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La cronologia biblica 04: La capitolazione della cronologia
biblica
Anche se al giorno d’oggi le teorie degli intervalli (o dei vuoti)
temporali sono associati con il dispensazionalismo, non è stato sempre
così. Nel 19° secolo, gli studiosi di vari ambiti di provenienza
(Anglicani, Riformati, Fondamentalisti) erano affascinati dai «vuoti».
Ma di cosa stiamo parlando?
Lacune temporali primordiali
Il primo intervallo temporale proposto sarebbe tra Gn 1,1 e Gn 1,2. Si è
argomentato che Dio non avrebbe creato una terra «informe e vuota»,
di conseguenza deve esserci stata una sorta di caduta all’interno
dell’universo tra questi due versi. Dio aveva creato il cielo e la
terra, ciò presumerebbe un universo perfetto e glorioso. Inoltre, si
presume che ci sarebbe stata una razza umana pre-adamitica oppure degli
angeli che abitavano quel mondo. La loro esistenza sarebbe venuta a
cadere nel peccato e Dio avrebbe distrutto il mondo, che divenne informe
e vuoto. Dio allora avrebbe rifatto il mondo durante i sei giorni di Gn
1.
Si può trovare questo concetto anche nelle note della Bibbia di Scofield
e in molti commentari (vedi anche E.H. Bancroft, Teologia Elementare
[ed. Centro Biblico], pp. 377s , che in riferimento ai demoni dice: «Calpestarono
questa terra prima della rovina descritta nel secondo versetto della
Genesi, i quali al tempo della grande distruzione….»).
La prova presunta per questa idea sarebbe Is 45,18, dove è detto che Dio
«ha formato la terra, l’ha fatta, l’ha stabilita, non l’ha creata
perché rimanesse deserta, ma l’ha formata perché fosse abitata».
Questo verso tuttavia non dimostra proprio niente.
Non soddisfatti di cercare un vuoto temporale tra Gn 1,1 e 1,2, alcuni
teologi hanno cominciato a cercare delle lacune in Gn 5 e 11, presumendo
che le cronologie di questi capitoli non dovevano essere considerate
complete a causa «dei vuoti genealogici». Tra i teologi del 19°, che
sono stati affascinati da queste lacune, possiamo segnalare B.B.
Warfield e W.H. Green.
Queste lacune primordiali andavano d’accordo con la scienza secolare di
allora. I dinosauri, è stato sostenuto, sarebbero esistiti durante il
periodo tra Gn 1,1 e 1,2. In questa maniera verrebbero spiegati i
miliardi di anni richiesti dall’evoluzione. Prima dei sei giorni della
creazione, la terra sarebbe stata protetta da nubi, e solo nel quarto
giorno avvenne che il sole, la luna e le stelle sono diventate visibili
a degli osservatori sulla terra.
Naturalmente, aver aggiunto degli anni nelle cronologie di Gn 5 e 11 ha
permesso a molti cristiani di assecondare gli Egittologi, i quali
sostengono che le prime dinastie d’Egitto sono sorte tra il 6000 e il
5000 a.C. Naturalmente, i secolaristi hanno dovuto ripetutamente
modificare questa opinione, portando la prima dinastia sempre più vicino
a una data biblica accettabile.
Qual è il problema? Esso non è nella Bibbia! In essa non c’è prova per
queste lacune.
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Lacune temporali spirituali
Un’altra spaccatura è il suggerimento che alcune affermazioni
cronologiche della Bibbia riguardino soltanto «gli anni spirituali».
Quindi, 1 Re 6,1 fu affermato che il 4° anno del regno di Salomone
cadeva 480 anni dopo l’uscita d’Israele dall’Egitto. Ciò sembra
abbastanza chiaro, fino a che non contiamo gli anni nei libri dei
Giudici e di Samuele e scopriamo che la cifra totale è 594 (secondo M.
Anstey). La spiegazione offerta è che se sottraiamo gli anni che Israele
viveva secondo le regole straniere («anni carnali»), rimangono 480 «anni
spirituali». Questo metodo rovina l’utilità del libro di Anstey e di
Philip Mauro («Le meraviglie della cronologia biblica»).
È ben più semplice ed evidente prendere nota del fatto che alcuni dei
giudici d’Israele hanno operato nello stesso tempo. Per esempio,
Samuele, Jefte e Sansone erano contemporanei. Gli anni considerati nel
libro dei Giudici non ci richiedono di prenderli tutti in sequenza
cronologica. Dal tempo della conquista di Canaan al periodo di Jefte
erano 300 anni (Gdc 11,26). Se togliamo 40 anni passati nel deserto,
mancherebbero 136 anni per arrivare al primo anno di regno di Salomone
(480-[4+40+300]=136). Si sottraggano 40 anni per il regno di Davide e 40
per Saul arriviamo a 56 anni. Ci furono 40 anni d’oppressione dei
Filistei all’inizio di questo periodo, 18 dei quali sono inclusi nei 300
anni di Gdc 11,26. Durante i primi 20 anni, Jefte, Samuele e Sansone non
erano ancora manifestati. Durante i secondi 20 anni, Samuele e Sansone
sono stati giudici d’Israele. La battaglia di Mizpa avvenne a questo
punto. Ci sono 34 anni (56-40+18=34) tra la battaglia di Mizpa e la
chiamata di Saul. Samuele, a questo punto, era un uomo «vecchio» (1 Sm
8,1).
Questa è solo una bozza approssimativa per dimostrare che non è
necessario inventarsi degli «anni carnali» e degli «anni spirituali».
Qual è il problema? Esso non è nella Bibbia! In essa non c’è
semplicemente prova per questi «anni spirituali».
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Conclusione
La cronologia biblica ha perso affidabilità nel corso del 19° secolo
perché la tendenza di andare a cercare degli intervalli temporali era
molto forte. Ed era molto forte perché c’erano delle prove presunte in
loro favore. Di conseguenza la cronologia biblica è diventata meno
affidabile e si è preferito porre fiducia nei ragionamenti speculativi
degli studiosi secolari.
In realtà, non c’è alcuna prova di una qualsiasi discrepanza nella
cronologia biblica, e armonizzare discrepanze apparenti non è difficile.
Non c’è alcuna prova di un divario temporale tra Gn 1,1 e 1,2. Questi
versi dicono che Dio all’inizio creò il mondo senza forma e vuoto, e
quindi come un vasaio che lavora l’argilla, in sei giorni ha fatto il
mondo che conosciamo. La spiegazione è molto semplice. Non c’era alcuna
esistenza pre-adamitica e agli angeli non è stata mai data l’occasione
di vivere su questa terra. La terra è stata fatta per l’uomo.
E non c’è alcuna prova di un qualsiasi divario temporale nelle
cronologie di Gn 5 e 11. Questi versi ci mostrano che il Diluvio è
venuto 1656 anni dopo la creazione del mondo e che Abramo è nato 2008
anni dopo la creazione.
{Rivisto e adattato da Nicola Martella}
Per approfondire questo tema, anche da altri punti di vista, cfr. Nicola
Martella, «La cronologia biblica», Radici 5-6
(Punto°A°Croce, Roma 1995), pp. 9-24. ● Sulla cronologia del libro dei Giudici cfr. Nicola Martella, «Giudici»,
Radici 3-4, pp. 40-54, particolarmente le pp. 50-53.
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La cronologia biblica 06: Cambiamenti della Septuaginta
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Crono_biblica05_EnB.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 30-06-2010
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