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I creazionisti americani sono accusati, non di rado, di volere una
teocrazia, una parola il cui significato è chiaro (governo di Dio),
ma il cui uso è in genere improprio. Il regime teocratico più citato è quello dell’Iran
(Persia) ma lì, c’è da chiedersi, è veramente Dio a governare? Sì, se
l’ultimo grande profeta è stato Maometto e non Gesù; sì se ha ragione
il ramo sciita dell’islam e non il ramo sunnita; sì se…
si potrebbe continuare a lungo. Ci vuole però poco per rendersi conto che
ogni cosiddetta teocrazia sia spesso una «clericocrazia», cioè un governo
del clero,
che giustifica la propria intransigenza, esercitandola in nome di Dio. Sono
«umanocrazie», insomma, cioè una delle comuni forme umane di governo, e a
chiamarle teocrazie credo si faccia un abuso del nome di Dio, riconoscendone
implicitamente le pretese. Quello iraniano, per esempio, si dovrebbe più
correttamente definire un regime degli ayatollah, i quali
rappresentano i vertici della gerarchia religiosa e determinano le scelte
politiche di fondo. Altre cosiddette teocrazie sono meno legate a una
casta sacerdotale e sono principalmente dovute alla mancata separazione fra
religione e Stato, come succede nella maggior parte del mondo musulmano. In
questo caso si dovrebbe parlare di coranocrazia, perché la vita
politica viene regolata sul Corano, applicato letteralmente e considerato
non un prodotto storico, ma una rivelazione di Dio indipendente dal tempo e
dallo spazio, perciò valido in ogni tempo e in ogni luogo. Molte autorità politiche, infine, tendono ad
attribuirsi prerogative divine, come gli imperatori romani e i molti che in
tempi moderni hanno incoraggiato il cosiddetto «culto della personalità»
(Hitler, Stalin, Saddam e alcuni capi di Stato tuttora al potere nel terzo
mondo).
Dato che i creazionisti americani appoggiano per lo
più la cosiddetta «destra religiosa», sembra evidente che possano essere
accusati anche loro di teocrazia, ma rispetto a quanto visto sopra, ci sono
più contrapposizioni che somiglianze. Prima di tutto le chiese americane
sono molto frammentate: del solo orientamento battista ci sono
centinaia di organizzazioni distinte. Politicamente, poi, le chiese possono
essere collocate in tutto l’arco politico, comunque il voto non è pilotato e
ciascuno lo esprime con libertà, anche perché la struttura delle chiese
americane è essenzialmente democratica; anzi, sono state proprio le chiese a
fornire il modello per le istituzioni democratiche della società civile.
Certo, alcuni politici americani possono arrivare
ad affermare che nella loro azione politica si sentono ispirati dalla Bibbia
e da Dio, ma prima di mettere in atto i loro programmi aspettano sempre di
aver vinto le elezioni! E il sistema politico americano è appositamente
studiato per evitare un’eccessiva concentrazione di potere: Presidente,
Congresso e sistema giudiziario, infatti, si controllano e si limitano a
vicenda (Nixon fu costretto a dimettersi dal Congresso, Clinton ha dovuto
raccontare a un giudice le sue imbarazzanti vicende con una giovane). È
evidente che chi crede nel Dio biblico crede anche che egli governi il
mondo; in questo caso, però, la teocrazia riguarda tutto e tutti. Per far
meglio capire quanto sia scorretto associare la teocrazia puritana a quella
di Bin Laden, facciamo due esempi.
Il colonialismo inglese si è basato sulla
legittimazione delle autorità locali, incoraggiandone l’istruzione e
preparandole ad assumersi sempre maggiori responsabilità: insomma, se Dio
governava il mondo, allora era arrivato in India prima di loro! Su questa
linea era anche il britannico Livingstone, grande missionario-esploratore
dell’Africa. Quando entrava in un villaggio e gli chiedevano di visitare un
malato, portava con sé «l’autorità medica» di quel villaggio, cioè lo
stregone, operando col suo consenso e istruendolo. Sarebbe in un certo senso
corretto, perciò, definire come teocratiche le correnti puritane, ma quando
si sa che chi ascolta poi equivoca, bisognerebbe evitare anche il giusto uso
delle parole, che possono anche partire dalla bocca come verità, ma che
arrivano all’altro come menzogna (a meno che non si voglia proprio giocare
sull’equivoco).
Per concludere, l’accusa di teocrazia rivolta ai
creazionisti americani tende a metterli sullo stesso piano dei kamikaze
islamici: è un modo per delegittimarli con una menzogna sostanziale, se non
formale. Un’altra accusa simile è quella di
Fondamentalismo, voce alla quale si rimanda per approfondire
il discorso.
{Fernando De Angelis}
Aggiornamento: 10-05-07 |