Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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La lieve danza delle tenebre

 

3. Cultura biblica

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Spiegazione delle rubriche

 

 

L’occultismo viene presentato quale problema sociale, razionale e biblico.

  Alcuni dei temi principali sono i seguenti:
■ La superstizione
■ La divinazione
■ L’astrologia
■ Medianismo e fenomeni extra-sensoriali
■ Lo spiritismo
■ La magia
■ La massoneria
■ La neostregoneria
■ Il satanismo
■ Il paranormale
■ La religione
■ I fenomeni estatici e la falsa profezia
■ L’esoterismo
■ La dottrina occulta
■ I fenomeni occulti nella prospettiva biblica

 

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MASSONERIA E PROTESTANTESIMO 1

Paralleli fra protestantesimo e massoneria

 

 di Fernando De Angelis

 

1. Premessa

2. Il mio punto d’osservazione

3. Collegamenti e similitudini fra protestantesimo e massoneria

 

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1.  PREMESSA: Le presenti considerazioni mi sono state sollecitate alcuni anni fa, da un amico divenuto massone. Per ragioni d’impegni e di lontananza ci potevamo incontrare raramente, allora ho pensato a questo dialogo scritto che precisasse le mie convinzioni.

     Le informazioni sulla Massoneria derivano principalmente dalla lettura di due libri sull’argomento[1] e dalla consultazione di un’annata della rivista ufficiale della Massoneria regolare italiana (palazzo Giustiniani).[2]

     È evidente che una trattazione seria dell’argomento richiederebbe ben altra documentazione e preparazione, ma credo che anche queste semplici note possano dare un primo orientamento.

     Un elemento di validità può essere dato dall’inconsueto punto d’osservazione del sottoscritto (evangelico fondamentalista) che potrebbe cogliere elementi non sottolineati da altri.

 

 

2.  IL MIO PUNTO D’OSSERVAZIONE: È bene chiarire il significato di «evangelico fondamentalista», essendo questa un’espressione che si presta a essere fraintesa.

     In Italia, ma anche in altri Paesi, il termine «evangelico» è praticamente sinonimo di «protestante». Dire protestante, però, ha ormai un significato molto relativo, dato che in quasi cinque secoli si è prodotta una notevole varietà dottrinale e di comportamento. L’aggiunta dell’aggettivo «fondamentalista» è perciò necessaria per distinguere un Protestantesimo che ancora ne difende i fondamenti storici luterani e calvinisti («sola fede», «sola grazia», «sola Scrittura», «tutti sacerdoti») da un Protestantesimo cosiddetto liberale (o ecumenico) che invece li ha parzialmente o totalmente demoliti. Ci sono «pastori protestanti» che celebrano «matrimoni» fra omosessuali, o che credono che Gesù sia biologicamente figlio di Giuseppe, o che non credono nella sua risurrezione: liberi di farlo, ma con Lutero e Calvino, e soprattutto con l’Evangelo, hanno ormai poco a che fare. In Italia, gli ecumenici sono rappresentati principalmente dai Valdesi, mentre i fondamentalisti sono costituiti in maggioranza dai Pentecostali, dal movimento dei Fratelli (famiglia dalla quale provengo) e da una diversità di cosiddette Chiese Libere.

     Un’altra divisione è pure molto significativa per l’argomento che trattiamo ed è quella fra il Protestantesimo che pratica il battesimo dei neonati e quello che lo amministra solo ad adulti, che si professano e che vengono riconosciuti come credenti. Nella Ginevra di Calvino, come nella Germania luterana, con il battesimo, al neonato veniva già assegnato un credo e una chiesa. Tutti gli appartenenti a una data nazione, in questo modo, facevano parte d’una sola chiesa. Chiesa e nazione venivano così a sovrapporsi (chiese nazionali o chiese di Stato). Alcuni si ribellarono a questa pratica (che non trova riscontro nel Nuovo Testamento) e vennero ferocemente perseguitati, sia dai protestanti che dai cattolici. Non considerando valido il battesimo dei neonati, ne praticavano un secondo (per immersione) ai nuovi convertiti. Per questa ragione vennero chiamati «anabattisti», cioè «ribattezzatori»; sarebbe però più corretto definirli «battezzatori dei credenti», in quanto i loro propri figli, se e quando fanno professione di fede, vengono battezzati per la prima e unica volta (e non ribattezzati). Spesso i battezzatori dei credenti sono anche fondamentalisti, mentre le chiese nazionali tendono al liberalismo.

     Nelle varie nazioni e nelle varie epoche, il filone dei battezzatori dei credenti si è variamente manifestato, andando a costituire quelle «chiese di professanti» nelle quali, a differenza che nelle chiese nazionali, ogni membro è in qualche forma attivo e responsabile. In nessuna nazione le chiese di professanti costituiscono la maggioranza, tranne che negli USA, dove si rifugiarono a seguito delle persecuzioni (Battisti, Quaccheri, ecc.), ma dopo essere riusciti a dare una profonda impronta alla Gran Bretagna, con le rivoluzioni puritane.

 

 

3.  COLLEGAMENTI E SIMILITUDINI FRA PROTESTANTESIMO E MASSONERIA: Diciamo subito che parliamo qui della Massoneria moderna, cioè di quella che venne a costituirsi a Londra nel 1717, interessandoci brevemente solo del suo precursore più immediato, cioè del movimento dei Rosacroce. Afferma il Francovich[3] che esso fu fondato intorno al 1620 da alcuni intellettuali «appartenenti al mondo protestante e soprattutto calvinista» (p. 49). Questo movimento fu «rielaborato e confermato da un’opera del pastore protestante wurtemberghese Valentin Andreae» (p. 49). Non è a caso, quindi, che la Massoneria moderna si presenti subito come «ben radicata nella tradizione protestante, antigesuitica e di resistenza allo spirito della Controriforma» (p. 51).

     La stessa Gran Loggia di Londra, loggia madre della Massoneria più conosciuta, derivò probabilmente dal distacco di protestanti radicali dalla Massoneria londinese del tempo, orientata verso la dinastia degli Stuart, cattolici.[4] Comunque, il fatto stesso di porre la Bibbia al centro all’inizio dei lavori e di praticare una effettiva tolleranza verso tutti i culti (oltre all’orientamento politico verso i re protestanti), ne fa escludere, per quei tempi, un orientamento cattolico, facendo intravedere una matrice protestante, o meglio ancora puritana. Tesi avvalorata dal fatto che la scientifica Royal Society «ebbe grande importanza […] per la nascita della Gran Loggia di Londra»,[5] e la Royal Society venne fondata sotto prevalente influsso dei puritani[6] (cioè dei protestanti più antipapisti). Anche la persecuzione cattolica vedeva nella massoneria un’origine protestante.[7]

     Il fatto che la Massoneria moderna, pur se ha semi antichi, sia nata proprio dal grembo protestante nella puritana Inghilterra, spiega alcune somiglianze della stessa con le chiese protestanti, specialmente con quelle praticanti il battesimo dei credenti.

     Ambedue rifiutano l’ascetismo e il monachesimo, sostenendo che la maturazione della persona necessita d’una comunità nella quale ci s’aiuti reciprocamente e deve manifestarsi in mezzo agli uomini, nella vita reale.

     Ambedue non sono strutturate su un principio gerarchico, ma sostanzialmente democratico.

     Ambedue considerano cruciale la libertà di pensiero e d’associazione, desiderando cambiare la società soprattutto cambiando singoli individui. Mentre sono tolleranti verso l’esterno (nel senso che non desiderano imporre il proprio credo né le proprie pratiche) sono intolleranti all’interno (nel senso che accettano e conservano come membri solo persone che s’uniformano a certe norme di comportamento e di pensiero). Questa somiglianza è molto significativa (così la seguente), perché distacca nettamente ambedue dalle originarie concezioni delle chiese nazionali, confermando l’influsso puritano nella formazione della Massoneria.

     Ambedue propugnano la separazione fra lo Stato e le chiese, rispettando le autorità costituite e partecipando alla vita politica come singoli, non come istituzione. Il Cattolicesimo, si sa, non gradisce separarsi dallo Stato e, nei Paesi cattolici, la Massoneria ha contratto il vizio di scendere sul suo stesso piano, impegnandosi come istituzione nella lotta politica, trascurando a volte un principio che però professa e che ha osservato scrupolosamente nei Paesi protestanti: contesto nel quale è nata e può esprimersi pienamente.

     Ambedue cercano di ridurre al minimo la base dottrinale comune al gruppo, dando più spazio alla uniformità di condotta.

     Ambedue desiderano inculcare nell’uomo più i doveri che i diritti.

     La Massoneria trae dalla Bibbia (specie dall’Antico Testamento) molta della sua simbologia e i suoi lavori cominciano aprendo la Bibbia all’inizio dell’Evangelo di Giovanni; ciò fa pensare alla centralità che la Bibbia — e l’Evangelo di Giovanni in seno alla Bibbia — hanno nel Protestantesimo; se però si va oltre la superficie, come vedremo, quest’aspetto è più motivo di contrasto che di similitudine.

     È bene precisare che tali affinità del Protestantesimo con la Libera Muratoria riguardano più la cosiddetta «Massoneria azzurra» (che comprende i soli tre gradi di apprendista, compagno e maestro), piuttosto che quella degli «alti gradi» (fino al 33°). Infatti «dietro gli alti gradi possono trovare comodo alloggiamento i cultori della magia, dell’alchimia, dell’esoterismo e dell’occultismo»,[8] mentre «i personaggi e molti simboli dei rituali azzurri sono tratti dal Vecchio Testamento».[9]

     Le similitudini, inoltre, si colgono più con la Massoneria anglosassone, fortemente impegnata in campo umanitario,[10] che con quell’italiana, la quale «è stata forse la più distratta dalle ebbrezze anti-clericali e dagli impegni contingenti»,[11] cioè da preoccupazioni politiche e, più in generale, di potere. Non è un caso che la Massoneria italiana non abbia avuto per lungo tempo il riconoscimento delle Massonerie anglo-americane e che il riaggancio con esse sia stato realizzato da un Gran Maestro d’estrazione protestante, il valdese Giordano Gamberini.[12]

 

Per l’approfondimento degli aspetti occulti ed esoterici della massoneria si veda la seguente letteratura:

     ■ Nicola Martella, La lieve danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992): «Misteri, gnosi e massoneria», pp. 203-213; «Misteri, gnosi, immortalità e Bibbia», pp. 373-387; «La dottrina occulta e la Bibbia», pp. 389-417.

     ■ Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003): «Antroposofia», pp. 53-57; «Esoterismo: natura e sviluppi», pp. 148-155; «Esoterismo e Bibbia», pp. 157-164; «Hahnemann Samuel», pp. 231-235; «Massoneria», p. 295; «Medicina antroposofica», pp. 301-309; «Steiner Rudolf», pp. 512-515; «Teosofia», pp. 527.

 

Massoneria e protestantesimo 2 (Discordanze fra protestantesimo e massoneria)

 

Per l'approfondimento si veda anche:

Massoneria e cristianesimo? Parliamone {Nicola Martella} (T)

Massoneria e protestanti? {Nicola Martella} (T)

 

 

[1] Aldo A. Mola (a cura di), La Massoneria nella storia d’Italia (Editrice Atanòr, Roma; tratto da conferenze tenute a Torino nel 1980). C. Castellacci (a cura di), La Libera Muratoria, Massoneria per problemi (Sugarco Edizioni, Milano 1978; prefazione di G. Gamberoni).

[2] AA. VV., Hiram (ed. Erasmo, Roma).

[3] C. Francovich, «La Massoneria in Italia nel ‘700», in La Massoneria nella storia d’Italia, op. cit. Vedi anche E. Bonvicini, «La Massoneria nella storia», in La Libera Muratoria, op. cit., p. 175.

[4] E. Bonvicini, in La Massoneria nella storia, op. cit., pp. 178s. Vedi anche R.F. Esposito, «I Papi e la Massoneria», in La Massoneria nella storia, op. cit., pp. 289s.

[5] E. Bonvicini, ibidem, p. 174.

[6] C. Webster, La grande instaurazione (Feltrinelli, Milano 1980), pp. 108-119.460.

[7] R.F. Esposito, op. cit., p. 289.

[8] B. Bisogneri, «La Massoneria italiana dal 1717 al 1860», in La Libera Muratoria, op. cit., p. 29.

[9] G. Capacordi, «La Bibbia e i rituali», in Hiram n. 6 (1986), p. 186.

[10] M. Moramarco, «La Massoneria nei Paesi europei ed extraeuropei», in La Libera Muratoria, op. cit., p. 134.

[11] M. Moramarco, «La Rivista Massonica», in La Libera Muratoria, op. cit., p. 268.

[12] Ibidem, p. 253.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/311a-Masson_protest1_Oc.htm

23-01-2008; Aggiornamento:

 

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