▼ 1. Da Noè ad Abramo
▼ 2. Altre tesi e obiezioni a esse
▼ 3. Argomenti teologici
▼ 4. Conclusione |
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La cronologia biblica 08: La connessione genealogica di Arpakšad
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1. DA NOÈ AD ABRAMO: L’interruzione
cronologica, che avvenne al momento del diluvio, riprese due anni dopo
con la nascita di Arpakšad. Adesso vediamo l’interruzione che avviene
con la nascita di Abramo. Gn 11,26 afferma che «Terah
visse settant’anni e generò Abramo, Nahor e Haran». Se non avessimo
avuto altro da considerare, avremmo pensato che Abramo fosse il più
vecchio dei tre. Dato il parallelo letterario tra Genesi 5 e 11,
tuttavia, dobbiamo paragonare questo a Gn 5,32, brano che afferma che «Noè,
all’età di cinquecent’anni, generò Sem, Cam e Jafet». In entrambi i
passaggi, abbiamo un elenco di generazioni composte da singoli figli,
seguite da una generazione composta da tre figli: ■ Da Set a Noè (un figlio
menzionato per ogni generazione), poi 3 figli; ■ Da Sem a Terah (un figlio
menzionato per ogni generazione), poi 3 figli. Sappiamo da Gn 11,10 che Sem, due anni dopo il diluvio,
aveva 100 anni, e che il diluvio è avvenuto il 600° anno della vita di
Noè; quindi Sem non poteva essere il primo nato. Egli è nato quando
Noè aveva 502 anni, ma come patriarca principale viene elencato per
primo. Per mezzo del parallelismo possiamo suggerire che dei figli di
Terah, Haran sia il più vecchio, nato quando Terah aveva 70 anni, mentre
Nahor il più giovane. ■ Haran morì prima dei suoi
fratelli (Gn 11,28). ■ At 7,4 afferma che Abramo non
lasciò Charan finché viveva suo padre Terah. ■ Gn 12,4 afferma che Abramo, in
quel momento, aveva 75 anni. ■ Gn 11,32 afferma che Terah
morì a 205 anni. ■ Così, Abramo nacque quando
Terah aveva 130 anni. Cronologisti famosi come Ussher, Martin Anstey, Phillip
Mauro, adottano questo punto di vista. Sono d’accordo anche famosi
commentatori della Genesi come Giovanni Calvino, Matthew Henry, Adam
Clarke e altri.
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2. ALTRE TESI E OBIEZIONI A ESSE: Altri commentatori
dissentono, specialmente quelli ebrei che non danno alcun valore ad At
7,4 (perché fa parte del Nuovo Testamento), e così suppongono che Abramo
fosse il più vecchio (per esempio, Umberto Cassuto). Altri commentatori
che dissentono sono: Keil, Delitzsch, G.C. Aalders ed E.W. Faulstich. Alcuni hanno suggerito che Terah
non fosse morto quando Abramo lasciò Charan e che At 7,4 dovrebbe essere
inteso spiritualmente: nel senso che Terah era morto ad Abramo. Questo è
il punto di vista di H.C. Leupold. Altri, addirittura, escono dal
testo ebraico per andare al Pentateuco Samaritano che dice che Terah è
morto a 145 anni. Incredibile! Un altro punto di vista è quello
di considerare il testo ebraico corretto (Terah morto a 205 anni) ma
nello stesso tempo supporre che Stefano utilizzava (erroneamente) il
testo Samaritano di 145 anni, oppure che semplicemente si sia sbagliato.
Luca avrebbe soltanto riportato il discorso di Stefano, e che non
dovrebbe essere utilizzato per spiegare la cronologia. Questa,
fondamentalmente, è la posizione di Keil, Delitzsch e Aalders. Ora, siccome Atti evidenzia
ripetutamente che Stefano era ripieno dello Spirito Santo (At
6,5.8.10.15; 7,55), non è sostenibile l’opinione che il suo discorso
contenga degli errori. Curiosamente, Gordon Wenham,
sebbene scrivendo all'interno della tradizione calvinista, molto
scrupolosa al riguardo, non si occupò del problema di At 7,4. Né lui né
Faulstich hanno dato spiegazioni di quel versetto. La maggior parte di questi
commentatori richiamano l’attenzione sul fatto che in Gn 17,17 Abramo,
ridendo, ha detto: «Nascerà egli un figliuolo a un uomo di cent’anni?».
Ma se Abramo è nato quando Terah aveva 130 anni, perché credeva fosse un
problema poter avere un figlio a 100 anni? Quindi l’obiezione non è
insuperabile. Anni più tardi, Abramo si sposerà con Keturah e avrà dei
figli. Evidentemente la risata di Abramo in Gn 17,17 non si riferisce ad
alcuna sensazione di impotenza, ma all’umorismo della situazione: un
uomo che non è riuscito ad avere figli fino all’età di 100 anni, dopo
aver provato per molti anni, non crede più di poterli avere. Così, la
risata di Abramo non può essere relativa all’impotenza sessuale. Ciò è
dimostrato dal suo successivo matrimonio con Keturah, dove egli non ha
avuto alcun problema ad avere figli in vecchiaia. Un altro argomento
occasionalmente portato avanti è quello che se Haran è nato quando Terah
aveva 70 anni e Abramo è nato quando Terah aveva 130 anni, ciò vuol dire
che impiegò 60 anni per fare tre figli. Ma chi ci dice che erano
soltanto questi i figli di Terah? La moglie di Abramo, Sara, era figlia
anch’essa di Terah, ma la madre era diversa (Gn 20,12). Per quanto ne
sappiamo noi, egli potrebbe aver avuto venti e più figli, da diverse
mogli. La Bibbia cita i figli che erano più importanti, ma ne aveva
anche altri.
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3. ARGOMENTI TEOLOGICI: Un’analogia
importante, è il parallelo tra l’esodo di Abramo da Ur e l’esodo
d’Israele dall’Egitto. Gli Israeliti hanno lasciato l’Egitto, ma sono
rimasti nel deserto per 40 anni a causa dell’infedeltà. In particolare,
essi sono rimasti nel deserto fino alla morte della generazione più
vecchia (Nu 26,64s). In parallelo con questo, Stefano afferma in At 7,2s
che Dio è apparso ad Abramo in Ur e gli ha detto di andare in Charan.
Abramo e la sua famiglia (a parte Haran che era morto), rimasero in
Charan fino alla morte della vecchia generazione (Terah). Poi il viaggiò
prosegui fino in Canaan. Questo è un argomento teologico contro chi dice
che Abramo lasciò Charan prima che Terah morisse.
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4. CONCLUSIONE: Il diluvio si è
verificato nell’AM 1656. Due anni più tardi, nell’AM 1658, Sem generò
Arpakšad. La genealogia di Genesi 11 ci porta fino alla nascita di Terah
nell’AM 1878. Abramo è nato quando Terah aveva 130 anni, nell’AM 2008.
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La cronologia biblica 10: La connessione genealogica di Mosè
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Crono_biblica09_Mds.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010 |