Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

Dizionario biblico

 

 

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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SETTA - UOMO SETTARIO

 

 di Nicola Martella

 

I termini «setta, settario» sono parole che non mi piacciono. Troppo facilmente vengono usati da alcuni per descrivere altri che dissentono dalla propria sovrastruttura dogmatica.

     Nel NT gli scrittori parlarono raramente di «setta» (gr. hairesis) e laddove avvenne (specialmente nel libro degli Atti!) intendeva spesso un raggruppamento, un movimento o una fazione particolare all’interno del giudaismo, ad esempio, come quello dei Sadducei (At 5,17) o dei Farisei (At 15,5). Paolo chiamò quella dei Farisei «la più rigida setta della nostra religione» (At 26,5).

     Paolo stesso fu definito dai Giudei «capo della setta dei Nazarei» (At 24,5) e il cristianesimo era per i Giudei «la Via che essi chiamano setta» (v. 14) e che «da per tutto essa incontra opposizione» (At 28,22).

     Il plurale di hairesis venne usato da Pietro per parlare di «eresie di perdizione» (2 Pt 2,1); anche qui il contesto è giudeo-cristiano (cfr. 1 Pt 1,1 «eletti che vivono come forestieri nella diaspora»; 2 Pt 3,1 «seconda epistola che vi scrivo»).

     In 1 Cor 11,19 Paolo descrisse con questo termine le diverse fazioni all’interno della chiesa di Corinto. Paolo le ascrive alle «opere della carne» (Gal 5,20 [21]); qui alcuni traducono «fazioni, partiti».

     Il termine hairetikòs ricorre insieme ad ánthrōpos «persona, essere umano» solo in Tt 3,10 ed è da tradurre «persona faziosa».

     Mi ha scritto un pastore carismaticista, che ha concluso la sua lettera infuocata citando Paolo e dichiarando di volerne seguire il consiglio «Ammonisci l’uomo settario una volta e anche due; poi evitalo, sapendo un tal uomo è traviato e pecca, condannandosi da sé» (Tt 3,10s).

     Sono abituato all’usuale minaccia carismaticista di aver «bestemmiato contro lo Spirito Santo» e di stare perciò sotto l’incombente giudizio divino. Non bastando quella, ha aggiunto l’identificazione dell’«uomo settario» (Tt 3,10s). Purtroppo tale pastore carismaticista non ha fornito una definizione e una descrizione di che cosa sia biblicamente una «persona faziosa». Chi prescinde da una corretta esegesi contestuale, rischia di stigmatizzare il suo interlocutore come «persona faziosa» senza neppure capire che cosa Paolo intendesse veramente. Perciò analizziamo il tutto biblicamente e contestualmente.

     Per completezza presento una traduzione dell’intero brano: «Ma evita le polemiche stolte e le genealogie e le contese e le dispute legalistiche, perché sono inutili e senza valore. 10L’uomo fazioso, dopo una prima e una seconda ammonizione, schivalo, 11poiché tu sai che un tale è pervertito e pecca ed è condannato da se stesso» (Tt 3,9ss).

     Si tratta di qualcuno che ha questionato intorno alle genealogie (si trattava di dimostrare la giudaicità come privilegio particolare) e alla Legge mosaica (si trattava di affermare l’obbligatorietà di osservarla; At 15,1.5). Come si vede questi versi descrivevano i giudaisti cristiani (cfr. Gal 2,12ss), di cui Paolo aveva già parlato precedentemente: «Vi son molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca; 11uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto guadagno» (Tt 1,10s). Paolo aveva denunciato le loro pretese intorno alla Legge e alla circoncisione (Gal 5,12) e aveva combattuto i loro miti, ingiungendo a Timoteo di «ordinare a certuni che non insegnino dottrina diversa 4né si occupino di favole e di genealogie senza fine, le quali producono questioni, anziché promuovere l’economia di Dio, che è in fede» (1 Tm 1,3s; 4,7; Tt 1,14 «miti giudaici»).

 

▬ Letteratura

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Setta_settario_MT_AT.htm

10-11-2007; Aggiornamento:

 

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