Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Offensiva intorno a Gesù 1

 

NT: Testo biblico

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DIO MIO, PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?

 

 di Nicola Martella

 

La questione del lettore

La risposta

 

Prima di porre una domanda, il lettore si accerti che non ci sia già una risposta all'interno del sito «Fede controcorrente». È anche possibile che l'autore abbia già trattato l'argomento in uno di suoi libri; in tal caso verrà inviato al lettore il riferimento all'opera e alle pagine. In alcuni casi il gestore del sito si avvarrà dell'ausilio di un competente collaboratore perché venga data una risposta alla domanda del lettore.

 

 

La questione del lettore  

 

Come spiegare biblicamente e con parole giuste a un amico che pensa che quando Gesù sulla croce ha detto queste determinate parole: «Padre, perché mi hai abbandonato?», non ha né rinnegato il Padre né tanto meno ha commesso peccato verso di Lui? {Nunzio Faucio; 23-10-2007}

 

 

La risposta ▲

 

     ■ Citare correttamente: Per prima cosa, bisogna notare che Gesù non ha mai pronunciato le parole: «Padre, perché mi hai abbandonato?». Qualcuno ha detto: «Quasi giusto, è tutto sbagliato». Dobbiamo imparare a citare correttamente la Scrittura, altrimenti facciamo come il serpente (antico) nell’Eden: «Come! Dio v’ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?» (Gn 3,1), mentre Dio aveva proibito uno solo. Oppure facciamo come Eva, che rispose con pressapochismo: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, che non abbiate a morire”» (Gn 3,2s); un controllo con Gn 2,9 mostra che in mezzo al giardino c’era l’albero della vita, ma Eva mise al centro della sua attenzione ciò che era proibito. In Gn 2,17 non si parla di una proibizione a toccare l’albero; Eva ne aveva fatto un tabù e un totem, un feticcio irresistibile. Mi fermo qui su questo soggetto. [Per l’approfondimento cfr. Nicola Martella, Esegesi delle origini. Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 180-195.]

     Anche in Mt 4 notiamo che il diavolo citò la Scrittura, ma a modo suo. Molte dottrine sbagliate provengono proprio dalla citazione sbagliata della Bibbia. Così, per correttezza, dovremmo mostrare la nostra irreprensibilità e schiettezza di «figli di Dio senza biasimo» proprio «tenendo alta la Parola della vita»; solo così potremo risplendere come «luminari nel mondo» (Fil 2,15). Perciò, per essere un «operaio che non abbia a essere confuso», devo imparare a tagliare «rettamente la parola della verità», e ciò mi rende «approvato dinanzi a Dio» (2 Tm 2,15).

 

     ■ Le parole di Gesù: «E verso l’ora nona Gesù gridò con gran voce: “Elì, Elì, lamà sabactanì?”. Cioè: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”» (Mt 27,46; cfr. Mc 15,34).

     Si notino le circostanze: Gesù era stato martoriato e infine appiccato in croce. Intorno a lui la gente lo ingiuriava. Il suo corpo stava collassando ed egli, moribondo, stava negli spasmi della morte. Un’eclissi solare fece oscurare l’intero luogo.

     Che cosa fece a questo punto Gesù, in tale abbandono totale che sperimentava, appena prima di rendere lo spirito (v. 50)? Fece ciò che avrebbe fatto un Giudeo praticante: recitò l’inizio del Salmo 22! Il timore di essere abbandonato da Dio nell’ora di grande prostrazione, tocca l’animo di vari credenti che si rivolgono in preghiera al Signore chiedendogli di non farlo (Sal 27,9; 38,21). Nei momenti estremi, si ha solo il «Dio della mia salvezza» che può ancora intervenire.

 

     ■ Come intendere le parole di Gesù?: Spesso nelle parole di Gesù si proietta di più di quello che c’è, ossia la parte di Dio. Si afferma, ad esempio, che Dio abbia abbandonato qui Gesù al suo destino, che abbia girato il volto per non vedere e così via. Ma quanto c’è di veramente vero in tutto ciò?

     Le parole di Gesù esprimono soltanto la parte psicologica di Davide nel Salmo 22,1, che si è trovato in una situazione abbastanza drammatica della sua vita e in cui egli temeva il peggio. Ciò che per lui erano solo figure retoriche per esprimere il suo disagio esistenziale e la sua profonda prostrazione, per Gesù si realizzarono alla lettera (cfr. v. 16 «m’hanno forato le mani e i piedi» un’espressione che corrisponde alla nostra «m’hanno messo in croce»).

     Quando si è in tali situazioni estreme, pensiamo che anche Dio ci abbia abbandonato, a causa di un motivo che non riusciamo a immaginarci: «Perché te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito? 2Dio mio, io grido di giorno, e tu non rispondi; di notte ancora, e non ho posa alcuna» (Sal 22,1s). Questo però è l’aspetto psicologico dell’uomo, non la realtà oggettiva delle cose.

     Rivolgersi a Dio così, non significa rinnegarlo né è un atteggiamento peccaminoso (cfr. Giobbe). Anzi è l’estrema conseguenza del monoteismo: non c’è altro Dio a cui potersi rivolgere nell’ora estrema! Se si analizzano il Salmo 22 (cfr. anche 27; 38), ci si accorgerà che tali parole sono state dette proprio in un contesto di fede (v. 11 «Non t’allontanare da me… non v’è alcuno che m’aiuti»); il dubbio non riguarda Dio (vv. 3ss), ma il Salmista nella sua tragica situazione oggettiva e soggettiva, in cui si sente ridotto a un «verme» calpestato da tutti (vv. 6ss). La fede in Dio è viva (vv. 9ss), ma la situazione è tragica (vv. 12-18). La fiducia in Dio portò il Salmista a chiedergli soccorso (vv. 19ss), facendo poi voto di ringraziamento e ricordando le promesse di Dio (vv. 22-31).

 

     ■ Aspetti conclusivi: Le parole di Gesù in croce, tratte dall’inizio del Salmo 22, non possono essere considerate in modo isolato. Per i Giudei non lo erano, essendo solo l’inizio di tale salmo di Davide. È probabile che Gesù abbia recitato l’intero salmo, come è riportato ad esempio di Giudei portati al martirio che morirono recitando, ad esempio, la preghiera Šema` Jiśera’el «Ascolta Israele…».

     A volte abbiamo un’immagine distorta di Gesù, come se l’umanità fosse solo un optional di una persona che tanto era un superman! Filippesi 2,6ss mostra che ciò non è vero: l’incarnazione rappresentò un vero annichilimento da Dio a uomo e a servo di Dio «ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce». Recitando tali parole, Gesù esternò il suo stato d’animo di un uomo in tremenda afflizione nell’ora estrema della sua vita, a un passo dalla morte; espresse però anche la fiducia in Dio e la richiesta di essere soccorso da Dio.

     Aveva Dio abbandonato suo Figlio in tale momento? Neanche per idea; non si troverà nessun verso che lo confermi. Il credente che sta nelle doglie di morte, sente dentro di sé un «carosello» di sentimenti contrastanti: senso di abbandono, invocazione a Dio per il soccorso, fiducia in Dio e profondo sconforto per il proprio stato.

     In ogni modo, no rinnegò suo Padre né tanto meno commesse alcun peccato verso di Lui. Altrimenti la Scrittura si contraddirebbe. «Colui che non ha conosciuto peccato, Egli l’ha fatto essere peccato [= sacrificio per il peccato] per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui» (2 Cor 5,21). «Non abbiamo un Sommo Sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre infermità; ma ne abbiamo uno che in ogni cosa è stato tentato come noi, però senza peccare» (Eb 4,15; 9,28).

 

Per l’approfondimento rimando a: ► Salmo 22 — «Perché mi hai abbandonato?» {Desiderio Bereani}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Gesu_abbandonato_OiG.htm

26-10-2007; Aggiornamento:

 

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