Giacobbe in Egitto. Così, viene argomentato che i 430 anni di Paolo sono iniziati in Genesi 35, mentre i 400 anni di Genesi 15 sono iniziati quando Giacobbe entrò in Egitto. Questo, tuttavia, lascia Es 12,40 non spiegato, poiché dice che Israele ha soggiornato per 430 anni. Giacobbe non ha iniziato il «soggiorno» in Genesi 35. Inoltre, il greco di Gl 3,17 non può essere forzato per fargli significare la ratifica del patto, escludendo Genesi 12, specialmente per il fatto che Paolo cita proprio Genesi 12 nel passaggio.

     Queste interpretazioni non sono impossibili se consideriamo Galati da solo, ma come abbiamo visto, la prova di Genesi ed Esodo è contro tali ipotesi e le chiare affermazioni genealogiche di Esodo 6 e Numeri 26 le rendono impossibili. L’unica possibile interpretazione dei 430 anni è quella tradizionale (adottata anche dai rabbini ebrei e testimoniata da Giuseppe Flavio), che fa iniziare il periodo in Genesi 12, con 215 anni di soggiorno intorno alla terra promessa, e 215 anni in Gošen.

 

 

7.  I COMMENTATORI: Come abbiamo già visto, i commentatori più vecchi sono più coscienti dei dettagli della cronologia di quanto non lo siano la maggior parte di quelli moderni. Calvino, per esempio, ha fatto iniziare i 430 anni a partire da Abramo. Matthew Poole, anche, ha discusso l’argomento nei dettagli, insistendo sul fatto che il periodo è iniziato con Abramo, ed egli è seguito in questo da Matthew Henry. G. Bush e J.G. Murphy concordano. Vecchi commentatori dei Galati hanno un punto di vista tradizionale, come Alford, Ellicott e Eadie. I moderni commentari evangelici su Esodo e Galati tendono a evitare la questione. Alcuni stanno con l’interpretazione tradizionale (presentata qui), mentre altri dicono che i Giudei sono vissuti in Gošen per 430 anni.

 

Un’osservazione: I commentatori più vecchi sono più portati a interpretare le Scritture confrontando Scritture con Scritture. I commentatori evangelici moderni tendono a interpretare a prescindere da altri passaggi. Così, molti moderni interpreti, per esempio, tendono ad ignorare Galati quando interpretano Esodo, e trascurano le dichiarazioni genealogiche e cronologiche del testo. Questi moderni interpreti evangelici, è chiaro, non leggono i lavori dei vecchi, perché spesso essi non interagiscono con tutte le interpretazioni tradizionali.

 

 

8.  LA QUESTIONE DELLA POPOLAZIONE: Quelli che difendono una lunga oppressione e una permanenza di 430 anni in Gošen, portano avanti la questione della popolazione. È impossibile, essi dicono, che da 70 persone siano uscite 2.000.000 di persone in soli 215 anni.

     Questa deduzione è sbagliata per due motivi. Per prima cosa, benché solo 70 persone della famiglia di Giacobbe fossero entrate in Egitto (Es 1,1-5), anche i loro servi entrarono. Abramo aveva 318 uomini combattenti e addestrati al suo seguito. Le valutazioni oscillano fino a 3.000 o più persone per tutto il suo seguito. Questi servi si sono moltiplicati e sono diventati quelli di Isacco e di Giacobbe. Potrebbero essere state 10.000 persone quelle che si sono spostate a Gošen. Diecimila persone, possono voler dire 5.000 maschi. Se ogni uomo ha avuto cinque figli, la generazione successiva sarebbe stata di 25.000 persone. Se ogni figlio ha avuto cinque figli, la terza generazione sarebbe stata composta da 125.000 persone. La quarta generazione (esodo) sarebbe stata di 625.000 persone, che è circa il numero dei maschi che sono usciti dall’Egitto (625.550; vedi Nu 1,46). Ma questa quarta generazione era quella di Mosè, che aveva 80 anni al tempo dell’esodo. Se aggiungiamo ancora una generazione arriviamo a 3.650.000 persone. Ovviamente, la popolazione poteva essersi incrementata ancora di più in 215 anni.

     Supponiamo che ci fossero 1.000 maschi che sono entrati in Gošen. Supponiamo cinque figli per ogni maschio. La seconda generazione è di 5.000, la terza di 25.000, la quarta di 125.000 e la quinta di 625.000. Ricordiamo che le «quattro generazioni» sono molto allungate. C’erano in effetti più di quattro generazioni per la maggior parte di loro. Ma supponiamo che solo la famiglia di Giacobbe sia andata in Egitto. J. B. Murphy scrive: «Come la media delle sette generazioni da Arpakšad a Nahor era di 31 anni, quando gli uomini vissero dai 348 ai 148 anni, possiamo assumere sicuramente 30 anni come una generazione e, quindi, sette generazioni in 210 anni. Come Abramo ha avuto sei figli da Keturah e Giacobbe sei figli da Lea, possiamo anche supporre che ogni genitore potesse avere una media di quattro figli, specialmente quando la benedizione divina della fertilità era stata promessa (Gn 35,11), e in effetti così è stato in Egitto (Es 1,7). Con 68 maschi per il primo periodo, 8 per il numero dei periodi, e 4 per la proporzione comune, l’ultimo periodo (o il numero dei maschi al tempo dell’esodo), sarebbe di 1.114.112. Questo è notevolmente più grande del numero effettivo, e quindi consente un numero minore di generazioni per alcune famiglie, tipo quella di Mosè. Con una speciale promessa di fertilità e con una terra estremamente fertile (Gošen), tutto ciò non può essere considerato come un incremento impossibile o improbabile» (Murphy, Commentary on Exodus [James Pub., Minneapolis 1868, 1976], pp. 131s).

     Gary North ha discusso questo problema in dettaglio nel suo libro Moses and Pharaoh (ICE, Tyler, TX, 1985), cap. 1. North argomenta la questione nei termini della riproduzione biologica e dice che si può arrivare quasi a 2.000.000 di persone. Inoltre egli dice che c’erano molti non-Ebrei che si sono uniti agli Ebrei, specialmente nei primi anni della permanenza quando Giuseppe era molto popolare.

 

 

9.  SOMMARIO CRONOLOGICO

 

■ Giacobbe è andato in Egitto all’età di 130 anni (Gn 47,9).

■ Isacco aveva 60 anni quando è nato Giacobbe (Gn 25,26).

■ Abramo aveva 100 anni quando è nato Isacco (Gn 25,1).

 

Arriviamo così a 290 anni. Sottraiamo 75 anni per l’età di Abramo quando è stato fatto il patto di Genesi 12, otteniamo 215 anni. Così ci sono stati 215 anni di soggiorno intorno a Canaan e 215 anni di oppressione in Gošen e in Egitto.

     I 400 anni di Genesi 15 sono iniziati quando Isacco aveva 5 anni. Questo è circa il tempo per lo svezzamento di Isacco, e quando Ismaele è stato visto ridere ed è stato scacciato. La madre d’Ismaele era un’egiziana, come il testo fa molta attenzione a indicare in questo contesto (Gn 21,9). Mentre non c’era una diretta oppressione nella semplice risata d’Ismaele, tuttavia quando noi ricordiamo che il nome di Isacco significa «ridere», possiamo capire la paura di Sara che Ismaele avrebbe potuto prendere il posto di Isacco. Paolo, in Gl 4,29 dice che questa risata costituiva una «persecuzione» («colui ch’era nato secondo la carne perseguitava il nato secondo lo Spirito»), nel senso che voleva sottrarre l’eredita a Isacco. Così, Paolo identifica l’inizio dei 400 anni d’oppressione dall’anno dello svezzamento di Isacco.

     Che dire della permanenza in Gošen? Giuseppe è vissuto 110 anni (Gn 50,26). Egli aveva 39 anni quando Giacobbe è arrivato in Gošen all’età di 130 anni (Gn 45,6). Questo vuol dire che Giuseppe ha protetto gli Israeliti in Gošen per almeno 71 anni. Mosè aveva 80 anni al tempo dell’esodo.

     La persecuzione iniziò prima della nascita di Mosè.

 

■ AM 2008 Nascita di Abramo

■ AM 2083 Patto di Genesi 12, Abramo ha 75 anni, inizio dei 430 anni

■ AM 2094 Nascita di Ismaele, Abramo ha 86 anni

■ AM 2108 Nascita di Isacco, Abramo ha 100 anni

■ AM 2113 Svezzamento di Isacco, inizio dei 400 anni

■ AM 2168 Nascita di Giacobbe ed Esaù

■ AM 2276 Giuseppe venduto in Egitto, all’età di 17 anni

■ AM 2289 Giuseppe diventa vicerè d’Egitto, all’età di 30 anni

■ AM 2298 Giacobbe si sposta in Egitto, all’età di 130 anni

■ AM 2369 Morte di Giuseppe, all’età di 110 anni

■ AM 2401 (circa) Inizio dell’oppressione

■ AM 2433 Nascita di Mosè

■ AM 2513 Esodo

 

Abbiamo trovato una cronologia chiara e stabile dalla creazione all’esodo. La prova positiva per il periodo di permanenza in Egitto di soli 215 anni è Nu 26,59, che dichiara inequivocabilmente che Levi era il nonno di Mosè.

 

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Crono_biblica10_MeG.htm

06-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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